Noir Désir
Per anni, come per molti italiani, per me sono stati solo quelli di "Le vent nous portera" e relativo inquietante video...
Conoscevo quindi "Des visages des figures" e mi ero anche scaricato (e poco ascoltato) il precedente "666.667 Club". Che sono album notevoli e affascinati, ma è che come farsi un'idea dei Led Zeppelin solo da "Houses of the Holy" e "Physical Graffiti". Poi ovviamente sono arrivati i fatti di cronaca nera con protagonista Cantat e la storia musicale dei Noir Désir è diventata poco più che una prefazione a quelle pessime storie (non che le abbia seguite). Finché lo scorso anno Cantat se n'è uscito con un album solista che mi è piaciuto moltissimo e quindi finalmente mi sono deciso ad approfondire tutta la discografia del gruppo. Che nel giro di tre mesi di ascolti è diventato uno dei miei gruppi preferiti in assoluto. Davvero grandissimi. Li avessi scoperti "in diretta" nei primi anni 90 li avrei credo venerati. O forse no, chi si ricorda come ragionavo da giovinetto...
1987 Où veux-tu qu'je r'garde?
Mini-album o album vero molto breve: sei canzoni per un totale di 25 minuti. Materia grezza ancora da raffinare, come spesso capita a questi esordi dal passo corto, ma già con una sua notevole potenza musicale e poetica. Più sfumata negli album successivi, in questo si sente ancora fortissima l'influenza new wave, soprattutto nelle ritmiche e in qualche ricamo chitarristico vagamente esoticheggiante. Il nume tutelare è senza dubbio quello di Jim Morrison, per quanto filtrato via Jeffrey Lee Pierce (alla cui morte Cantat dedicherà in seguito una canzone). Canzoni sinuose, arrabbiate il giusto, senza quell'aria da guerriglieri da centro sociale di molti gruppi europei di quegli anni. Domina tutto la personalità di Cantat, dotato di una voce affascinante e vigorosa, anche scrittore di testi particolari e allusivi. Dal mio punto di vista miracoloso il fatto che faccia digerire alcuni manierismi rUock che in genere non sopporto se usati da cantanti non anglofoni.
1989 Veuillez rendre l'âme (à qui elle appartient)
Primo vero album dalla durata canonica e maturità già bel che raggiunta. Capolavorone per me. Undici canzoni praticamente perfette che prendono e portano a casa il meglio del rock americano, inglese, irlandese (il manifesto umorale "Aux sombres héros de l'amer" sembra una ballata da marinai strappata alla ciurma allora arrembante dei Pogues) e ne fanno qualcosa di comunque molto francese e parigino, pur riuscendo ad evitare ammiccamenti a qualsiasi colore francesizzante. Una miscela di punk morbido, country prosciugato, psichedelia lieve, cantautorato di classe, poesia: rock insomma. Affascinanti anche i testi, un po' decadenti e un po' cupamente romantici e cimiteriali, con Cantat abile e furbo nel mantenere il giusto grado di ambiguità, come ad esempio in una canzone come "Apprends à dormir" leggibile sia come ritratto di sfiducia esistenziale sia come metafora politica del conformismo che addormenta il pensiero.
1991 Du ciment sous les plaines
Dietro una copertina decisamente orribile, concentrato dei peggior vizi grafici di quegli anni, un altro disco della Madonna. Altre quattordici canzoni che assalgono emotivamente l'ascoltatore, con la stessa avvincente e avvolgente miscela di poesia, rock e folk senza dogane. Testi e melodie da una parte descrivono e celebrano una vita bohémien molto aspra e francese, dall'altra sono attraversati dalla sottile angoscia della noia e dalla sensazione che il maledettismo (riassunto nel mettersi "le dita nel naso" in un testo) non sia che un'altra forma di conformismo. Lucide anche le invettive politiche, sempre sanamente condite da quesiti esistenziali, come in "The Holy Economic War", che riprende la tetralità di una "Unknow Soldier" ma dove al posto di una guerra militare c'è la guerra quotidiana del consumismo obbligato e della schiavitù del lavoro. Si passa agevolmente dal francese all'inglese e a sorpresa il pezzo più punk, "Le zen emoi", cita a ripetizione la nostrana "O sole mio".
