Theo Angelopoulos
#1 Guest_verdoux_*
Inviato 26 giugno 2006 - 22:41
Un giornalista greco, mentre sta facendo un reportage sui profughi curdi, iraniani e albanesi in un paesino greco al confine con lâ??Albania, crede di riconoscere, in uno dei tanti che in qualche modo sbarcano il lunario, un deputato greco (Marcello Mastroianni) misteriosamente scomparso alcuni anni prima; si mette in contatto con la moglie francese (Jeanne Moreau) e riesce a farla venire in Grecia; organizza un incontro tra i due, praticamente una imboscata su un ponte, ma la moglie non lo riconosce e dice che non è lui; nel frattempo il giornalista, sposato, ha un colpo di fulmine per una ragazza ed ha un subitaneo incontro con lei; poi la va a cercare e scopre che è proprio la figlia dellâ??uomo cui si sta interessando; gli viene concesso di fare le riprese, con la sua troupe, del matrimonio della ragazza; matrimonio difficile che avviene sulle sponde opposte del fiume che segna il confine tra le due nazioni; i due si possono vedere solo da lontano mentre il prete officia la cerimonia a distanza; durante la successiva festa di nozze il giornalista propone alla ragazza di andare via insieme a lui, ma lei rifiuta; â??siamo cresciuti assieme, siamo della stessa razza, un giorno lui attraverserà il fiume e vivremo felici insiemeâ?; così scopre che la ragazza è albanese e quindi anche il padre; sfuma lâ??illusione di aver ritrovato lâ??uomo scomparso e sfuma anche lâ??illusione di un amore impossibile; rimane tutto sospeso tra memoria, illusione e disinganno.
Un film bellissimo, secondo me molto sottovalutato; non so perché ne parlano tutti male; un fluire lento ed intenso di immagini e di memorie alla maniera di Tarkovskij; un film di atmosfere e di stati dâ??animo in cui i personaggi cercano se stessi ed indugiano lungo una linea di confine (anche metaforico) al di là della quale si presume esista la felicità ; un film ieratico, riflessivo, lento, fatto di lunghi piano sequenza; può non piacere, a me è piaciuto moltissimo.
Μετέωρο βήμα του πελαργού; Pas suspendu de la cigogne; 1991; Theo Angelopoulos (o Anghelopoulos) (o Angelopulos) (o Anghelopulos)
#2
Inviato 27 giugno 2006 - 08:14
#3 Guest_verdoux_*
Inviato 27 giugno 2006 - 09:27
Porca miseria non l'ho visto ma Theo Angelopoulos o Anghelopoulos o Angelopuloso o Anghelopulos mi piace: ho apprezzato Il Volo (1986) sempre con Mastroianni e La sorgente del fiume (2004), due bellissimi film.
il volo mi piace ma (qui ha ragione mereghetti) la sceneggiatura lascia a desiderare; rimedia il regista; la sorgente mi manca....; bellissimo lo sguardo di ulisse, se ce la faccio ne scrivo qualcosa; poi c'è la recita ...... si è un capolavoro, ma che fatica seguirlo.... stremato alla meta!
#4
Inviato 27 giugno 2006 - 09:39
il volo mi piace ma (qui ha ragione mereghetti) la sceneggiatura lascia a desiderare; rimedia il regista;
Porca miseria non l'ho visto ma Theo Angelopoulos o Anghelopoulos o Angelopuloso o Anghelopulos mi piace: ho apprezzato Il Volo (1986) sempre con Mastroianni e La sorgente del fiume (2004), due bellissimi film.
e infatti chi se la ricorda la sceneggiatura, ciò che rimane è ciò che ci sta sotto e sopra
#5
Inviato 27 giugno 2006 - 10:49
#6 Guest_verdoux_*
Inviato 27 giugno 2006 - 12:26
Una odissea nei balcani alla ricerca di se stesso, delle proprie radici; alla ricerca delle proprie origini di cineasta che si identificano in un film del 1905 girato dai fratelli Ianaki e Milton Manaki, pionieri del cinema balcanico.
