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Il Lavoro Migliore


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326 replies to this topic

#51 veryc

    E i ramo' ?

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Inviato 02 novembre 2014 - 20:49

1. Famiglia media mi sa molto di anni 60 (o 80), adesso ce ne sono ben poche. Dici "mantenerlo agli studi senza problemi", ma cosa vuol dire? Se questo ha 13 anni chi dà la sicurezza al padre (facciamo 43enne) di essere stabilmente impiegato allo stesso stipendio per altri dieci anni, magari dovendo mantenere anche fratelli e sorelle? La madre lavora o no? La casa è di proprietà o no? Arriva un'eredità dai nonni o no?

 

Ho capito che bisogna tener conto di tutto, ma cosa te ne fai di tutti questi dati se anche te li dessi?

Hai sviluppato un algoritmo che li prenda come input e restituisca in uscita il lavoro adatto?

 

2. Le "capacità psico-attitudinali" non sono il carattere, e perdipiù sono un'altra clamorosa puttanata, quella dell' "ognuno ha le sue inclinazioni, tu sei bravo in X e quell'altro in Y". Quelli bravi a scuola sono bravi in tutte le materie, e viceversa. Io cagavo in testa alla gente in latino e in matematica non perché fossi portato per il latino o la matematica, ma perché mi fregava qualcosa di non fare schifo, allo stesso modo Bruno Conti da Nettuno se non avesse giocato a calcio sarebbe stato il primo italiano nella MLB di baseball, così come gran parte degli atleti da giovani eccellevano in più sport. 

 

Per carattere intendo i suoi gusti, di cosa gliene importa un qualcosa, quanto e come essere ambiziosi è una scelta. C'è gente che lavora 100 ore da Goldman Sachs e gente che potrebbe farlo ma decide invece di fare 40 ore da Google o 120 da Medici senza Frontiere. C'è chi è motivato dai soldi, chi dal potere, chi dal lavorare il meno possibile, c'è chi è disposto a fare 10-15 anni nei comedy club sperando di essere notato da HBO e chi è a 25 anni pensa al fondo pensione, chi non riesce a stare in un ufficio al chiuso. Queste son le vere differenze, all'interno di ognuno di questi gruppi è possibile fare scelte più o meno intelligenti, ma la partenza è capire chi sei altra cosa impossibile dato che a tredici anni non sei ancora formato.

 

Io ci credo alla predisposizione naturale. L'attitudine a fare determinate cose o la capacità di capirne altre non sono intrinsecamente uguali per tutti gli esseri viventi sul pianeta. Che sia dovuto a motivi genetici o si sviluppi nel corso della propria infanzia non lo so.

L'esempio di Conti ne è la conferma: lui era portato per lo sport, di certo non per l'arte, nè per la chimica o tantomeno nell'economia ed infatti ha avuto successo nello sport, soprattutto perchè ha iniziato da giovanissimo.

Questo però non vuol dire che lavorare sodo non possa comunque portare successi!

Non ci avevo mai riflettuto, ma in effetti quanto si è ambiziosi condiziona parecchio il proprio rapporto col lavoro.

 

3. Già come dicevo altrove il fatto che si debba fare una scelta a 13 anni è un problema dell'Italia, ma comunque è una scelta che ha zero rilevanza sul lavoro futuro, e di ritorno pensare di scegliere la scuola superiore in base "a quello che voglio fare da grande" è una roba boh, che forse si poteva sentire negli anni Ottanta. Che uno vada a intuito senza preoccuparsi più di tanto (e preoccupandosi invece di quello che farà fuori da scuola, dove vige il libero arbitrio, nei prossimi cinque anni), e lasciar perdere il lavoro dai.

 

A me non sembra che la scelta di cosa fare a 13 anni abbia zero rilevanza sul lavoro futuro.

Tra decidere di non proseguire gli studi e scegliere il primo lavoro che capita ed iscriversi in un liceo classico ci passa molta differenza.


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#52 dirac

    mainstream Star

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Inviato 02 novembre 2014 - 22:06

A me non sembra che la scelta di cosa fare a 13 anni abbia zero rilevanza sul lavoro futuro.
Tra decidere di non proseguire gli studi e scegliere il primo lavoro che capita ed iscriversi in un liceo classico ci passa molta differenza.


solo un pazzo potrebbe consigliargli di lasciare gli studi e andare a lavorare a 13 anni.

ma si puo ancora fare? non ho mai ben approfondito le riforme scolastiche degli ultimi anni.
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#53 Life Is Insignificant

    Deadman

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Inviato 02 novembre 2014 - 22:52

 

Io ci credo alla predisposizione naturale. L'attitudine a fare determinate cose o la capacità di capirne altre non sono intrinsecamente uguali per tutti gli esseri viventi sul pianeta. Che sia dovuto a motivi genetici o si sviluppi nel corso della propria infanzia non lo so.

 

Che esista un minimo di attitudine innata per fare determinate attività piuttosto che altre può anche essere vero, ma di sicuro questa predisposizione è sopravvalutata nella quasi totalità dei casi (vedi la classica frase "non sono portato per la matematica"). 

Ti consiglio di leggere questo libro a questo proposito: http://www.amazon.co...s/dp/1591842948


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#54 Ortodosso

    baby even the losers

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Inviato 02 novembre 2014 - 23:51

Libro fondamentale.


