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Jazz Goes Pop, Rock, Techno, Etc...


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11 replies to this topic

#1 slothrop

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Inviato 07 aprile 2015 - 09:50

Terreno scivoloso anzichenò quello della contaminazione - spesso forzata - tra jazz e musiche di stampo popular, da intendersi nel senso di "pop" e non di "etno-folk". Se infatti in questa seconda casistica la contaminazione con tango, samba, raga et similia è largamente sdoganata - anche perchè il jazz stesso nasce come musica folklorica contaminata e solo più tardi diventa un metodo, un'estetica, un approccio, un "modo" di suonare - ogni qual volta il jazz si getta in direzione delle musiche pop-rock arrivano i problemi e le perplessità, sia sulla carta che nei fatti (vale all'incirca lo stesso per la classica, che però lascerei fuori dal topic).

 

Tutto questo per dire che, al di là dei pregiudizi sulla carta, ultimamente ho ascoltato tante fusioni tra jazz e musiche rock ed elettroniche che ho trovato molto buone. Il più noto a compiere operazioni del genere è Brad Mehldau ma non so da che parte farmi per approfondirlo a livello discografico. Su di lui peraltro pesa un pregiudizio che da rocckettaro underground non posso non avere nei confronti di un musicista jazz mainstream.

E temo che siano vittima di simili pregiudizi anche gli americani Bad Plus, attivi da un buon quindicennio e per lo più sul fronte delle cover, a partire dai Nirvana e Aphex Twin sul loro disco più noto, ma l'anno scorso hanno "coverizzato" anche la Sagra delle Primavera di Stravinskij. Che dire, per me sono bravissimi al di là delle cover (confrontate la loro Smells like teen spirit, che pure non è certo la cosa migliore che han fatto, con quella pianistica tamarrissima di Eric Lewis e poi ditemi) e il fatto di lavorare su ritmiche non tipicamente jazz, non stantie insomma, secondo me è la caratteristica che li rende così brillanti.

E che rende brillanti anche le cover - da Michael Jackson a Andrew Hill, da Julius Hemphill ai Flying Lotus - del fenomenale trio di Vijay Iyer, un altro che suona anche tante composizioni sue ma, appunto, evita di usare le ritmiche più scontate dell'universo jazzistico producendo comunque una musica che non si può definire altro che jazz.

Leggermente più problematici i Kneebody, che usano anche molti synth e che sto studiando in questi giorni. Potrei definirli una specie di versione pop dei Fire! ma è una definizione davvero molto vaga, vedrò di studiarmeli meglio. Anche loro hanno tanto rock nello spirito e nel modo deciso di suonare, ma pure loro han fatto un disco omaggio alla classica del primo novecento e a Charles Ives in particolare. Poi ci sono gli egizio-pakistani Dawn of Midi, pura minimal techno suonata da un piano trio acustico. Fenomenali e ancora in evoluzione, almeno spero.

 

Insomma, volevo sapere:

- come vi ponete in generale nei confronti dei jazzisti che approcciano musiche pop in senso ampio

- se conoscete esempi virtuosi di queste contaminazioni

- se pensate che, per lo meno in teoria, la contaminazione possa risultare fruttuosa per dare nuova linfa al jazz, ma magari anche al pop, senza scadere in quegli omaggi manieristi e spesso anche poco onesti che intasano la gran parte delle rassegne jazz del nostro Paese


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#2 dick laurent

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Inviato 07 aprile 2015 - 10:48

Lasciando da parte un attimo i e le cantanti, visto che un paio di giorni fa l'ho messo nel topic dei brani pop, il primo esempio che mi viene in mente è la famosa Everybody loves the sunshine di Roy Ayers, il padrino dell'acid jazz e che è un piccolo capolavoro e un esempio riuscitissimo di contaminazione jazz-pop, su youtube ci sono anche le versioni più jazzate del pezzo stesso. Cosi come mi piace molto la Cast your fate to the wind di Vince Guaraldi (che vabbè è rimane uno strumentale jazz ma dal gusto molto bianco e molto pop) o la versione sempre strumentale però degli Skatalites di Flowers for Albert. Strasbour St. Denis di Roy Hargrove è un altro pezzo jazz molto recente che suona molto pop. C'è pure quel gruppo giappo di cui ora mi sfugge il nome diventato famoso qualche anno fa.

