Passiamo subito al sodo e ai dischi belli:
Suicide - Suicide II (1980) 8
Dopo il sanguinante esordio di tre anni prima, Alan Vega e Martin Rev si ripresentano con un lavoro più pop e a tratti anche cibernetico.
L'iniziale Diamonds, Fur Coat, Champagne ha un ritmo incalzante e persuasivo, Sweetheart è la "ballad" del duo mentre Dance ha un battito industriale che si fonde con una giungla immaginaria.
Nel file che ho scaricato ho trovato anche Dream Baby Dream che per quanto mi riguarda è il capolavoro assoluto del periodo assieme a Radiation. I pezzi uscirono come singoli nel 1979.
Moby - Play (1999) 8.5
Play è uno dei best seller più importanti degli anni 90, c'è poco da dire. L'incontro tra elettronica, alt rock e ambient è stupefacente e ci regala momenti indimenticabili come Honey e le urla da disco club di Find My Baby.
Porcelain è uno di quei pezzi che vincerebbe ogni sfida contro il tempo, la canzone perfetta che chiude il XX secolo praticamente.
Bellissime anche Run On, l'altro classicone Why Does My Heart Feel So Bad e la furia rave di Machete.
Kula Shaker - K (1996) 9
Uno dei dischi di maggior successo del 1996.
Le chitarre possenti e Crispian Mills che da buon stregone ci incanta con armonie e suoni provenienti da altre epoche fanno di K un disco fondamentale a cui prestare molta attenzione perché ricchissimo di dettagli. Hey Dude è un ring a cui ogni genere partecipa, Govinda è legata alle tradizioni indiane ma si modella nel rock più maestoso, Magic Theatre è opera del mellotron e c'è da piangere e Tattva è legattissima ai 60's riportandoci direttamente nel merseybeat in quanto a psichedelia e candore pop.
Il successivo Peasants, Pigs & Astronauts fu un fallimento totale nelle vendite, purtroppo.
Cul De Sac - China Gate (1995) 8.5
China Gate è un disco post rock vicino alle tendenze più sperimentali e kraut.
I Cul De Sac riescono a trovare l'equilibrio perfetto per far coincidere tante esperienze assieme, creano dei vortici impossibili guidati da una costruzione del brano veramente lodevole.
Sakhalin e Doldrums hanno già un posto nel cuore.
Japan - Gentlemen Take Polaroids (1980) 9.5
I Japan prendono mille forme, sono sinuosi e ti entrano in testa immediatamente.
Hanno una sezione ritmica devastante, Karn al basso, Barbieri alle tastiere e la voce di David Sylvian, ditemi un po' che poteva uscire?
Ecco, Gentlemen Take Polaroids è un disco decisivo, l'esperienze del dandysmo bowiano e quelle del romanticismo alla Roxy Music portate all'ennesima potenza.
Japan - Tin Drum (1981) 9.5
Ultimo disco in studio per i Japan e ultimo capolavoro.
Tin Drum è un disco difficile per certi versi. Il pop è incastrato con visioni più orientali che africane e non perde mai il suo splendore, attualizza quei suoni incastrandoli con il basso sempre geniale di Karn e i ritmi sincopati alla batteria.
Tutte le canzoni sono bellissime e raffinate.
Ghosts ad esempio è un capolavoro assoluto, i synth sono gelidi, di sottofondo rumori spettrali accompagnano la maestosità vocale di Sylvian e il tutto appare nebuloso, criptico.
Riascolti (autocelebrativi):
Suede - Dog Man Star 10
Dopo il debutto infuocato e seminale per il britpop tutto, la band arriva rapidamente a realizzare quella che è l'opera più tetra e delirante della propria carriera. I fatti sono noti: tra Brett Anderson e Bernard Butler non scorreva più buon sangue e la depressione avanzava. Tutto questo penetra in maniera viscerale il lavoro e concerne l'addio di Butler qualche mese dopo l'uscita del disco.
La band cambierà totalmente i toni, tornando più alle arie sbarazzine ma comunque perfette dell'esordio.
Dog Man Star però è tutto, sin dalla copertina, quel letto disfatto, la finestra attraversata da un raggio di luce illusorio che sfiora le pareti e un corpo nudo nutrito di delusioni.
Un immagine che contiene il significato del disco, un compromesso incredibile tra la depressione e il coraggio, un labirinto claustrofobico per cui vale la pena perdersi e lasciarsi andare tutto alle spalle.
È inutile accarezzare la sensibilità mostruosa che i Suede dimostrano canzone per canzone. È una sfilza di capolavori, ognuno diverso e con la stessa mistica complessità. È classe che straborda e un pezzo di vita necessario che i nostri ci hanno regalato.
Perché Dog Man Star è semplicemente un atto di amore che ritorce lo stomaco e ti fa sentire vivo.
Un dono imprescindibile, un capolavoro assoluto.
Dinosaur Jr. - You're Living All Over Me (1987) 8.5
Non lo ascoltavo da tempo e rimane sempre bellissimo. C'è l'adolescenza sonica dentro questo disco, una furia inarrestabile e sincerissima.
Little Fury Things ad un passo dallo shoegaze (si deve dire) rimane una delle mie canzoni preferite di quel periodo.