SPOILERI probabili
Visto ieri, non mi è affatto dispiaciuto, ma ho diversi dubbi specialmente sulle polemiche di gender.
Intanto penso si dovrebbe distinguere tra misoginia, maschilismo e anti-femminismo, che possono essere più o meno correlati, insiti nel cervello rettile (vabbè), etc, ma che sono cose un po' diverse.
Ho letto un articolo secondo cui il film sarebbe misogino, a cura di una femminista. In seguito uno che diceva il film essere il più femminista in vari lustri di mainstream, indovina indovinello: a cura di un uomo [bianco, probabilmente etero, probabilmente cis-gender, sicuramente senza skinny-privilege
].
Quest'ultimo cercava di dimostrare la sua tesi sottolineando come Amy fosse al centro della scena, protagonista e agonista. Il primo articolo invece lamentava lo stereotipo della donna intelligente-fredda-infertile-manipolatrice-... . Inoltre segnalava le difficolà del film nel passare il Bechdel test, ossia avere svariati personaggi femminili che parlino tra loro e non di un uomo, non male.
Eppure il giudizio si focalizzava, secondo me a torto, sulla colpevolizzazione della donna Amy, che nella storia è effettivamente una socio/psicopatica assassina, cazzo, non è solo dipinita come tale! Non si concentrava invece su spunti come l'assoluzione dei maschi, o su come non tanto le donne, pardon, le upper-middle class heterosexual white women [sic, mi pare], quanto piuttosto le donne imbevute di un femminismo ottuso e corrotto fossero maligne, senza offrire un modello maschile completamente colpevole, o un femminismo più puro. L'articolo avrebbe potuto approfondire questi temi, per quanto ancora discutibili sarebbero state le affermazioni.
Io credo che l'importante, nel film, sia come al raffazzonato finale i due si trovino proprio complici, dicendoselo e dicendocelo in faccia e dallo schermo. Non sono sicuro che un film abbia il dovere di mostrare tutte le sfaccettature possibili nei tipi umani e avere una donna buona per ogni cattiva, etc (nessuno parla dell'unico nero del film? Che è smooth as fuck con quella barba, ma potrebbe essere comunque criticato come magical negro della situazione, a volerlo fare; io non voglio). Questo film, però, un po' la chiama, perché a mio parere c'è un anti-femminismo voluto e suggerito, dove il femminismo osteggiato è quello inquinato delle blogger o strumentale di certe star, magari. Si potrebbe quindi discutere della genuinità della critica o dell'influenza su questa di un maschilismo o una misoginia impliciti e precedenti (cosa già fatta, parlando di Fincher).
Il dibattito negli USA su questi argomenti evidentemente va anche in TV ma ignoro, sull'Internet mi pare viaggiare forte e come tutte le questioni complesse discusse ampiamente, è fisiologica una semplificazione e la proliferazione di approcci parziali, inadeguati, palesemente stupidi e quant'altro da parte di tutte le possibili fazioni. Non vorrei si pensasse che io abbia da dire a riguardo
ma seriamente sarei interessato a leggere delle analisi che mi dicano qualcosa che non so, che non avrei potuto pensare da me, che poi concordi o meno. Ho cercato poco e male, ma le prime mi sono sembrate sciape.
Cambiando tematiche, sì, trovo anche io il primo tempo gestito molto meglio (addirittura poteva suicidarsi davvero, ma per cos'erano, i gran soldi?) mentre quel poco che posso dire di regia e fotografia è che le ho trovate molto simili alle serie TV. Sarà perché guardo più serie che film, e perché ne guardo di ottima qualità (non c'è dubbio!).
Fin.