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#55 khonnor

    xy

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Inviato 03 novembre 2014 - 00:18

 

2. Le "capacità psico-attitudinali" non sono il carattere, e perdipiù sono un'altra clamorosa puttanata, quella dell' "ognuno ha le sue inclinazioni, tu sei bravo in X e quell'altro in Y". Quelli bravi a scuola sono bravi in tutte le materie, e viceversa. Io cagavo in testa alla gente in latino e in matematica non perché fossi portato per il latino o la matematica, ma perché mi fregava qualcosa di non fare schifo, allo stesso modo Bruno Conti da Nettuno se non avesse giocato a calcio sarebbe stato il primo italiano nella MLB di baseball, così come gran parte degli atleti da giovani eccellevano in più sport. 

 

Sono in larghissima parte d'accordo con te. Ma una domanda mi sorge: ricordo le mie superiori. Alla maturità, agli scritti ebbi il record negativo in regione (21/45), rimontai con un orale che cristo ancora se lo ricordano lì. Uscii con un 60/100, che sa molto di calcio in culo e fuori dai coglioni. Non mi considero un totale idiota - credo di sovrastimarmi anzi, o che gli altri mi sovrastimino -, però ricordo 5 anni di sudate nei pomeriggi/sere a forza di ripetizioni di latino e greco con l'obiettivo del 6. Sputando sangue, nel bene e nel male, ce la feci. Questo non ha significato cagare in testa agli altri, ma ha significato raggiungere un obiettivo realistico, cioè quel che "potevo dare". Tu questa la vedi come una diminutio o cosa? Il confine per me è molto sottile, trattandosi tra l'altro di scuola italiana ancor di più (essendo quindi ancorata spesso ad un approccio essenzialmente nozionistico ed antistorico. inutile dire che sono io ora a cagare in testa ai miei ex compagni :shifty: ).


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noncuranti della fine, del calore, di poterci sciogliere.

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#56 Seattle Sound

    Non sono pigro,è che non me ne frega un cazzo.

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Inviato 03 novembre 2014 - 01:34

3. Già come dicevo altrove il fatto che si debba fare una scelta a 13 anni è un problema dell'Italia, ma comunque è una scelta che ha zero rilevanza sul lavoro futuro, e di ritorno pensare di scegliere la scuola superiore in base "a quello che voglio fare da grande" è una roba boh, che forse si poteva sentire negli anni Ottanta. Che uno vada a intuito senza preoccuparsi più di tanto (e preoccupandosi invece di quello che farà fuori da scuola, dove vige il libero arbitrio, nei prossimi cinque anni), e lasciar perdere il lavoro dai.

 
A me non sembra che la scelta di cosa fare a 13 anni abbia zero rilevanza sul lavoro futuro.
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idee chiare
 
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Emanuele Filiberto: "Sì, guarda, tante. Ma tante..."
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"passere lynchane che finiscono scopate dai rammstein"

"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
(Rocco Siffredi, videomessaggio sul web)


"Ah, dei campi da tennis. Come diceva Battiato nella sua canzone La Cura"


#57 Ortodosso

    baby even the losers

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Inviato 03 novembre 2014 - 02:59

 

 

2. Le "capacità psico-attitudinali" non sono il carattere, e perdipiù sono un'altra clamorosa puttanata, quella dell' "ognuno ha le sue inclinazioni, tu sei bravo in X e quell'altro in Y". Quelli bravi a scuola sono bravi in tutte le materie, e viceversa. Io cagavo in testa alla gente in latino e in matematica non perché fossi portato per il latino o la matematica, ma perché mi fregava qualcosa di non fare schifo, allo stesso modo Bruno Conti da Nettuno se non avesse giocato a calcio sarebbe stato il primo italiano nella MLB di baseball, così come gran parte degli atleti da giovani eccellevano in più sport. 

 

Sono in larghissima parte d'accordo con te. Ma una domanda mi sorge: ricordo le mie superiori. Alla maturità, agli scritti ebbi il record negativo in regione (21/45), rimontai con un orale che cristo ancora se lo ricordano lì. Uscii con un 60/100, che sa molto di calcio in culo e fuori dai coglioni. Non mi considero un totale idiota - credo di sovrastimarmi anzi, o che gli altri mi sovrastimino -, però ricordo 5 anni di sudate nei pomeriggi/sere a forza di ripetizioni di latino e greco con l'obiettivo del 6. Sputando sangue, nel bene e nel male, ce la feci. Questo non ha significato cagare in testa agli altri, ma ha significato raggiungere un obiettivo realistico, cioè quel che "potevo dare". Tu questa la vedi come una diminutio o cosa? Il confine per me è molto sottile, trattandosi tra l'altro di scuola italiana ancor di più (essendo quindi ancorata spesso ad un approccio essenzialmente nozionistico ed antistorico. inutile dire che sono io ora a cagare in testa ai miei ex compagni :shifty: ).

 

 

 

Non ho capito la tua domanda: questa la vedi come una diminutio? Questa cosa? Pensieri che mi vengono in mente:

 

1. Come diceva Life sopra, non è che l'attitudine per questo o per quello non esistano (potrei avere grandissima attitudine per il basket, però sono alto 177cm, mentre il 17% della gente sopra i 220cm negli USA è giocatore professionista di basket), è che una considerazione di trentasettesimo grado rispetto al primo che è imparare ad imparare. Fondamentalmente quelli "portati" per la cosa X spesso, più che essere portati per la cosa X in sé, si sono trovati (magari casualmente) ad imparare X in una maniera vicina all'ottimale poco dopo essere stati esposti a X per la prima volta. Così come il contrario (che può essere quello che è successo a te in greco e latino). Poi l'inerzia positiva o negativa (anche perché non ci si può fermare, bisogna fare il programma) fa il resto: sono sicuro che la stessa versione di greco che consegnata in seconda liceo col nome ASQUINI prendeva 4, consegnata da me col nome MEDRI prendeva 7. Il professore che ti guarda il libretto prima di mettere il voto, stessa cosa.