Alla ricerca di un film perduto di cui dicesi esistano tre bobine non sviluppate in una cineteca di Sarajevo, il protagonista A. (Angelopoulos) intraprende un viaggio che lo porta nella Sarajevo devastata dalla guerra, attraverso lâ??Albania, la Macedonia, la Bulgaria, la Romania in un lungo percorso interiore nella memoria del passato, alla ricerca di un futuro.
Alla ricerca del film perduto A. ritrova lâ??amore perduto, o mai avuto, forse solo sognato; una donna che appare e scompare, con cui fa allâ??amore, un amore che lo accompagna per un poâ?? di strada e che poi fugge, che si ripresenta altrove; non si sa se sia sempre la stessa donna o se siano donne diverse o se siano solo frutto del suo desiderio.
A Sarajevo A. trova la cineteca, un anziano cineasta gli fa vedere le bobine che cerca, ricompare la donna, si alza la nebbia e nella nebbia degli animi ottenebrati dalla guerra i due vengono uccisi, non si sa da chi, né il perché.
Lâ??odissea di A. non si chiude, rimasto solo non torna a casa; A. non sa più dove andare, non sa cosa fare, rimane sospeso, prigioniero delle sue memorie e dal suo bisogno di un futuro; da buon Ulisse forse ripartirà per un nuovo viaggio.
Grandissimo film che ci prende e che ci accompagna in un lungo viaggio; certo che deve piacere il suo stile liturgico, il suo fluire lento, i suoi lunghissimi piano sequenza, il bradipismo della macchina da presa;
Vlemma tou Odissea, 1995, Theo Angelopoulos.
#7 Guest_Oyuki_*
Inviato 27 giugno 2006 - 13:15
#8
Inviato 02 luglio 2006 - 13:51
Doveva essere il primo capitolo di una trilogia: sapete per caso se gli altri due film sono pronti?
In generale stiamo parlando di un grande regista, la cui poetica è molto vicina ai miei gusti. in particolare i lunghissimi piani sequenza e i salti spazio-temporali (vedi La recita).
http://www.anobii.com/satyajit/books
http://www.goodreads...3893406-claudio
https://twitter.com/EligioAldoVere
#9 Guest_verdoux_*
Inviato 06 luglio 2006 - 12:43
Indubbiamente è un capolavoro, ma è un film molto difficile da seguire per il modo in cui è strutturato, per il suo procedere lento, riflessivo e talvolta dispersivo, per il suo soffermarsi e divagare su particolari ed episodi marginali; bisogna aspettare la fine (4 ore!), per arrivare ad avere una visione di insieme del film e trarne un senso. Un film comunque bellissimo ed unico nella storia del cinema, da degustare senza fretta a piccoli sorsi, in cui bisogna immergersi e lasciarsi trasportare, fiduciosi che da qualche parte si arriverà .
Frammenti di storia della Grecia dal 1939 al 1952, dalla dittatura di Metaxas allâ??invasione nazifascista, alla liberazione degli alleati ed il loro appoggio al governo populista di Papagos; il tutto visto da una compagnia di teatranti girovaghi che mettono in scena la commedia ottocentesca â??Golfo e la pastorellaâ? mentre rivivono nel loro ambito familiare lâ??antica tragedia degli Atridi.
Una fusione di presente, passato prossimo e passato remoto, di finzione e di realtà , senza salti di montaggio, ma con una continuità , nellâ??ambito della stessa scena, della stessa inquadratura, dello stesso piano sequenza che conferisce il senso della immutabilità della storia, degli uomini e degli eventi; il senso della immutabilità politica e sociale in cui le classi dominanti e reazionarie detengono da sempre e con ogni mezzo, lecito ed illecito, il potere con la forza, indipendentemente dalla costituzione politica vigente ed in cui i portatori delle istanze progressiste e liberali sono perseguitati ed eliminati.
Un film politico girato durante la dittatura dei colonnelli che sceglie volutamente la metafora per rimarcare il senso della mancanza della libertà e della costrizione cui sono soggetti gli uomini di oggi e di sempre.
