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Vizio Di Forma (Anderson, 2015)


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56 replies to this topic

#1 William Blake

    Titolista ufficiale

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Inviato 28 febbraio 2015 - 19:41

Anderson con coraggio e ambizione porta al cinema un romanzo del'intrasponibile Thomas Pynchon. Il risultato è un noir-trip che dal caos ritrae la fine della controcultura, con Joaquin Phoenix in un ruolo iconico

Vizio_di_Forma_loca.jpg

 

http://www.ondacinem...izio_forma.html


  • 3
Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#2 Carlo86

    mainstream Star

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Inviato 01 marzo 2015 - 01:02

Visto ieri. Lì per lì mi ha lasciato un po' perplesso...Ma ora, a freddo, mi sento di dire che è un grande film. Mi rimbalzano ancora delle scene nella testa e vorrei rivederlo subito. Credo sia uno di quei film che (come un bel disco) possa regalare nuove emozioni ad ogni nuova visione (o ascolto), nel senso che ogni volta si scoprono nuovi aspetti e passaggi prima non colti a pieno.
Phoenix avrebbe senz'altro meritato la nomination agli Oscar. E pure la colonna sonora e forse anche la sceneggiatura l'avrebbero meritata.
Certi momenti sono davvero esilaranti, come la scena di Bigfoot che mena Doc vicino all'auto della polizia (quella tarsmessa a rallenty, per capirci) :D
In generale, l'interpretazione di Phoenix ha dei passaggi memorabili, fosse solo per le espressioni del volto.

P.S. Bellissime le cravatte asd
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"Non possiamo parlare di Dio, o come preferisci chiamarlo, ma soltanto della nostra reazione a esso. Allo stesso modo, non penso che si possa parlare della musica, ma di una reazione soggettiva a essa" (Barenboim)

#3 corrigan

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Inviato 01 marzo 2015 - 07:12

l'ho visto il mese scorso al cinema. a momenti bellissimo, visivamente perfetto, attori enormi. però è difficile non scrollarsi un senso di confusione e incompiutezza (ok voluto, la difficoltà di trasporre Pynchon in un film e tutto il resto). 7+

PS spesso veramente difficile da capire in lingua originale senza sottotitoli, molto sbiascicato e sussurrato.


  • 0

I distrust orthodoxies, especially orthodoxies of dissent
「その時僕はミサト さんから逃げる事しかできなかった。 他には何もできない、 他も云えない… 子供なんだと ... 僕はわかった

 


#4 SteSan

    Classic Rocker

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Inviato 01 marzo 2015 - 19:20

Bellissima recensione, Giuseppe. Credo proprio che per essere compreso il film vada visto necessariamente una seconda volta a breve distanza.


  • 1

To overlook


#5 Nijinsky

    Señorito en escasez

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Inviato 01 marzo 2015 - 23:21

presto arriveremo ai film che per essere capiti andranno visti 3 volte. e da lì l'infinito.
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Siamo vittime di una trovata retorica.


#6 solaris

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Inviato 02 marzo 2015 - 01:17

Formalmente ineccepibile ma non mi è piaciuto per nulla, l'ho trovato noioso e fine a se stesso.

 

Spoiler


  • 1

#7 corrigan

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Inviato 02 marzo 2015 - 04:54

solaris ti è piaciuta la fotografia? e le varie locandine?


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#8 solaris

    Simmetriade.

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Inviato 02 marzo 2015 - 09:06

È un po' come il film, è tutto curato e ben fatto, ma non è ciò che andrei a cercare io. Più che gridare allo scandalo è solo che è per gente che gode con quell'estetica, quei riferimenti e quel tipo di scambi (che io neanche sono capace di cogliere appieno, anzi, visto in v.o. coi sub e mi sarò perso metà film), il film vive di quello e mi sembra lo faccia in modo molto consistente.


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#9 coltivatore di amicizie

    utente rancoroso

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Inviato 04 marzo 2015 - 08:54

non badate alla trama, conta altro in questo film


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#10 vegeta851

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Inviato 05 marzo 2015 - 11:15

Ehi, chi ha avuto da sindacare sui "buchi" di sceneggiatura di "Gone Girl" avrà pane per i suoi denti ad analizzare le tremila incongruenze di quella di "Vizio di forma". Ah, no dimenticavo...qua non è la trama a contare, ma altro.

