Oliver Stone
#1 Guest_cinemaniaco_*
Inviato 09 febbraio 2014 - 19:20
mi sono accorto che non c’è un topic su oliver stone. decisamente strano visto che da sempre è considerato un regista controverso ma anche “simbolo” del cinema americano degli ultimi trent’anni. regista muscolare, spesso ridondante ed eccessivo, fautore di un cinema polemico e soprattutto politicamente attivo, ma anche energico e vitale, spettacolare e riflessivo. da un certo punto di vista incarna vizi e virtù del cinema americano degli ultimi decenni. non si può negare però che non sia un regista i cui film fanno sempre discutere, e vista la piattezza di molto cinema d’autore e non, questo per me è già un valore
la linea guida del suo cinema è l’impegno a riscrivere passato e presente della società americana. tematiche ricorrenti fanno della sua filmografia un vero corpus omogeneo. alcuni film possono essere raggruppati in trilogie. “la trilogia del vietnam” che mostra la “sporca” guerra attraverso tre prospettive differenti: l’autobiografia di platoon (1986), il vietnam dei reduci di nato il 4 luglio (1990) e la guerra vista dagli occhi delle vittime del sottovalutato tra cielo e terra (1993). “la trilogia dei presidenti”, molto probabilmente il suo opus magnum: da jfk (1991) sull’assassinio di kennedy a nixon (1995), attenta indagine sulla vita e l’opera del presidente dello scandalo watergate, fino a w. (2008), lettura in chiave quasi psicoanalitica del più controverso presidente americano della storia recente. “la trilogia pulp”: il cult assassini nati (1994), delirante apologo sulla violenza gratuita del mondo contemporaneo, il dimenticato u-turn (1997), un film allucinato tra il noir, il pulp e il grottesco, fino all’ultimo le belve (2012), romanzaccio pulp intelligentemente messo al servizio degli attori. sarei pronto a scommettere che un giorno diventerà una trilogia anche l’epopea del luciferino broker gordon gekko protagonista dei due wall street (1987, 2010), il primo ormai un classico, il secondo invece un deludente e bolso sequel
ecco, la particolarità di oliver stone è che riesce ad affiancare buoni ed ottimi film a brutti film o film non riusciti. è un regista che osa, e come tale spesso fa grossi tonfi. come nel 2006 quando ad appena cinque anni dal tragico 11 settembre decise di fare un film che affrontasse di petto un momento così grande, unico e storico nel senso più vero del termine. con world trade center, stone ha avuto il coraggio di toccare un nervo scoperto dell’america e ha cercato di confrontarsi con questo evento utilizzando le armi del cinema come risposta al documentarismo galoppante del periodo sull’evento. ma il film è un condensato dei suoi vizi: retorico, pesante, ridondante, tronfio. ma i suoi film brutti molto probabilmente sono altri, tipo alexander (2004) e the doors (1991)
del primo stone invece da ricordare anche salvador (1986) e talk radio (1988). mentre poi in tempi recenti c'è l'oliver stone documentarista di cui però ho visto soltanto la simpatica intervista a quel vecchio volpone di fidel castro in comandante (2003)
#2
Inviato 09 febbraio 2014 - 19:50
da rivalutare.
#3
Inviato 09 febbraio 2014 - 21:30
L'antipatia, il fastidio e il semi-disprezzo che lo circondano non fanno che rendermelo simpatico.
Autore di un cinema troppo impetuoso e di genere per piacere veramente a critici e cinefili, troppo arrabbiato e pessimista per piacere al pubblico oltre un certo periodo di sopportazione.
A cavallo degli anni 80 e 90 ha marchiato a fuoco l'immaginario collettivo in maniera impressionante, quasi fosse un anti- Spielberg: nel bene e nel male dopo di lui il Vietnam, i broker dell'alta finanza, Jim Morrison e l'assassino di Kennedy non sono stati più quelli di prima.
Li ho visti quasi tutti...
1974 Seizure
Orroraccio da drive-in che promette sadismo e sesso,ma in realtà è un'innocua stronzata "ai confini della realtà" girata con due soldi. Trascurabilissimo.
1981 La mano (The Hand)
Horror mainstream, non così male come in genere si dice, intanto c'è Michael Caine e poi è fatto bene anche se alla fine è piuttosto anonimo. Guardabile.
