Carino, faccio anche io la versione personalizzata.
Categoria - Li ascolto poco, ma sono papabili
Sensations' Fix, uno dei due dischi del '74
Il prog italiano ha quasi sempre nelle parole il suo punto debole, eppure quando mancano si sente. I due album dei Sensations' Fix hanno suoni futuristici dalle parti degli Eloy, molto più avanti rispetto alla media del prog italiano, eppure essendo interamente strumentali si arriva alla fine un po' col fiatone. La lista non gliela toglie nessuno, ma li immagino cantati, magari con testi di qualità come quelli delle Orme, è mi viene un po' di rimpianto per l'occasione persa.
Aktuala
La Third Ear Band italiana. Per quanto il debito con quella inglese sia pesante, qui ci sono sensazioni mediterranee che di là per ovvie ragioni mancano.
Claudio Rocchi - "Volo magico n. 1"
Belle le voci, e approvo l'atmosfera dilatata e suggestiva.
Opus Avantra - "Introspezione"
Come accennavo, mi piacciono davvero solo i testi delle Orme e quelli del prog napoletano. Gli Opus Avantra non sono le Orme e non cantano in napoletano. Però se la cavicchiano, anche se essendo avant-prog c'è parecchio cazzeggio.
Camisasca - "La finestra dentro"
Eccellente Un galantuomo, e tanto basta a renderlo papabile. Anche il resto non è male, anche se è musica legata a doppia mandata al suo contesto temporale.
Rovescio della medaglia - "Contaminazione"
Un pastrocchione, ma registrato molto bene, i suoni sono tirati a lucido, soprattutto se confrontati ad altri dischi italiani del 1973.
Biglietto per l'Inferno
Balletto di bronzo - "Ys"
Certo la discussione col frate del Biglietto, madre mia però il timbro vocale mi piace, e ancor di più mi piace quello del Balletto.
Entrambi molto energetici a livello strumentale, e soprattutto non ci sono troppi momenti in cui sembrino andare a caso, come invece purtroppo accade in tantissime formazioni prog italiche minori.
Celeste - "Principe di un giorno"
Prog sinfonico ultramelodico, con atmosfere sognanti, voci delicate e mezzo quintale di Mellotron. Insomma molto bene!
Osanna - "Palepoli"
Un po' macigno, ma va messo. Le parti in cui accelera sono da capogiro.
Battiato - Uno dei quattro a scelta, anche se forse nessuno è davvero perfetto.
Categoria - Dentro per direttissima
Goblin - "Profondo rosso"
Nonostante il mio tema preferito sia Suspiria come disco direi che Profondo rosso è più compatto. Visti dal vivo qualche anno fa, c'erano tutti tranne Simonetti, concerto divertentissimo.
Picchio dal pozzo
C'è Seppia e quella da sola vale più di una carriera.
PFM - "Per un amico" o "L'isola di niente"
Eviterei il solito Storia di un minuto, che lo sanno anche i sassi, mentre se qualcuno in più conoscesse "La luna nuova" o "Generale" non gli farebbe male (ok che sono comunque classiconi, ci mancherebbe)...
Su questi niente da dichiarare:
Le Orme - "Collage" o "Uomo di pezza"
Sorrenti - "Aria"
Battisti - "Anima latina"
Napoli centrale
Canzoniere del Lazio - "Lassa stà la me creatura"
Per arrivare a venti:
Locanda delle fate - "Forse le lucciole..."
Che purtroppo è stato protagonista di un bruciante riascolto proprio ieri sera. La voce mi ha fatto venire l'orchite. Non me la ricordavo così, in particolare il timbro, davvero sporchissimo. Ci sono rimasto malino, non lo nego, e mi rode perché musicalmente è davvero ottimo.
A ogni modo temo che la mia collana sarebbe invendibile, considerata l'assenza di Banco e Area.
Dovessi scegliere forse direi "Io sono nato libero" ("Non mi rompete" mi garba) e "Arbeit..." (la scelta più scontata, ma ha ancora una parvenza di musicalità, i successivi fanno sanguinare le orecchie).
p.s. premio miglior copertina per l'omonimo di Quella Vecchia Locanda.