 

Detto ciò, il film mi sembra un enorme, a tratti affascinante, molto più spesso fastidioso, esercizio manierista, labirintico, logorroico (un paragone efficace sarebbe con "Cosmopolis" di Cronenberg da De Lillo) e auto-referenziale sino alla nausea, che se non altro, rispetto a "The Master", diverte grazie a qualche punta grottesca e visionaria e ad un romanticismo di fondo che guarda ai noir della new hollywood. Difatto il film mi sembra, appunto, se ne freghi dei vari snodi narrativi e degli assurdi colpi di scena, e punti ad essere un affresco sul passaggio da una certa America idealista (quella del sogno, degli hippie) ad una America capitalista e paranoica. Però che fatica, che noia, arrivare all'obiettivo.

 

Anderson sarà pur bravo, non lo metto in dubbio, non mancano i pezzi di bravura, il cast sfavillante e soprendente (addirittura Joanna Newsom e Belladonna!), l'uso perfetto e straniante delle musiche (Can, Neil Young, lo score originale di Johnny Greenwood), ma quanta boria. Per chi fa cinema questo qua? Per i cinefili che lo esaltano? Per sè stesso? I suoi ultimi lavori mi sembrano nascere ammuffiti, belli e fatti per essere analizzati e schedati in una qualche antologia della storia del cinema, roba museale, punto. Non fruibile dal resto dell'umanità. Oggetti raffinati quanto freddi, e di cui francamente non me ne può importare nulla.


  • 2

#11 coltivatore di amicizie

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Inviato 05 marzo 2015 - 11:24

Per chi fa cinema questo qua? Per i cinefili che lo esaltano? Per sè stesso? I suoi ultimi lavori mi sembrano nascere ammuffiti, belli e fatti per essere analizzati e schedati in una qualche antologia della storia del cinema, roba museale, punto. Non fruibile dal resto dell'umanità. Oggetti raffinati quanto freddi, e di cui francamente non me ne può importare nulla.

 

 

no dai...il petroliere e the master non sono film per pochi, autoreferenziali, museali etc...

 

sono due riflessioni complesse e ispirate sulla peculiarità (economiche, religiose, sociali, culturali, mediatiche) della civiltà statunitense


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#12 vegeta851

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Inviato 05 marzo 2015 - 11:27

passi "Il petroliere", che comunque trovo pesante come un macigno...ma "The Master" secondo me ha senso solo nella testa di chi l'ha creato. Rivoglio il PTA di "Boogie Nights"!


  • 1

#13 coltivatore di amicizie

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Inviato 05 marzo 2015 - 11:30

perchè scusa? the master è un film sul controllo della mente, sull'influenza carismatica di un cialtrone di successo (hoffman) su una mente fragile e visionaria (phoenix)...non mi pare un film senza senso

 

eppoi, posto che boogie night era una goduria, non credo che nè il petroliere nè master siano "pesanti" dai!

 

allora sokurov cos'è?  :P


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#14 100000

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Inviato 05 marzo 2015 - 13:11

Posto che neanch´io vedo i film di Anderson come "per pochi" e che non ho (ancora) visto quest´ultimo, non ci vedrei neanche niente di male se facesse film solo per se stesso. Ma non mi sembra proprio questo il caso.


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#15 strafanich

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Inviato 05 marzo 2015 - 13:23

L'ho visto, doppiato al cinema, la scorsa sera. La parte più interessante è stata la mezz'ora in cui mi sono addormentato.

 

Big Lebowsky fuori tempo massimo, senza le sue genialate e facendo ridere una frazione.


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#16 An Absent Friend

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Inviato 05 marzo 2015 - 13:29

Rivoglio il PTA di "Boogie Nights"!

 

Sacrosantissime parole.


  • 0

 

Talmente brutto che e' da considerare 90

 

 
In pratica vogliono il magical negro senza i poteri magici, sai che palle.

 

 

I voti sono sull'attività svolta e sulle iniziative dichiarate o parzialmente avviate

 


#17 William Blake

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Inviato 05 marzo 2015 - 20:04

passi "Il petroliere", che comunque trovo pesante come un macigno...ma "The Master" secondo me ha senso solo nella testa di chi l'ha creato. Rivoglio il PTA di "Boogie Nights"!