1986 Salvador
Il suo primo vero film e uno dei suoi migliori è un pugno nello stomaco, disperato e triste, con protagonisti tre loser stranamente positivi nel suo cinema poi popolato da antipatici o proprio "cattivi".
1986 Platoon
Non sarà il miglior Vietnam movie, ma l'elemento autobiografico inietta nella visione di Stone sulla Sporca Guerra vera rabbia e frustrazione, cristallizzando i luoghi e i simboli di un intero genere.
1987 Wall Street
Affresco storico, che più invecchia più diventa significativo, con i suoi non pochi difetti che diventano gli sbagli generosi di un regista morale e popolare, (quasi) mai moralista e populista.
1988 Talk Radio
Il suo capolavoro. Sfiduciato apologo sulla stupidità della massa e la vacuità delirante dell'opinione pubblica. E parlava solo di radio. Immenso Bogosian, praticamente un coautore.
1989 Nato il quattro luglio (Born on the Fourth of July)
Ancora più veemente e rabbioso di Platoon, un fluviale e accorata ballata di protesta, vitalistica e autenticamente pacifista. Scosse molte coscienze in America perché tentava veramente di parlare a tutti.
1991 The Doors
Odiatissimo. Ma è un trip malsano, plumbeo e pessimista che mette in scena l'impossibilità dello scandalo. Con alcune delle migliori scene di massa di sempre.
1991 JFK - Un caso ancora aperto (JFK)
Torrenziale e annichilente film-comizio che stordisce e assale lo spettatore. Un impressionante esempio di retorica cinematografica. Al cinema una specie cura Ludovico
1993 Tra cielo e terra (Heaven & Earth)
Risoluto melodramma buddista, retorico e sbilanciato finché si vuole, ma intanto è l'unico che ha davvero raccontato il punto di vista delle vittime di quella guerra. La parte "pop" americana è geniale.
1994 Assassini nati (Natural Born Killers)
Non lo rivedo dall'epoca. Ai tempi sembrava di guardare qualcosa di malato e sbagliato, un incubo che ipnotizzava e respingeva sia estimatori che detrattori.
1995 Gli intrighi del potere (Nixon)
Toni shakespeariani per descrivere l'impotenza del potente, governato da meccanismi sociali e economici intoccabili. Non parlando troppo male di Nixon parla malissimo di tutto il resto.
1997 U Turn - Inversione di marcia (U Turn)
Dopo anni di cinema impegnato una divertita e ghignante divagazione "pulp", balorda e sotto peyote. Anche se poi sotto - sotto triste e rabbiosa come al suo solito.
1999 Ogni maledetta domenica (Any Given Sunday)
Il suo ultimo grande film. Spettacolare presa per il culo della retorica sportiva che finge di rispettare, come nel finale morale contraddetto durante i titoli di coda.
2004 Alexander
Imbarazzante e inguardabile. Mai riuscito ad andare oltre mezz'ora, francamente.
2006 World Trade Center
Poteva essere un film importante e coraggioso, ma è finita per essere un'operazione pacchiana e melensa. Meglio comunque di sciacallate come United 93.
2008 W.
"Homer W. Simpsons va a Washington". Stone da per scontato il giudizio politico negativo e punta il dito sulla mediocrità umana di chi governa il mondo.
2010 Wall Street - Il denaro non dorme mai
Non l'ho visto.
2012 Le belve (Savages)
Bolso pulp senile? Presa per il culo di Hollywood (il doppio finale)? Satira sulla deresponsabilizzazione conformista dei nuovi reduci di guerra? Unica cosa sicura è la topaggine di Blake Lively.
#4
Inviato 09 febbraio 2014 - 23:44
Il film da lui diretto che maggiormente gradisco credo sia proprio Wall Street. Natural Born Killers mi è piaciuto parecchio, ma è un film strano, l'ho visto almeno 3 o 4 volte e non mi hai veramente prodotto un giudizio univoco.
#5
Inviato 10 febbraio 2014 - 04:02
Alfonso Signorini: "Hai mai aperto una cozza?"
Emanuele Filiberto: "Sì, guarda, tante. Ma tante..."