 

2. E allora come imparare ad imparare con metodo? La tua storia dimostra che lo sforzo bruto per le cose poco più che elementari può non bastare. Ripeto quello che ho detto in qualche intervento sopra: c'è gente, in questo momento in Italia, che ha come professori degli utenti di Ondarock che conosciamo: Sgrignoli, Franci, Nunziata. Campione di tre, ma dati due su tre io non porrei troppa fiducia nella sintesi numerica del rendimento ad opera unilaterale di soggetti del genere. Non mi piacciono i test standardizzati ma meglio di questa roba sono di sicuro.

 

3. In una scuola decente, avresti potuto fare due lezioni di latino e greco, capire che non era il tuo sport e andare a fare qualcos'altro. Un altro avrebbe potuto finire un anno (senza te tra i coglioni che rallentavi) e poi basta. Un altro andare avanti per cinque anni con classi progressivamente più sfidanti e uscire a 18 anni sapendo davvero il latino e il greco (cosa che nessun diplomato "100 e lode"* sa)

 

4. Che poi come hai detto tu, adesso sei laureato, hai fatto il giornalista etc (il tutto in Italia, un miracolo), cagando in testa ai tuoi compagni**. Quindi evidentemente ci sono doti (intraprendenza, capacità di convincere le persone, di muoversi togliendosi la cosiddetta paglia dal culo), che però non avevano cittadinanza nella scuola superiore italiana. Se invece ne avessero? Forse avresti avuto un'esperienza meno stressante. Vogliamo credere che Ross Douthat non sia diventato il più giovane editorialista della storia del Times anche perché scriveva nel Crimson (trascurando tutto il resto)? Il Crimson è una zuppetta di merda politically correct, però come palestra è meglio di "Tra i Leoni" della Bocconi. 

 

Quindi sì, "play to your strenghts", però funziona solo se hai la possibilità di scoprirle, se hai qualcuno/qualcosa che ti aiuta ad imparare ad imparare, e in ogni caso quali siano ad anni 13 non si può avere idea.

 

Poi basta che ho già scritto quattro pipponi assurdi

 

* ecco, se dovessi riassumere il concetto di terronata in una locuzione, sceglierei questa: 100 e lode. 

** che poi, appunto per la nostra mania di giudicare le persone e non le azioni (e di interpretare giudizi alle azioni come giudizi sulle persone), questi sono casi non infrequenti: quello che al liceo è andato sul velluto si aspetta il velluto e la prende in culo, quello che si è preso i pesci in faccia ha la scimmia sulla spalla e finisce per fare bene. Sul tema molto il futuro Nobel Salman Khan ma anche tanti tanti libri


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#58 brachilone

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Inviato 03 novembre 2014 - 14:21

Io mi limito a riportare la mia esperienza finora, relativamente al discorso laurea: tutte le persone che conosco che guadagnano più di me (mio capo compreso) non hanno una laurea, e prendono dai 2000€ in su soprattutto perché hanno iniziato a lavorare prima che la fottuta crisi fottesse qualsiasi possibilità di carriera per anzianità di servizio. Ergo, io se tornassi indietro inizierei a lavorare dopo il diploma di maturità scientifica, perché vorrebbe dire che adesso lavorerei da 6-7 anni in più; e sono abbastanza certo che, se avessi seguito lo stesso percorso, adesso avrei per lo meno la stessa capacità e lo stesso tipo di lavoro, guadagnando quasi il doppio.


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#59 ucca

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Inviato 03 novembre 2014 - 15:01

Io alla laurea non rinuncierei comunque, non tutto è monetizzabile.


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#60 100000

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Inviato 03 novembre 2014 - 15:18

Ma il discorso di brachilone non vale, è evidentemente calato in un contesto storico (che è anche il mio) del tutto particolare.
Anche i miei compagni usciti dall´istituto tecnico prendono il doppio (almeno) di un ingegnere qualsiasi (anche dopo 2-3 anni di lavoro), lavorando anche di meno, ma ci sono stati quei 5-6 anni in mezzo che non sono stati anni qualsiasi.
Anch´io mi rodo il fegato, anche perché avevo un diploma spendibile, ma anch´io non mi lamento/pento degli anni universitari.


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#61 brachilone

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Inviato 03 novembre 2014 - 15:30

Ma il discorso di brachilone non vale, è evidentemente calato in un contesto storico (che è anche il mio) del tutto particolare.
Anche i miei compagni usciti dall´istituto tecnico prendono il doppio (almeno) di un ingegnere qualsiasi (anche dopo 2-3 anni di lavoro), lavorando anche di meno, ma ci sono stati quei 5-6 anni in mezzo che non sono stati anni qualsiasi.
Anch´io mi rodo il fegato, anche perché avevo un diploma spendibile, ma anch´io non mi lamento/pento degli anni universitari.

 

Certamente il mio esempio è specifico di chi, come noi, ha iniziato a lavorare durante o appena prima dello scoppio delle varie crisi. Quello che voglio aggiungere è che, per quel che vedo io, non so se e quando la situazione tornerà alla normalità, dove per normalità intendo una situazione in cui le capacità (e quindi la meritocrazia) contano di più dell'anzianità di servizio.

