No Pussyfooting di Brian Eno e Robert Fripp, 1973. La chitarra dei crimsoniano filtrata dal VCS3 del roxico. In più, tramite due registratori Revox sfasati, Eno crea delay accentuato con i fraseggi di Fripp. E' la stessa logica degli Echoplex, i primi effetti echo a nastro. La tecnica proviene dal minimalista Terry Riley, vero ispiratore del primo Brian Eno. Capita poi che nella ristampa aggiungano i brani a mezza velocità, perché Eno era solito farli sentire così ai suoi amici in casa propria, e al contrario, perché la prima trasmissione radio che lo mandò in onda lo mise per sbaglio in reverse. I due musicisti replicheranno con Evening Star 2 anni più tardi, con meno successo.
Inventions for electric guitar di Manuel Gottsching, 1975. L'autore è il chitarrista degli Ash Ra Tempel gruppo di musica cosmica tedesca di tendenza psichedelica e progressiva. Il disco in questione invece è un album per sola chitarra elettrica costruito a stratificazione minimalistica di frammenti ripetuti ossessivamente con piccole variazioni. Di nuovo la scuola di Terry Riley e del minimalismo americano traccia la linea guida. C'è qualcosa di geometrico e algido che differenzia quest'opera dalla precedente, sempre frutto di laboratorio ma di natura meno scientifica. La terra di Stockhausen è pur sempre quella del rigore matematico.
Metal machine music di Lou Reed, 1975. Tra lo scherzo e il capolavoro, Lou Reed reduce dal successo commerciale degli album "pop", riusciti (Transformer) o meno (Sally can't dance) realizza un album in quattro tracce di solo rumore chitarristico. Un disco estremo e devastante amato alla follia da Lester Bangs. Una sorta di punto estremo, di limite non valicabile. Una sfida al nascente metal e al debuttante punk. Uno spartiacque tra la old e la new wave. Un vaffanculo ai fan di Walk on the wild side e allo stesso tempo una vendetta verso la sua etichetta discografica. Anche a sto giro l'ispirazione è il minimalismo americano. Non la proposta ripetitiva di Terry Riley ma la ricerca "dronica" di La Monte Young, non a caso maestro di John Cale.