 

nel furore post-Magnolia Anderson mi stava un po' sulle palle, lo trovavo un po' sopravvalutato. sarà un film per nessuno, questo "Vizio di forma", ma rimane un'opera elaborata da uno che vuole lavorare con e sul linguaggio del cinema, cercare una propria strada di stile - senza rinnegare i maestri che ama, ma nemmeno senza appoggiarsi eccessivamente su di essi


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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#18 Tom

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Inviato 05 marzo 2015 - 20:17

Rivoglio il PTA di "Boogie Nights"!


Ma va là. L'hai messo nella tua lista antipatici e lo stroncheresti lo stesso, magari accusandolo di ripetersi. :P


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#19 vegeta851

    Enciclopedista

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Inviato 05 marzo 2015 - 21:25

che ci posso fare, l'unico anderson che amo è P.W. ]:)


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#20 coltivatore di amicizie

    utente rancoroso

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Inviato 06 marzo 2015 - 06:09

Posto che neanch´io vedo i film di Anderson come "per pochi" e che non ho (ancora) visto quest´ultimo, non ci vedrei neanche niente di male se facesse film solo per se stesso. Ma non mi sembra proprio questo il caso.

 

 

mah se uno fa film per se stessi vuol dire che non ha niente da dire e se non hai niente da dire non sei un artista  :monk:


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#21 cinemaniaco

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Inviato 06 marzo 2015 - 16:41

che ci posso fare, l'unico anderson che amo è P.W.

 

l'unico anderson che amo è la signora anderson

 

milla-jovovich-051.jpg


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#22 tiresia

    Sue Ellen

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Inviato 09 marzo 2015 - 08:39

bella fotografia, belle interpretazioni, bello spirito, ma lqa stranulatezza del tutto è vagamente indigeribile. Non mi citate il grande sonno, no, non è quel tipo di "la storia si ingarbuglia e adesso boh!"

Anderson è il grande autore americano che racconta il suo paese, guardate la sua filmografia, nascita e sviluppo di un paese attraverso le figure meno limpide  che lo possa rappresentare. Perchè l'ambiguo è la lente attraverso cui narra e indaga lo spirito dell'america. Lui sta costruendo un gigantesco Heimat. Ma personalmente, e io lo amo, io non tollero i revisionisti di Magnolia per esempio, a volte eccede e qui lo fa, rischia quasi per parlare solo a se stesso.

Nonostante questo ha la capacità di rendere il disincanto dell'inizio degli anni 70 (e il reaganismo all'orizzonte) come difficilmente si può riuscire.


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#23 corrigan

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Inviato 09 marzo 2015 - 09:17

 

Nonostante questo ha la capacità di rendere il disincanto dell'inizio degli anni 70 (e il reaganismo all'orizzonte) come difficilmente si può riuscire.

Sinceramente di "reaganismo all'orizzonte"  non ci vedo assolutamente nulla, ci sarebbero circa 12 anni (ma anche di più perché il reaganismo-se esiste-non comincia certo il giorno dopo l'elezione) tra il 1970* di questo film e quell'America lì. Questa storia mi sembra saldamente radicata piuttosto nella transizione hippie-Vietnam (non a caso Sportello è un clone di Neil Young).

Al di là del tuo post mi sembra che parlare a sproposito di reaganismo come fenomeno culturale sia ormai un cliché, di questo passo allora pure Chinatown parla della transizione verso l'America '80.

 

Ironicamente, è da poco uscito un altro film (questo sì stupendo per me, ma è un altro discorso) che mette in mostra davvero pregevole la frattura reaganiana: A Most Violent Year (ambientato non a caso nel 1981).

 

 

 

*sì Reagan nel 1970 è governatore della California. non è il reaganismo però.


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#24 vegeta851

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Inviato 09 marzo 2015 - 09:25

 

Ironicamente, è da poco uscito un altro film (questo sì stupendo per me, ma è un altro discorso) che mette in mostra davvero pregevole la frattura reaganiana: A Most Violent Year (ambientato non a caso nel 1981).

 

questo sì capolavoro, e senza tutti quei tocchi nostalgici-folkloristici (canzoncine in soundtrack, costumi, acconciature) che infestano tanti film "d'epoca"


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#25 corrigan

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Inviato 09 marzo 2015 - 09:26

be' dai a livello di costumi e aconciature è perfetto pure questo asd. comunque sì bellissimissimo. e che attore incredibile che è Oscar Isaac


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#26 tiresia

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Inviato 09 marzo 2015 - 09:30

nel 1970 Reagan era al secondo mandato.