1992 Tostaky
Altro discone, pur meno compatto e liscio dei due album precedenti. Almeno nella title track e nei primi due brani si sente forte l'aria grungettosa dei tempi, anche se all'insegna di una virulenza politica ("tostaky" è una contrazione di "todo está aquí" solgan dei rivoluzionari di Zapata) più affine a gruppi stile Rage Against The Machine che non all'introversione di Nirvana e affini. Nel resto dell'album si respira la solita aria da poeti in riva alla Senna 'mbriaghi di assenzio, dipinta con le tinte di un rock potente e obliquo, anche se i toni più aggressivi e velenosi spostano l'immaginario di riferimento più dalle parti di un Iggy Pop e delle relative sciabolate di chitarra degli Stooges che non sui soliti Jim Morrison & Co. Capolavori dell'album i tre misteriosi ritratti dedicati ad altrettante muse femminili: "Alice", "Marlene", "Lolita Nie En Bloc". Il sardonico dittico in inglese "Sober Song" e "It Spurts", in cui Cantat allude ai suoi eccessi alcolici, inevitabilmente fa un certo effetto col senno di poi, sapendo cosa il cantante combinerà da ubriaco dieci anni dopo.
1994 Dies Irae [live]
Doppio live, registrato all'inizio del 1994, arrivato in testa alle classifiche in Francia. Copertina e qualità audio terribili, praticamente da bootleg. Pubblico in delirio. Istantanea di un gruppo in stato di grazia, che sta per chiudere la prima e più adrenalinica parte della carriera. Dal vivo esplodono i cromosomi punk e hard rock, con esecuzioni tiratissime e al fulmicotone. Intensità devastante, con il gruppo che spreme ogni canzone per tirane fuori ogni goccia di sangue. Cantat canta, recita, urla, sbraita senza freni, tanto che i conseguenti problemi alle corde vocali rallenteranno la produzione del gruppo. Un'esperienza sonora anche ascoltata a distanza di vent'anni con le cuffie, solo da immaginare cosa potesse essere assistere ad un loro concerto ai tempi. Due cover: una versione hard rock di "Long Time Man" di Nick Cave e un'estenuante, catartica e memorabile versione di "I Want You" dei Beatles,
1996 666.667 Club
Successone in Francia per il loro album più politico e poeticamente spigoloso. Logorroico, sfilacciato, tortuoso, crepuscolare, come secondo me altri album del 1996. Un rock più contaminato (l'inziale brano strumentale intreccia un sax free-jazz con litanie da muezzin), dalle melodie meno liquide e più modernamente nervose. Insomma, meno classicità rock e orecchie più aperte ai suoni nuovi dell'epoca, pur senza scadere nel modaiolo. Il passaggio dall'impegno un po' generico degli album precedenti alle prese di posizioni politiche senza mezzi termini di questo a volte rischia di compromettere i giusti equilibri: se ad esempio la canzone contro il Fronte Nazionale di "Un Jour En France" riesce ad avere i colori di un amaro affresco generale, la dedica al subcomandante Marcos di "A Ton Étoile" rischia di scivolare nella facile retorica militante. A livello musicale le canzoni restano però sempre affilate e efficaci, con Cantat che si prende più spazio e scrive alcuni dei suoi testi più criptici e misteriosi.
2001 Des visages des figures
Dopo una pausa di cinque anni arriva l'album di "Le vent nous portera" e quindi del successo internazionale. In effetti una delle più note e fascinose canzoni francesi degli ultimi anni. L'album che c'è intorno è il loro lavoro più accessibile, quieto e pulito. Parla quella specie di esperanto musicale che in Europa andava di moda già da qualche anno, fatto di influenze etniche, qualche sonorità trip hop, qualche ritmo in levare, elettronica moderata, Rispetto al passato del gruppo latita piuttosto il rock classico, con il nervosismo elettrico sfogato giusto in un paio di brani. Il compendio di suoni e stili che andavano per la maggiore all'epoca è al limite del paraculo (la prima canzone è una smaccata radioheaddata, tipo), ma è comunque un album poetico e affascinante, con canzoni suadenti e dalle atmosfere avvolgenti. Probabilmente sarebbe stato l'inizio di una nuova fase commerciale, forse anche creativa, ma ovviamente due anni dopo per il gruppo era tutto finito.
Se interessa qui trovate tutto.
Noir Désir
#1
Inviato 30 gennaio 2014 - 14:24
POPOLARE
#2
Inviato 30 gennaio 2014 - 15:37
#3
Inviato 30 gennaio 2014 - 15:47
des visages des figures è quello che ti è piaciuto meno o è una mia impressione? più accessibile come album rispetto agli altri a mio giudizio no, considerando che contiene la delirante l'europe dalla durata di più di venti minuti, ed i suoni in parecchi brani sono più ricercati e stratificati rispetto ai precedenti album, sicuramente più quieto e pulito. Uno dei migliori album dal 2000 a questa parte, storico.
