Lawrence English - Wilderness Of Mirrors (Room40 - 2014)
#1
Inviato 02 settembre 2014 - 10:26
POPOLARE
Disco oscuramente sublime che la gioca su un terreno affine a quello dell'Aurora di Ben Frost (cioè un'elettronica organica che mira al sacro invece che a riflettere su se stessa e sul puro suono-drone; un po' come nei dischi Subtext di Porter e Jebanasam dello scorso anno, ma andando indietro - e qui forse entra in gioco l'effetto nostalgia canaglia - fino ai migliori Raison d'Etre).
Rispetto a quello di Frost però il disco di English è molto più a fuoco (sarà che c'è anche lo zampino di James Plotkin al mastering), non eccede nella stratificazione laddove Frost secondo me si è fatto prendere la mano da un accumulo eccessivo e dalla volontà poco tenuta a bada di voler dire sempre tutto subito. "Wilderness of Mirrors" invece si focalizza meglio sui continuum e sullo svolgimento del suono, sulla sua durata, risultandone così un disco più narrativo e fluido, fortunatamente anche senza quegli ingressi ritmici un po' goffi che caratterizzano Aurora.
Difficile scegliere una traccia piuttosto che un'altra perché in definitiva si tratta di un album in due movimenti le cui singole parti sfociano naturalmente l'una nell'altra (altro punto a favore insieme alla breve durata, per me ormai indispensabile in questo tipo di dischi).
Linko comunque i pezzi che ho trovato sul tubo, che poi sono gli ultimi due in scaletta, quindi scusate lo spoiler ma sono appunto quelli ho trovato (ne avrei messi altri che nell'economia del disco danno più l'ossatura al resto ma tant'è):
https://www.youtube....svYAbWb&index=2
https://www.youtube....svYAbWb&index=1
Infine molto suggestiva anche la copertina simil-tarkovskiana (santino insieme al relativo Artemev di tutti i dark-ambientalisti)
P.S. Non conosco però altro di Lawrence English. Consigli su cos'altro ascoltare di suo? Ho visto che ha pubblicato molto e facendo una ricerca intra-forumistica un disco citato più volte è "A Colour for Autumn", che si abbinerebbe anche bene ai prossimi mesi....
#2
Inviato 02 settembre 2014 - 10:58
cosa intendi tecnicamente con "un po' come nei dischi Subtext di Porter e Jebanasam dello scorso anno, ma andando indietro fino ai migliori Raison d'Etre"? consoco Porter e Jebanasam, ma non Raison d'Etre.
ora purtroppo non posso ascoltare.
#3
Inviato 02 settembre 2014 - 11:11
bravo Not, finalmante qualcuno apre ancora i topic sui dischi, cosa smpre più rara ultimamente.
cosa intendi tecnicamente con "un po' come nei dischi Subtext di Porter e Jebanasam dello scorso anno, ma andando indietro fino ai migliori Raison d'Etre"? consoco Porter e Jebanasam, ma non Raison d'Etre.
ora purtroppo non posso ascoltare.
ma no, più che altro una suggestione personale quella dei Raison d'Etre (che come tante altre cose della Cold Meat Industry ho ascoltato un casino all'epoca). Però in tutti quei dischi che ho citato c'è questa aspirazione al sacro (o qualcosa di simile); insomma sono dischi molto umani e a loro modo "caldi", comunicativi, scorre del sangue. Non è il drone tenuto per 80 minuti, asettico e anemico o il muro di suono estatico fine a se stesso.
#5
Inviato 02 settembre 2014 - 11:35
a me stufano alla lunga, sono belli all'inizio ma poi non mi ritrovo più perché sono flussoni
preferisco quelle robe ambient-colonna sonora articolate come Kreng
#6
Inviato 02 settembre 2014 - 11:40
ma è tipo Hecker e Frost?
a me stufano alla lunga, sono belli all'inizio ma poi non mi ritrovo più perché sono flussoni
preferisco quelle robe ambient-colonna sonora articolate come Kreng
Su Hecker non posso dire perché ho ascoltato solo le ultime cose e non mi hanno fatto impazzire. Però rispetto a Frost questo è molto più bello, più cangiante, meno "flussone" come dici tu...