1975, di Theo Anghelopoulos
#10
Inviato 26 agosto 2008 - 22:53
Sono contento che quelcuno abbia apprezzato La sorgente del fiume, film splendido ma passato, purtroppo, completametne in osservato.
bellissimo film visto oggi!
però Theo la ha fatta sporca, la descrizione della sorgente è copiata pari pari da Danubio di Claudio Magris;
#11
Inviato 27 agosto 2008 - 08:23
Sono contento che quelcuno abbia apprezzato La sorgente del fiume, film splendido ma passato, purtroppo, completametne in osservato.
è l'unico suo film che ho visto (al cinema) e mi piacque molto. ricordo sì che i ritmi eran lenti e che il film è piuttosto lungo ma effettivamente non mi pesò affatto anzi ne ho un ricordo molto positivo.
spero di non confondermi con un altro film, hop il ricordo di una bellissima sequenza tra dei panni stesi al vento... giusto?
#12
Inviato 27 agosto 2008 - 09:00
[quote author=satyajit link=topic=250.msg8172#msg8172 date=1151846797]
spero di non confondermi con un altro film, hop il ricordo di una bellissima sequenza tra dei panni stesi al vento... giusto?
[/quote]
giusto!
#13
Inviato 26 gennaio 2010 - 15:32
Il regista A. racconta la Storia del ventesimo secolo attraverso le storie e le vite di Eleni (Irene Jacob), di suo figlio (Willem Dafoe), della sua nipotina e degli uomini, Jacob (Bruno Ganz) e Spyros (Michel Piccoli), che sono stati i suoi amanti nel corso della sua vita avventurosa, ma che raramente hanno convissuto con lei, esule prima in Russia, poi mandata in Siberia, dove si è separata dal figlioletto di 3 anni; lo ritroverà dopo molto tempo.
Il film inizia al tempo della morte di Stalin (1953) col primo ritrovamento di Eleni da parte di Jacob, avvenuto in Russia; poi i due si separano, lei viene mandata in Siberia a scontare la pena di aver disatteso le consegne, si ritroveranno nel corso della vita in varie parti del mondo, in tempi diversi le vite dei protagonisti si incrociano e si intersecano, mentre la Storia dalla morte di Stalin, alla caduta del muro di Berlino, fino allâ??avvento del nuovo millennio fa il suo corso; i personaggi ne sono in balia, come pure sono in balia del tempo, di cui si perde la cognizione mano a mano che il film procede, se ne perde anche la cognizione della trama, che diventa progressivamente poco importante ed evapora, procede a salti, avanti ed indietro nel tempo, di qua e di là nello spazio, lâ??intero pianeta diventa il set del film, ci si trova immersi e sballottati in un percorso di distacchi e di ritrovamenti, di amori morti e risorti ed alla fine della apnea emerge la memoria di un secolo passato, la disillusione di chi si era illuso, la malinconia per ciò che poteva essere e non è stato, resta solo la polvere del tempo.
Film impegnativo, ci voleva un A. al massimo della forma per realizzare il compito che si era dato, quello della recita per intenderci, ma umanamente non è sempre possibile lavorare ai propri massimi livelli; a tratti gli viene meno lâ??ispirazione e rimedia col mestiere, attingendo al proprio repertorio pregresso, dando però lâ??impressione del già visto; il guaio è che i film lenti non possono concedersi passaggi a vuoto perchè si notano subito ed il film ne soffre.
Nel suo complesso il film è molto bello e ricco di pagine di grande cinema; ci ritroviamo il fascino immutato delle sequenze lunghe di Angelopoulos, delle sue fantasia cromatiche, della sua movimentazione delle masse, della sua liturgia cinematografica, elementi che bastano ed avanzano per la sufficienza piena al film, non ostante i suoi presunti difetti, che vanno valutati con cautela, perché in genere ad una seconda visone i film di Angelopoulos crescono ed i difetti ne diventano una cifra stilistica.
Non nego che sia stata per me una grande emozione aver incontrato uno dei più grandi del cinema di tutti i tempi.
Ha detto che il suo prossimo film, terzo della trilogia è in post produzione e si intitola â??Lâ??altro mareâ?
