1. Fedor Dostoevskij - I fratelli Karamazov
"Ogni pietra su di loro è come se testimoniasse di un passato così intenso, di una dedizione così appassionata alla propria impresa, alla propria fede, alla propria battaglia e al proprio sapere che io, lo so già fin da ora, mi getterò in ginocchio e bacerò quelle pietre, piangendo."
2. Philip Roth - Pastorale americana
La loro forza è tremenda, il lavoro di squadra impeccabile. Lo schianto delle vetrine che vanno in frantumi è elettrizzante. Non pagare gli oggetti è inebriante. La sete di possesso degli americani è qualcosa di stupefacente. Questo è taccheggio in grande stile. Tutto ciò che viene ardentemente desiderato da tutti è gratis, uno sfrenato e tumultuosa arraffa-arraffa dove tutti si scatenano pensando: eccola che arriva! Era ora! Nelle strade incendiate del Mardi Gras di Newark si sprigiona una forza che ha qualcosa del riscatto, sta accadendo qualcosa di purificatore, qualcosa di spirituale e di rivoluzionario avvertibile da tutti. La visione surreale degli elettrodomestici che, là sotto le stelle, brillano alla luce delle fiamme che inceneriscono il Central Ward promette la liberazione dell'intera umanità. Si, eccola che arriva, era ora, si, la magnifica occasione, uno dei rari momenti veramente trasformatori della storia dell'uomo: i vecchi modi di soffrire se ne vanno beatamente in fumo per non tornare più, per essere rimpiazzati, in poche ore, da nuove sofferenze che saranno cosi terribili, cosi mostruose, cosi inesorabili e abbondanti che per lenirle ci vorranno i prossimi cinquecento anni. Questa volta, il fuoco: e la prossima? Dopo il fuoco? Nulla. A Newark nulla, mai più.
3. David F. Wallace - La scopa del sistema
Lenore corre sulle mattonelle del corridoio, via. Fuori ci sarà aria, Lenore ha gran voglia di uscire dalla Rumpus Hall, e ne esce, finalmente ne esce, ma solo dopo aver avuto a che fare con una porta del corridoio, una di scale, una di corridoio, una d'ingresso, tutte ben chiuse dall'interno. Fuori, nel croccante prato marzolino, alonata dai fasci di luce che spiovono dai lampioni, tra capannelli di ragazzi in blazer blu che risalgono il vialetto rifinendosi l'alito a colpi di mentine, assapora una breve epistassi.
4. Friedrich Dürrenmatt - Il sospetto
"[...]Quando fu firmato quel famoso patto, il patto dei signori Stalin e Hitler, anche allora non dubitai della sua necessità, bisognava pure salvare la gran Patria sovietica. Tuttavia, quando una bella mattina, dopo un viaggio di settimane in un vagone bestiame dal fondo della Siberia, fui trascinata dai soldati russi, in mezzo a una folla di gente stracciata, su un ponte di legno vacillante, sotto il quale s'ingorgava l'acqua sporca di un fiume, piena di pezzi di ghiaccio e di tronchi d'albero, e quando vidi nella nebbia grigia del mattino spuntare sulla riva opposta le nere uniformi delle SS, allora capii il tradimento, non soltanto verso di noi, poveri diavoli destinati a Stutthof, no, il tradimento all'idea stessa del comunismo, che può avere un senso soltanto se coincide con l'idea dell'amore del prossimo e dell'umanità. Ma ora io ho varcato il ponte, commisario, ho valicato per sempre quella nera vacillante passerella gettata sopra il Bug. So ormai com'è fatto l'uomo; è fatto in modo che di lui si può fare qualsiasi cosa, tutto quello che può saltare in mente a un tranello qualunque o a un Emmenberger qualunque che ha voglia, così, di divertirsi o di dimostrare qualche teoria. So che dalla bocca dell'uomo si può strappare qualsiasi confessione perché la volontà dell'uomo è limitata, e i mezzi di tortura infiniti. Lasciate ogni speranza voi che entrate! Infatti lasciai ogni speranza.E' insensato difendersi, combattere per un mondo migliore.
E' l'uomo stesso che desidera l'inferno, lo coltiva nei suoi pensieri e lo crea con le proprie azioni. Sempre la stessa cosa, a Stutthof come qui a Sonnenstein, la stessa musica feroce, che sale chiusa in cupi accordi dagli abissi dell'anima dell'uomo. Il campo di Stutthof era l'inferno degli ebrei, dei comunisti e dei cristiani: questo ospedale, nel bel mezzo di Zurigo, è l'inferno dei ricchi."
5. Raymond Carver - Vuoi star zitta, per favore?
6. Albert Camus - Lo straniero
7. Carlo Emilio Gadda - Quer pasticciaccio brutto de via Merulana
8. Cormac McCarthy - Oltre il confine
Escùchame, joven, ansimò il vecchio. Se riuscissi a respirare con forza sufficiente potresti annientare il lupo con un soffio. Come si soffia via il copo. Come si spegne una candela. Il lupo è fatto come è fatto il mondo. Non si può toccare il mondo. Non si può tenerlo in mano perché è fatto di solo respiro.
9. John Fante - La confraternita dell'uva
- Mi ha pizzicato il derrière. - (Harriet era fatta così: in qualsiasi momento ti avrebbe potuto dire "fanculo" o "merda", ma quando si trattava di "culo" allora diventava derrière o al massimo "sedere").
10. Gesualdo Bufalino - Bluff di parole
Ogni donna che non mi ama è un uomo.
altri meritevoli
Friedrich Dürrenmatt - La promessa
Luis Sepùlveda - Il vecchio che leggeva romanzi d'amore
J. M. Coetzee - Vergogna
delusione
Grazia Deledda - Canne al vento