Frost l'ho citato a più riprese come termine di paragone perché comunque come vibrazioni emanate sono accostabili e perché ho ascoltato prima l'uno e poi l'altro negli stessi giorni ma questo di English gli da la paga.
#7
Inviato 02 settembre 2014 - 11:45
a me piace quando comunque ci sono delle composizioni intelligenti ecco, a volte tra droni e flussi ormai tendono solo a fare l'effetto phone
#8
Inviato 02 settembre 2014 - 11:50
lo sento comunque, vediamo
a me piace quando comunque ci sono delle composizioni intelligenti ecco, a volte tra droni e flussi ormai tendono solo a fare l'effetto phone
guarda per me è la stessa cosa, è proprio il discrimine tra quello che riesco ancora a sentire in questo ambito e quello che no. La roba sfiancante per il gusto di esserlo (e per tirarci su qualche pippone mentale) non la reggo (più) a parte forse poche eccezioni. Per usare una parola abusata ci devo sentire della poesia più che la ricerca forzata dell'effetto, il resto è accademia di retro-avanguardia.
In questo disco la cosa bella sono proprio le variazioni all'interno del flusso, scenari che cambiano, danno profondità e tengon ben desta l'attenzione.
#9
Inviato 02 settembre 2014 - 12:20
già è un genere per forza di cose abbastanza limitato, ma negli ultimi tempi è proprio una roba sfiancante dai.
#10
Inviato 02 settembre 2014 - 12:25
#11
Inviato 02 settembre 2014 - 12:26
si infatti, possiamo dire che il decennio '10 è stato quello del progagarsi all'infinito del drone, in cui si sono creati cloni di cloni di cloni all'infinito?
già è un genere per forza di cose abbastanza limitato, ma negli ultimi tempi è proprio una roba sfiancante dai.
più che altro proprio dell'ambient fine a se stessa
tra tanta merda però...
vi ricordo che il 20 qua c'è Terre Thaemlitz (sperando faccia le cose ambient)
#12
Inviato 02 settembre 2014 - 12:46
si infatti, possiamo dire che il decennio '10 è stato quello del progagarsi all'infinito del drone, in cui si sono creati cloni di cloni di cloni all'infinito?
già è un genere per forza di cose abbastanza limitato, ma negli ultimi tempi è proprio una roba sfiancante dai.
più che altro proprio dell'ambient fine a se stessa
tra tanta merda però...
vi ricordo che il 20 qua c'è Terre Thaemlitz (sperando faccia le cose ambient)
non ti è piaciuto alla fine Midtown 120 Blues?
ricordo che la notte che mi sono messo in cuffia Tranquilizer di Terre Thaemlitz mi sono entrati i ladri in casa. da allora lo metto su solo quando ho voglia di fare gli incubi.
#13
Inviato 02 settembre 2014 - 12:56
C'è un altro album, Engravings, di cui parlo moltissimo ovunque ma mai abbastanza, che a me lascia questa stessa idea che davvero non so descrivere ed è la mia principale difficoltà nel convincere qualcuno della magnificenza di quel disco.
Mo' ci provo a vedere riesco ad allacciarla a dei suoni dei 3 album, tipo
qui
qui
qui, ma di questa non trovo video, minuto 0:48
ecco, sono tre tracce che utilizzano un suono non uguale ma simile, molto sporco, come un grammofono rotto, e a me trasmette un'idea di gravità, ricordo e quasi magia.
Ora son cavolate queste, ma nel complesso un insieme di piccoli tocchi poi costruisce la sensazione che ci manda l'album. E pur essendo questi tre diversi per stili e generi (Aurora ha anche dei picchi piuttosto violenti), nella mia testa stanno nella stessa stanza.
#14
Inviato 02 settembre 2014 - 13:01
ricordo che la notte che mi sono messo in cuffia Tranquilizer di Terre Thaemlitz mi sono entrati i ladri in casa. da allora lo metto su solo quando ho voglia di fare gli incubi.