(La Notte degli Chef, Canale 5)
"passere lynchane che finiscono scopate dai rammstein"
"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
(Rocco Siffredi, videomessaggio sul web)
"Ah, dei campi da tennis. Come diceva Battiato nella sua canzone La Cura"
#6
Inviato 10 febbraio 2014 - 11:26
Va preso in blocco accettandone ascese e cadute, che sono perfettamente bilanciate nel suo cursus honorum: dai memorabili Talk Radio, Salvador, Platoon (non vorrete fargli il torto di paragonarlo all'immenso capolavoro di Coppola, spero),Nato il 4 di Luglio, Ogni maledetta domenica, Wall Strett ai trascurabili - o inutili - che rimangono
Il suo principale difetto è la mancanza di umiltà, e a ben pensarci è anche la sua dote migliore
mi ricorda un po' Moro.
Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.
Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).
#7 Guest_cinemaniaco_*
Inviato 10 febbraio 2014 - 11:58
se poi ci pensiamo oliver stone si è confrontato con tutte le tappe cruciali della storia americana recente: dallas, vietnam e world trade center. ha scritto un racconto americano impressionante che abbraccia 40 anni
#8
Inviato 10 febbraio 2014 - 12:17
stone regista immenso, da salvador a natural born killers ( ma non solo) non ha sbagliato nulla. tutti film straordinari e che hanno marchIato l'immaginario collettivo come pochi......come è stato detto l'odio che certa critica nutre nei suoi confronti lo fa stimare ancora di più. un genio.
#9
Inviato 10 febbraio 2014 - 12:29
Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia
#10
Inviato 10 febbraio 2014 - 12:30
E ci credoNatural born killers mi fece cacare
mi ricorda un po' Moro.
Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.
Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).
#11
Inviato 10 febbraio 2014 - 12:35
#12
Inviato 10 febbraio 2014 - 12:37
Oppure mettere il suo enorme talento registico al sevizio dei generi. Non ci sputerei sopra a un horror, un thriller, un poliziesco, un noir, un western diretti da Stone. Ma è troppo ambizioso per fare solo il regista che racconta storie.
#13
Inviato 10 febbraio 2014 - 12:49
Ma è troppo ambizioso per fare solo il regista che racconta storie.
no direi che si è bevuto il cervello da tempo, il suo film sul 9/11 è stato pessimo..da star male, ripensando al fatto che in passato ci aveva regalato un film toccante e da pugno nello stomaco come talk radio. sic transit gloria mundi....
#14
Inviato 10 febbraio 2014 - 14:32
Poi ci metterei Salvador, Platoon e via via tutti gli altri.
Tra i suoi film maggiori mi è piaciuto poco Nato il 4 luglio (troppo retorico e sentimentale) mentre nonostante l'orripilante interpretazione di Colin Farrell spezzo una lancia in favore di Alexander che secondo me ha alcuni momenti di grande visionarietà come le battaglia finale con gli elefanti.
Aggiungerei poi tra i suoi meriti di sceneggiatore l'aver scritto pure L'anno del dragone di Cimino.
#15 Guest_cinemaniaco_*
Inviato 10 febbraio 2014 - 18:29
il primo è il suo film più duro e crudele sul vietnam e la guerra in generale, e le sue conseguenze. non è solo il racconto dalla prospettiva delle vittime ma anche e soprattutto dalla prospettiva di una donna. emerge così chiaramente la metafora della guerra come stupro di massa. non assolve nessuno: i vietnamiti affiliati al regime corrotto del sud così come i guerriglieri vietcong, i soldati americani così come la bulimia consumistica del mondo libero nella parte ambientata in america. e poi è un film coraggiosamente senza volti noti a parte il grandissimo tommy lee jones che però entra in scena dopo un'ora di film e testimonia l'impossibilità della redenzione, la seconda volta negata. per questi motivi gli si possono perdonare le divagazioni buddhiste e i vari momenti da riflessione un tanto al chilo da filosofia orientale che emergono qua e là nel racconto
il secondo è un film oserei dire abbastanza sperimentale anche nel lavoro sulla forma, visionario e con la cinepresa che traborda. un film sopra le righe che frulla i generi, sicuramente non per tutti i palati, in cui sono più importanti i personaggi (uno più strambo dell'altro, dal meccanico zotico di thornton all'indiano cieco di jon voight, per non parlare del grandissimo nick nolte) della storia che è un tipico canovaccio da pulp deformato però da una vena grottesca che lo rende molto anni 90. jennifer lopez porta poi una iniezione di erotismo caliente che non guasta. ed è poi un film sotto sotto cattivo come dimostra il finale
#16
Inviato 10 febbraio 2014 - 19:14
#17 Guest_cinemaniaco_*
Inviato 10 febbraio 2014 - 19:29
meno riuscito di altri due esperimenti del genere: il film di haneke e quello di Von Trier...
