
3° stagione che almeno da questo inizio sembra molto più simile alla 1° che alla 2°: tornano i diversi piani temporali, la coppia di detective (anche se ha un solo vero protagonista: il wayne hays di ali), i totem misteriosi rinvenuti sulla scena del crimine. allo stesso tempo però, i detrattori delle prediche filosofiche di rust cohle possono tirare un sospiro di sollievo perché sì, wayne hays è l'ennesimo antieroe solitario e tormentato (pure reduce del vietnam) da true detective, però parla come una persona normale e anche gli altri personaggi fanno uguale
tutto sommato mi sono piaciute queste prime 2 puntate, ma c'è un problema: il mistero alla base è più da procedurale della CBS e manca totalmente quel magnetismo inquietante che rese grande la 1° (forse irripetibile) stagione. però c'è un elemento "nuovo" alla formula che spero non si riveli solo un modo come un altro per giocare con lo spettatore e basta
ecco, potrebbero seguire SPOILER
come dicevo tornano i diversi piani temporali. abbiamo: 1980, i detectives hays e west che indagano sulla sparizione di una coppia di fratellini; 1990, 10 anni dopo l'agente hays viene sentito da dei colleghi che vogliono riaprire il caso; 2015, un anziano hays affetto da alzheimer viene intervistato da una televisione per rievocare il caso di 35 anni prima. ecco la malattia del vecchio hays non si riesce a capire quanto influenzi il racconto del passato che ci viene mostrato: è indipendente questa rievocazione o la vediamo attraverso i suoi ricordi (più o meno falsati)? questa incognita potrebbe portare ad interessanti conseguenze. siamo in zona memento, insomma