Mi piacciono tutti parecchio, ma per fingermi obbiettivo e non annoiare descrivendoli tutti come capolavori ho cercato di fare anche qualche appunto.
Su "L'Europe" hai ragione, tutt'altro che una passeggiata, tra l'altro mi accorgo di non averla mai ascoltata con testo alla mano (e relativi aiutini di google translate). C'è da dire che è un po' a parte rispetto all'album, quasi una bonus track, tanto che inizia dopo un minuto di silenzio al termine della penultima canzone.
#4
Inviato 30 gennaio 2014 - 16:45
Per me è uno dei gruppi che ha scardinato gli anni '90 del grunge e invece di cedere al mondo elettronico come hanno fatto i Radiohead si sono buttati sulle contaminazioni etniche.
Quei due dischi sono feroci, bellissimi, poetici e accattivanti.
Non c'è gruppo italiano che tenga.
http://rateyourmusic...ceLORDofSILENCE
http://www.anobii.com/people/moro/
http://www.lastfm.it...r/BlackiceLORD/
la mamma dei sottogeneri del metal è sempre incinta
Che poi Hitler è un personaggio così black metal... esteticamente impossibile non restarne colpiti. Stalin è più death-grindcore. Mussolini garage-punk, Mao invece è doom.
#5
Inviato 30 gennaio 2014 - 17:13
Ah e poi c'è la bellissima cover della coheniana The Partisan dei 16horsepower con Cantat.
#6
Inviato 30 gennaio 2014 - 17:44
#7
Inviato 30 gennaio 2014 - 18:33
«Mister, possiamo lavorare sulle diagonali?», la richiesta di qualche giocatore. No, la risposta del tecnico.
consigli per il futuro: leggere i fantaconsigli dell'UU e fare l'esatto opposto
Duck tu mi consigliasti di molto bello Delitto e Castigo, che nonostante la lunghezza (per me quello è gia parecchio lunghino) mi piacque parecchio e mi permise anche di fare un figurone con mia cognata in una discussione in cui credeva di tagliarmi fuori.
#8
Inviato 30 gennaio 2014 - 18:50
Ha già fatto tutto Black Mirror
#9
Inviato 30 gennaio 2014 - 18:53
Poi ovviamente sono arrivati i fatti di cronaca nera con protagonista Cantat e la storia musicale dei Noir Désir è diventata poco più che una prefazione a quelle pessime storie
Mah, veramente io ho cominciato a seguirli proprio per quelle storie
#10
Inviato 30 gennaio 2014 - 19:04
Ora leggendo i consigli di Tom mi è venuta parecchia curiosità e mi rendo conto che sono stato troppo prevenuto, proverò a riscoprire le vecchie cose....
#11
Inviato 30 gennaio 2014 - 20:44
"Lost" rimane però la mia preferita:
http://www.youtube.com/watch?v=iF8kJvgp0_Q
#12
Inviato 30 gennaio 2014 - 20:56
Mah, veramente io ho cominciato a seguirli proprio per quelle storie
Beh alla fine anch'io, come infatti ho ammesso nel topic sull'album solista di Cantat.
Parlavo di quella che mi sembra la percezione generale sul gruppo, soprattutto in Italia.
Quella canzone, "Le vent nous portera", l' avevo ascoltata fino alla nausea nel periodo dell' 11 Settembre, per cui mi ricorda un' epoca abbastanza cupa ed angosciante, sebbene il disco fosse antecedente, ma tutti ne davamo una lettura relativa all' avvenimento.
E' vero. Col tempo l'avevo scordato, ma ricordo anch'io che per parecchio avevo associato l'atmosfera di quel video a quei giorni decisamente angoscianti. D'altra parte la data di uscita ufficiale di Des visages des figures risulta essere proprio l'11 settembre 2001.
#13
Inviato 30 gennaio 2014 - 20:57
Anche io li conobbi col vento blabla per poi andare indietro e scoprire che erano variegatissimi e validissimi praticamente in ogni veste.
Sono la più grande rock band francese dagli anni Ottanta in poi, fatti salvi gli Indochine ovviamente che sono un mondo a parte.
"SOVIET SAM" un blog billizzimo
7 ottobre 2020, il più grande esperto di tennis del forum su Sinner al Roland Garros:
Tra due anni torniamo per vincere.