hai citato due registi che mi fanno cagare a spruzzo
in più non ho proprio capito a che film di stone ti riferisci e a che film dei due ti riferisci
#18
Inviato 10 febbraio 2014 - 19:51
Comunque U-Turn è un buon film secondo me, anche se Stone adotta una regia un po' troppo muscolare che alla lunga risulta pesante, forse un bricciolo di sobrietà in più gli avrebbe giovato.
#19
Inviato 11 febbraio 2014 - 12:26
Anche secondo me il suo film migliore rimane JFK: regia spettacolare, vertiginoso montaggio di Scalia e un cast all star impegnato in gustose caratterizzazioni (memorabili Joe Pesci, Tommy Lee Jones e soprattutto l'Oswald di Gary Oldman).
nonchè lui, mister x!!!
#20
Inviato 11 febbraio 2014 - 14:48
Una citazione la spenderei però anche per John Candy che fa il pavido ciccione e per Kevin Bacon che fa la checca.
#21
Inviato 11 febbraio 2014 - 22:17
1974 Seizure
1981 La mano (The Hand) è in lista. lo spunto ricorda uno degli episodi dell'antologia hammer dr. terror's house of horror
1993 Tra cielo e terra (Heaven & Earth)
1999 Ogni maledetta domenica (Any Given Sunday) in lista
2004 Alexander
2006 World Trade Center
2010 Wall Street - Il denaro non dorme mai
2012 Le belve (Savages)
1986 Salvador
ottimo. con james woods e james belushi.
1986 Platoon
in questo film charlie sheen si scalda per il suo ruolo in hot shots! non lo trovo molto credibile.
e la narrazione trasuda retorica, a suo modo. ed è molto buono lo stesso.
1987 Wall Street
ok. un po' noioso per quel che mi concerne.
1988 Talk Radio
ottimo. sceneggiatura scritta insieme a stone dall'alquanto impressionante attore protagonista, bogosian - e tratto in parte da un monologo teatrale di quest'ultimo.
1989 Nato il quattro luglio (Born on the Fourth of July)
ok. molto intenso e sentimentale. non il suo meglio.
1991 The Doors
discreta minchiata che mette in scena l'impossibilità dello scandalo [?]
1991 JFK - Un caso ancora aperto (JFK)
il migliore, nonchè molto più credibile della versione ufficiale.
1994 Assassini nati (Natural Born Killers)
john grisham ha citato in giudizio oliver stone a causa di questo film, e del, a suo dire, conseguente omicidio di un suo amico, in un killing spree ispirato allo stesso. nbk inscena un eccesso amorale e intrattenente, estremizzando la rappresentazione della violenza come divertimento e della sua percezione come tale, teoricamente per far reagire il pubblico allo stesso - come forse the wolf of wall street di scorsese attualmente, su altra tematica. la prima parte è financo sperimentale. con l'introduzione, ovvero l'incontro tra harrelson e la lewis e ciò che ne consegue, presentato come una sit-com allucinata con tanto di risate pre-registrate.
1995 Gli intrighi del potere (Nixon)
lunghissimo e verbosissimo, anthony hopkins piagato da tic e smorfie nixoniane, e una focalizzazione crepuscolare e psicologica sul protagonista. pesantissimo. non particolarmente convincente.
1997 U Turn - Inversione di marcia (U Turn)
molto pulp, pure troppo. not my kind of movie.
2008 W.
josh brolin interpreta di nuovo uno dei goonies. w. è abbastanza simpatico, ma si passa dalla già perplimente psicologia morbosa di nixon direttamente alla psicanalisi, compresi sogni e complessi paterni. a che pro, non so. non esattamente il massimo dell'imperdibilità.