Ma comunque il centro non era questo, il centro era la decadenza, la fine di un certo spirito


  • 0

#27 corrigan

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Inviato 09 marzo 2015 - 09:42

 

nel 1970 Reagan era al secondo mandato.

Ma comunque il centro non era questo, il centro era la decadenza, la fine di un certo spirito

ma infatti lo avevo già scritto perché me l'aspettavo, era tipo l'obiezione più scontata di sempre (e abbastanza pigra)

 

 

*sì Reagan nel 1970 è governatore della California. non è il reaganismo però.

 

 

e infatti non c'entra nulla. poi ci sta assolutamente che era una cosa periferica del tuo discorso sul film, pure legittimo. 


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#28 vegeta851

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Inviato 09 marzo 2015 - 09:42

be' dai a livello di costumi e aconciature è perfetto pure questo asd. comunque sì bellissimissimo. e che attore incredibile che è Oscar Isaac

si, ma non è mai vuota ostentazione, come in "American Hustle", non c'è autoreferenzialità...sembra davvero un film che esce da quegli anni.

 

Comunque Isaac si conferma un grande, ma secondo la Chastain in questo film è davvero superba


  • 1

#29 piersa

    Megalo-Man

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Inviato 09 marzo 2015 - 09:53

Quito Vegeta e aggiungo che mi iniziano a infastidire queste letture filmate di scrittori postmoderni, vedi de lillo-cronenberg, che già è difficile seguire loro. Ora attendiamo godard che legge Infinite Jest, i calibri sono giusti...
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#30 Twin アメ

    pendolare pre post attilio lombardo

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Inviato 09 marzo 2015 - 11:57

A un certo punto ci si rende conto che la trama è solo un pretesto per presentare una girandola di personaggi grotteschi.

Ormai però il cervello è già andato in pappa, forse dovrebbero distribuire un cannone a tutti all'ingresso del cinema asd

 

E' un film che va per accumulo di scene miliari, alcune bellissime già citate, aggiungo l'incontro con il dottor Blatnoyd e Japonica, grande momento.

Tuttavia resta faticoso anche per la lunghezza esagerata.


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“Era un animale difficile da decifrare, il gigante di Makarska, con quella faccia da serial killer e i piedi in grado di inventare un calcio troppo tecnico per essere stato partorito da un corpo così arrogante." (Marco Gaetani  - UU)

 


#31 paloz

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Inviato 09 marzo 2015 - 15:40

A me questo non è piaciuto, come detto nel topic del regista, ma se non ci prova lui ad adattare romanzi postmod chi dovrebbe farlo*?

Parliamo del regista di Magnolia e Punch-Drunk Love, due dei film più postmoderni che io ricordi.

 

* La lettura di Cronenberg è pedissequa e funziona male, anche se rientra perfettamente nella sua recente pratica entomologica applicata ai piani alti della società.


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esoteros

 

I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.

 

(Samuel Beckett, Malone Dies)


#32 Gonzo

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Inviato 09 marzo 2015 - 15:53

Penso che sia il primo film di PTA che mi piace.


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never settled on a name.
but the top three contenders, after weeks of debate,
were Satan's Fingers, and the Killers, and the Hospital Bombers.


#33 thom

    The infrared insert of memory encouragement immersion

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Inviato 09 marzo 2015 - 18:04

non so se si è già detto ma - nel bene e nel male - il film mi pare puzzi tantissimo di pynchon; sembra (è!) un considerazione fescennina e banale, ma la visione al cinema mi ha subito solleticato associazioni simil-madeleine dei due romanzi che ho letto di pynchon (tra cui non rientra inherent vice)

 

anche twin px è evidentemente in accordo con me:

 

A un certo punto ci si rende conto che la trama è solo un pretesto per presentare una girandola di personaggi grotteschi.

[...]

Tuttavia resta faticoso anche per la lunghezza esagerata.