Edit: giusto per specificare, sto parlando di una laurea in ingegneria elettronica


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#62 veryc

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Inviato 03 novembre 2014 - 20:15

 

 

Io ci credo alla predisposizione naturale. L'attitudine a fare determinate cose o la capacità di capirne altre non sono intrinsecamente uguali per tutti gli esseri viventi sul pianeta. Che sia dovuto a motivi genetici o si sviluppi nel corso della propria infanzia non lo so.

 

Che esista un minimo di attitudine innata per fare determinate attività piuttosto che altre può anche essere vero, ma di sicuro questa predisposizione è sopravvalutata nella quasi totalità dei casi (vedi la classica frase "non sono portato per la matematica"). 

Ti consiglio di leggere questo libro a questo proposito: http://www.amazon.co...s/dp/1591842948

 

 

Ok, purtroppo il mio livello di inglese non mi permette di capire la differenza tra a highly specific kind of effort-"deliberate practice" e hard work su cui il libro sembrerebbe puntare tanto stando alla descrizione.

Ma dunque se sostenete che il "talento" naturale è poca cosa dovrebbe esser ancora più facile individuare per un ragazzino qualunque il vostro percorso ideale per giungere ad una posizione ottima. Quale?

 

Vedo che non c'è proprio accordo sul grado di istruzione necessario. Giustamente aggiungerei.

D'altra parte il sistema scolastico ed universitario ed i suoi problemi sono strettamente collegati all'argomento.

Onestamente sto perdendo sempre più della mia enorme fiducia nel sistema accademico, sempre più totalmente scollegato dal mondo del lavoro.


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#63 pooneil

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Inviato 03 novembre 2014 - 20:47

Il miglior discorso che si può fare al ragazzino è fargli già prendere contatto con il mondo del lavoro.


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#64 Seattle Sound

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Inviato 04 novembre 2014 - 00:40

Il miglior discorso che si può fare al ragazzino è fargli già prendere contatto con il mondo del lavoro.

 


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"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
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#65 ucca

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Inviato 04 novembre 2014 - 13:08

Il miglior discorso che si può fare al ragazzino è fargli già prendere contatto con il mondo del lavoro.

 

 

ma perchè???


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#66 veryc

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Inviato 05 novembre 2014 - 12:02

 

Il miglior discorso che si può fare al ragazzino è fargli già prendere contatto con il mondo del lavoro.

 

 

ma perchè???

 

 

Provo io a fare l'avvocato del diavolo.

 

Tratto da questo articolo su Linkiesta:

 

[..] le mansioni che registrano più avviati sono a bassa qualifica (collaboratrici domestiche, badanti, commessi, segretarie, addetti alle attività di ristorazione, ecc… ) e dove si verifica spesso un fenomeno di conclamata sovra-istruzione.


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#67 ucca

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Inviato 05 novembre 2014 - 12:44

la zia della mia ragazza lo dice sempre "che studi a fare? uno studia solo quello che gli serve". E che scopi a fare? scopi solo se devi procreare. etc etc


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#68 veryc

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Inviato 05 novembre 2014 - 13:20

la zia della mia ragazza lo dice sempre "che studi a fare? uno studia solo quello che gli serve". E che scopi a fare? scopi solo se devi procreare. etc etc

 

Accidenti che argomentazioni forti.

Beh se studiare ti dà piacere tanto quanto scopare* sei liberissimo di farlo, nel tuo tempo libero. Nella tua camera, in cucina, in bagno, sulla lavatrice ma anche in macchina se preferisci, senza alcun rischio.

Altrimenti studiare ( bada bene non sto parlando della ricerca, discorso a parte ) oltre alla fondamentale funzione di istruire ad un livello base di conoscenza è propedeutico ad agevolare la ricerca di un lavoro.

 

*Mi auguro saprai che anche quello può diventare un lavoro


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#69 Ukrainian Roulette

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Inviato 05 novembre 2014 - 13:22

Mah...io vedo che chi sta meglio è chi riesce a vivere di uno stipendio sicuro, senza troppi impegni economici e che in questa situazione riesce a coltivare le proprie passioni all'esterno dell'ambito lavorativo, senza troppa ansia nel tentare di soddisfare ambizioni fuori portata.

 

Ma a tredici anni è troppo presto per un consiglio di questo tipo. 

Imparare un mestiere è tutt'altra cosa evidentemente, con soddisfazioni e altrettante delusioni e meriterebbe un discorso a parte....


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<p> ANDREA COSTANTINO LIBERO, GRAZIE RADIO LIBERTÀ !

#70 coltivatore di amicizie

    utente rancoroso

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Inviato 05 novembre 2014 - 16:27

il meglio è faticare il meno possibile pur riuscendo ad accaparrarsi il sufficiente per campare sereni e togliersi gli sfizi

 

l'ambizione è il male


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panella is my co-pilot  :nod:


#71 simon

    Scaruffiano

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Inviato 05 novembre 2014 - 16:47

dare ripetizioni di filosofia alle pischelle guardandole negli occhi e fare il finto triste. il massimo


  • 1

„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“

CARMELO BENE
 

 

 


#72 ucca

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Inviato 05 novembre 2014 - 17:37

 

la zia della mia ragazza lo dice sempre "che studi a fare? uno studia solo quello che gli serve". E che scopi a fare? scopi solo se devi procreare. etc etc

 

Accidenti che argomentazioni forti.

