Ma infatti il caos è poi scegliere una cosa sola perchè la transizione allo streaming ancora è in sviluppo.
Sì, il problema di Apple è che non si cura dell'autistico, e che funziona tutto bene finché non esci dal loro (limitatissimo) tracciato. Sono così stronzi da impedire la modifica del file della libreria, in quanto l'algoritmo con cui la criptano non è pubblico.
Purtroppo richieste come la tua (legittimissime, tra l'altro) non vengono contemplate in fase di progettazione e le soluzioni che si presentano –pur vivendo nell'era della predominanza assoluta dei servizi– sono disordinate e mai definitive.
Io per ora ho un imac e un ipod e la cosa funziona bene, ma già con l'imac del lavoro è un problema – mi sono copiato parte dei file della mia libreria, con tutte le statistiche azzerate in modo da tenerla separata – ma è una soluzione arrangiata che non mi soddisfa per nulla.
Ci vorrebbe un servizio di terze parti, ripulito da tutta la paccottiglia dello store e del look simil-ipad, sempre compatibile fra i diversi sistemi e crossplatform (sia computer sia lettori portatili), da modellare sulle esigenze del nerd musicale, che sincronizzi fra i diversi device come fa dropbox.
Ma sembra che da una parte ci sia il totalitarismo Apple e dall'altra l'ostensione oltranzista del preistorico digitale di chi ancora si confina a winamp, con la cavalcata dei barbari dello streaming che si palesa oltre la collina.