 

Quindi ci sono senz'altro esempi riusciti di contaminazioni simili, in generale spesso ho la sensazione che quando invece anzichè crearle le melodie pop si reinterpretino i classici il tutto suoni come il disperato tentativo di cercare (legittimamente per carità) un legame col pubblico su un repertorio noto che  però per varie ragioni è abbastanza resistente a interpretazioni jazzistiche e raramente produce qualcosa di esaltante.

 

Poi magari è solo un mio pregiudizio, del tipo Ethan Iverson dei bad plus è un grande (gusti raffinatissimi ma non senza preclusioni da snob, passione sfrenata per la musica e cultura musicale davvero enciclopedica) però boh quelle poche interpretazioni pop che ho sentito del gruppo non hanno nulla che non va ma non mi viene voglia di volerne altro. Stessa cosa per Mehldau, che è un ottimo pianista e magari suona con gusto Exit music dei Radiohead però stesso discorso.


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dai manichei che ti urlano o con noi o traditore libera nos domine


#3 slothrop

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Inviato 07 aprile 2015 - 11:21

Questo è un pezzo pop mainstream di una certa M.I.A. suonato dal trio di Vijay Iyer (tanto per andare sul concreto di una cosa che per me è ottima)

 

https://www.youtube....h?v=pOBhrnOzwXw

 

sullo stesso disco c'è anche un pezzo di Stevie Wonder, ma ci sono anche pezzi di Andrew Hill e Julius Hemphill (l'epocale Dogon A.D.)


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#4 dick laurent

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Inviato 07 aprile 2015 - 11:51

Questo è un pezzo pop mainstream di una certa M.I.A. suonato dal trio di Vijay Iyer (tanto per andare sul concreto di una cosa che per me è ottima)

 

https://www.youtube....h?v=pOBhrnOzwXw

 

 

quello che mi colpisce è che un pezzo del genere a sentirlo senza sapere che è una cover di M.I.A suona davvero poco pop. Non che M.I.A di per se faccia pezzi melodici, effettivamente.


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#5 auslöschung

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Inviato 07 aprile 2015 - 12:54

con l'hipster hip hop jazz (i badbadnotgood) come ti relazioni, sloth?


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#6 slothrop

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Inviato 07 aprile 2015 - 13:15

Conosco assai poco, c'è un gruppo dell'anno scorso che ho ascoltato di recente che mi è piaciuto abbastanza, ma adesso non ricordo il nome. Però in genere conosco pochissimo.


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#7 dick laurent

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Inviato 07 aprile 2015 - 13:47

Sloth comunque se fai altri esempi sono molto interessato.

Intanto mi è venuto in mente lo strano caso di Witchi tai to, un pezzo del sassofonista Jim Peppers (per chi non lo conosce, è uno che potrebbe essere menzionato assieme a Pharoah Sanders e Gato Barbieri) che è diventato nel tempo sia un piccolo standard jazz che un pezzo molto coverizzato anche nel pop spesso con risultati eccellenti. Ed è una cosa che non so se si possa dire di molti altri pezzi.

Io ho un'adorazione soprattutto per questa versione degli Harpers bizarre che è del lontano 1969 ma suona incredibilmente fresca ed è un vero gioiello (bella anche quella degli Everything is everything), anche se qui il fatto che sia un pezzo partorito da un jazzista è del tutto non notabile, fondamentalmente suona come un pezzo pop al cento per cento, quindi non so se conta

 

https://www.youtube....h?v=o1L9RPEM634


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#8 slothrop

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Inviato 07 aprile 2015 - 13:55

 

Questo è un pezzo pop mainstream di una certa M.I.A. suonato dal trio di Vijay Iyer (tanto per andare sul concreto di una cosa che per me è ottima)

 

https://www.youtube....h?v=pOBhrnOzwXw

 

 

quello che mi colpisce è che un pezzo del genere a sentirlo senza sapere che è una cover di M.I.A suona davvero poco pop. Non che M.I.A di per se faccia pezzi melodici, effettivamente.