#14
Inviato 26 gennaio 2010 - 15:40
il volo mi piace ma (qui ha ragione mereghetti) la sceneggiatura lascia a desiderare; rimedia il regista;
Porca miseria non l'ho visto ma Theo Angelopoulos o Anghelopoulos o Angelopuloso o Anghelopulos mi piace: ho apprezzato Il Volo (1986) sempre con Mastroianni e La sorgente del fiume (2004), due bellissimi film.
e infatti chi se la ricorda la sceneggiatura, ciò che rimane è ciò che ci sta sotto e sopra
Il Volo è piaciuto anche a me, regia e interpretazione di Mastrianni!
l'atmosfera generale del film mi piaceva, malinconico lo ricordo
un regista che devo scoprire!
#15
Inviato 27 gennaio 2010 - 23:01
Storia e politica, utopia e disillusione, emigrazione e viaggio sono i temi prevalenti del cinema di Angelopoulos, che più volte si cela dietro il signor A., alter ego in molti suoi film.
Lo spirito odisseaco di A. si riconduce alla tradizione preomerica, ripresa da Dante, di un Ulisse che parte, piuttosto che alla tradizione omerica, ripresa da Joice e da Kubrick, di un Ulisse che torna. Lâ??Ulisse di A. è un Ulisse che va alla ricerca della utopia e della illusione.
Il tempo è un altro elemento filmico ricorrente ed è visto da A. come relativizzazione di un eterno presente, â??domani è lâ??eternità ed un giornoâ?, secondo la tesi di Heidegger che il passato e il futuro non esistono.
Lâ??utopia di A. non solo filmica ma anche della vita vorrebbe un mondo migliore e socialista; da qui lâ??esilio dopo il colpo di stato dei colonnelli e poi la disillusione perché secondo A. quello che era possibile il secolo scorso oggi non lo è più.
Viaggio a Citera (film del 1984, inedito in Italia) è una mirabile sintesi di questi elementi esistenziali e poetici, difficili da trasporre in un film che sia un film bello e fruibile allo stesso tempo, nemmeno il genio di A. ci riesce sempre compiutamente.
� un grande film, forse un capolavoro, che racconta la storia di un comunista che torna a Citera, dove ha la casa e dove vivono la moglie ed il figlio che lo attendono, dopo 30 anni di esilio in Russia, con un permesso di soggiorno provvisorio; ma la popolazione locale lo rifiuta ed è obbligato a ripartire su una zattera lasciata in mare aperto alla deriva, stavolta con la moglie. Una metafora poetica e riflessiva con molto non detto.
Stasera ho visto Kynodontas, film greco di Giorgos LÃ nthimos, vincitore di un certain regard e mi sono chiesto che faccia possa aver fatto Angelopoulos quando ha visto questo film.
#16
Inviato 24 agosto 2010 - 14:16
Eternità e un giorno è incredibile, uno dei film più ispirati emotivamente e spiritualmente che mi sia capitato di vedere. Intriso di umanità : paura, amore, solitudine, rimpianti, tutti rappresentati con una forza visiva tremenda. Smuove montagne.
#17
Inviato 24 gennaio 2012 - 23:21
Ricordiamolo con delle immagini tratte dal suo capolavoro, "La Recita" (1975).
#18
Inviato 24 gennaio 2012 - 23:32
#19
Inviato 24 gennaio 2012 - 23:41
#20
Inviato 24 gennaio 2012 - 23:51
Tra l'altro avendo ancora delle lacune sul suo cinema, devo promettere a me stesso di recuperare durante il 2012 alcuni suoi film che non ho ancora visto e di rivedere quelli già visti.
#21
Inviato 25 gennaio 2012 - 02:09
r.i.p.
"Caedite eos! Novit enim Dominus qui sunt eius"
#22
Inviato 25 gennaio 2012 - 09:12
Sallusti non cita nemmeno la notizia ed apre la pagina degli spettacoli con una malinconica intervista a Mariano Apicella e con uno sbotto del Chiarissimo Prof. Bertarelli su come l'Academy quest'anno abbia fallito nel racimolare dieci titoli da candidare nella categoria principale, mentre l'articolo principale della analoga sezione di Libero si apre con la Pausini che dichiara: "Mia sorella è il fidanzato ideale".
E' proprio una questione di DNA.
#23
Inviato 25 gennaio 2012 - 10:17
E' proprio una questione di DNA.
Esatto. I vari Sallusti, Minzolini, Giordano, Feltri e Fede merde sono e merde resteranno.
