Boh, proviamo a ripartire...
Stranamente non sembra ci fosse un topic dedicato al mio coetaneo Ryan Adams.
Grandissimo talento e grandissimo zuccone, che ad inizio millennio apparve a molti (me medesimo compreso) come un redentore del folk rock - anche se tutti parlavano di alt-country, etichetta rimastagli appiccicata dal gruppo precedente i Whiskeytown - sfoderando uno dietro e l'altro tre album splendidi: il meraviglioso Heartbreaker nel 2000, l'ancora più meraviglioso Gold nel 2001 (che soprattutto nella versione doppio album con 20 brani voluta del cantante è un'opera epocale) e l'appena-appena meno meraviglioso, ma siamo lì, Demolition nel 2002.
Peccato che da lì in poi Ryan, oltre a iniziare a pettinarsi come un deficiente, ha dato il via a un costernante scempio e sperpero del proprio talento, con la pubblicazione di decine di album (tra uscite ufficiali, collaterali, cofanetti, bootleg approvati, album regalati in rete) e la registrazione e la diffusione con ogni mezzo di qualsiasi scoreggia musicale gli uscisse dal buco del culo. Oltre alla totale mancanza di misura e la mancanza di selezione, quel che meno ho digerito è stata la monotonia di molti di quegli album, tutti pedissequamente dedicati ad un unico mood alla volta. Così c'era l'album solo rockettaro fuck yeah, poi quello solo triste di ballate tutte tristi, poi quelli tutti country, poi quello tutto blueseggiante... e poi non so più, che mi sono rotto le balle, felice di essermi risparmiato l'album heavy metal (non è una battuta: Orion del 2010). Tra quelli che ho ascoltato salvo solo il cantautorale 29 del 2005 (terzo album pubblicato quell'anno), che non a caso a riprendeva la classicità folk e la sana alternanza di stile dei primi 3 album.
Arrivando al presente, il Ryan Adams di questo decennio sembra invece finalmente essersi dato una calmata... questo nonostante le vergognose pettinature alla "sono pazza" che continua a sfoggiare. Nel 2011 non fui l'unico a sperare che le beltà west-costiane di Ashes And Fire (altro album piuttosto monocorde con però una scrittura ritrovata) ispirassero un passo diverso alla sua carriera. E per ora così è stato... poi magari tra un mese pubblicherà altri tre dischi tra cui uno reggae e un altro di hip hop.
Fatto sta che dopo tre anni di corroborante pausa Adams torna sulle scene con un altro bell'album, l'omonimo Ryan Adams.
C'è una vecchia fissa di Adams: il giochino dei titoli delle canzoni che alludono ad altre famose canzoni, in questo caso il primo singolo si intitola infatti "My Wrecking Ball"...
Ovviamente tutti pensano alla palla demolitrice con l'ignuda Miley Cyrus a cavallo e lui sta al gioco, ma non me la conta giusta. Perché c'è stata un'altra wrecking ball nella musica recente, quella di Bruce Springsteen, che ha dato il titolo pure al suo penultimo album. E basta ascoltare l'album per rendersi conto che al 99% Adams a quella pensava, perché dalla prima all'ultima canzone questo è un album brucespringstìn che più brucespringstìn non si può.
E' il secondo album dell'anno (ed è meglio che non dica qual'è l'altro ) che mi fa l'effetto di ascoltare un abum perduto del Bruce degli anni 80, recuperato e risuonato a modo loro da artisti attuali. "A modo loro" si fa per dire in questo caso, perché Adams spesso ricalca in modo plateale lo stile di Springsteen, tanto che in qualche canzone bisogna quasi convincersi di non stare ascoltando un outtake di, chessò, The River o giù di lì. E questo solo per il mood, visto che comunque la voce di Adams resta riconoscibilissima. Un disco calligrafico, quindi? Sì, ma di una calligrafia data con gran mano e inchiostro pregiato. Non c'è una una canzone che non sia men che bella, qualcuna anche di più. Toh, giusto la prima "Gimme Something Good" rischia un ritornello un po' bonjoviano: rischio tipico. Comunque mi sa che l'affaire Cyrus ha levato dall'imbarazzante confronto Adams, che ha palesemente e volutamente inciso l'album che Springsteen non riesce ad incidere da troppo tempo, e che se incidesse un album così i fan lo farebbero santo. Poi intendiamoci, non è un capolavoro, ma "solo" un buonissimo album fatto di buonissime canzoni.
Insomma ben ritrovato, coscritto... adesso però non rovinare tutto, eh.