Disco del mese, sta riscuotendo rating pazzeschi su rym e nessuno se lo fila, possibile?
Io non sono propriamente un fanatico dei suoi album passati, ma questa è la grande prova di maturità di un artista che non teme di confrontarsi con temi drammatici e impegnativi come i grandi dubbi esistenziali e la paura della morte e si mette totalmente a nudo di fronte all’ascoltatore.
Rispetto ai lavori passati Sufjan ci presenta un folk prevalentemente acustico, scarno, sviscerato da ogni sovrastruttura barocca, tipico di alcuni cantautori attuali già citati in recensione:
Ogni respiro, lungo il percorso, è carico della stessa densità degli Eels di “Electro-Shock Blues” o del Bon Iver di “For Emma, Forever Ago”: pietre di paragone naturali di un disco che non teme di rivaleggiare con “Illinois” per purezza di ispirazione.
ma che proviene da molto più lontano nel tempo, ovvero nella grande tradizione cantautoriale americana, tanto da ricordare in alcuni pezzi per ispirazione, melodia e il cantato sussurrato i Simon & Garfunkel dei tempi d’oro:
Ah, link alla rece:
http://www.ondarock....ieandlowell.htm