Oh, io la mia parte l'ho fatta.
[Pietra Miliare] Gentle Giant - Octopus [1972, Vertigo]
#2
Inviato 12 maggio 2014 - 10:54
Discone!!
Uno dei miei primi amori prog..
Corro a leggere!
#3
Inviato 12 maggio 2014 - 11:04
Pietra miliare meritata.
#4
Inviato 12 maggio 2014 - 11:09
Avevano certamente il difetto di voler produrre canzoni troppo arzigogolate, che spesso risultavano poco fischiettabili
Sarà che l'ho ascoltato centinaia (migliaia?) di volte, ma per me comunque in Octopus ce ne sono un sacco di fischiettabili nonostante la loro complicatezza.
A partire dalla prima traccia (Advent Of Panurge) che mi folgorò fin dalla primissima volta (la ricordo ancora con una lacrimuccia).
#5
Inviato 12 maggio 2014 - 11:35
A loro modo iconici, i Gentle Giant erano un gruppo di capelloni alquanto brutti (tranne il percussionista John Weathers, anch'egli brutto ma quasi del tutto calvo)
Ti ringrazio particolarmente per questo passaggio
Caro Sig.'Cliff' di Roma le confesso che non capito..
non vorrei sembrare pedante
#6
Inviato 12 maggio 2014 - 11:42
Quella e Think of me sicuramente son più fischiettabili della loro media! Peró in generale non producevano spesso melodie ariose (Nothing at all forse è quella che preferisco), il loro tipo di musica puntava su altro (ricchezza armonica, strutture arzigogolate, commistione di asprezZa rock con raffinatezze jazz o classiche).Sarà che l'ho ascoltato centinaia (migliaia?) di volte, ma per me comunque in Octopus ce ne sono un sacco di fischiettabili nonostante la loro complicatezza.
A partire dalla prima traccia (Advent Of Panurge) che mi folgorò fin dalla primissima volta (la ricordo ancora con una lacrimuccia).
#7
Inviato 12 maggio 2014 - 12:47
Io in questo disco ci affondo, è di una ricchezza unica, e non trovo nessun altro pari nella loro discografia - e pochi al di fuori di essa.
tony, qua a che livello sta la percezione? 2.0+?
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#8
Inviato 12 maggio 2014 - 12:50
La cosa più bella è ascoltare "Knots" quattro volte, canticchiando ogni volta una voce diversa. <3
Io in questo disco ci affondo, è di una ricchezza unica, e non trovo nessun altro pari nella loro discografia - e pochi al di fuori di essa.
tony, qua a che livello sta la percezione? 2.0+?
Sei rimasto molto indietro con la teoria.
I gentle giant sono 3.0.
Come Monteverdi... e gli ABBA
#9
Inviato 12 maggio 2014 - 13:01
Da ricordare il successo in Italia , quando in patria nessuno se li filava, sempre riferito ad un pubblico esclusivo, la loro non era - e non e' tutt'ora - musica per le masse. (. .per questo mi piacciono ancora di piu'. . ).
slowburn secondo me gozzy su questo avrà da ridire
e io darò ragione a lui perché lo temo
#10
Inviato 12 maggio 2014 - 13:06
pure io non ho capito il passaggio riferito all'aspetto fisico, lo trovo inutile, senza senso, uno perche' la bravura di questi preparatissimi compositori e' talmente elevata da scardinare indietro qualsiasi altro 'fattore' che nulla ha a che fare con la musica, due perche' la storia del rock, prog, jazz e tutti i generi musicali e' piena zeppa di gente dal talento mostruoso che nulla ha a che fare con la bellezza fisica, quella lasciamola ai prodotti confezionati da consumo.
Cara, sia chiaro, era un riferimento assolutamente affettuoso, nella loro bruttezza io li trovo bellissimi.
Figurati se mi faccio influenzare da certe considerazioni estetiche, mi sento quasi insultato.
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#11
Inviato 12 maggio 2014 - 13:11
Il mio secondo preferito è Free Hand.