Beh se studiare ti dà piacere tanto quanto scopare* sei liberissimo di farlo, nel tuo tempo libero. Nella tua camera, in cucina, in bagno, sulla lavatrice ma anche in macchina se preferisci, senza alcun rischio.

Altrimenti studiare ( bada bene non sto parlando della ricerca, discorso a parte ) oltre alla fondamentale funzione di istruire ad un livello base di conoscenza è propedeutico ad agevolare la ricerca di un lavoro.

 

*Mi auguro saprai che anche quello può diventare un lavoro

 

 

si lo so, infatti avverto sempre di leggermi con calma che sennò vi spacco il cervello. detto ciò, c'è gente che sono laureati in filosofia e fanno una cifra carriera, quindi (purchè non te metti a fa il sindacalista già a quell'età, cioè fuori corso di 3000 anni) studia con tranquillità e poi quando stai per finire cerca. non vedo sto dramma, studiare è bello si. è proprio una cosa che dà soddisfazione. ma anche scopare, ovvio. il massimo è andare a casa di una per prepararsi a un esame e poi scopi (purchè non sia programmato deve essere una cosa un pò porno soft tipo milf+teacher+young+student etc).


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#73 ravel

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Inviato 05 novembre 2014 - 17:51

Il miglior discorso che si può fare al ragazzino è fargli già prendere contatto con il mondo del lavoro.

 

Mi pare un po' tardi, quando è già "ragazzino"...

Io comincerei nell'utero.


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«Ciò che l'uomo può essere per l'uomo non si esaurisce in forme comprensibili».
(k. jaspers)

 

Moriremotuttista


#74 pooneil

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Inviato 05 novembre 2014 - 18:44

"Sono stato frainteso", ma io intendevo che i discorsi "filosofici" a quindici anni non li recepisci per niente (a me li fecero e nel mentre pensavo alle zucchine volanti), mentre invece cominciare a lavoricchiare ti fa capire molte cose in maniera assai più efficace.

Non era mia intezione propagandare il lavoro minorile eh!


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#75 veryc

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Inviato 05 novembre 2014 - 19:03

il meglio è faticare il meno possibile pur riuscendo ad accaparrarsi il sufficiente per campare sereni e togliersi gli sfizi

 

l'ambizione è il male

 

Insomma di fronte ad una possibilità infinita di scelta del lavoro il consiglio è: accontentati e fai il minimo sindacale?

 

si lo so, infatti avverto sempre di leggermi con calma che sennò vi spacco il cervello. detto ciò, c'è gente che sono laureati in filosofia e fanno una cifra carriera, quindi (purchè non te metti a fa il sindacalista già a quell'età, cioè fuori corso di 3000 anni) studia con tranquillità e poi quando stai per finire cerca. non vedo sto dramma, studiare è bello si. è proprio una cosa che dà soddisfazione. ma anche scopare, ovvio. il massimo è andare a casa di una per prepararsi a un esame e poi scopi (purchè non sia programmato deve essere una cosa un pò porno soft tipo milf+teacher+young+student etc).

 

Sinceramente io cerco sempre di evitare in qualunque modo di buttarla sul personale ma di fronte ad un post talmente sciatto, inconcludente e con errori grammaticali grossolani del genere non mi resta che il consiglio - visto che tanto ti piace - di tornare sui libri a studiare la lingua italiana, magari potrebbe esserti d'aiuto anche per il piacere orizzontale.


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#76 ucca

    CRM

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Inviato 05 novembre 2014 - 20:25

 

il meglio è faticare il meno possibile pur riuscendo ad accaparrarsi il sufficiente per campare sereni e togliersi gli sfizi

 

l'ambizione è il male

 

Insomma di fronte ad una possibilità infinita di scelta del lavoro il consiglio è: accontentati e fai il minimo sindacale?

 

si lo so, infatti avverto sempre di leggermi con calma che sennò vi spacco il cervello. detto ciò, c'è gente che sono laureati in filosofia e fanno una cifra carriera, quindi (purchè non te metti a fa il sindacalista già a quell'età, cioè fuori corso di 3000 anni) studia con tranquillità e poi quando stai per finire cerca. non vedo sto dramma, studiare è bello si. è proprio una cosa che dà soddisfazione. ma anche scopare, ovvio. il massimo è andare a casa di una per prepararsi a un esame e poi scopi (purchè non sia programmato deve essere una cosa un pò porno soft tipo milf+teacher+young+student etc).

 

Sinceramente io cerco sempre di evitare in qualunque modo di buttarla sul personale ma di fronte ad un post talmente sciatto, inconcludente e con errori grammaticali grossolani del genere non mi resta che il consiglio - visto che tanto ti piace - di tornare sui libri a studiare la lingua italiana, magari potrebbe esserti d'aiuto anche per il piacere orizzontale.

 

 

 

cciusto! 


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Mettere su un gruppo anarcho wave a 40 anni.


#77 veryc

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Inviato 06 novembre 2014 - 14:19

Ultimamente ogni volta che penso una cosa poi ne esce un articolo su Linkiesta:

http://www.linkiesta...rmazione-lavoro

 

Peccato che in pratica scopra l'acqua calda..


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#78 dirac

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Inviato 06 novembre 2014 - 20:52

Provo io a fare l'avvocato del diavolo.
 