è un incubo che ho anche io, non sentendo nulla non mi accorgo dell'ingresso di qualche esterno in casa; comunque dormo col coltello da sub, quello che fesa le cime come fossero burro, sarebbe la sua fine
#15
Inviato 02 settembre 2014 - 13:02
ma intendi quello di Forest Swords?Bravo Not, secondo me il paragone con Aurora è sottile ma lo straquoto. All'apparenza sono due album che poco c'azzeccano, anzi verrebbe quasi da dirti "cosa citi Frost proprio ora che ha mollato i droni in cantina", però questi due dischi hanno in comune un principio di sacro, anzi soprannaturale direi, una cerimonia segreta, un senso di antico e metafisico.
C'è un altro album, Engravings, di cui parlo moltissimo ovunque ma mai abbastanza, che a me lascia questa stessa idea che davvero non so descrivere ed è la mia principale difficoltà nel convincere qualcuno della magnificenza di quel disco.
Mo' ci provo a vedere riesco ad allacciarla a dei suoni dei 3 album, tipo
qui
qui
qui, ma di questa non trovo video, minuto 0:48
ecco, sono tre tracce che utilizzano un suono non uguale ma simile, molto sporco, come un grammofono rotto, e a me trasmette un'idea di gravità, ricordo e quasi magia.
Ora son cavolate queste, ma nel complesso un insieme di piccoli tocchi poi costruisce la sensazione che ci manda l'album. E pur essendo questi tre diversi per stili e generi (Aurora ha anche dei picchi piuttosto violenti), nella mia testa stanno nella stessa stanza.
anche a me è piaciuto molto, c'è un topic dedicato proprio a quell'album se ben ricordo. sbrodola tutto il tuo amore in quel topic, così potremo ricominciare a parlare di quel disco magnifico (avevo anche scritto delle visioni il cui ascolto mi provoca).
#16
Inviato 02 settembre 2014 - 13:04
si bravo, così dopo vai nei casini il triplo. il problema è che se ti entra un ladro in casa non c'è soluzione, devi solo arrenderti e pregare che non ti faccia niente, altrimenti qualunque cosa fai sbagli.
ricordo che la notte che mi sono messo in cuffia Tranquilizer di Terre Thaemlitz mi sono entrati i ladri in casa. da allora lo metto su solo quando ho voglia di fare gli incubi.
è un incubo che ho anche io, non sentendo nulla non mi accorgo dell'ingresso di qualche esterno in casa; comunque dormo col coltello da sub, quello che fesa le cime come fossero burro, sarebbe la sua fine
per me è diventato un dramma senza fine, ormai ci penso anche quando sono al luna park.
#17
Inviato 02 settembre 2014 - 13:04
Al di là di alcune perplessità espresse qui sopra, mi pare un ottimo momento per questo filone: penso allo stupendo LCC pubblicato dalla MEGO, alle ristampe SECRET PYRAMID, e pure il disco di LUSSURIA mi sembra una gran figata (qui forse il genere non è proprio quello dell’ambient-drone, ma tant’è …)
#18
Inviato 02 settembre 2014 - 13:05
si bravo, così dopo vai nei casini il triplo. il problema è che se ti entra un ladro in casa non c'è soluzione, devi solo arrenderti e pregare che non ti faccia niente, altrimenti qualunque cosa fai sbagli.
ricordo che la notte che mi sono messo in cuffia Tranquilizer di Terre Thaemlitz mi sono entrati i ladri in casa. da allora lo metto su solo quando ho voglia di fare gli incubi.
è un incubo che ho anche io, non sentendo nulla non mi accorgo dell'ingresso di qualche esterno in casa; comunque dormo col coltello da sub, quello che fesa le cime come fossero burro, sarebbe la sua fine
per me è diventato un dramma senza fine, ormai ci penso anche quando sono al luna park.
ragazzi scherzo eh, ho il coltello da sub sul comodino ma se entra un albanese di due metri con la faccia cattiva e il fucile, salto dalla finestra tanto è solo il secondo piano
#19
Inviato 02 settembre 2014 - 13:06
#20
Inviato 02 settembre 2014 - 13:12
Lì avevo già sbrodolato Giubbo
ah già... ho avuto 2 nonni con l'Alzheimer eh, e dicono che sia abbastanza genetica come malattia.