#14
Inviato 30 gennaio 2014 - 21:41
A proposito di cose inquietanti, Des Visages et des figures è uscito l'11/9/2001, con dentro questo pezzo qui:
http://youtu.be/2RweHRXVpN0
Vi allungo il testo:
Ca y est, le grand incendie
Y'a l'feu partout, emergency
Babylone, Paris s'écroulent
New-York City, Iroquois qui déboulent
Mainteant... Allez
London, Delhi, Dallas dans l'show
Hommage à l'art pompier
T'entends les sirènes, elles...
Sortent la grande échelle
Vas-y... Go!
Hommage à l'art tectonique
Un techno-picnic sur la terre eventrée
Mais la faille est creusée, atomisée
Claudia Schiffer dit qu'elle a même pas peur
Et tout le monde aupplaudit à la télé
Ressaisis-toi, ressaisis-toi
Faut courir maintenant, elle, elle est dans un bunker
Y'a plus de programme, y'a même plus d'heure
A vous l'antenne
C'est l'incendie, le grand incendie
C'est l'incendie, le grand incendie
C'est l'incendie, le grand incendie
C'est le raz-de-marée
Les rats peuvent plus se marrer
S'enfuir s'cacher
Dans une planque s'enterrer
La marge est infime
Au bord de l'abîme
Implosion, explosion, mort aux cons riment
Carpules, salauds
Bourgeois, blaireux
Chacun pour soi, ça détale dès qu'on a eu le déclic
Wanadoo
Do wap a doo
I wanna, I wanna, wanna go with you
Trop tard, petit, petit malin
Indemnités c'est peanuts t'auras rien
Cours ! Cours ! Cours ! Cours !
No limit à la fuite
Accélère
Accélère, c'est pas le moment
Tu crois toujours que tu peux t'arrêter
Te jeter dans un coin te coucher
Oublier la cadence
C'est l'incendie, le grand incendie
l'incendie, le grand incendie...
#15
Inviato 30 gennaio 2014 - 21:58
Parlavo di quella che mi sembra la percezione generale sul gruppo, soprattutto in Italia.
anche nella stampa specializzata negli anni 90 se ne parlava poco, sia rispetto ad altri nomi francesi tipo Mano Negra o Les Négresses Vertes, sia rispetto a gruppi rock continentali tipo dEUS o Motorpsycho. Ricordo però un bel servizio sulla mitica trasmissione "Indies" della compianta VideoMusic ai tempi di Dies Irae, ma era appunto roba da carboneria.
#16
Inviato 30 gennaio 2014 - 22:01
Non ricordo se anche su ondarock c'è scritto (dovrei controllare ma non ne ho voglia) ma e' incredibile che proprio in quel giorno e' uscito un disco che contiene quella canzone che parla di incendi nelle città (tra cui New York)!
#17
Inviato 30 gennaio 2014 - 22:07
Parlavo di quella che mi sembra la percezione generale sul gruppo, soprattutto in Italia.
anche nella stampa specializzata negli anni 90 se ne parlava poco, sia rispetto ad altri nomi francesi tipo Mano Negra o Les Négresses Vertes, sia rispetto a gruppi rock continentali tipo dEUS o Motorpsycho. Ricordo però un bel servizio sulla mitica trasmissione "Indies" della compianta VideoMusic ai tempi di Dies Irae, ma era appunto roba da carboneria.
assolutamente vero. non avrei mai detto che des visage... fosse il loro 6° album
In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle
#18
Inviato 30 gennaio 2014 - 22:22
beh ma perché erano un prodotto più difficile dei Mano Negra e dei Les Négresses Vertes (che provenivano da vecchie band già affermate) dai, comunque ne parlavanoanche nella stampa specializzata negli anni 90 se ne parlava poco, sia rispetto ad altri nomi francesi tipo Mano Negra o Les Négresses Vertes,
trovi affinità tra Mekons e Gun Cess?per gli amanti di Gun Club (di Miami / Las Vegas Story) e Mekons.
#19
Inviato 30 gennaio 2014 - 22:27
beh ma perché erano un prodotto più difficile dei Mano Negra e dei Les Négresses Vertes
Mah, in Francia erano molto più famosi loro di Negresses e Mano Negra eh, e intendo proprio da subito.