#22 Guest_cinemaniaco_*
Inviato 18 febbraio 2014 - 18:41
#23
Inviato 18 febbraio 2014 - 18:50
Sì, Funny Games e Dogville di Von TrierQuello di Haneke penso sia Funny Games, quello di Von Trier mi sfugge proprio.
Comunque U-Turn è un buon film secondo me, anche se Stone adotta una regia un po' troppo muscolare che alla lunga risulta pesante, forse un bricciolo di sobrietà in più gli avrebbe giovato.
#24
Inviato 19 febbraio 2014 - 11:05
#25
Inviato 19 febbraio 2014 - 11:14
Stefano
Sono stato ad un loro concerto in prima fila, impiedi. Ubriaco fracico ed erano convinte fossi un fan sfegatato, mi dedicavano le canzoni mentre io per quasi due ore urlavo: troieee!
#26 Guest_cinemaniaco_*
Inviato 22 febbraio 2014 - 20:31
basta sono arrivato alla conclusione che jfk e nixon sono i due capolavori assoluti di oliver stone. un paranoico e sovraeccitato film complottistico che incarna il pessimismo e la rabbia di una generazione; e un barocco e claustrofobico incubo sulla giostra del potere con protagonista un antieroe tragico, una specie di fascista complessato
i due film hanno anche numerosi punti in comune. la durata ciclopica ad esempio, che però quando il cinema è grande sa schiacciare il tempo come poche altre cose. c'è poi una continuità estetica e contenutistica. sotto certi aspetti nixon è il sequel di jfk. jack kennedy è l'ombra lunga che si estende su nixon e la storia americana dei decenni successivi. per capire l'america del periodo bisogna passare da lui e dalla sua famiglia. e in nixon il protagonista deve sempre fare i conti con lo spettro del presidente irlandese, amore/odio li lega ("in te vedono quello che vorrebbero essere, in me vedono quello che sono", sospira lapidario nel finale il nixon di hopkins). senza dimenticarsi della inquietante sequenza a dallas in cui nixon incontra dei potenti (ed oscuri) texani che tra le righe preannunciano l'omicidio kennedy. entrambi i film poi hanno qualche minuto di troppo (per troppo amore), sono ridondanti ed eccessivi, e proprio in queste imperfezioni per me sono ancora più grandi
cinema americano alla massima potenza. quanto bisogno se ne avrebbe anche oggi. incredibile che stone abbia così poca considerazione tra i cinefili
#27
Inviato 27 febbraio 2014 - 15:35
http://cinema-tv.cor...b053a3bcc.shtml
«Dai primi anni ’90 in poi, il cinema americano e la tv hanno un punto in comune, la glorificazione degli Stati Uniti e la presentazione del punto di vista americano come l’unico giusto e l’unico possibile. Non dico che si tratti sempre e comunque di malafede, ma così Hollywood diventa la ciliegina su una torta di propaganda. Penso a serie tv come “Homeland”, come “24”, tra le altre: Cia e forze armate ci salveranno dai cattivi che ci vogliono uccidere. Il problema è che ormai l’America, nata per stare alla larga dalle guerre e dalle beghe europee, sviluppando un impero dalla fine dell’800 in poi è cambiata profondamente.»
«Ormai l’America ha bisogno costante di un nemico di proporzioni hitleriane per tenere la popolazione mobilitata in favore degli interventi militari, e per fare sì che ogni perdita di libertà (Stone considera Edward Snowden che ha rivelato i segreti della Nsa, l’agenzia per la sicurezza nazionale, «un eroe», ndr) sia considerata un prezzo giusto da pagare per la propria sicurezza».
«Ci si è resi conto che la guerra in diretta tv funzionava, che sembrava molto “cool”. Le riprese di caccia, portaerei e armi portavano audience. Il cinema anni ’90 ha fatto esattamente questo, da Salvate il soldato Ryan a Black Hawk Down: tante storie di eroismo, tante armi fotografate con un aperto feticismo. È come se l’America avesse perso la bussola in un mondo cambiato e che fatica a capire, e avesse ritrovato la bussola attraverso la guerra».
#28
Inviato 18 marzo 2014 - 08:38
1991 The Doors
discreta minchiata che mette in scena l'impossibilità dello scandalo [?]
Noto solo ora la citazione e il punto di domanda.