"Mi rifiuto di sentire gli artisti di oggi perché ho già sentito di meglio 20-30 anni fa." (Ricky Portera)
"Non mi piace la musica elettronica: amo la musica che viene effettivamente creata da un artista, creata da un musicista" (John Lodge, dei Moody Blues)
"Oggi è tutto elettronico ma fa anche tutto schifo" (Alberto Radius)
#12
Inviato 12 maggio 2014 - 13:20
. . .Paloz, allora perche' sottolinearlo?. . .cioe' sinceramente non ho mai pensato al loro aspetto fisico, anche guardando i video dei loro concerti, perche' salta subito in primo piano la bravura.
Per ridere, anzitutto. Se poi penso agli altri mostri sacri del prog, da maschio etero mi viene comunque da dire che ci fossero dei discreti ometti, mentre dei GG mi ha sempre colpito l'aspetto più "campagnolo", tipo i fratelloni zozzi che si siedono al tavolo di legno e si passano la pentola di fagioli. Ma non ne farei una gran discussione, è una frase affettuosa buttata lì.
Ovvio che sulla preparazione musicale davano la paga a quasi tutti.
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#13
Inviato 12 maggio 2014 - 13:48
Tirato a lucido, tecnologico, spettacolare, sembra quasi new wave a tratti.
Mi divertirei a spacciare "Way of Life" per un pezzo dei Pere Ubu, magari editando qualche assolo fuori dalla portata tecnica di Thomas e soci, secondo me in parecchi ci cascherebbero.
Fra "Octopus" e "In a Glass House" c'è più o meno lo stesso scarto che c'era stato fra i Genesis di "Foxtrot" e quelli di "Selling England".
"SOVIET SAM" un blog billizzimo
7 ottobre 2020, il più grande esperto di tennis del forum su Sinner al Roland Garros:
Tra due anni torniamo per vincere.
#14
Inviato 12 maggio 2014 - 15:58
"Chi vuol brillare, si metta in ombra"
Alice: "Quanto tempo è per sempre?"
Bianconiglio: " A volte solo un secondo"
#15
Inviato 12 maggio 2014 - 17:11
Gruppo immenso, di una bravura e versatilità disarmanti.
I Jethro Tull (non propriamente gente priva di talento... ) se li portarono incautamente come gruppo di supporto per una tournée italiana - forse quella di Thick as a brick... ?! - e la gente non voleva che i GG uscissero e smettessero di suonare, tanto che Anderson si incazzò abbastanza. E non commise più un errore simile...
I testi sono spesso dei capolavori di intelligenza, pieni di richiami culturali e poetici di grande spessore, come p. es. nel caso che citi dei riferimenti all'antipsichiatria di Laing e Cooper.
Troppo poco spettacolari, oltre che troppo bravi, privi di un frontman che facesse impazzire le groupie o di un chitarrista che facesse "fumare" la chitarra in assoli narcisistici strappapplausi.
Davvero indimenticabili.
«Ciò che l'uomo può essere per l'uomo non si esaurisce in forme comprensibili».
(k. jaspers)
Moriremotuttista
#16
Inviato 12 maggio 2014 - 18:46
E poi penso che in generale tutto il progressive aveva componenti più brutti o comunque meno affascianti di tutta la storia del rock.
Mi ricordo un intervista per prog britannia, forse era un membro di caravan/hatfiel and the north, in cui dicevano che manco una donna andava ai concerti prog, groupies mai viste nonostante fosse l'inizio degli anni 70. Mi sembra che anche qualcuno degli Yes lo confermasse e gli Yes non erano certo sconosciuti ai tempi. Poi in effetti fecero vedere un inquadratura sul pubblico di un concerto e non c'era un volto di donna!
So che non è importante la bellezza, ma una piccola nota di costume ci sta secondo me (e poi famosela una risata ogni tanto!).