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#20
Inviato 30 gennaio 2014 - 22:28
beh ma perché erano un prodotto più difficile dei Mano Negra e dei Les Négresses Vertes
Mah, in Francia erano molto più famosi loro di Negresses e Mano Negra eh, e intendo proprio da subito.
non so, io abitavo qua in Italia
edit: forse i Mano Negra e tutti quei gruppi qua da noi erano molto famosi perché supportavano il movimento dei centri sociali e degli alternativi della Upim, i Mano Negra proprio avevano fatto il concerto di protesta sulle macerie del Leoncavallo dopo il primo trasferimento, mi pare che avessero quel pubblico lì come zoccolo duro (altrimenti non si spiega come potessero avere successo dei cani simili), e poi penso fossero abbastanza commerciali e diretti nella proposta
#21
Inviato 30 gennaio 2014 - 22:35
Ora che Renzi ha dato in Italia il colpo finale alla falce e il martello, vado a riascoltarmi con nostalgia "200 ans d' hypochrisie", va...
#22
Inviato 30 gennaio 2014 - 22:36
appuntoIo nei 90 proprio non li avevo mai sentiti nominare, mentre già seguivo invece quei gruppi da centro sociale tipo "Negresses Vertes" e gli "Zebda", che nella prima giovinezza facevano proprio al caso con i loro inni "comunisti"
In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle
#23
Inviato 30 gennaio 2014 - 22:46
Io nei 90 proprio non li avevo mai sentiti nominare, mentre già seguivo invece quei gruppi da centro sociale tipo Mano Negra, Negresses Vertes e gli Zebda, che nella prima giovinezza facevano proprio al mio caso con i loro inni "comunisti".
sì, poi quando i Noir Desir arrivarono qua in Italia in maniera più forte entrarono anche loro in quel circuito (legato a centri sociali) che però non era più così importante
#24
Inviato 30 gennaio 2014 - 22:47
edit: forse i Mano Negra e tutti quei gruppi qua da noi erano molto famosi perché supportavano il movimento dei centri sociali e degli alternativi della Upim, i Mano Negra proprio avevano fatto il concerto di protesta sulle macerie del Leoncavallo dopo il primo trasferimento, mi pare che avessero quel pubblico lì come zoccolo duro (altrimenti non si spiega come potessero avere successo dei cani simili), e poi penso fossero abbastanza commerciali e diretti nella proposta
Appunto, non era una fama assoluta, era una fama di settore legata ai centri sociali e ai giovincelli militanti. Non è che avessero chissà che esposizione.
Certo i Noir Desir, non facendo roba di quel tipo, non avevano proprio nessun tipo di fama da noi: ma che la proposta fosse più difficile proprio no, tant'è che in Francia vendevano enne volte tanto, semplicemente era meno politicizzabile, e in Italia purtroppo la musica "altra" è sinonimo di politica più o meno da sempre. Quando ci libereremo da questa pestilenza allora forse torneremo a avere una scena decente.
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#25
Inviato 30 gennaio 2014 - 22:51
Appunto, non era una fama assoluta, era una fama di settore legata ai centri sociali e ai giovincelli militanti. Non è che avessero chissà che esposizione.
Certo i Noir Desir, non facendo roba di quel tipo, non avevano proprio nessun tipo di fama da noi: ma che la proposta fosse più difficile proprio no, tant'è che in Francia vendevano enne volte tanto, semplicemente era meno politicizzabile, e in Italia purtroppo la musica "altra" è sinonimo di politica più o meno da sempre. Quando ci libereremo da questa pestilenza allora forse torneremo a avere una scena decente.
mah, ricordo che pure loro poi fecero concerti nei nostri centri sociali con i gruppi italiani politicizzati
difficile non ho idea nel senso che a me pare molto commerciale ma poi per avere successo devi anche avere qualcuno che ti spinge, i Mano Negra avevano quel giro e loro invece ci sono arrivati dopo (le dinamiche non le so) quando Manu Chao era ormai una star che suonava gratis in Piazza Del Duomo e cose del genere
edit: ecco, loro iniziarono a entrare in quel giro con 10 anni di ritardo (intendo in Italia eh) rispetto a altri
http://www.kronic.it....aspx?cID=33968
06/10/2002
Chi si sarebbe mai aspettato che per vedere un concerto dei Noir Désir avrei dovuto passare più di mezz`ora a vagare nei dintorni del Leoncavallo per riuscire a trovare un parcheggio e, oltretutto, farmi una simpatica passeggiata notturna visto che trovare un posto nelle vicinanze era impresa più che ardua?
Fino a sei mesi fa` sarebbe stata una cosa impensabile e invece, potere mediatico di un singolo fortunato, ecco che il fenomeno Noir Désir invade Milano facendo registrare un grandissimo numero di presenza nel più noto centro sociale del capoluogo lombardo.