  • 0

#34 Paraponzipò

    Groupie

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Inviato 11 marzo 2015 - 08:20

Visto sera all'ultimo spettacolo e sì, come già detto da altri, anche io l'ho trovato fin troppo Grande Lebowski. Sarà Los Angeles, ma a me ha ricordato tantissimo anche Chinatown (soprattutto a livello di quel che emerge dal plot, che a livello di thriller è piuttosto banale, e di vari rapporti relazionali tra i personaggi). Al di là della maggiore linearità, la parte che funziona meglio sono indubbiamente i 3 quarti d'ora finali, ma complessivamente è un film che mi ha lasciato ben poco; anche dopo averlo sedimentare tutta la notte (a volte ragionando a mente fredda su un film ho dato giudizi totalmente diversi da quelli a caldo) non posso dire di aver provato grandi picchi di entusiasmo, o l'originalità che tanto il regista quanto la materia filmica lasciavano sperare. Ripeto, piuttosto banale e poco incisivo, per me, nonostante svariate cose molto buone.


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#35 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

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Inviato 13 marzo 2015 - 22:48

bisogna però ammettere che ha il suo fascino. è un film di sesso e droga, e come tale ha il suo fascino. ha una componente erotica e una marcia per nulla scontate, ma che anzi ne sono il punto di forza

 

poi certo, lo straniamento postmoderno è insopportabile. ma c'è pynchon alla fonte, cosa ci si poteva aspettare se non un grande mcguffin? eh, come è brutto e demodé raccontare semplicemente una storia, vero? dove però per me il film fallisce miseramente è proprio nel suo voler essere una sorta di noir-trip. la messinscena è troppo algida e sobria, troppo razionale e realistica anche nelle fughe nel grottesco e nell'assurdo. molto probabilmente questo è voluto (c'è chi potrebbe dire che è persino "originale") o molto probabilmente non è il registro adatto ad anderson

 

pur con tutti i limiti e i difetti che gli riscontro, è comunque un film interessante. non so però se lo riguarderei


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#36 neuro

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Inviato 17 marzo 2015 - 01:00

io ci ho visto poco grande lebowski - più big fix e paura e delirio, che entrambi riflettono sullo stesso passaggio storico, mentre lebowski è ambientato negli anni 90 che c'azzecca?

il vero motivo per cui non è un capolavorocome secondo me The Master è che anderson non si droga abbastanza - poi mi guarderei con goia phoenix che recita diretto da anderson anche se facessero la pubblicità della Conad, è ovvio

Questa potenza si vede nella scena della tavoletta Ouija o in quella dove inshallah si fa sesso ma anche in bigfoot che si ciuccia un bananone nero o nel dialogo col gas esilarante (appunto: something spanish).

in più si ride, c'è passera e il solito complotto globale alla PK Dick che riassume il tutto: la droga e' perfettamente integrata nel capitalismo che arricchisce chi schifa i drogati, e fi conseguenza gli hippie (che sono gli anni 70 CALIFORNIANI, non quelli europei ma neanche quelli di tutti gli states) non potevano che perdere malamente

quindi molto bene

Ma voi avete riso?
  • 0
apri apri, apri tutto!

#37 Paraponzipò

    Groupie

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Inviato 17 marzo 2015 - 08:28

appunto: stessa leggerezza grottesca, simili pretese hippie (per quanto mosse da motivazioni diverse), stesse situazioni alienanti, l'incastro complesso di una storia dai molti punti oscuri, protagonisti estremamente affini per carattere e approccio alle situazioni, perfino la nota marginale dei neonazisti è ricorrente.

 

Qua parliamo di qualcosa di piuttosto originale e poco visto, per cui se viene riproposto un personaggio e una situazione filmica che ricordi quell'altra penso che l'associazione venga spontanea; ovvero, se mi giri un western in cui i bianchi ammazzano gli indiani come ce ne sono centinaia nella storia del cinema è difficile che possa trovare analogie fondate, o meglio pregiudicanti, con un altro film in particolare, ma se fai un film su un hippie trasandato e senza soldi, che deve indagare su una storia contorta e lo fa con eccentrica tranquillità e distacco dalle cose, un personaggio così sopra le righe che è difficile da catalogare, e lo cali in una serie di situazioni altrettanto eccentriche, piene di personaggi grotteschi, beh il rimando credo sia spontaneo. Manca certamente in lebowski tutto l'aspetto della critica sociale che è invece la base fondante di vizio di forma, come altre certo sono le cose che lo differenziano, ma non mi puoi dire che guardandolo non ti venga in mente un'associazione spontanea tra i due film.

 

E beh sì, si ride. Come in lebowski del resto. Per quanto non sia paragonabile la leggerezza dell'uno rispetto all'altro, dunque la ragione del riso.