#21
Inviato 02 settembre 2014 - 13:20
Bravo Not, secondo me il paragone con Aurora è sottile ma lo straquoto. All'apparenza sono due album che poco c'azzeccano, anzi verrebbe quasi da dirti "cosa citi Frost proprio ora che ha mollato i droni in cantina", però questi due dischi hanno in comune un principio di sacro, anzi soprannaturale direi, una cerimonia segreta, un senso di antico e metafisico.
Beh, sapevo di correre un rischio citando l'ultimo di Frost, ma è stato fatale averli ascoltati praticamente in sequenza; poi, come dici bene tu, se non il modus operandi hanno comunque una poetica molto (in) comune. Infine tendo a vedere nel disco di Frost alcune soluzioni come difetti che il disco di English non ha. Insomma l'ho citato più per far risaltare le differenze tra uno e l'altro.
@Dudley: ottime segnalazioni. Quello dei (di?) Lussuria me lo sono già accattato ma non ancora ascoltato. Gli altri col tempo che si sa è tiranno....
#22
Inviato 02 settembre 2014 - 20:11
bravo Not, finalmante qualcuno apre ancora i topic sui dischi, cosa smpre più rara ultimamente.
Ben fatto, Not, fai venir voglia persino di tornare a parlare di musica...
Me ne stavo occupando proprio nei giorni scorsi. Non so se sia stato già detto, ma il disco è esplicitamente ispirato all'impatto live delle chitarre di My Bloody Valentine e Swans, segno evidente di come certi mondi non siano affatto lontani ma, nel corso degli anni, siano mutati soltanto i codici comunicativi.
Disco maestoso e oscuro, che metterei piuttosto al fianco di quelli di Hecker e del Fennesz più distorto. Non ci sono solo iterazioni ma trasformazioni della materia sonora e vere e proprie deflagrazioni rumorose in un disco che rappresenta un significativo punto di svolta per le esplorazioni concettuali di English e potrebbe forse diventarlo in generale per una certa estetica dronica che non teme di far affiorare in superficie la grana di feedback che la costituisce.
Gran bello.
#23
Inviato 03 settembre 2014 - 07:09
#24
Inviato 03 settembre 2014 - 08:34
#25
Inviato 03 settembre 2014 - 08:47
un disco che rappresenta un significativo punto di svolta per le esplorazioni concettuali di English
Ciao Raffa,
del resto della produzione di English che mi dici? Questo è il primo che sento.
Avevo letto anch'io dell'influenza sul disco dei live di Swans e MBV (mi pare di aver letto anche Earth). Per quello però mi aspettavo un suono ancora più massiccio. Invece mi parte che English sia molto accorto nel dosare i volumi di suono.
Ci sono alcuni passaggi dove vengono fuori echi, parvenze di melodie perdute in qualche altrove e lì proprio è il massimo.
#26
Inviato 03 settembre 2014 - 08:48
un disco che rappresenta un significativo punto di svolta per le esplorazioni concettuali di English
Ciao Raffa,
del resto della produzione di English che mi dici? Questo è il primo che sento.
Avevo letto anch'io dell'influenza sul disco dei live di Swans e MBV (mi pare di aver letto anche Earth)
così dice sulla rece di Dal Soler, o forse parla delle sue influenze a livello generale proprio, anche come persona
vabbeh lo sento a breve
#27
Inviato 03 settembre 2014 - 09:12
un disco che rappresenta un significativo punto di svolta per le esplorazioni concettuali di English
Ciao Raffa,
del resto della produzione di English che mi dici? Questo è il primo che sento.