 

 

che insieme a quest'altra cosa che dici

 

"""Ethan Iverson dei bad plus è un grande (gusti raffinatissimi ma non senza preclusioni da snob, passione sfrenata per la musica e cultura musicale davvero enciclopedica) però boh quelle poche interpretazioni pop che ho sentito del gruppo non hanno nulla che non va ma non mi viene voglia di volerne altro"""

 

mi fa forse arrivare a un punto importante, almeno per me. E cioè che meno si distingue fra cover e pezzi originali di chi suona (Iyer, Iverson o altri) e meglio è. Poi ovviamente bisogna che il livello medio sia alto, perchè questo starebbe a significare che il rock, il pop e la techno sono stati introiettati dai jazzisti in questione. Anche se mi pare che quella a Iverson fosse pià una critica che non un complimento. Cose di lui che non ti fa venir voglia di approfondire? E' troppo mainstream? Troppo bravo e quindi senza possibili sorprese?


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#9 Infinite dest

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Inviato 07 aprile 2015 - 13:55

In tema di virtuosi, Joshua Redman a un certo punto se n'è uscito con questo lavoro

 

x124z3skzgm44ij92g6y_s.png

 

Nel quale le riletture - cito a memoria: Dylan, Beatles, Prince, Mitchell - sono di livello altissimo

Così come è inutile dire che Day is done di Drake cui Melhdau regala un incedere quasi funk è per quanto mi riguarda un assoluto riferimento

 

In ambito jazz+elettronica mi sembra di avere già consigliato i lavori di Bugge Wesseltoft, in cui la lezione evansiana è ovviamente il punto di partenza, ma la destinazione, sospesa tra dancefloor, ambient e derive prog-fusion, è gustosissima


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 mi ricorda un po' Moro.

 

 

 

 

Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 

 

 

Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).

 

 


#10 slothrop

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Inviato 07 aprile 2015 - 14:03

Questa per me è bellissima

 

Bad Plus - Flim

https://www.youtube....h?v=EYimjHuU99c

 

 

Darius Jones

https://www.youtube....h?v=aHZaAphDYvc

qui siamo più sul funk (sul tubo purtroppo manca uno suo pezzo molto hip-hop, l'ultima traccia di Big Gurl), ma senti come picchiano

 

 

La minimal techno dei Dawn of Midi

https://www.youtube....h?v=eOAb0qjYnAs

 

 

Kneebody

https://www.youtube....h?v=Hu5ruEePxAg

 

 

Qui c'è un frammento della "Youth against fascism" (sonic youth) di Curtis Hasselbring

http://mp3.juno.co.u...82-01-01-07.mp3

 

 

 

I vari progetti para-elettronici di Teruyuki Oshima (coi giapponesi andiamo un po' ot, lo so, ma son da sentire)

https://www.youtube....h?v=73GN_9nOuHo

 

 

 

Sempre giapponesi gli Gnu, qui siamo sull'acid-jazz virato elettronico

https://www.youtube....h?v=cKLJGF44qx8

 

 

Più canonici i Tokyo Zawinul Bach (da sentire, ma qui siamo sul quasi-lounge enon è un approccio poi così nuovo)

https://www.youtube....h?v=VFrCpWW1-6Q


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#11 dick laurent

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Inviato 07 aprile 2015 - 14:13

aiuto, mi è tornato in mente un pianista jazz inglese che negli anni settanta aveva fatto un bel disco interpretando i classici pop dell'epoca e anticipando appunto i vari bad plus e mehldau, però non mi viene il nome.

 

Ecco, me lo sono ricordato, Gordon Beck - Experiments with pops

 

Gordon-Beck-Experiments-With-443024.jpg


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#12 Feynman

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Inviato 07 aprile 2015 - 18:55

Mi sembra un ottimo posto per citare i GoGo Penguin, hanno fatto uscire un album l'anno scorso che se non erro e' stato nominato al Mercury Prize. Loro mi sembrano un buon esempio di contaminazione tra elettronica e jazz, dateci un ascolto e ditemi che ne pensate:

 

GOND009-GoGo-Penguin-v2.0-2013Stroke2.jp


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Without examples, without models, I began to believe voices in my head – that I was a freak, that I am broken, that there is something wrong with me, that I will never be lovable… Years later I find the courage to admit that I am transgender and this doesn’t mean that I am unlovable… So that this world that we imagine in this room might be used to gain access to other rooms, to other worlds previously unimaginable.”




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