#17
Inviato 12 maggio 2014 - 18:48
Poi voglio dire Paloz ascolta un sacco di roba classica contemporanea non certo gente famosa per i concerti a petto nudo, i capelli al vento e sesso selvaggio.
Chiusa parentesi
#18
Inviato 13 maggio 2014 - 10:09
Per me "in a glass House" è l'apice della loro freddezza, non sono mai riuscito a farmelo piacere. È chiaro, il suono è diverso dai precedenti dischi, ma le canzoni proprio non riescono a comunicarmi nulla (quella che citi è sicuramente la migliore insieme a Runaways). Non vedo comunque lo sbalzo eccessivo a livello di sound che dici tu (c'è, ma nel complesso è pienamente inquadrabile nel periodo storico)il mio preferito è il disco dopo "Octopus", "In a Glass House", che fa un clamoroso balzo in avanti a livello di sound.
Tirato a lucido, tecnologico, spettacolare, sembra quasi new wave a tratti.
Mi divertirei a spacciare "Way of Life" per un pezzo dei Pere Ubu, magari editando qualche assolo fuori dalla portata tecnica di Thomas e soci, secondo me in parecchi ci cascherebbero.
Fra "Octopus" e "In a Glass House" c'è più o meno lo stesso scarto che c'era stato fra i Genesis di "Foxtrot" e quelli di "Selling England".
Al contrario Acquiring the Taste per me possiede: canzoni splendide, soluzioni armoniche ardite, suono al passo coi tempi (che per quanto non sia futuristico è comunque particolare, a cominciare dalle chitarre e dalle tastiere); bello veramente
#19
Inviato 13 maggio 2014 - 13:47
RItornando alla musica e a questo splendido album che affascina gia' dal titolo "Octopus , cioe' Octo-Opus = otto opere musicali e il conseguente gioco di parole con il nome scientifico del polpo
Porca vacca, non ci avevo mai pensato! Che genii!
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#20
Inviato 13 maggio 2014 - 13:47
Per me "in a glass House" è l'apice della loro freddezza, non sono mai riuscito a farmelo piacere. È chiaro, il suono è diverso dai precedenti dischi, ma le canzoni proprio non riescono a comunicarmi nulla (quella che citi è sicuramente la migliore insieme a Runaways). Non vedo comunque lo sbalzo eccessivo a livello di sound che dici tu (c'è, ma nel complesso è pienamente inquadrabile nel periodo storico)
Hai voglia se c'è lo sbalzo, "Octopus" è un disco del 1972, "In a Glass House" a tratti pare del 1978.
Con i pezzi non ho alcun problema, i Gentle Giant non sono mai stati campioni di melodie memorabili, non lo erano in "Acquiring the Taste" e non lo erano in "In a Glass House" (e in generale non ascolto certo i loro dischi per quello).
L'unico in cui ci si avvicinano è il primo (che però è considerato acerbo proprio per questo motivo, non da me a ogni modo).
In effetti riguardando la scaletta del primo non sono sicuro che "In a Glass House" sia il mio preferito.
Facciamo che il primo ha le migliori melodie e "In a Glass House" le migliori architetture sonore.
"SOVIET SAM" un blog billizzimo
7 ottobre 2020, il più grande esperto di tennis del forum su Sinner al Roland Garros:
Tra due anni torniamo per vincere.
#21
Inviato 13 maggio 2014 - 14:03
Il primo è effettivamente un po' acerbo, ricorda anche certi esordi nostrani, però conserva tutto il fascino arcano del periodo in cui mi sono innamorato del prog. Copertina inclusa :3
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#22
Inviato 13 maggio 2014 - 14:18
La melodia, spesso viene fuori già soltanto da questi due elementi accostati/sommati.
«Ciò che l'uomo può essere per l'uomo non si esaurisce in forme comprensibili».