Avevo letto anch'io dell'influenza sul disco dei live di Swans e MBV (mi pare di aver letto anche Earth)
così dice sulla rece di Dal Soler
credo si riferisse proprio a questo disco, ma è una cosa che ho letto anche da altre parti (si vede che era inclusa nel comunicato dell'uscita ed è stata ripresa nelle varie recensioni)
#28
Inviato 03 settembre 2014 - 10:00
Avevo letto anch'io dell'influenza sul disco dei live di Swans e MBV (mi pare di aver letto anche Earth). Per quello però mi aspettavo un suono ancora più massiccio. Invece mi parte che English sia molto accorto nel dosare i volumi di suono.
Sì, anche gli Earth vengono citati in sede di presentazione del disco. Il suono, in fondo, è già massiccio per le abitudini di English e sembra proprio una traslitterazionenel linguaggio dronico di feedback e rumorismi. Concordo in pieno sull'accuratezza del dosaggio di volumi e modulazioni, che vanno da correnti immateriali al rumore (quasi) bianco del pezzo conclusivo.
del resto della produzione di English che mi dici? Questo è il primo che sento.
Non è facilissimo avventurarsi nella sua discografia, costellata peraltro da numerose collaborazioni. Gran parte della produzione ruota proprio intorno alla ricerca di un suono puro ma sempre estremamente vivido. Così al volo, citerei senz'altro "A Colour For Autumn" e "Kiri No Oto", che entrambi però viaggiano su movenze più rarefatte (cinematiche e dalle parti di Ambarchi il primo, su saturazioni nebbiose il secondo)
Tra l'altro questo nuovo disco si colloca in linea di diretta continuità con la collaborazione dello scorso anno con Liz Harris a nome Slow Walkers, che credo di essere stato (stranamente) tra i pochissimi a prendere in considerazione.
PS: ricambio i saluti di chi da queste parti si ricorda ancora di me, ma fate attenzione a non farvi scoprire
#29
Inviato 03 settembre 2014 - 10:03
fammi i nomi Raffa, ho un discreto arsenale a casa.PS: ricambio i saluti di chida queste parti si ricorda ancora di me, ma fate attenzione a non farvi scoprire
#30
Inviato 03 settembre 2014 - 10:24
"A Colour For Autumn"
Da meteopatico mi butterò su questo.
Raffa, invece il nuovo progetto di Mark Nelson (Anjou) con l'altro Labradford Robert Donne e Steven Hess che esce a metà mese per Kranky l'hai già sentito?
il Bianchi su BU lo derubrica alla voce "solita roba" ma visto che si parla di labradford e pan american (la line-up è la stessa dell'ultimo buon pan am) se è la solita cosa fatta bene mi "accontento".
#31
Inviato 03 settembre 2014 - 10:40
il nuovo progetto di Mark Nelson (Anjou) con l'altro Labradford Robert Donne e Steven Hess che esce a metà mese per Kranky l'hai già sentito?
Non ancora, sono fermo al pezzo d'anticipazione postato su soundcloud che, in effetti, non mi ha impressionato e non è nemmeno molto dalle parti di Pan American. Certo che la suggestione di ritrovare quei tre tutti insieme è notevole...
#32
Inviato 03 settembre 2014 - 10:47
Tra l'altro questo nuovo disco si colloca in linea di diretta continuità con la collaborazione dello scorso anno con Liz Harris a nome Slow Walkers, che credo di essere stato (stranamente) tra i pochissimi a prendere in considerazione.
inspiegabile come non se lo sia cagato nessuno [non solo qui eh]
#33
Inviato 03 settembre 2014 - 12:09
#34
Inviato 03 settembre 2014 - 15:48
#35
Inviato 03 settembre 2014 - 15:49
qua siete avantissimi
#36
Inviato 03 settembre 2014 - 15:49
L'etichetta è australiana, mi sa che il disco è arrivato un po' con il contagocce qui in Europa ... ho visto che lo vendono direttamente dal sito dell'etichetta, forse ti conviene procurartelo direttamente da loro. Il vinile, paradossalmente, si trova con maggiore facilità (lo vedo ad esempio su boomkat). Ad ogni modo, temo che non sia uno di quei dischi che si trovano spendendo poco ... mannaggia ...
ma fino a qualche giorno fa lo vendevano un po' tutti sul marketplace (a tipo 11 e rotti euro + spedizione). Vabè comunque ho visto che dal sito della Room40 lo vendono intorno ai 14-15 euro spedizione inclusa e ti fanno avere anche un EP dal vivo (un pezzo è registrato a Milano) in formato MP3. procederò da lì....