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#38 corrigan

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Inviato 17 marzo 2015 - 09:02

poche cose sono più cliché di una coppia in spiaggia al tramonto, eppure  :wub:

 

B9315794944Z.1_20150109133645_000_G759KM

 

comunque:

Boogie Nights 5,5

Magnolia 8

Punch-Drunk Love 6

There Will Be Blood 6

The Master 9

Inherent Vice 7


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I distrust orthodoxies, especially orthodoxies of dissent
「その時僕はミサト さんから逃げる事しかできなかった。 他には何もできない、 他も云えない… 子供なんだと ... 僕はわかった

 


#39 Tom

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Inviato 17 marzo 2015 - 09:13

Manca certamente in lebowski tutto l'aspetto della critica sociale

 

Un film dei fratelli Coen senza critica sociale credo sia un paradosso impossibile da realizzarsi. ^_^

Comunque non è di sicuro al Grande Lebowski che manca, basterebbe già solo il parallelo tra Vietnam e prima Guerra del Golfo, a cui i Coen tenevano tanto da retrodatare il film di qualche anno.


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#40 neuro

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Inviato 17 marzo 2015 - 09:15

appunto: stessa leggerezza grottesca, simili pretese hippie (per quanto mosse da motivazioni diverse), stesse situazioni alienanti, l'incastro complesso di una storia dai molti punti oscuri, protagonisti estremamente affini per carattere e approccio alle situazioni, perfino la nota marginale dei neonazisti è ricorrente.

 

Qua parliamo di qualcosa di piuttosto originale e poco visto, per cui se viene riproposto un personaggio e una situazione filmica che ricordi quell'altra penso che l'associazione venga spontanea; ovvero, se mi giri un western in cui i bianchi ammazzano gli indiani come ce ne sono centinaia nella storia del cinema è difficile che possa trovare analogie fondate, o meglio pregiudicanti, con un altro film in particolare, ma se fai un film su un hippie trasandato e senza soldi, che deve indagare su una storia contorta e lo fa con eccentrica tranquillità e distacco dalle cose, un personaggio così sopra le righe che è difficile da catalogare, e lo cali in una serie di situazioni altrettanto eccentriche, piene di personaggi grotteschi, beh il rimando credo sia spontaneo. Manca certamente in lebowski tutto l'aspetto della critica sociale che è invece la base fondante di vizio di forma, come altre certo sono le cose che lo differenziano, ma non mi puoi dire che guardandolo non ti venga in mente un'associazione spontanea tra i due film.

 

E beh sì, si ride. Come in lebowski del resto. Per quanto non sia paragonabile la leggerezza dell'uno rispetto all'altro, dunque la ragione del riso.

 

Ok, hai ragione il filone è lo stesso - e non avevo pensato ai nazisti anni 70 vs nichilisti anni 90 (peggio dei nazisti come sappiamo).

 

Però a me ha ricordato di più gli altri due, c'est tout - specialmente la visione post-festa di Hunter (potevi vedere il punto dove l'onda si era fermata etc etc) - big fix è proprio uguale come partenza della trama (incomparabilmente peggiore come film)

 

La mia questione del "si ride" era come opposto a film autoreferenziale - visto che niente fa ridere meno di un'opera autoreferenziale


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apri apri, apri tutto!

#41 Tom

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Inviato 17 marzo 2015 - 09:24

dove però per me il film fallisce miseramente è proprio nel suo voler essere una sorta di noir-trip. la messinscena è troppo algida e sobria, troppo razionale e realistica anche nelle fughe nel grottesco e nell'assurdo.

 

il vero motivo per cui non è un capolavorocome secondo me The Master è che anderson non si droga abbastanza

 
Per me uno dei punti a favore del film è proprio la rinuncia all'armamentario di effetti psichedelici più risaputi.
Che poi, allora sì sarebbe diventato uguale a Lebowski e a Paura e delirio a Las Vegas.
E' un film da canne e anfetamina, non da lsd e funghetti.

big fix è proprio uguale come partenza della trama (incomparabilmente peggiore come film)


Gran citazione comunque.
C'è un altro film che anticipava la figura dello sballato inserito in una trama gialla poi codificato da Lebowki, ma adesso porca miseria mi sfugge...
  • 2

#42 Paraponzipò

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Inviato 17 marzo 2015 - 12:22

@tom: non sarà assente del tutto la critica sociale, ma mi pare molto meno accentuata che nelle altre opere dei Coen; un po' per l'intento (è chiaramente una black comedy, ma pur sempre comedy), un po' per alcune scelta di sceneggiatura (tipo il narratore onniscente, il texano, che dà all'intero film una dimensione più favolistica, per finire in fine con quella chiosa estremamente narrativa quasi da happy ending in cui si rivolge direttamente alla camera), un po' perché i personaggi messi in scena sono tutti "tipi" difficilmente categorizzabili, per cui è molto difficile estendere aspetti critici che emergono da essi nel film in un ambito più vasto, che assuma valore interamente sociale.