(k. jaspers)
Moriremotuttista
#23
Inviato 13 maggio 2014 - 14:28
Il primo ha due tre melodie splendide (Nothing at all, funny ways) e uno splendido delirio come Alucard ma è appunto acerbo a livello sonoro e di intenti (a me comunque piace molto). Ecco, in Acquiring the Taste c'è stato un vero salto a livello sonoro (risentilo....) e compositivo, per altro mantenendo un discreto livello melodico.Hai voglia se c'è lo sbalzo, "Octopus" è un disco del 1972, "In a Glass House" a tratti pare del 1978.
Con i pezzi non ho alcun problema, i Gentle Giant non sono mai stati campioni di melodie memorabili, non lo erano in "Acquiring the Taste" e non lo erano in "In a Glass House" (e in generale non ascolto certo i loro dischi per quello).
L'unico in cui ci si avvicinano è il primo (che però è considerato acerbo proprio per questo motivo, non da me a ogni modo).
In effetti riguardando la scaletta del primo non sono sicuro che "In a Glass House" sia il mio preferito.
Facciamo che il primo ha le migliori melodie e "In a Glass House" le migliori architetture sonore.
#24
Inviato 13 maggio 2014 - 14:41
Mah, questa per me è una barzelletta di quelle che la dicono tutti perché la dicono tutti.Il primo ha due tre melodie splendide (Nothing at all, funny ways) e uno splendido delirio come Alucard ma è appunto acerbo a livello sonoro e di intenti (a me comunque piace molto).
Il disco è registrato perfettamente, suonato e cantato da dio (l'unica cosa che mi dà fastidio è il flanger nella batteria di "Nothing at All" ma è una pura questione di mio gusto, non è che sia registrato male).
L'unica differenza è che non arrivano a frantumare ogni brano in maniera sistematica e insistita come avrebbero fatto in seguito (e forse è proprio per questo che mi piace più dei successivi, in cui a volte se ne passano, pur rimanendo sempre un bel sentire).
Non ho bisogno di risentire alcunché, ascolto i Gentle Giant da quando andavo alle medie.Ecco, in Acquiring the Taste c'è stato un vero salto a livello sonoro (risentilo....)
"SOVIET SAM" un blog billizzimo
7 ottobre 2020, il più grande esperto di tennis del forum su Sinner al Roland Garros:
Tra due anni torniamo per vincere.
#25
Inviato 13 maggio 2014 - 17:59
Però quello che personalmente preferiso è Aquiring The Taste per i suoi arrangiamenti multiformi che spaziano dal folk barocco d'archi al rock elettrico senza disdegnare qualche ricamo canterburiano (Edge of The Twilight). Curiosità sul titolo e sulla copertina anche qui: si intuisce (manco troppo) una lingua che lecca un sedere, "velata" polemica sui leccaculo dell'industria discografica, del tutto privi del gusto cui si parla nel titolo:
#26
Inviato 13 maggio 2014 - 18:28
Mi scuso se è già stato citato, ma il medley di Octopus nel live "Playing the Fool" COS'E'?!
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#27
Inviato 13 maggio 2014 - 19:01
Mi scuso se è già stato citato, ma il medley di Octopus nel live "Playing the Fool" COS'E'?!
E' una cosa pazzesca, volevo citarlo anch'io ma avevo lasciato perdere.
C'è fra l'altro - se la memoria non mi inganna - una traduzione strumentale per due chitarre acustiche (suonate con somma maestria e nonchalance come stessero facendo il giro di do) di un pezzo originariamente per tastiere (!) e della cui complessità non si perde nulla.
Ma non voglio fare le lodi di come suonavano per non distrarre verso considerazioni virtuosistiche che oscurino quello che è il loro reale valore, che è principalmente musicale e compositivo.
«Ciò che l'uomo può essere per l'uomo non si esaurisce in forme comprensibili».
(k. jaspers)
Moriremotuttista
#28
Inviato 13 maggio 2014 - 19:38
Che Dio ve (te) ne renda merito.
in nineteen sixty-three
Ogni vita ha peso e dimenticanza calcolabili
"What kind of music do you usually have here?"
"Oh, we got both kinds. We got Country, and Western."