#37
Inviato 03 settembre 2014 - 15:51
ma stasera su soulseek lo trovo?
qua siete avantissimi
Io l'ho trovato sui soliti blog etc che frequento. Direi che sicuramente si trova anche su soulseek. Non ho idea (per fortuna) di quanto potrebbe piacerti, però provalo dai.
#38
Inviato 03 settembre 2014 - 16:05
direttamente dal futuro grazie a spotifyma stasera su soulseek lo trovo?
qua siete avantissimi
Lawrence English – Wilderness of Mirrors
#39
Inviato 03 settembre 2014 - 16:08
tsk
fatemi arrivare a casa e poi ci penso dai
#40
Inviato 03 settembre 2014 - 16:10
#41
Inviato 03 settembre 2014 - 17:48
Tra l'altro questo nuovo disco si colloca in linea di diretta continuità con la collaborazione dello scorso anno con Liz Harris a nome Slow Walkers, che credo di essere stato (stranamente) tra i pochissimi a prendere in considerazione.
inspiegabile come non se lo sia cagato nessuno [non solo qui eh]
Io provai ben due volte ad ascoltarlo ma mi annoiava. E se una cosa così annoia me vuol dire che non c'è speranza.
Boh magari più avanti ci riprovo.
Comunque alcuni passaggi dell'ultimo English potrebbero benissimo essere di Hecker (su tutti "Forgiving Noir", praticamente indistinguibili).
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#42
Inviato 03 settembre 2014 - 19:44
Tell me facts, tell me facts, tell me facts
Tell me facts
Throw your arms around me
Do you wanna come over and kill some time?
Throw your arms around me
a beast caged
underwater dancehall
#43
Inviato 03 settembre 2014 - 20:08
#45
Inviato 04 settembre 2014 - 20:52
il nuovo progetto di Mark Nelson (Anjou) con l'altro Labradford Robert Donne e Steven Hess che esce a metà mese per Kranky l'hai già sentito?
OT: sembra roba forte, parecchio "sporca" e cerebrale.
IT:
Madonna che discone!
Quando ti piacciono queste cose sei una garanzia. Respect!
#46
Inviato 05 settembre 2014 - 09:14
Devo dire che sentendolo intuisco l'appunto di Raffaello su come invece "Wilderness of Mirrors" possa rappresentare una svolta nel percorso di English. Sono in effetti due dischi molto diversi per umori e soluzioni adottate benché ricadano nello stesso alveo / genere.
#47
Inviato 10 novembre 2014 - 22:40
#48
Inviato 10 novembre 2014 - 23:11
l'amore che le mega webzine hanno sviluppato per l'hip-hop in ogni salsa
---
In questo caso, pure un po' troppo, sia per numero che per nomi citati (Kanye, Beyoncé, Drake...).
Che classifica incomprensibile, a suo modo interessante ma per nulla attendibile (secondo me) sul meglio di questi 4 anni.
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#49
Inviato 11 dicembre 2014 - 14:18
gran bel disco!
"Another Body" la vetta.
TYPE O NEGATIVE. SLOW, DEEP AND HARD. Parole, musica e gesta di PETER STEELE
C A P T A I N M A S K R E P L I C A. Vita e arte di Don Van Vliet, CAPTAIN BEEFHEART
MEET AROUND THE ROCK - BEST OF ROCK (con Claudio Dosa & Federico Frusciante)
三生石
#50
Inviato 11 dicembre 2014 - 14:29
"Another Body" la vetta.
Sì, anche per me. Ma in generale ci sono quei 3 pezzi trainanti (Liquid Casket, Another Body e Forgiving Noir) attorno ai quali si organizza tutto il resto del disco.
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