Breve retrospettiva su uno dei registi più grandi e importanti della storia del cinema, oggi ingiustamente un po' dimenticato e sottovalutato.
DAVID LEAN (1908-1991)
Nato nel 1908 da una facoltosa famiglia di quaccheri si interessa di cinema sin dall'adoloscenza trovandosi ben presto a svolgere i lavori più disparati all'interno dei Gainsborough Studios, una delle prime case di produzione cinematografiche britanniche.
In breve tempo diventa uno dei più validi e quotati montatori inglesi sino all'esordio alla regia con Gli eroi del mare nel 1942 a cui faranno seguito film di diverso genere, sempre diretti con grandissima professionalità e maniacale attenzione al dettaglio.
Tra questi è doveroso ricordare almeno Breve Incontro (1945), capolavoro del cinema sentimentale e le due riuscitissime riduzioni dickensiane Grandi Speranze (1946) e Oliver Twist (1948) che lo riveleranno come uno dei registi di punta del cinema britannico del dopoguerra.
Ma sarà l'incontro con il produttore americano di origine ungherese Sam Spiegel che darà la svolta definitiva alla sua carriera facendolo di fatto diventare il padre di quello che potremo riduttivamente definire il "kolossal intelligente", che alla grandiosità e alla spettacolarità delle superproduzioni made USA unisce una puntigliosa ricostruzione storica e protagonisti psicologicamente complessi e mai banali.
E' in questi film che il regista, amante dei grandi spazi, delle rivoluzioni e dei personaggi in doloroso conflitto con se stessi, riesce a trovare la sua vera (gigantesca) misura che gli permetterà di dispiegare tutta la sua visionarietà, spesso così potente e inquietante da consegnare alla storia del cinema una lunga serie di scene memorabili.