Diciamo che al suo solito Stone è giusto un filino ossessivo nel rimarcare la sua tesi. In questo caso il fallimento a livello sociale della trasgressione di Morrison & Co, che dopo lo scandalo iniziale viene continuamente assorbita, commercializzata e infettata dalla mediocrità borghese. Del tipo che da un punto in poi lo sottolinea in praticamente ogni scena del film.
#29
Inviato 18 marzo 2014 - 12:08
#30
Inviato 18 marzo 2014 - 12:38
the doors, platoon passabili
gli altri o non li ho visti o mi han fatto cacare(l'unico che non ho visto e che vorrei vedere è nixon ma temo sia un mappazzone)
"Caedite eos! Novit enim Dominus qui sunt eius"
#31
Inviato 06 febbraio 2015 - 11:40
che povero stronzo che sono. nel post di apertura mettevo sullo stesso piano the doors ed alexander. veramente ingiusto (per the doors, ovviamente). revisionare i film a distanza di anni fa sempre bene. anche perché the doors assume una valenza tutta inedita se visto oggi. oggi che nel cinema americano si diffonde sempre di più la moda dei biopic agiografici. ecco, the doors di oliver stone è l'esatto contrario (fortunatamente). non fa nulla per custodire, mantenere inatto, preservare, il mito di jim morrison e dei doors. oliver stone come regista non si ritrae, porta la propria visione, porta la contraddizione, inietta la polemica (non a caso i membri del gruppo non amarono mai granché questo film)
come faceva già notare tom nella pagina precedente, il film assomiglia ad un bad trip. quelli che oliver stone mette in scena sono forse gli anni 60 più mortiferi ed oscuri che si siano mai visti al cinema. i colori dominanti sono il rosso e il nero, le atmosfere sono da incubo, da incubo vampirico. non ci sono santini in questo film: nè jim morrison, nè altre figure come andy warhol. non c'è utopia hippie, non c'è idealizzazione neoromantica del flower power, non c'è la gioia orgiastica che si ricorda, edulcorando, di quegli anni, c'è più una visione da sabba demoniaco del sesso. nonostante gli anni e le droghe, direi che è un film più all'insegna dell'eroina e della cocaina che della marijuana e degli acidi, più hard drug che soft drug, più pessimista che ottimista, e questo perché è un film fatto nel 1991 che genialmente rilegge il passato all'insegna di una sensibilità e di una estetica contemporanea. ecco questo punto forse era proprio ciò che per molto tempo ha penalizzato il film, che lo ha esposto a più critiche. invece è il suo punto forte
l'incredibile mimetismo di val kilmer - il suo ruolo della vita, anche perché in seguito di memorabile non ha più fatto nulla - fu applaudito anche all'epoca, forse l'unico aspetto che venne identificato come veramente positivo dai critici. in realtà the doors è anche un grande film musicale: l'uso che viene fatto delle canzoni, le esibizioni live, le registrazioni, è tutto studiato nei minimi dettagli per riportare in vita la musica dei doors. e ci riesce. io sono anche di parte perché di quella incredibile stagione musicale del rock classico reputo i doors la più grande band, o meglio, la mia preferita. e tutto l'elemento mortifero/decadente che sprigiona il film si può dire tranquillamente che fosse contenuto nella loro musica. una trattazione a sè meriterebbe il personaggio di morrison. anche qui, è stata molto criticata la raffigurazione che ne dà stone. antipatico, persino insopportabile, affascinante, autodistruttivo, pretenzioso. ma in realtà secondo me rientra tutto ciò nel tentativo di rendere complessa ed umana la sua figura, appunto non un santino da venerare, intoccabile e mitizzato
decisamente un film da riscoprire. soprattutto oggi. ti fa capire quanto manchi al cinema americano un regista come oliver stone
#32
Inviato 06 febbraio 2015 - 12:54
sempre considerato un grandissimo film. ma Stone ne ha sbagliati pochissimi, checchè se ne dica
#33
Inviato 06 febbraio 2015 - 13:21
nonostante gli anni e le droghe, direi che è un film più all'insegna dell'eroina e della cocaina che della marijuana e degli acidi, più hard drug che soft drug, più pessimista che ottimista, e questo perché è un film fatto nel 1991 che genialmente rilegge il passato all'insegna di una sensibilità e di una estetica contemporanea. ecco questo punto forse era proprio ciò che per molto tempo ha penalizzato il film, che lo ha esposto a più critiche. invece è il suo punto forte
Assolutamente d'accordo. E' un film molto anni 90, decennio che del resto marchiò a fuoco, visto che i Doors con i Queen sono stati il più grande fenomeno commerciale "postumo" (ma anche in generale) di quegli anni. Io sono abbastanza convinto che questo film abbia avuto un ruolo niente affatto secondario per l'esplosione del grunge e dell'alternative rock che sarebbe avvenuta poco dopo.
