Mother Mallard's
#1
Inviato 17 dicembre 2006 - 15:18
Mother Mallard's - Portable masterpiece co.1970-1973
Ho ascoltato oggi pomeriggio questo disco e sono rimasta folgorata.
Rivoluzionario, visionario, epico.Posso elencare una miriade di aggettivi adatti a questi suoni che hanno completamente scardinato le mie emozioni.So che c'è lo zampino di Robert Moog, l'inventore del primo sintetizzatore, che istruì David Borden, fondatore poi del progetto.
Un disco epocale.
#2
Inviato 17 dicembre 2006 - 23:11
TYPE O NEGATIVE. SLOW, DEEP AND HARD. Parole, musica e gesta di PETER STEELE
C A P T A I N M A S K R E P L I C A. Vita e arte di Don Van Vliet, CAPTAIN BEEFHEART
MEET AROUND THE ROCK - BEST OF ROCK (con Claudio Dosa & Federico Frusciante)
三生石
#3 Guest_osvo_*
Inviato 18 dicembre 2006 - 20:19
I Mother Mallard di David Borden sono in assoluto tra le mie "fisse" di certo minimalismo anni '70. Più che il primo album (che è quello da cui trae i materiali "1970-1973"), consiglio vivamente il successivo, "Like a duck to water", dove c'è un capolavoro assoluto quale "C-A-G-E II".
Poi c'è il Borden solita, che però - a parte le prime cose - col tempo convince sempre di meno (la serie dei counterpoints, a mio parere, ha ottimi spunti come anche cadute ignobili). Sarà perché col tempo Borden ha lasciato perdere il vecchio moog per sintetizzatori più moderni, perdendo dunque in fascino e particolarità.
Cmq, riguardo i MMPMC: chi non li conosce li recuperi assolutamente. E questo vale per gli appassionati tanto di moog & elettronica vintage, quanto di minimalismo, quanto - perché no? - di musica cosmica tedesca (i primi Tangerine Dream, per dire, ecc).
#4
Inviato 24 dicembre 2006 - 13:17
Recentemente ho scoperto anche tale Edmond De Deyster e la raccolta postuma (è morto nel '99) Selectie 1, uscita nel 2006 su Ultra Eczema. Autentico outsider, solo leggermente posteriore ai nostri (i nastri datano dal 1975 agli anni '80) De Deyster viveva in casa coi suoi, quasi certamente aveva non pochi problemi mentali (ed è pure morto di overdose), e componeva musica elettronica in casa, di nascosto dai genitori, che lo scoprirono all'alba dei '90 dopodiche lui smise di suonare.
Musicalmente siamo vicini ai lidi dei gruppi summenzionati ma c'è, per evidenti ragioni biografiche, un feeling più introspettivo che spaziale.
Il buon David Keenan, per vendere il disco su Volcanic Tongue, scrive quanto segue:
I remember John Olson described the JD Emanuele Wizards LP as sounding like ??Corwood jamming Alpha Centauri? and that??s a description that fits these recordings perfectly. The same feeling of secret psychological refuge that dominates the Corwood back catalogue is here, the same creative necessity seemingly at work. But most of all it??s the supremely isolated feel of the music, the cold, sad arcs of tone, that make it sound closest to a synthesized Jandek.
Forse è un pò esagerato ma l'ascolto lo merita.
#5 Guest_osvo_*
Inviato 24 dicembre 2006 - 16:53
Oddio, tra TONTO's e Mother Mallard's in realtà non c'è granché in comune, a parte il tocco analogico... La Tonto è più "strange", i Mother Mallard rigorosamente riley-reichiani (con accenni "cosmici", vista l'epoca).
Questo Edmond De Deyster non lo conosco, ma mi sembra un eroe!
#6
Inviato 24 dicembre 2006 - 16:57
Il buon De Deyster l'ho ascoltato abbastanza oggi e non mi dispiace affatto, anche lui certamente (molto) più strange rispetto ad un approccio affine al minimalismo dei maestri.
PS/OT: per rimanere in territori riley-reichiani l'hai ascoltato Mudboy?
#7 Guest_osvo_*
Inviato 24 dicembre 2006 - 17:04
Per inciso: anche la Tonto è grandissima. Ma i Mother Mallard's, be', li metterei su un altro piano.
Cmq David Borden & co, narra la storiografia ufficiale, furono il primo ensemble completamente elettronico a calcare le scene. Collaboravano direttamente con Robert Moog, di cui testavano le invenzioni "sul campo". Borden ci tiene sempre a sottolinearlo, quindi, mestamente, riporto...
#8
Inviato 26 dicembre 2006 - 10:55
La scrittura di Borden e Drews proponeva lunghe cavalcate basate su minime variazioni e paesaggi sonori elettronici, nella gamma che va dal delicato al turbolento. Ceres Motion è senza dubbio una delle pagine più belle che in ambito minimalista sia stato dato di ascoltare. Le scorribande ritmiche di matrice elettronica di Mother Mallard rappresentano la prima e più aderente forma di fusione fra tecnologia (il rapporto uomo-macchina), istanze concettuali pan-etniche (la trance indotta, i ritmi quasi tribali, l'osservazione dei fenomeni naturali "trasposti in musica) e il tentativo di accostare l'iconografia del rock ad una sensibilità sonora espressamente d'avanguardia.
F.Nietzsche, La nascita della tragedia
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