 

Diverso invece mi sembra il caso di Vizio di Forma, in cui le tematiche di denuncia sono molte, centrali, e molto forti (a cominciare dal ben evidenziato ruolo del meccanismo capitalistico che si nutre a spese del "proletariato", fatemi passare il termine molto retorico, instaurando il circolo vizioso di droga-disintossicazione).


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#43 William Blake

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Inviato 17 marzo 2015 - 13:33

protagonisti estremamente affini per carattere e approccio alle situazioni

 

ho letto il romanzo e posso affermare che è intriso da cima a fondo di reminiscenze cinematografiche (oltre che disparate citazioni: il mito di Sportello è John Garfield): e "Il grande Lebowski" è una di queste (altre possono essere "Chinatown" e "Big Fix"). ma, secondo me, Anderson, finché ha potuto, è andato eliminando tutto questo apparato, per questo continuo a ribattere che "Il grande Lebowski" sia una referenza obbligatoria perché è nel romanzo, ma non così centrale dopotutto. d'altra parte se c'è una cosa che differenzia molto i film è proprio il protagonista: al di là dell'aria sorniona e cannata che li accomuna, Lebowki è "the Dude", un tipo qualunque che vive tranquillo e non capisce granché del casino in cui è finito, mentre Doc è un vero detective, calato nella sua realtà paranoica, che si rende perfettamente conto di cosa sta smuovendo con la sua indagine e questo dà un tono diverso ai film, più "commedia" il primo, più "noir" il secondo.


  • 4
Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#44 Paraponzipò

    Groupie

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Inviato 17 marzo 2015 - 14:39

beh certo, anche la coscienza e la comprensione del reale sono aspetti determinanti per quella critica sociale di cui parlavo. Lebowski è piuttosto avulso dal contesto sociale, se si esclude il continuo riferimento al passato di goodman che ne determina quella sorta di disagio mentale, ma che è comunque rappresentato in maniera tanto grottesca e surreale da potersi leggere in maniera chiaramente caricaturale.


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#45 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

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Inviato 17 marzo 2015 - 21:03

Boogie Nights 5,5


ma dai :cool2: un film sul porno è figo a prescindere, suvvia
 

Per me uno dei punti a favore del film è proprio la rinuncia all'armamentario di effetti psichedelici più risaputi.
Che poi, allora sì sarebbe diventato uguale a Lebowski e a Paura e delirio a Las Vegas.
E' un film da canne e anfetamina, non da lsd e funghetti.


ma non ne farei una questione di "qualità" delle droghe, perché se è per questo ci sono anche la cocaina e l'eroina. è che anderson ormai ha questo stile, sia che riprenda dei pozzi di petrolio in fiamme o gente che si sballa. non è rimasto davvero nulla del brio degli esordi: il pianosequenza "alla scorsese" (per capirci) iniziale di inherent vice - con il titolo in sovraimpressione e la steadycam - è pochissima cosa (ammetto che mi aveva fatto sperare in meglio) soprattutto se lo confrontiamo con quello iniziale di boogie nights. anche qui: qualcuno potrebbe obiettare che ha finalmente trovato il "suo" stile. ma che stile è, allora chiedo io? per la ripetizione di certe riprese (tipo durante le scene di dialogo, sono quasi tutti pianosequenza con lenta zoomata in avanti a stringere il quadro) mi ricorda una certa ossessione geometrica tipica pure dell'altro anderson, wes. non so: tutto questo ascetismo visivo non è nelle mie corde

quel che però spero ci metta tutti d'accordo è la componente sexy del film. un capolavoro di erotismo e feticismo la scena in cui la statuaria katherine waterston, completamente nuda se non per una bellissima collana a sfiorare i seni perfetti, stuzzica con il piede la coscia (pericolosamente in direzione dell'inguine) di phoenix. e dopo un paio di minuti di calma olimpica ovviamente poi lui le salta addosso ashd memorabile


  • 0

#46 An Absent Friend

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Inviato 17 marzo 2015 - 21:09

Boogie Nights è bellissimo, eh, non scherziamo. 8 anche solo per l'inaugurazione del grattacielo finale.


