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che ve ne pare di "critica della ragione criminale"?


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#1 dalianera

    pivello

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  • Stelletta
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Inviato 17 dicembre 2006 - 18:41

Dispero di arrivare alla ultime pagine: la tentazione di lasciar perdere è fortissima. Personaggi incolori e convenzionali; mancanza di sapienza narrativa e gnoseologica nel rendere la struttura mentale dell'epoca, che non si può certamente e sbrigativamente risolvere con qualche tocco di pittoresco qua e là;un Kant da minuetto isterico, in cui niente rivela, anche da lontano e significativamente, la sua complessità intellettuale; descrizioni di maniera;nessuna pagina memorabile per riflessioni e pensiero o arguzia; espedienti alla Dan Brown nel lasciare alla fine del capitolo il lettore col fiato sospeso con qualche orrido particolare; infine, una lingua poverissima di immagini, di creazione, di guizzo che sia uno. Il Kant pietistico diventato un pietoso espediente per bocche buone che rifuggono da ogni complessità del pensiero.

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#2 bluefunk72

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  • StellettaStellettaStelletta
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Inviato 22 dicembre 2006 - 08:18

Avevo letto un articolo che ne parlava tempo fa e non mi aveva ispirato: sarà che uno dei due autori (Michael Gregorio è uno pseudonimo di una coppia di coniugi) è un'insegnante di filosofia del liceo e ho sentito subito puzza di tributo-a-un-filosofo-che- amo-e-che-in-questa-scuola-capisco-bene-solo-io... Boh, mi ha fatto venire in mente la mia prof che, a noi diciassettenni ignoranti e in piena tempesta ormonale, leggeva passi interi dal libro di Cassirer su Kant senza che nessuno capisse una mazza, ma con un'aria da amante incompresa e devota, tanto che nessuno si azzardava a chiedere "prof, ma a parole sue, cosa significa?", anche perchè "a parole sue" era comunque uguale al libro... In generale però credo che questo genere di esperimenti (detective story + cultura) sia abbastanza inedito in Italia (invece mi viene in mente che in Nord America c'è Margaret Doody e il suo Aristotele investigatore, ma non ho mai letto nulla) e che meriti più spazio. Uno dei libri finiti nella mia collezione di "iniziati e non finiti per motivi vari" è Il libro che cambiò il mondo di Wolfram Fleischhauer: protagonista un medico tedesco del '700 che si trova coinvolto in un mistero che sembra uscito da una puntata di CSI (l'idea è una figata: il tipo è una specie di Grissom dell'illuminismo); le note di copertina dicono che alla fine del libro dovrebbe apparire anche Kant (devo trovare il tempo di finirlo). Ah, e non ho ancora capito bene se Critica della ragione criminale è stato scritto originalmente in italiano o in inglese.       
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