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Il Sale Della Terra (Wenders, Salgado, 2014)


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7 replies to this topic

#1 William Blake

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Inviato 31 ottobre 2014 - 12:47

Dopo l'omaggio a Pina Bausch, Wim Wenders ci regala un altro imperdibile ritratto d’artista. Protagonista: il grande fotografo brasiliano Sebastião Salgado.

 

SaleTerraL.jpg

 

http://www.ondacinem...ella_terra.html


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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#2 sokurov

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Inviato 13 novembre 2014 - 12:21

Un film bellissimo. L'arte che rincorre la Natura e l'uomo. Le fotografie di Salgado sono un qualcosa di straordinario e Wenders conferma la sua predilezione per il documentario in questa sua seconda fase di carriera.


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All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy All work and no play make Jack a dull boy

#3 William Blake

    Titolista ufficiale

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  • 17708 Messaggi:

Inviato 21 novembre 2014 - 10:07

Opera che si nutre della straordinaria bellezza delle fotografie di Sebastiao Salgado, grazie all'abilità e alla sincera partecipazione di Wenders. Come scrive Diego "Il sale della Terra" segue il ritratto di Pina Bausch ma qui il regista elimina la struttura che rischiava l'agiografia: infatti in "Pina" la commozione per la prematura scomparsa della geniale coreografa faceva sì che i commenti e le spiegazioni degli "allievi" dell'artista fossero un po' troppo invasivi; in questo caso, dopo una parte introduttiva in cui Wenders racconta il suo incontro con le fotografie di Sebastiao e poi "l'incontro" di questi con l'espressione artistica che segnerà la sua vita, a parlare è direttamente Salgado che descrive il suo lavoro, ricorda i suoi viaggi, i suoi incontri. Protagonista assoluta diventa allora l'immagine salgadiana che contiene in sé una potenza cinematica, una tensione narrativa che Wenders asseconda e che pare studiare con ammirazione: la sua riflessione non è più sul rapporto corpo/spazio ("Pina"), ma sulla costruzione del frame, sulla composizione dell'immagine. La storia di Salgado si trasforma nelle storie che attraversano il suo lavoro: i primi viaggi in Sud America, poi i reportage in Africa assistendo all'orrore della fame, degli esodi, dei genocidi, delle guerre: facce come la corteccia di un albero, gambe secche come rami, corpi consumati dalla denutrizione, la morte ovunque, ma anche improvvisi scatti di umanità e di vitalità, gli occhi che raccontano una vita e fuori campo Salgado che racconta cosa faceva, come agiva, cosa provava, fino a quando qualcosa si rompe, i suoi occhi non possono più stare a guardare, l'obiettivo si chiude per qualche tempo. Finché, grazie alla moglie (presenza costante e vera forza motrice dietro Sebastiao), non inizia un'avventura nuova, un'avventura diversa in cui il soggetto si sposta: Salgado gira il mondo per trovare luoghi incontaminati, il paesaggio diventa assoluto protagonista e le popolazioni, antiche e pure, un meno accidente. La conclusione è dedicata quindi proprio alla Terra, al ricongiungimento con la Natura e con la terra brasiliana, in attesa che si chiuda il cerchio di questa vita incredibile. Uno dei migliori film dell'anno.


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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#4 Guest_Gael_*

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Inviato 21 novembre 2014 - 16:11

Ci penso da giorni. Ogni giorno. Penso ad ogni immagine, al racconto asciutto e ai suoi occhi mentre narra. Penso a come la violenza lo abbia condotto a cercare rifugio nello stupore della natura. A come abbia fotografato la bellezza con gli stessi occhi con cui ha afferrato il dramma, animali come gli uomini, uomini come piante, tronchi rugosi come mani invecchiate, mani come radici. In un vortice che mi ha portato a sentire la pelle d'oca sotto la maglia in modo quasi dolente. 

Tutta la distruzione e la poesia in documentario che mi ha scosso e che ho amato, dal primo sguardo della moglie all'ultima parola del figlio. Di crudele bellezza.


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#5 tiresia

    Sue Ellen

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Inviato 02 dicembre 2014 - 09:43

Bello, il senso politico della bellezza.

Il sale della terra parla del veleno della terra. Salgado nasce in un mondo bellissimo in cui la natura trionfa poderosamente, vive la pulsione politica verso l'uomo, il sentimento di vicinanza ad esso in cui sfocia la curiosità, anche grazie al vissuto della sua nazione, alla sua formazione, vede l'enorme risultato del nostro essere come siamo, l'avidità, la guerra, la fame, la privazione. E come se quasi ne fosse una conseguenza torna alla sua natura trionfante e la trova morta, arida, come se l'aver guardato dentro l'anima dell'uomo attraverso gli occhi velati di un bambino che non potrà non morire avesse fatto morire la terra. Ed ecco che, non dandosi per vinto, cerca ciò che resta incontaminato di un pianeta avvelenato dall'uomo, e trova ancora una natura straordinaria, un segno dell'evoluzione del tutto, della comune radice di tutti gli animali e la loro impressionante bellezza. E qui si fa fotografo naturalista, trovando ancora uomini in equilibrio con un ecosistema, il senso politico della bellezza trionfa nelle sue foto, nuovamente, e non può che farsi agire nella "ricostruzione" di una intera foresta, nell'omaggio ad una natura che deve rinascere oltre noi, per salvare noi.

Wenders asciutto, quasi nascosto, ne coglie pienamente il senso, ci consegna un uomo giusto, ferito, ma che ha trovato una via di speranza


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#6 Achille

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Inviato 04 dicembre 2014 - 08:41

questa, più di altre mi fa perdere il fiato:

dd31b-sebastiao-salgado-14.jpg


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#7 sokurov

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Inviato 04 dicembre 2014 - 13:40

Bellissima. A me questa

 

sebastiao-salgado-5.jpg

 

Cioè, in pratica Salgado mi ha fulminato dopo un minuto dall'inizio del film.


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#8 popten

    Classic Rocker

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Inviato 03 luglio 2017 - 08:14

bellissimo, mi unisco nel raccomandarlo!


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