#35
Inviato 01 maggio 2016 - 11:52
2004 Alexander
Imbarazzante e inguardabile. Mai riuscito ad andare oltre mezz'ora, francamente.
Visto che mia moglie leggendo una biografia si è appassionata al personaggio ed era curiosa, alla fine me lo sono visto davvero.
Imbarazzante sì, a tratti molto.
Inguardabile proprio no.
Diciamo che ha due giganteschi difetti. Con uno si può trattare, con l'altro no.
Il difetto trattabile è che Stone sembra quasi ci sia messo masochisticamente d'impegno nel voler proporre tutti gli stereotipi visivi che un americano può avere dei tempi antichi. L'effetto Las Vegas è sempre lì, diciamo. Ma se si accetta il cattivo gusto e la totale falsità della ricostruzione storica, se lo si prende come un peplum esotico e semi-fantasy, bisogna ammettere che lo spettacolo spesso funziona. Stone ha comunque sempre un grande occhio per le scene di massa, riesce a far apparire colossali le scenografie e sterminati i paesaggi. Quasi in ogni sequenza sfida il pacchiano più sfrenato, spesso soccombe, ma quando vince ne escono sequenze grosse e epiche, come le due battaglie. Meglio tutta la parte "exotica" ambientata in oriente, dove costumi e scenografie funzionano di più, creando atmosfera e fascino, piuttosto che le scene in Macedonia. L'antichità greco-romana si riconferma difficilissima da filmare.
Gli attori ci fan più o meno tutti la figura di ridicoli cosplayer a una convention di Star Trek. Tanto gli scafati Hopkins e Plummer, che ovviamente Farrell con parrucone biondo, sempre lì a frignare e ad aggrottare i sopracciglioni - tra l'altro i noti sopracciglioni appaiono variamente (e ridicolmente) biondi o del colore scuro naturale anche all'interno della stessa sequenza.
Curiosamente sembrano più in parte due allora non-attori come Jared Leto e Raz Degan (che comunque ha una particina). Meno curiosa l'efficacia di Val Kilmer, padre di Alessandro, l'unico con abbastanza magnetismo scenico da portare a casa un personaggio tridimensionale.
Il difetto insormontabile è una sceneggiatura di una banalità sconcertante. Storicamente vuol dire troppo e alla fine dice troppo poco. Nelle scene in cui taglia corto, grazie al personaggio di Anthony Hopkins che spara banalità fuori campo (ma peggio ancora quando è in scena), sembra di vedere un documentario scoglionato della BBC. A livello di personaggi Alessandro è, tanto per cambiare, ridotto ad un groviglio di psicologicume da quattro soldi. Tutto è riportato a tensioni sessuali con la mamma, il padre, gli amanti, le mogli, i compagni d'armi. L'idea più interessante del film, descrivere la sua pulsione alla conquista come una consapevole ricerca della morte (mica per niente è il figlio di "Jim Morrison"), è messa in scena in maniera confusa e troppo saltuaria. E sì che in quanto a pulsioni mortifere Stone avrebbe potuto mettere a frutto l'antica esperienza di sceneggiatore, soprattutto del Conan di Milius, a cui sembrano rimandare, chissà quanto consapevolmente, le sequenze nell'antico Afghanistan. Rosario Dawson pare la strega che si trombava Schwarzenegger.
