si corri, il punto è che si parlava di globalizzazione e di effetti economico-sociali sulle periferie.
il discorso sulla prostituzione minorile è risaputo ma è un altro paio di maniche ed ha a che fare con l'industria turistica (a sua volta indirettamente sospinta dalla globalizzazione, se proprio vogliamo) e non ha subito grosse variazioni tra il pre- e il post- industrializzazione, se non il veriegarsi della "clientela".
No ma io credo di aver capito bene quello che dici tu. Facevo l'esempio della prostituzione in Thailandia perché è quello che conosco meglio (non di prima mano -la mia ragazza ci ha vissuto tre anni lì-e no, non faceva la prostituta ). Quell'industria è arrivata a Bangkok con la Guerra in Vietnam ed è cambiata tantissimo negli ultimi 20-30 anni. La variazione pre/post c'è stata eccome. Eppure una cosa da tenere in considerazione è l'attitudine verso la prostituzione e la sessualità in Thailandia molto più rilassata che nel resto della regione, quindi di nuovo, c'è sempre una interazione tra elementi esterni e interni.
Poi non so se la situazione è diversa in Malesia.
su quest'altro passaggio:
la "modernizzazione che bussa alla porta", infine, è un espressione che sa di darwinismo sociale. la modernizzazione post-coloniale si è imposta per precise strategie macro-economiche, congiunture geo-politiche e laissez faire amministrativo, non è il un progresso unico e obbligato sulla via della liberazione.
Non voglio aprire la solita ed ennesima discussione sulla globalizzazione ed il neoliberismo. Mi limito a dire che sono in disaccordo con la tua definizione di "darwinismo sociale" (e l'immaginario che si porta dietro) riguardo ciò che ho scritto. Volevo dire che la condizione post-coloniale, e in questo caso per essere più precisi quella condizione di rupture della cultura tradizionale e di alienazione rispetto la "contemporaneità" è il dato di fatto e di partenza di quella parte del mondo.
Da lì devono necessariamente partire, e tanto di ciò che è successo in Asia dall'India al Vietnam è innanzitutto il risultato di una presa di coscienza del fallimento di vie di sviluppo alternative (sia marcatamente socialiste che meno) dalla condizione coloniale.
Si tratta comunque di una discussione che andrebbe fatta da un'altra parte e abbastanza OT.