Ho trovato questo articolo scritto da un giornalista svedese e mi è sembrato interessante per come punti ai vari re nudi qua in giro per il regno. Appena appena esagerato in certi passaggi, ma sull'idea generale sono d'accordo ( = la Norvy è come quegli spacciatori che vendono cocaina ai 15enni ma lei non ne usa).
L'italiano fa un po' schifo perché ho tradotto in fretta, senza pensare troppo a come formulare in modo "più italiano".
Quando guardo il documentario della NRK1 "Il lobbista del petrolio” non riesco a non ridere. Un anno fa ero in giro per la Norvegia meridionale e discutevo i problemi dell'ambiente e il debito ambientale della Norvegia, e mi ha colpito il fatto di non aver mai visto un'autoillusione così notevole come quella.
La Norvegia è uno dei più grandi "cattivi" climatici del mondo. Calcolando per capita sono poche le nazioni che possono misurarsi con la Norvegia. La Norvegia è anche la nazione che, distruggendo l'ambiente con petrolio e gas, è diventata la più ricca del mondo e ciònonostante non è riuscita a creare qualcosa di nuovo da questa ricchezza -- qualcosa di più neutrale per l'ambiente.
La Norvegia è un produtorre di materie prime dipendente dal petrolio e né è riuscita a creare realtà nuove e orientate al futuro, né è riuscita a risintonizzare la sua economia in seguito alla minaccia ambientale. E questo nonostante che è una nazione che, per quanto riguarda risorse naturali per energia pulita e tecnica, ha possibilità enormi per creare un futuro più pulito.
Nessuno è più ricco.
Nessuno parte più avvantaggiato2.
Protegge e pretende l'estrazione
E nonostante questo la politica ambientale norvegese ha soprattutto a che fare con la protezione e la pretesa di continuare l'estrazione di petrolio e gas. La Norvegia è drogata di petrolio, e per uno che guarda da fuori, ci vogliono solo un paio di giorni per capirlo. Men in Norvegia sembra che l'immagine che si ha di se stessi sia completamente diversa.
I "buoni" a sinistra parlano di tentativi di immagazzinare il CO2, altri parlano di macchine elettriche, altri ancora di grossi investimenti per salvare le foreste in altri paesi.
Ma pochi hanno voglia di discutere la responsabilità che si ha per la distruzione, qui e ora. Perché niente di quanto la Norvegia abbia fatto per l’ambiente come paese può avvicinarsi alla distruzione di cui lo stesso paese è responsabile tramite l’estrazione di sempre più combustibili fossili.
Non esiste il petrolio pulito
Sì, le ho sentite le scuse.
“Se non lo estraiamo noi, lo estrae qualcun altro.”
Quindi questo è un paese prigioniero della sua stessa ricchezza e senza alcuna scelta?
“Il nostro petrolio è più pulito di quello altrui.”
Non esiste il petrolio pulito, tutta l’energia da combustibili fossili, oggi, è distruttiva.
“Non è colpa nostra che i tedeschi e altri usano la nostra energia; la responsabilità è del consumatore, non dei produttori.”
Ma nessuno obbliga la Norvegia a estrarre nuovo petrolio e nuovo gas. È una libera scelta che si fa perché ci si guadagnano miliardi di corone. Non esistono altre spiegazioni o scuse per la produzione energetica della Norvegia, a parte gli enormi ricavi. Questo dovrebbe essere un enorme problema morale collettivo. E quindi perché non lo è?
Tutti hanno un debito climatico
In Svezia i politici si rifiutano di spostare il trasporto a quello elettrico, e aspettano il “biodiesel” per poter guadagnare sulle foreste. Negli USA si apre la terra per tirar fuori gas e petrolio con l”argomento dell’indipendenza”, come se gli USA fossero dipendenti da qualcuno.
Ma quello che “Il lobbista del petrolio” racconta, è che alla domanda più grande non c’è alcuna risposta.
La Russia scommette su gas e petrolio per proteggere la posizione dei potenti. La Polonia combatte per più carbone. Tutti i paesi hanno i propri lobbisti, che fanno tutto quello che possono per distruggere il clima, adducendo motivazioni economiche di corta prospettiva.
L’Oljefond3 è il peggior speculatore azionario del mondo
Ma solo un paese ha un enorme fondo comune finanziato da questa distruzione, che poi viene usato per comprare falsa sicurezza — il fatto che la Norvegia possegga una qualche percentuale di tutte le grandi azioni del mondo.
Questo fondo gigantesco non viene usato per progredire, non viene usato per creare trasporto pulito nel paese o per scommettere sull’energia verde in tutto il mondo. Questo fondo compra immobili in Regent Street che poi rivende in tempi turbolenti; chiede il permesso di usare i ricavi dell’estrazione home un qualsiasi squalo speculatore e afferma in tutta serietà di non avere alcuna scelta.
L’Oljefond (sì, lo so che si chiama “Fondo delle pensioni”, ma è più che altro perché suona meglio) è un gigantesco strumento di potere che non viene usato.
Nessuno è più ricco, nessuno è più avvantaggiato
Quando avevo chiesto a Pål Bjørnestad, che è il segretario di stato responsabile, qual era lo scopo della cosa, cos’aveva risposto? Che solo i ricavi potessero essere usati. La somma principale, il capitale in sé e per sé, non si può toccare, cosicché il fondo duri in saecula saeculorum.
Santo cielo. Qui si ha la possibilità di fare grandi investimenti in un futuro per l’uomo senza minacce climatiche, ma si sceglie di rimanere speculatori passivi per l’eternità.
Come ha fatto a finire così male?
I politici norvegesi pensano che la borsa sopravviverà le crisi che arriveranno quando l’energia fossile sarà proibita per salvare la civilizzazione? Credono forse che il gas e il petrolio si potranno estrarre, fra vent’anni? Non sanno leggere i rapporti dell’ONU?
Ci sono forze che combattono, ma finché discutendo i problemi climatici e ambientali si evita di dire che gas e petrolio devono rimanere dove sono, non si riuscirà mai a far qualcosa come paese e liberarci dalle paure — quando proprio oggi abbiamo sorpassato le 400ppm di gas serra sulla Terra.
Il ghiaccio si scioglie, e il paese del petrolio si chiede se questo renderà l’estrazione più economica!
Certo, è chiaro che ci sono centinaia di migliaia di uomini in Norvegia che fanno quanto in loro potere per vivere in modo intelligente, prendere la vita sul serio e considerare il futuro dei loro figli e nipoti come qualcosa da salvare. Ma quello che “Il lobbista del petrolio” racconta è che la grande domanda tutt’ora è aperta. Come si riesce a coltivare questa incoscienza collettiva?
Un anno fa ho scritto un dialogo a cui ho dato un titolo provocatorio, “La fantastica storia di come la Norvegia distrusse il mondo e visse per sempre felice e contenta”. Dobbiamo continuare così?
1NRK: la rete pubblica, la RAI norvegese
2"Ingen har det lettere": un idioma che vuol dire una cosa tipo "nessuno ce l'ha più facile", "nessuno ha un punto di partenza più facile"
3Oljefond: il fondo sovrano multimiliardario norvegese, il più grande del mondo.