#36
Inviato 10 agosto 2016 - 18:05
a tarantino potrà anche non piacergli, ma per il suo kill bill qualche soluzione visiva l'ha presa in prestito da nbk... non solo la fotografia che alterna colore e b/n, ma anche gli inserti anime-style. ma come si è soliti dire: è una storia vecchia, ma è anche una storia chiusa?
film eccessivo, esasperato ed esasperante, sicuramente il film americano mainstream più oltraggioso tanto a livello visivo quanto a livello contenutistico. tarantino lo aveva pensato come una commedia sullo stile poi di pulp fiction. il film di stone invece non fa nulla per ingraziarsi il pubblico e non fa ridere: non ci sono dialoghi brillanti, dal punto di vista visivo è un tour de force che vuole annichilire lo spettatore, i personaggi sono tutti sgradevolissimi. lo sono soprattutto i personaggi di contorno: il detective jack scagnetti, il giornalista-shocker wayne gale, il direttore del carcere warden dwight mccluski, il padre di mallory. paradossalmente gli amanti serial-killers sono gli unici ai quali stone sembra non negare una dignità. in particolare mickey ricorda un altro personaggio stone-iano, il tony montana di pacino: è infatti l'unico personaggio del film ad avere consapevolezza della propria natura, e consapevolezza del mondo, e ad agire di conseguenza senza ipocrisie. l'intervista concessa al reporter eccitato di robert downey jr ricorda il monologo di montana al ristorante, con il suo urlato j'accuse all'ipocrisia della società. la figura malvagia e controversa serve a stone per mettere alla berlina la società: il suo bersaglio non è mickey e non è nemmeno montana, sono i politici, le istituzioni statali (polizia, carceri), i media. materiale insomma iperincandescente e qualcuno si stupisce che un film così abbia fatto incazzare tutti? le critiche alla rappresentazione della violenza e tutto il casino del processo collegato ai ragazzi rei di aver imitato i protagonisti è solo puro chiacchiericcio strumentale. la verità è che il film colpisce duro
guardandolo pensavo a quanti grandi film stone ha messo in fila e a quanto oggi non se lo fili più nessuno. questo è il vero scandalo
#37
Inviato 13 dicembre 2016 - 18:43
Come valutate Oliver Stone come sceneggiatore? Oltre ad aver scritto praticamente tutte le storie e le sceneggiature dei suoi film (correggetemi se sbaglio) ha anche concepito i plot di qualche discreto filmetto degli anni Settanta e Ottanta.
- Midnight Express (1978)
- Conan (1982)
- Scarface (1983)
- Year of the Dragon (1985)
#39
Inviato 11 ottobre 2019 - 15:57
iniziamo dalla pagina di wikipedia dove possiamo leggere:
William Oliver Stone (born September 15, 1946) is an American filmmaker, director, writer and conspiracy theorist
https://en.wikipedia...ki/Oliver_Stone
mi fa ridere che "cospirazionista" sia messo lì al pari di una qualifica lavorativa. giusto per presentarlo in maniera neutra a chi capita sulla sua pagina
poi c'è questa scandalosa intervista per presentare il docu su putin. colbert fa di tutto per ridicolizzare stone, farlo passare per un supporter di putin, con gli applausi e le risate pilotate del pubblico
a nessuno interessa sapere cosa contiene il documentario, a nessuno interessa sapere se stone ha fatto domande compiacenti o critiche, a nessuno nemmeno interessano le ragioni di putin. la colpa di stone è aver intervistato putin. stop. la forma mentis è la stessa dei tempi del maccartismo, non hanno fatto grandi passi in avanti
#40
Inviato 11 ottobre 2019 - 16:15
Si, ne avevamo già parlato mi sembra, gli ammerigani son sempre quelli per me, non riesco veramente a mettermi sulla loro lunghezza d'onda.
#41
Inviato 11 ottobre 2019 - 16:54
sempre un grande
Ho rivalutato in parte "Alexander", continuo a considerare "W." un film intelligente e graffiante, ho intravisto alcune scene di "Savages" che mi dicono che rivendedolo potrebbe risultarmi un film meno sgangherato di quello che ricordo... pero' alla fine sono 20 anni esatti che il vecchio Stone non fa piu' davvero un film all'altezza. Speriamo davvero riesca a fare un'ultima pellicola col botto come dice di voler fare in quell'intervista, perche' non sara' rincoglionito ma un po' tanto rammollito (artisticamente - umanamente mi sembra rimasto un bel personaggione) sembra proprio esserlo.
#42
Inviato 11 ottobre 2019 - 18:01
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