#24
Inviato 25 gennaio 2012 - 10:57
Disastro.
#25
Inviato 25 gennaio 2012 - 11:19
#26
Inviato 25 gennaio 2012 - 12:45
E restiamo in attesa che Bertarelli sul Giornale ci faccia sapere quanto si è sempre rotto le palle a vedere i suoi film.
Come fece già con Bergman e Antonioni... Che persona di merda
#27
Inviato 25 gennaio 2012 - 14:36
http://www.ilgiornal...ge=0-comments=1
un esempio per tutti, la seguente opinione di un geniale fruitore medio all'annuncio delle candidature agli Oscar:
"Questa istituzione e finita come il premio Nobel,i film che che piaceranno alla lobby rossoebraica, vinceranno l' Oscar."
#28
Inviato 25 gennaio 2012 - 14:40
| LarsenEffect | lastfm | fb | RYM
#29
Inviato 25 gennaio 2012 - 15:07
[m]http://www.youtube.com/watch?v=dfIxa1WNt10[/m]
addio maestro
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#30 Guest_ale_*
Inviato 25 gennaio 2012 - 18:46
#31
Inviato 25 gennaio 2012 - 18:51
"Se a morire investito da una moto fosse stato un grande regista italiano, ci sarebbe puntualmente qualche idiota che grida al complotto."
#32 Guest_ale_*
Inviato 25 gennaio 2012 - 18:58
Il primo genio, da Ilgiornale.it:
non è che tu sei più ganzo se ci vai dietro e lo riporto pure qua, che dei commenti del Giornale non ce ne può fregar di meno.
#33
Inviato 25 gennaio 2012 - 19:29
Il primo genio, da Ilgiornale.it:
non è che tu sei più ganzo se ci vai dietro e lo riporto pure qua, che dei commenti del Giornale non ce ne può fregar di meno.
http://www.youtube.com/watch?v=pWdd6_ZxX8c"
#34
Inviato 25 gennaio 2012 - 20:24
http://news.cinecitt...ws.asp?id=36845
http://news.cinecitt...ws.asp?id=36842
Non sapevo che le riprese del suo nuovo film fossero già iniziate (addirittura da sei settimane!).
#35
Inviato 25 gennaio 2012 - 20:42
sequenza bellissima (e straziante!) dallo SGUARDO DI ULISSE. Musiche immense di Eleni Karaindrou, compositore di fiducia di Anghelopoulos
#36
Inviato 26 gennaio 2012 - 10:49
La polvere del tempo mi era sembrato un film definitivo, la sintesi di un secolo e la fine dei tempi. Non so cosa si potesse aggiungere ancora, ma essendo il secondo film di una trilogia, A. aveva ben chiaro in testa come continuare. La chiarezza di idee e la sua determinazione nell'esporle erano sue peculiarità. Non so se il suo ultimo film potrà essere finito, spero di si, A. era uno che non improvvisava e lasciava poco spazio al montaggio.
Storia e politica, utopia e disillusione, emigrazione e viaggio sono i temi prevalenti del cinema di Angelopoulos, che più volte si cela dietro il signor A., alter ego in molti suoi film.
Lo spirito odissiaco di A. si riconduce alla tradizione preomerica, ripresa da Dante, di un Ulisse che parte, piuttosto che alla tradizione omerica, ripresa da Joice e da Kubrick, di un Ulisse che torna. L’Ulisse di A. è un Ulisse che va alla ricerca della utopia e della illusione, ma a detta dello stesso A. il suo cinema è un eterno ritorno.
Il tempo è un altro elemento filmico ricorrente ed è visto da A. come relativizzazione di un eterno presente, “domani è l’eternità ed un giorno”, secondo la tesi che il passato e il futuro non esistono.
L’utopia di A., non solo filmica ma anche della vita, vorrebbe un mondo migliore e socialista; da qui l’esilio dopo il colpo di stato dei colonnelli, la sua resistenza a suon di film e poi la disillusione, perché secondo A. la grande utopia del secolo, che era possibile, è stata mancata, ed oggi il tempo è scaduto.