Tratto da questo articolo su Linkiesta:
 
[..] le mansioni che registrano più avviati sono a bassa qualifica (collaboratrici domestiche, badanti, commessi, segretarie, addetti alle attività di ristorazione, ecc… ) e dove si verifica spesso un fenomeno di conclamata sovra-istruzione.

 
un po' come dire che al supermercato si vende più Fontana di Papa che Champagne.

 

io non ho capito se questo 13enne sia tuo nipote, cugino, tu stesso o non esista; ma se veramente hai intenzione di consigliargli di andare a lavorare, scusa se te lo dico un po' brutalmente, ma sei un fottuto pazzo  asd


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#79 veryc

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Inviato 07 novembre 2014 - 14:07

 

Provo io a fare l'avvocato del diavolo.
 
Tratto da questo articolo su Linkiesta:
 
[..] le mansioni che registrano più avviati sono a bassa qualifica (collaboratrici domestiche, badanti, commessi, segretarie, addetti alle attività di ristorazione, ecc… ) e dove si verifica spesso un fenomeno di conclamata sovra-istruzione.

 
un po' come dire che al supermercato si vende più Fontana di Papa che Champagne.

 

io non ho capito se questo 13enne sia tuo nipote, cugino, tu stesso o non esista; ma se veramente hai intenzione di consigliargli di andare a lavorare, scusa se te lo dico un po' brutalmente, ma sei un fottuto pazzo  asd

 

 

No aspetta, io sono venuto qui a proporre quella domanda proprio perchè non ho la verità in tasca. Finora non ho avuto risposte soddisfacenti e ho cercato di proporre pro o contro a favore di molte proposte.

 

Prima di curarci della mia presunta insanità mentale esprimere anche qualche motivazione a favore della propria tesi sarebbe quantomeno sensato


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#80 khonnor

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Inviato 18 novembre 2014 - 10:09

non è centratissimo rispetto al topic, me ne rendo conto ma: molte aziende richiedono una lettera di presentazione. in giro si trovano una marea di consiglio che boh. voi ne avete mai scritte? come le impostate? cosa non deve mancare, cosa si deve evitare?


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noncuranti della fine, del calore, di poterci sciogliere.

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#81 markmus

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Inviato 18 novembre 2014 - 10:41

non è centratissimo rispetto al topic, me ne rendo conto ma: molte aziende richiedono una lettera di presentazione. in giro si trovano una marea di consiglio che boh. voi ne avete mai scritte? come le impostate? cosa non deve mancare, cosa si deve evitare?

 

scrivi chi sei, come hai saputo dell'offerta, perche' vuoi la posizione e perche' pensi che saresti un buon candidato.

 

p.s. mezza pagina massimo che senno' s'addormentano.

 

edit: http://www.latextemp...ed-cover-letter questa sembra ok, no?


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#82 Ortodosso

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Inviato 18 novembre 2014 - 10:48

non è centratissimo rispetto al topic, me ne rendo conto ma: molte aziende richiedono una lettera di presentazione. in giro si trovano una marea di consiglio che boh. voi ne avete mai scritte? come le impostate? cosa non deve mancare, cosa si deve evitare?

 

L'errore più comune è ripetere il curriculum infilandoci anche qualche stronzata tipo i collegamenti delle tesine alle scuole medie ("sono un ottimo candidato perché sono responsabile come dimostra il mio lavoro di pizzettaro al liceo") e parlare solo di sé. Chi sei lo vedono sul CV, nella lettera scrivi di loro, la ricerca che hai fatto su loro, quali pensi siano le sfide di quel lavoro, idee sulla loro azienda, sul settore, etc.

 

Comunque non conta un cazzo asd


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#83 markmus

    cui prodi

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Inviato 18 novembre 2014 - 10:51

 

non è centratissimo rispetto al topic, me ne rendo conto ma: molte aziende richiedono una lettera di presentazione. in giro si trovano una marea di consiglio che boh. voi ne avete mai scritte? come le impostate? cosa non deve mancare, cosa si deve evitare?

 

L'errore più comune è ripetere il curriculum infilandoci anche qualche stronzata tipo i collegamenti delle tesine alle scuole medie ("sono un ottimo candidato perché sono responsabile come dimostra il mio lavoro di pizzettaro al liceo") e parlare solo di sé. Chi sei lo vedono sul CV, nella lettera scrivi di loro, la ricerca che hai fatto su loro, quali pensi siano le sfide di quel lavoro, idee sulla loro azienda, sul settore, etc.

 

Comunque non conta un cazzo asd

 

 

no pero' qualche indicazione la da, io ne ho viste certe con degli strafalcioni o un'approssimativita' che se hai qualche dubbio su l'opportunita' di un colloquio te lo tolgono del tutto. in particolare se e' un lavoro dove la chiarezza d'esposizione e' importante.

 

se e' ben fatto puo' dare un pregiudizio positivo rispetto a qualcun'altro con un CV simile, che poi il colloquio puo' confermare.


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#84 veryc

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Inviato 14 marzo 2015 - 09:39

Stavo vedendo questo video su TED quando ad un certo punto ho notato una statistica riportata abbastanza incredibile:

l'ottanta per cento delle persone odia il proprio lavoro.

Proprio così, pare che quattro persone su cinque si guadagnino la pagnotta giornaliera facendo qualcosa che non amano particolarmente

 


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#85 Seattle Sound

    Non sono pigro,è che non me ne frega un cazzo.

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Inviato 14 marzo 2015 - 14:34

Stavo vedendo questo video su TED quando ad un certo punto ho notato una statistica riportata abbastanza incredibile:

l'ottanta per cento delle persone odia il proprio lavoro.