#29
Inviato 13 maggio 2014 - 20:25
Il primo disco ha composizioni più lineari (per i loro standard), ancorate spesso a singoli generi, ogni singola canzone ha il suo svolgimento primario (Giant è più soul, Funny Ways classicheggiante, Why Not? blues-rock ecc)a parte Nothing At All (che poi la base sarebbe folk-rock) e Alucard, le voci sono ancora piuttosto normali (a parte il trattamento di Alucard che è effettivamente qualcosa di clamoroso). Acquiring The Taste ha molti più strumenti utilizzati, la chitarra è aliena (dura ma distante dal blues-rock, come nell'assolo di "Pantagruel Nativity"), i synths e i mellotron sono molto più in evidenza, le voci creano armonie intricate e le canzoni non sono (quasi) più inquadrabili in un singolo genere.Mah, questa per me è una barzelletta di quelle che la dicono tutti perché la dicono tutti.
Il disco è registrato perfettamente, suonato e cantato da dio (l'unica cosa che mi dà fastidio è il flanger nella batteria di "Nothing at All" ma è una pura questione di mio gusto, non è che sia registrato male).
L'unica differenza è che non arrivano a frantumare ogni brano in maniera sistematica e insistita come avrebbero fatto in seguito (e forse è proprio per questo che mi piace più dei successivi, in cui a volte se ne passano, pur rimanendo sempre un bel sentire).
Comunque oh a me piacciono entrambi tanto (e pure il terzo lo adoro), semplicemente Acquiring mi pare più completo e più moderno come sound.
#30
Inviato 14 maggio 2014 - 11:52
paradossalmente il lavoro sulla tecnica ha generato nei gruppi più intelligenti una musica più algida e spigolosa, più simile e confrontabile alla scena new wave
Caro sig. Bernardus...
"Echheccazzo gdo cresciuto che nin sei altro."<p>Scontro tra Titanic
#31
Inviato 14 maggio 2014 - 13:03
A differenza di Camel, Genesis (che vabé, Gabriel era già fuggito), Yes, ELP ("Love Beach"), Jethro Tull (anche se la loro è stata solo una breve fase), che superata la soglia del 75-76 hanno ceduto, alcuni con risultati dignitosi, altri caduti in rovina - parlando da amante del prog, s'intende.
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#32
Inviato 14 maggio 2014 - 13:12
La musica dei VDGG era molto cambiata nel tempo, senza parlare che nel 1975 Hammill se ne uscì con "Nadir's Big Chance" che è un disco proto-punk in pratica (e è un disco dei VDGG intestazione a parte).
I Gentle Giant erano già cambiati in maniera netta con "In a Glass House". Nel disco del 1974 poi c'è un pezzo che si spinge addirittura oltre, "Playing the Game", sembra quasi un anticipo di synth-pop: https://www.youtube....h?v=b0E3nqEGmcw
Qui ce n'è una versione live del 1978 https://www.youtube....h?v=4StScMaYffE e non venirmi a dire che suona come i Gentle Giant di "Octopus", suvvia.
"SOVIET SAM" un blog billizzimo
7 ottobre 2020, il più grande esperto di tennis del forum su Sinner al Roland Garros:
Tra due anni torniamo per vincere.
#33
Inviato 14 maggio 2014 - 14:09
Mah, non concordo.
La musica dei VDGG era molto cambiata nel tempo, senza parlare che nel 1975 Hammill se ne uscì con "Nadir's Big Chance" che è un disco proto-punk in pratica (e è un disco dei VDGG intestazione a parte).
Concordo. Se consideriamo Hammill solista (alla fine era lui l'anima del gruppo, l'autore di testi e musiche, e il marchio di fabbrica vocale), magari circondato dai membri dei VDGG abbiamo effettivamente Nadir, ma anche un percorso in chiara direzione New Wave già a partire da Quiet Zone (ma tracce della nuova direzione c'erano già in World Record, con un'estetica ben lontana dal prog...si pensi alla coda ossessiva di Meurglys III o a A Place to Survive), ma che si fa marcatissimo con Sitting Targets, Enter K e Patience (3 dischi col suono da band tra il 1981 e il 1983 dove praticamente suonano Hammill, Guy Evans, Nic Potter e Jackson: manca solo Banton).