Ad aprire le danze c`è, come da programma, Giorgio Canali, con il suo classico rock tutto grinta e cuore.
L`ex chitarra dei C.S.I. si danna l`anima come sempre riuscendo a tirar fuori un`energia che farebbe invidia a un ragazzino, ma purtroppo la tradizionale freddezza con cui vengono accolti i gruppi spalla in concerti di questo calibro non risparmia neanche un nome storico come il suo e la reazione del pubblico è molto timida.
#26
Inviato 30 gennaio 2014 - 23:03
e in Italia purtroppo la musica "altra" è sinonimo di politica più o meno da sempre. Quando ci libereremo da questa pestilenza allora forse torneremo a avere una scena decente.
Non vorrei iniziare un off topic, ma mi pare che in Italia negli ultimissimi anni sia già come vorresti più. Gruppi poltici rossi di successo non se ne sentono più, ma la scena è diventata ancora più scadente
#27
Inviato 30 gennaio 2014 - 23:06
e in Italia purtroppo la musica "altra" è sinonimo di politica più o meno da sempre. Quando ci libereremo da questa pestilenza allora forse torneremo a avere una scena decente.
Non vorrei iniziare un off topic, ma mi pare che in Italia negli ultimissimi anni sia già come vorresti più. Gruppi poltici rossi di successo non se ne sentono più, ma la scena è diventata ancora più scadente
domani sera suonano gli italiani Father Murphy proprio al Leoncavallo come i Noir Desir, chiamali pure scadenti!
con loro i COntrol Unit (pure loro nostrani) che sono stati convocati direttamente dai Factrix (una leggenda USA vivente) per uno split
le eccellenze di Oblomov si sprecano, è che non se le caga mai nessuno
#28
Inviato 30 gennaio 2014 - 23:08
I Noir Desir fecero pure un concerto lì ma c'entra poco col livello di fama raggiunto da quel disco. "Le vent nous portera" fu numero 1 in Italia per quattro settimane se non ricordo male. Ricordo tutti gli adulti intorno a me all'epoca, gente rimasta a Celentano per capirsi, canticchiare la canzone in tranquillità: non l'avevano beccata nei centri sociali, vai tranquillo.
Prima di quel disco sì, effettivamente credo non se li filasse proprio nessuno, a differenza degli altri citati che una fama legata a quei posti la avevano. E poi ovviamente Manu Chao solista, caso a parte e vera star.
Non vorrei iniziare un off topic, ma mi pare che in Italia negli ultimissimi anni sia già come vorresti più. Gruppi poltici rossi di successo non se ne sentono più, ma la scena è diventata ancora più scadente
Non saranno esplicitamente rossi, ma hanno sempre la spocchia di "impegnato" tipica della sinistra più vetusta, dai Baustelle a scendere. Hanno nascosto la bandiera ma sono sempre loro, fidati.
"SOVIET SAM" un blog billizzimo
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#29
Inviato 30 gennaio 2014 - 23:13
I Noir Desir fecero pure un concerto lì ma c'entra poco col livello di fama raggiunto da quel disco. "Le vent nous portera" fu numero 1 in Italia per quattro settimane se non ricordo male.
penso che quel concerto fosse nel periodo di quel brano, ora dovrei guardare; infatti ne parlarono ovunque
sì cmq è così, prima erano molto più underground come pubblico, più per specializzati ecco, non ho idea dei motivi (a me pare sempre che ci siano tanti gruppi che meriterebbero grossa fama e invece mai nessuno li caga, ho smesso da tempo di farmi domande del genere )
E poi ovviamente Manu Chao solista, caso a parte e vera star.
sì ma giusto quel popolo di ignoranti degli alternativi della Upim poteva lanciarlo (con poi una risonanza incredibile anche fuori dal circuito), avevano lanciato anche i 99 Posse che identificano il punto più basso della storia della merda (già farli rientrare in musica sarebbe un onore, concedo loro la M ma di merda)
#30
Inviato 30 gennaio 2014 - 23:23
La francia che ci piace
#31
Inviato 30 gennaio 2014 - 23:30
che riff serge :*
#32
Inviato 31 gennaio 2014 - 08:10
Al tempo il video di Le Vent Nous Portera era una droga: lo guardavo a ripetizione.
E tra l'altro, non so perchè ma...
vuvu: "Sembrate dei metallari che girano sghignazzando nel reparto di elettronica della Fnac."