Proprio così, pare che quattro persone su cinque si guadagnino la pagnotta giornaliera facendo qualcosa che non amano particolarmente

 

 

tumblr_mw13t2BVv41s471hho1_500.jpg


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Alfonso Signorini: "Hai mai aperto una cozza?"
Emanuele Filiberto: "Sì, guarda, tante. Ma tante..."
(La Notte degli Chef, Canale 5)

 

"simpatico comunque eh" (Fily, Forum Ondarock)

 

"passere lynchane che finiscono scopate dai rammstein"

"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
(Rocco Siffredi, videomessaggio sul web)


"Ah, dei campi da tennis. Come diceva Battiato nella sua canzone La Cura"


#86 100000

    Enciclopedista

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Inviato 16 marzo 2015 - 15:05

Stavo vedendo questo video su TED quando ad un certo punto ho notato una statistica riportata abbastanza incredibile:

l'ottanta per cento delle persone odia il proprio lavoro.

Proprio così, pare che quattro persone su cinque si guadagnino la pagnotta giornaliera facendo qualcosa che non amano particolarmente

 

Io non ci vedo niente di strano: nella maggior parte dei casi è pur sempre una costrizione a fare per 40 ore settimanali (+ pause pranzo + tempi di trasporto) un´attivitá, che per quanto possa essere inizialmente piacevole e rinnovarsi col tempo, boh, io vivrei come costrizione anche se fosse "leggi i libri che preferisci tu".


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#87 Giovanni Drogo

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Inviato 23 luglio 2015 - 14:02

 

Un bravo e comune ragazzino, con le sue passioni e i suoi hobbies.
Viene da voi, da totale inesperto delle dinamiche del mondo del lavoro e senza eccellere in alcuna attività o prediligere un mestiere


C'è un controsenso qui, se ha una passione quello è il lavoro migliore che può fare

 

 

Sto cominciando a rendermi tristemente conto da quanto sia sbagliatissima questa cosa e tutti i pensieri ad essa connessi, mi sento in crisi spirituale. 


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Statisticamente parlando, non lo so.


#88 solaris

    Simmetriade.

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Inviato 23 luglio 2015 - 14:05

Non è sbagliata di per sé, è che crea aspettative statisticamente di gran lunga più deluse che soddisfatte.


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#89 Giovanni Drogo

    Non lo so

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Inviato 23 luglio 2015 - 14:10

Non è sbagliata di per sé, è che crea aspettative statisticamente di gran lunga più deluse che soddisfatte.

 

No, è proprio una stronzata clamorosa e pericolosissima, il lavoro non c'entra nulla con la passione, anche perché è difficilissimo discernere in una persona la vera passione per una disciplina dalla passione per il proprio ego, che è quella cosa che porta spesso a credere di coltivare in maniera profonda qualcosa quando invece si sta passando nient'altro che la maggior parte del tempo a guardarsi allo specchio mentre si fa quel qualcosa, magari in realtà in maniera piatta e/o rozza. L'unica discriminante forse è davvero l'efficacia nella realtà, i risultati che porta - anche se vogliamo a livello monetario o comunque in qualcosa di misurabile - quell'attività, che poi non è altro che il riuscire a rendere un lavoro quella cosa. Mi sento profondamente in crisi.


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#90 Twin アメ

    pendolare pre post attilio lombardo

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Inviato 23 luglio 2015 - 14:12

Boh, qualsiasi cosa che ti piaccia diventa una merda nel momento esatto in cui devi renderne conto a qualcuno. Stop.


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“Era un animale difficile da decifrare, il gigante di Makarska, con quella faccia da serial killer e i piedi in grado di inventare un calcio troppo tecnico per essere stato partorito da un corpo così arrogante." (Marco Gaetani  - UU)

 


#91 Giovanni Drogo

    Non lo so

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Inviato 23 luglio 2015 - 14:16

Boh, qualsiasi cosa che ti piaccia diventa una merda nel momento esatto in cui devi renderne conto a qualcuno. Stop.

 

Non saprei dire se sia come dici o l'esatto contrario, dipende da quanto ci si concentra su sé stessi o sulla realtà che ci circonda, da un punto di vista puramente egoistico non c'è nulla di meglio che coltivare la propria passione senza doverne mai rendere conto a nessuno, da un punto di vista oggettivo probabilmente la vera passione per una disciplina sta nel tagliare qualsiasi legame con sé stessi e stabilire una sorta di gelo dell'ego, per concentrarsi sul risultato reale di quello che fai, al netto di qualsiasi preferenza o entusiasmo personale. 


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#92 solaris

    Simmetriade.

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Inviato 23 luglio 2015 - 14:16

Giovanni, è più sottile di così. Dipende anche di che tipo di passione si sta parlando. Ci sono milioni di casi. Che in alcuni di questi sia una stronzata pericolosa è verissimo.

 

Twin, proprio per quello è pericolosa per le illusioni che crea. Ma ci sono esempi di chi riesce a sfuggirne. È che sono l'1%.


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#93 veryc

    E i ramo' ?

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Inviato 23 luglio 2015 - 14:19

 

Non è sbagliata di per sé, è che crea aspettative statisticamente di gran lunga più deluse che soddisfatte.

