Dato che mi annoio, butto giù qualche riflessione sparsa sul sempiterno "problema" del metal, nel senso di metal vs resto del mondo.
Due premesse personali. La prima è che il metal non è di sicuro il mio genere preferito. D'altra parte puoi dire lo stesso del reggae, del dark, della techno e di tante altre cose. Però (e questa è la seconda cosa) sono stra-convinto da tempo che ogni genere abbia prodotto ottima musica. Quasi sempre è quella da cui scaturisce il genere che poi si codifica pian piano, diventando nel tempo sempre meno interessante.
Ora, perchè il metal è un "problema"? Semplice, perchè il metal ha dei "nemici". I classici nemici del metal - mi rifaccio proprio ai primordi - sono le mamme-anti-rock e i fighetti. Mi rendo conto che fa ridere ma è così. Oggi le mamme-anti-rock son diventate prima mamme-anti-rave e poi anti-edm o quel che è - e sono sempre meno -, mentre i fighetti credo non siano più un problema percepito da nessuno.
Il vero problema dei metallari, che è sempre up-to-date, sono GLI ALTRI ascoltatori di musica, soprattutto i jazzofili nei confronti dei quali c'è proprio un muro di incomunicabilità e disprezzo reciproco, ma anche gli indie. Con questi ultimi si sono tentati tanti approcci snaturanti/edulcoranti, ossia la creazione di para-generi malandati come drone-metal e avant-metal, guardati giustamente con sospetto dal metallaro-tipo.
Ma perchè sti ca**o di metallari stanno in guerra con tutti? Semplice, perchè sono di un'autoreferenzialità talmente esasperata che finisce per dar luogo a esiti paradossalmente commerciali, per un settore teoricamente anticommerciale e autoghettizzatosi da anni.
Perchè il metallaro deve ascoltare praticamente solo metal? Beh, per due ragioni, una sola delle quali è musicale. Parlo del fatto che quando un settore si codifica al punto di avere dei dogmi, più che degli stilemi, e lo stesso accade con l'immaginario e il delirio tassonomista dei mille sotto-generi beh, diciamo che se dopo tutta questa follia musicalmente masochista ancora ti piace sta roba è probabile che sì, non ti possa piacere granchè d'altro.
La seconda ragione è invece pura sociologia: i metallari sono una tribù e come nella musica anche nella vita e nell'estetica hanno dogmi incrollabili, e ogni difformità alla regola standard non è dissidenza ma dà luogo a una nuova sottocategoria, così il sistema valoriale complessivo resta solido e si arricchisce di varianti inderogabilmente interne e codificate.
Le ricadute commerciali e di marketing di un simile stato di cose sono evidenti: se suoni metal hai un pubblico, un indotto di negozi d'abbigliamento di riferimento e così via. In comune agli arcinemici jazzofili c'è l'affezione all'oggetto disco, che non è tramontana nemmeno in tempi di musica sempre più smaterializzata (come tribù hanno il senso della scena e dell'indotto).
Glisserò sulle probabili ragioni psicologiche che portano un ragazzo ad abbracciare la fede metallara (in estrema sintesi: mi sento uno sfigato, così come sono non scoperò mai e quindi entro in questa tribù così ho qualcosa da fare il sabato sera, parlo con qualcuno e se mi va un po' di culo magari scopo anche una di ste volte), quello che mi interessa è:
COME FACCIAMO A RIASSORBIRE I METALLARI NEL MONDO REALE?
Come facciamo a dialogarci sul piano musicale?
Perchè non capiscono che il bello musicale quasi sempre sta nella contaminazione e non nella purezza?
Da che punto partiamo - noi del mondo reale - per approcciare il metal senza cozzare con le castrazioni mentali dei metallari?
Quand'è successo che si sono ghettizzati? E Perchè?