I film che ho visto (molte volte, non mi stanco mai)
La recita 10
Viaggio a Citera 8
Il volo 7
Paesaggio nella nebbia 7,5
Il passo sospeso della cicogna 8
Lo sguardo di Ulisse 8
L'eternità e un giorno 8,5
La sorgente del fiume 9
La polvere del tempo 9
#37
Inviato 26 gennaio 2012 - 10:51
#38
Inviato 26 gennaio 2012 - 12:48
"L'eternità e un giorno" l'hanno trasmesso ieri a sorpresa su RaiMovie, ma era l'1 e mezza passata e ho rinunciato. se qualcuno ha altri avvistamenti di suoi film, li comunichi!
azz! io mi sono fermato a guardare il programma Ladri di biciclette poi ho spento... comunque l'orario non me lo avrebbe permesso..
#39
Inviato 31 gennaio 2012 - 13:46
Ricorda, Anghelopoulos: l’eternità è un istante che si dimentica
con
L’ULTIMO SGUARDO primavisioneTV dur. 20’
(Italia 2011, colore)
Regia Andrea Scazzola
Una recentissima (l’ultima?) intervista a Thodoros Anghelopoulos – parzialmente trasmessa da Ballarò – e realizzata da Andrea Scazzola nell’occasione di una riflessione sulla crisi economica che attanaglia il mondo occidentale ed in particolare la Grecia. Nella conversazione il cineasta si sofferma ancora su uno dei temi a lui più cari, ovvero il generale bisogno di spiritualità , citando un verso su “le ali che ricrescono all’umanità â€
VIAGGIO A CITEREA dur 136’
(Taxidi sta Kithhira, Grecia 1984, colore)
Regia Thodoros Anghelopoulos
Testi Th. Anghelopoulos, Tonino Guerra
Con Manos Katrakis , Giulio Brogi, Mary Chronopoulou, Dionyssis Papayannopoulos, Dora Volanaki, Athinodoros Proussalis, Michalis Yannatos, Vassilis Tsaglos, Despina Geroulanou, Tassos Saridis,
Anghelopoulos racconta le traversie di un cineasta che cerca di fare un film su suo padre di ritorno in patria dopo trent'anni di esilio, ed esprime la propria delusione nei confronti della Grecia democratica e, più in generale, nei confronti di una società in cui la spiritualità sembra negata.
Dopo anni di assenza il padre di Alessandro e Vula, Spiros, torna in Grecia dall’Ucraina per riconquistare l’affetto dei figli. Alessandro accoglie il padre con affetto e entusiasmo mentre Vula è scettica sul ritorno di un uomo che le è stato lontano fin a questo momento. Tutta la famiglia al completo è felice per il ritorno di Spiros, in particolar modo Caterina, sua moglie, che gli perdona l’abbandono e lo riaccoglie in casa senza esitazioni. Per recuperare le sue radici Spiros decide di intraprendere un viaggio in compagnia della famiglia a Citera, il suo paese di origine. In quel luogo ormai abbandonato da tutti l’uomo coprende i motivi del suo allontanamento causato dalla miseria e dalla povertà .
CAPITALI CULTURALI D’EUROPA, ATENE RITORNO SULL’ACROPOLI dur. 43’16
(Italia-Grecia 1983, colore)
Regia, soggetto e sceneggiatura Thodoros Anghelopoulos
Viaggio attraverso la città di Atene, vista con gli occhi di un cittadino greco. La sua storia fa da sfondo alle bellezze della città ed ai suoi cittadini. La serie CAPITALI CULTURALI D’EUROPA fu una importante coproduzione tra le principali televisioni europee e la Rai nei primi anni ‘80, affidata alle mani di autori come Carlo Lizzani, Kryzstof Zanussi, Miklos Jancsò, Ermanno Olmi, Jiri Menzel e Manoel De Oliveira.
#40
Inviato 31 gennaio 2012 - 16:25
La recita 10
Viaggio a Citera 8
Il volo 7
Paesaggio nella nebbia 7,5
Il passo sospeso della cicogna 8
Lo sguardo di Ulisse 8
L'eternità e un giorno 8,5
La sorgente del fiume 9
La polvere del tempo 9
vero la recita è uno dei film più belli che ho mai visto
#41
Inviato 26 agosto 2013 - 11:12
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Diesâ€)
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