 

No, è proprio una stronzata clamorosa e pericolosissima, il lavoro non c'entra nulla con la passione, anche perché è difficilissimo discernere in una persona la vera passione per una disciplina dalla passione per il proprio ego, che è quella cosa che porta spesso a credere di coltivare in maniera profonda qualcosa quando invece si sta passando nient'altro che la maggior parte del tempo a guardarsi allo specchio mentre si fa quel qualcosa, magari in realtà in maniera piatta e/o rozza. L'unica discriminante forse è davvero l'efficacia nella realtà, i risultati che porta - anche se vogliamo a livello monetario o comunque in qualcosa di misurabile - quell'attività, che poi non è altro che il riuscire a rendere un lavoro quella cosa. Mi sento profondamente in crisi.

 

 

beh Giovanni Drogo mi dispiace, ma secondo me era inevitabile che cambiassi idea. Secondo me è una questione che dovrebbe essere introdotta gradualmente appunto intorno all'età di 13 anni.

 

Quando si parla di lavoro si usa sempre il termine passione. Io vorrei linkarti un video che ho trovato molto interessante e parla invece di motivazioni:

 


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#94 Giovanni Drogo

    Non lo so

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Inviato 23 luglio 2015 - 14:21

beh Giovanni Drogo mi dispiace, ma secondo me era inevitabile che cambiassi idea.

 

Mica tanto, ci sono un sacco di persone che continuano a crederci fino alla fine. Il che non è necessariamente peggio, è solo una visione diversa che non si scontra o filosoficamente non si vuole scontrare con una realtà esterna. E può essere pericolosissima appunto per questo. 


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#95 debaser

    utente stocazzo

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Inviato 23 luglio 2015 - 14:48


Un bravo e comune ragazzino, con le sue passioni e i suoi hobbies.
Viene da voi, da totale inesperto delle dinamiche del mondo del lavoro e senza eccellere in alcuna attività o prediligere un mestiere

C'è un controsenso qui, se ha una passione quello è il lavoro migliore che può fare


Sto cominciando a rendermi tristemente conto da quanto sia sbagliatissima questa cosa e tutti i pensieri ad essa connessi, mi sento in crisi spirituale.

Che successe? :((
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Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
 
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia


#96 Giovanni Drogo

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Inviato 23 luglio 2015 - 15:25

 

 

 

 

Un bravo e comune ragazzino, con le sue passioni e i suoi hobbies.
Viene da voi, da totale inesperto delle dinamiche del mondo del lavoro e senza eccellere in alcuna attività o prediligere un mestiere

C'è un controsenso qui, se ha una passione quello è il lavoro migliore che può fare


Sto cominciando a rendermi tristemente conto da quanto sia sbagliatissima questa cosa e tutti i pensieri ad essa connessi, mi sento in crisi spirituale.

Che successe?  :((

 

Ho litigato col mio capo e nel post-sbornia che segue uno scontro sto mettendo in discussione alcune idee mie passate. Sul problema lavorativo non mi soffermo perché è una cosa privata anche se è una questione delicatissima e che sta cominciando un po' a mettermi in difficoltà, però è proprio maneggiando una disciplina di cui non mi ritengo appassionato che mi sto rendendo conto di quanto si possano truccare dei risultati facendo finta che siano un qualcosa di importante e di valore quando invece non lo sono minimamente, ed esiste una sorta di realtà oggettiva dei fatti che può certificarlo molto più che la passione o il valore soggettivo che si dà ad una cosa. Questo da un punto di vista lavorativo, mi chiedo quanto questa cosa sia valida anche al di là dell'ambito lavorativo e non riesco a rispondermi.


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#97 debaser

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Inviato 23 luglio 2015 - 16:21

Non ho ben capito il punto, prima ti riferivi al fatto che ti pare in fondo inutile o deleterio fare qualcosa di cui si è davvero appassionati, ma adesso dici che non lo sei.
  • 0

Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
 
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia


#98 Giovanni Drogo

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Inviato 23 luglio 2015 - 16:27

Non hai capito, non ho detto che sia deleterio fare qualcosa di cui si sia davvero appassionati né che non lo sono, dicevo che dal punto di vista lavorativo la passione non conta niente e che me ne sto rendendo conto lavorando in un ambito di cui non sono appassionato (ovvero la mia passione è un'altra) perché mi consente di vedere in maniera lucida e non coinvolta emotivamente alcune dinamiche relative al rapporto con una disciplina. 

Mi chiedevo poi che valore abbia la passione se privata dell'impulso derivante dalle manifestazioni dell'ego, forse diventa solo un hobby, un qualcosa che se non è un lavoro è semplicemente un modo non meno sterile di altri per passare il tempo. Non sono in grado di usare la terminologia adatta per esprimermi perché non ho studiato materie come filosofia all'uni, ma spero si capisca il succo del discorso.


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#99 Moreno Saporito

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Inviato 23 luglio 2015 - 16:42

drogo forse nel lavoro non puoi essere assolutista perché non tutto dipende da te

valuta, in base ai tuoi parametri, di mangiare meno merda possibile ma almeno una tazzina tocca a tutti

insomma se già ti alzi la mattina e ci vai abbastanza volentieri sei stato bravo (anche a livello caratteriale perché molto poi si basa su quello), e magari l'entusiasmo può crescere (come diminuire)
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#100 Zpider

    Procrastinatore

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Inviato 23 luglio 2015 - 17:08

Credo che la bellezza di un lavoro sia spesso un 30% quello che fai, 70% il contesto in cui lo fai.

Per contesto non intendo solo azienda, luogo e persone, ma più in generale quello a cui quel lavoro ti dà accesso al di fuori del lavoro stesso.

 

Ogni attività in sè, anche la più bella, alla lunga rompe il cazzo.


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