  • 1

 

Talmente brutto che e' da considerare 90

 

 
In pratica vogliono il magical negro senza i poteri magici, sai che palle.

 

 

I voti sono sull'attività svolta e sulle iniziative dichiarate o parzialmente avviate

 


#47 neuro

    king (beyond the wall)

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Inviato 18 marzo 2015 - 07:14

Oltre al capezzolo stuzzicato citerei anche l'offerta leccata. E le perversioni di brolin.

E il passaggio dagli anni 70 agli anni 80 in boogie nights e' una mia scena del cuore.

Ora che mi ci fate pensare.....
PTA faceva film adatti al neuro degli anni 90 negli anni 90 e adatti al neuro degli anni 10 negli anni 10. Uno di quei casi di evoluzione parallela del mio gusto e di quello dell'artista (come con Trent Reznor).
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#48 Jack DiSpade

    Critico proto-punk

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Inviato 16 febbraio 2016 - 20:28

Visto oggi. Non ci ho capito una ceppa, ma almeno non mi ha narcotizzato come The Master.


  • 0

#49 Jerda

    aspirante indie

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Inviato 16 febbraio 2016 - 21:06

Non ci ho capito una ceppa

 

Proprio come Doc Sportello.


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#50 The Joker

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Inviato 25 agosto 2016 - 05:56

Ehi, chi ha avuto da sindacare sui "buchi" di sceneggiatura di "Gone Girl" avrà pane per i suoi denti ad analizzare le tremila incongruenze di quella di "Vizio di forma". Ah, no dimenticavo...qua non è la trama a contare, ma altro.

 

Detto ciò, il film mi sembra un enorme, a tratti affascinante, molto più spesso fastidioso, esercizio manierista, labirintico, logorroico (un paragone efficace sarebbe con "Cosmopolis" di Cronenberg da De Lillo) e auto-referenziale sino alla nausea, che se non altro, rispetto a "The Master", diverte grazie a qualche punta grottesca e visionaria e ad un romanticismo di fondo che guarda ai noir della new hollywood. Difatto il film mi sembra, appunto, se ne freghi dei vari snodi narrativi e degli assurdi colpi di scena, e punti ad essere un affresco sul passaggio da una certa America idealista (quella del sogno, degli hippie) ad una America capitalista e paranoica. Però che fatica, che noia, arrivare all'obiettivo.

 

Anderson sarà pur bravo, non lo metto in dubbio, non mancano i pezzi di bravura, il cast sfavillante e soprendente (addirittura Joanna Newsom e Belladonna!), l'uso perfetto e straniante delle musiche (Can, Neil Young, lo score originale di Johnny Greenwood), ma quanta boria. Per chi fa cinema questo qua? Per i cinefili che lo esaltano? Per sè stesso? I suoi ultimi lavori mi sembrano nascere ammuffiti, belli e fatti per essere analizzati e schedati in una qualche antologia della storia del cinema, roba museale, punto. Non fruibile dal resto dell'umanità. Oggetti raffinati quanto freddi, e di cui francamente non me ne può importare nulla.

 

 

passi "Il petroliere", che comunque trovo pesante come un macigno...ma "The Master" secondo me ha senso solo nella testa di chi l'ha creato. Rivoglio il PTA di "Boogie Nights"!

 

Visto ieri sera questo film e, come quasi sempre accaduto in questi anni, le parole del buon vegeta (torna! Mi manchi!) descrivono la mia opinione e le mie sensazioni come meglio non si potrebbe. Anche nel modo in cui si è "evoluto" il cinema di Anderson, da un qualcosa di autoriale ma comunque intelleggibile e fortemente comunicativo, a un insieme sempre più pasticciato di scene non sense, psuedo-intellettualoidi, fini a sè stesse. Che non raccontano ma puntano solo a scioccare, senza neanche riuscirci (ma risultando per lo più urticanti). Peccato davvero, perchè quello di Boogie Nights (che resta il suo capolavoro, a mio avviso) era un regista che aveva qualcosa da dire a tanti, se non tutti. Oggi parla solo a sè stesso, compiacendosene moltissimo, ma a me trasmette solo noia e fastidio.


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