#33
Inviato 31 gennaio 2014 - 08:26
#34
Inviato 31 gennaio 2014 - 08:59
mah, le notizie erano spesso confuse, non è che era in parte la solita invenzione della stampa che ci mangiava?. Certo Canant si comportò da robusto pezzo di merda...
ma difatti per anni è stata proprio la sinistra istituzionale a tenere in piedi quel teatrino e a fare il lavaggio del cervello a tutti i livelli (in confronto la tv di Silvio era acqua fresca): dal sinistrello borghese alla De Gregori con amicizie ai piani alti fino ai militanti dei concerti del festival dell'Unità (The Gang o pure cose meno famose), addirittura storpiando anche quello che arrivava dall'estero (la lettura dei Clash che abbiamo qua in Italia è incredibile, da film fantasy proprio), i risultati sono che ora ci rimangono tra i coglioni dei nostalgici (tra il popolo ma anche tra le figure politiche) che vivono in quel periodo (con rimpianti totalmente ingiustificati fondati su storie mitologiche)Io nei 90 proprio non li avevo mai sentiti nominare, mentre già seguivo invece quei gruppi da centro sociale tipo Mano Negra, Negresses Vertes e gli Zebda, che nella prima giovinezza facevano proprio al mio caso con i loro inni "comunisti".
Ora che Renzi ha dato in Italia il colpo finale alla falce e il martello, vado a riascoltarmi con nostalgia "200 ans d' hypochrisie", va...
forse almeno in questo ambito Renzi, provenendo da un mondo diverso, può fare qualcosa di buono (sperando che non diventi il veicolo dei suoi idoli tipo Jovanotti )
#35
Inviato 31 gennaio 2014 - 10:10
beh ma perché erano un prodotto più difficile dei Mano Negra e dei Les Négresses Vertes
Mah, in Francia erano molto più famosi loro di Negresses e Mano Negra eh, e intendo proprio da subito.
Ma certo che erano più famosi. Quando è andato in galera tutta la Francia era in lutto non perché era morta la moglie ma perché il più grande poeta contemporaneo vivente stava andando in gattabuia.
Stupendi anche i primi dischi, quel rock'n'roll al vetriolo, una specie di rockabilly reinterpretato.
Dovessero suonare dal vivo al di fuori della Francia ci andrei di corsa, è una delle mie band preferita in assoluto.
Ma le vent nous portera non si sentiva anche durante il periodo G8 ?
Oppure li c'era Manu Chao che poi ha "rilanciato" di conseguenza il pezzo dei Noir Desir ?
http://rateyourmusic...ceLORDofSILENCE
http://www.anobii.com/people/moro/
http://www.lastfm.it...r/BlackiceLORD/
la mamma dei sottogeneri del metal è sempre incinta
Che poi Hitler è un personaggio così black metal... esteticamente impossibile non restarne colpiti. Stalin è più death-grindcore. Mussolini garage-punk, Mao invece è doom.
#36
Inviato 31 gennaio 2014 - 10:11
beh ma perché erano un prodotto più difficile dei Mano Negra e dei Les Négresses Vertes
Mah, in Francia erano molto più famosi loro di Negresses e Mano Negra eh, e intendo proprio da subito.
Ma certo che erano più famosi.
io cercavo di spiegare come mai da noi non lo fossero e se ne parlasse solo a livello underground eh, facevo un'ipotesi (non so quanto vera); appena pubblicizzati per bene anche qua mi pare che siano stati celebrati (vabbeh nel frattempo Manu Chao era diventato il papa)
per facilità della musica si intende anche vendibilità dell'immagine, in questo senso i Mano Negra erano fortissimi in quel periodo dove il loro modello corrispondeva a quello che voleva il popolo (i Noir Desir forse meno)
edit: non so se vi siete accorti che i Neubauten in Italia ormai da qualche anno hanno raggiunto (facendo riscoprire pure i vecchi lavori) un pubblico molto più vasto (certo non mainstream) di quello di un tempo, come mai? Semplice: la moda di Berlino, nuovi alternativi, facilità del tatuaggio del loro simbolo, ecc., tutte piccole cose "commerciali" che li hanno portati alla ribalta in un paese dove una volta erano per pochissimi
#37
Inviato 31 gennaio 2014 - 10:50
Infatti in quegli anni andavano - relativamente - forte anche i già citati dEUS e Motorpsycho. Anche se loro a dire il vero cantavano in inglese. Ma persino gli Enfants Rouge di Cambuzat riuscivano ad avere qualche loro video in rotazione su Videomusic.