Per non parlare della trilogia sperimentale di fine anni '70, dove del prog non c'è proprio traccia (a parte la suite Flight, suonata nella maniera meno prog possibile: low-fi, nerissima, sporca e con una batteria elettronica)
http://www.youtube.c...h?v=Yy1w--obS8k
"Mi rifiuto di sentire gli artisti di oggi perché ho già sentito di meglio 20-30 anni fa." (Ricky Portera)
"Non mi piace la musica elettronica: amo la musica che viene effettivamente creata da un artista, creata da un musicista" (John Lodge, dei Moody Blues)
"Oggi è tutto elettronico ma fa anche tutto schifo" (Alberto Radius)
#34
Inviato 14 maggio 2014 - 14:50
A suo tempo però avevo apprezzato il loro ritorno con "Present" e "Trisector", e l'altresì dignitoso "A Grounding in Numbers", ma parliamo ormai di una formazione ridotta all'osso, e di echi prog alquanto distanti.
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#35
Inviato 07 agosto 2014 - 12:33
panella is my co-pilot
#36
Inviato 24 novembre 2015 - 19:16
http://stevenwilsonh...emix-blu-raycd/
Con tanto di bluray e versione 5.1, averci l'impianto giusto, mannaggiallamorte.
Già mi fa molto felice che un grande musicista come lui abbia il mio stesso pallino per questo capolavorone. Il suono del mix è molto pulito e ordinato: ho cercato di concentrarmi sulle differenze con il mix originale ma faccio molta fatica, perché mi perdo nella solita genialità dei GG e non ci faccio più caso.
Qualcun altro l'ha sentito?
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#37
Inviato 24 novembre 2015 - 22:30
Il suono del mix è molto pulito e ordinato
Strano, non me lo sarei mai aspettato da Wilson.
Statisticamente parlando, non lo so.
#38
Inviato 27 novembre 2015 - 22:46
Sto ascoltando il nuovo mix fatto da Steven Wilson.
http://stevenwilsonh...emix-blu-raycd/
Con tanto di bluray e versione 5.1, averci l'impianto giusto, mannaggiallamorte.
Già mi fa molto felice che un grande musicista come lui abbia il mio stesso pallino per questo capolavorone. Il suono del mix è molto pulito e ordinato: ho cercato di concentrarmi sulle differenze con il mix originale ma faccio molta fatica, perché mi perdo nella solita genialità dei GG e non ci faccio più caso.
Qualcun altro l'ha sentito?
Io (il 2.0, non il 5.1). Buon remix ma un po' sottotono tenendo conto delle potenzialità. Di 3 brani su 8 sono andati persi i nastri multitraccia degli strumenti, quindi solo 5 brani su 8 sono stati realmente remixati. Anche per il 5.1, per i 3 brani di cui esisteva solo lo stereo mix ma non le singole tracce di strumenti, ha usato un software per ricreare artificialmente il 5.1.
Si sente che nel nuovo mix non si è voluto sbilanciare molto, forse per non accentuare troppo la differenza tra i 5 brani remixati e i 3 non remixati. Come low end (medi e bassi) trovo più riuscito il SACD del 2010, ha più "botta" e un suono più analogico, ma rispetto al lavoro di Wilson ha meno dettaglio.
"Mi rifiuto di sentire gli artisti di oggi perché ho già sentito di meglio 20-30 anni fa." (Ricky Portera)
"Non mi piace la musica elettronica: amo la musica che viene effettivamente creata da un artista, creata da un musicista" (John Lodge, dei Moody Blues)
"Oggi è tutto elettronico ma fa anche tutto schifo" (Alberto Radius)
0 utente(i) stanno leggendo questa discussione
0 utenti, 0 ospiti, 0 utenti anonimi