Allora, io ci provo.
Da uno spunto dell'ultimo libro letto di Kundera, L'immortalità*, mi è venuta in mente una piccola riflessione che contrappone due tipi di scrittori (ma varrebbe anche per registi e altri): i primi per cui il libro è sostanzialmente la sua trama, i secondi per cui il libro è tutto tranne che la trama (ovviamente sto esagerando, però per capirsi).
Come campione dei primi mi viene in mente King, mentre per i secondi scelgo ovviamente Kundera. Questo non per fare una gara fra i due scrittori (che a modo loro mi piacciono entrambi), ma per le loro vedute antitetiche.
Il primo, americanissimo, devoto al dio del page-turning, nel suo On Writing dice/suggerisce agli aspiranti scrittori di tagliare tutto ciò che non serve alla trama, e questo è anche ciò che consigliano a qualunque corso di sceneggiatura per il cinema (e credo di scrittura creativa, ma non lo so che mai fatto uno). Non per niente King è uno degli scrittori più adattati al mondo credo (fra film, fumetti, etc.).
Il secondo, europeissimo e anche un po' trombone, oltre a sostenere quanto scritto qui sotto, sempre nello stesso libro dice che negli adattamenti dei libri si adatta tutto tranne ciò che è veramente importante, quindi il miglior libro è quello non adattabile (e ovviamente i suoi non lo sono affatto). L'essenza del libro insomma sta in tutto ciò che resta fuori dalla trama.
A prescindere dal discorso adattabilità o meno (che comunque mi sembra anche un buono spunto), mi interesserebbe fare il confronto fra le due categorie di autori che, secondo me, coincide con due visioni diverse dell'arte e dell'intrattenimento (aia, qui si rischia di partire per la tangente) e spesso (ovviamente non sempre, tanto lo so che verrete fuori con tutte le eccezioni del mondo e name dropping a nastro, sempre che qualcuno mi risponda) anche appartenenti a due continenti diversi: americano il primo, europeo il secondo.
*cit.: "La tensione drammatica è la vera maledizione del romanzo, perché trasforma tutto, anche le pagine più belle, anche le scene e le osservazioni più sorprendenti, in una semplice tappa che conduce alla soluzione finale, in cui è concentrato il senso di tutto ciò che veniva prima."
Poi adatterò il titolo a seconda di cosa si parlerà, ammesso che si parli di qualcosa.
Se non si capisce niente e il topic finirà nell'oblio, poco male, ci sono abituato.