#38
Inviato 31 gennaio 2014 - 10:58
Secondo me semplicemente i Noir Désir in Italia hanno bucato discograficamente il periodo temporale in cui anche da noi ci fu un certo interesse per l'alternative rock "aggressivo", che secondo me (con il consueto annetto abbondante di ritardo rispetto al resto dell'occidente) è stato più o meno nel triennio '93-'95, durante il quale hanno infatti pubblicato solo il live.
Infatti in quegli anni andavano - relativamente - forte anche i già citati dEUS e Motorpsycho. Anche se loro a dire il vero cantavano in inglese. Ma persino gli Enfants Rouge di Cambuzat riuscivano ad avere qualche loro video in rotazione su Videomusic.
L'Enfance Rouge per anni sono stati poco cagati, poi è uscito questo (a mio parere molto bello) che era sempre sullo stesso genere ma presentava dei pezzi meno crudi
http://www.ondarock....nfancerouge.htm
(forse avevo aperto il topic, dopo guardo, la rece è di wago)
e hanno ricevuto grosse attenzioni
in ogni caso L'Enfance Rouge basano la loro carriera sui live più che sui dischi, sono un gruppo nomade per definizione; e sono a formazione mista e variabile (e non solo francese, ci sono passati anche italiani)
perché dei gruppi simili arrivino al pubblico ci deve essere prima un passaggio attraverso la comunicazione, i dEUS che citi (che cmq vennero dopo i Noir Desir, molto dopo) solo con The IDeal Crash sfondarono oltre l'undergound italiano (recensioni spaventose su Rumore e su altre riviste), con i primi lavori si parla di un gruppo con un successo più limitato
diciamo che per i Noir Desir ci fu un passaggio molto netto, prima undergound e poi di colpo famosissimi (in Italia eh); probabilmente fossero stati pubblicizati alla maneira giusta li avresti scoperti con 20 anni di anticipo
#39
Inviato 31 gennaio 2014 - 11:07
#40
Inviato 31 gennaio 2014 - 11:14
Motorpsycho.
i Motorpsycho erano dei grunger (poi hanno sperimentato altro) del nord-Europa in un periodo in cui il ritorno ai '70 era il top, si sono trovati inseriti in quel calderone (anche se secondo me erano molto meglio del 99% del grunge americano)
comunque nessuna delle band che citi ha subito quel passaggio da 0 (o poco più nel senso che erano cagati solo dagli specialisti) a 1000 che è toccato ai Noir Desir, si tratta di fenomeni cresciuti in maniera costante
#41
Inviato 31 gennaio 2014 - 11:22
Ricordo che pochissimi anni fa c'era della gente che era convinta che avessero fatto solo quell'album li.
http://rateyourmusic...ceLORDofSILENCE
http://www.anobii.com/people/moro/
http://www.lastfm.it...r/BlackiceLORD/
la mamma dei sottogeneri del metal è sempre incinta
Che poi Hitler è un personaggio così black metal... esteticamente impossibile non restarne colpiti. Stalin è più death-grindcore. Mussolini garage-punk, Mao invece è doom.
#42
Inviato 31 gennaio 2014 - 11:57
Cantat ha partecipato ad un paio di pezzi nel primo disco dei Timoria (1990).
#43
Inviato 31 gennaio 2014 - 11:58
Piccola curiosità.
Cantat ha partecipato ad un paio di pezzi nel primo disco dei Timoria (1990).
Vero!
E mi pare abbiano anche collaborato successivamente in qualcosa (che non so/non ricordo).
#44
Inviato 31 gennaio 2014 - 12:45
Piccola curiosità.
Cantat ha partecipato ad un paio di pezzi nel primo disco dei Timoria (1990).
beh tra l'altro in tempi in cui qua non era proprio famosissimo, io dei Tmoria conosco bene solo Viaggio che è molto bello (anche a oldfield piace)
#45
Inviato 01 febbraio 2014 - 12:49
Comunque mi sono ascoltato subito Veuillez rendre l'âme (à qui elle appartient) e infatti ho trovato quello che cercavo tra echi vari di Gun Club e Died Pretty. Dall'ascolto all'acquisto su amazon.it il passo è breve, specialmente se l'album in questione te lo tirano dietro nuovo a 4,77 Euro
#46
Inviato 07 aprile 2021 - 14:39
Quanto è nirvanesco stu pezzo, specie nella strofa (nel drumming è puro Dave Grohl)
Caro Sig.'Cliff' di Roma le confesso che non capito..
non vorrei sembrare pedante
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