The Wolf Of Wall Street (Scorsese, 2014)
#51
Inviato 25 gennaio 2014 - 11:16
Vi assicuro che il mio "giudizio" resterebbe invariato anche se fosse il film di un giovanissimo esordiente al Sundance, un film bellissimo nella forma ma che oggi - e così com'è - non è necessario.
#52 Guest_cinemaniaco_*
Inviato 25 gennaio 2014 - 11:59
oggi - e così com'è - non è necessario.
cosa vorrebbe dire scusa?
#53
Inviato 25 gennaio 2014 - 12:36
oggi - e così com'è - non è necessario.
cosa vorrebbe dire scusa?
Esatto, questa è una delle affermazioni che più odio, 'non è necessario'.
Secondo me, alla base di ogni analisi critica di un film, ma anche di qualunque altra opera, dovrebbe esserci il tentativo di comprendere gli intenti dell'autore, la necessità secondo lui dunque, e poi in base anche al perseguimento riuscito o mancato di questi intenti oltre che a tutto il resto valutare.
Mentre vedevo il film già pensavo agli sbavazzi di Incidente. Serio.
Guarda, Pally, è preoccupante che non sbaviate tutti.
Non parlavo della tipa eh.
Guarda, Pally, posso dirti soltanto che mi dispiace che per essere indie o quello che volete essere dobbiate castigare le vostre pulsioni, mi dispiace proprio tanto.
#55
Inviato 25 gennaio 2014 - 13:42
Almeno cambia vestiario prima di dare a me dell'indie.
Indosso praticamente soltanto maglioncini e camicie da che ho dodici anni, se poi è diventato abbigliamento da Indie non so. E comunque non ti ho dato dell'Indie
Messaggio modificato da cerezo il 25 gennaio 2014 - 14:12
post segnalato e modificato dai moderatori
#56
Inviato 25 gennaio 2014 - 13:43
Stefano
Sono stato ad un loro concerto in prima fila, impiedi. Ubriaco fracico ed erano convinte fossi un fan sfegatato, mi dedicavano le canzoni mentre io per quasi due ore urlavo: troieee!
#57
Inviato 25 gennaio 2014 - 13:58
La recensione di OndaCinema: http://www.ondacinem...all_street.html
#58 Guest_cinemaniaco_*
Inviato 25 gennaio 2014 - 14:15
bravo gangi anche in apertura a tracciare il filo rosso preminente del cinema americano del 2013: la perversione del sogno americano, il capitalismo selvaggio, il dogma del "voglio tutto e lo voglio subito, non mi importa di leggi e regole", che unisce spring breakers, bling ring, pain & gain (te lo sei scordato) e the wolf of wall street (con un antecedente negli anni 20 de il grande gatsby)
#59
Inviato 25 gennaio 2014 - 14:31
Alfonso Signorini: "Hai mai aperto una cozza?"
Emanuele Filiberto: "Sì, guarda, tante. Ma tante..."
(La Notte degli Chef, Canale 5)
"passere lynchane che finiscono scopate dai rammstein"
"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
(Rocco Siffredi, videomessaggio sul web)
"Ah, dei campi da tennis. Come diceva Battiato nella sua canzone La Cura"
#60
Inviato 25 gennaio 2014 - 14:33
Ma comunque, parliamo di cose serie.
Il film sarà o non sarà da 10 e lode, e per me lo è, ma Margot Robbie di lodi ne merita a spruzzi.
incy, anche il protagonista quando parla con la zia inglese nel parco ti cita
Sono ufficialmente dipendente da carne giovane. Non penso ad altro e mi sveglio con la roccia vulcanica nelle mutande.
Alfonso Signorini: "Hai mai aperto una cozza?"
Emanuele Filiberto: "Sì, guarda, tante. Ma tante..."
(La Notte degli Chef, Canale 5)
"passere lynchane che finiscono scopate dai rammstein"
"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
(Rocco Siffredi, videomessaggio sul web)
"Ah, dei campi da tennis. Come diceva Battiato nella sua canzone La Cura"
#61
Inviato 25 gennaio 2014 - 15:09
pain & gain (te lo sei scordato)
affatto. se vai a guardare i miei commenti all'epoca dei trailer che postavi, vedi che già allora avevo intuito il parallelismo. semplicemente oltre al trailer non ho visto altro del film di Bay e piuttosto che parlarne per allungare il brodo ho preferito ometterlo.
#62 Guest_cinemaniaco_*
Inviato 25 gennaio 2014 - 15:20
pain & gain (te lo sei scordato)
affatto. se vai a guardare i miei commenti all'epoca dei trailer che postavi, vedi che già allora avevo intuito il parallelismo. semplicemente oltre al trailer non ho visto altro del film di Bay e piuttosto che parlarne per allungare il brodo ho preferito ometterlo.
me lo ricordo non ti incazzare
dicevo che ti sei scordato di citarlo. apprezzo l'onestà intellettuale ma volendo puoi aggiungerlo
#63
Inviato 25 gennaio 2014 - 15:24
Ma soprattutto un personaggio immortale.
Jordan Belfort è un Imperatore persiano. Jordan Belfort è un bambino capriccioso e famelico con una smisurata ambizione. Jordan Belfort è un istrionico capo tribù sciamanico che esorcizza le paure del suo popolo con sermoni e riti orgiastici. Jordan Belfort è un eroe wellesiano, tragicamente titanico forse troppo grande per il mondo in cui vive. Jordan Belfort è un incarnazione di Dioniso.
#64
Inviato 25 gennaio 2014 - 15:43
#65
Inviato 25 gennaio 2014 - 15:46
#66
Inviato 25 gennaio 2014 - 15:58
secondo me no e secondo me vederla così fa male al film. E' un aberrazione dell'uomo, la dimostrazione di come l'eccesso e la lontananza da una situazione naturale o terra-terra possano deformare un uomo. Era già sposato, sceglie un'altra donna, un modello migliore e più adeguato alle sue tasche, alla mentalità con cui se le riempiva e le svuotava; eppure riesce a tradire anche lei, non con scappatelle per quanto patologiche, ma con una maitresse che gli fa colare la cera dal culo alla nuca. E questo perché la disponibilità continua di droghe e sesso gli ha fottuto i circuiti del piacere e della ricompensa.tragicamente titanico forse troppo grande per il mondo in cui vive. Jordan Belfort è un incarnazione di Dioniso.
Dioniso, da quello che ho capito io, era la componente animale e pre-sociale dell'uomo, una rottura (istituzionalizzata) delle regole.
Invece i Jordan Belfort vivono in un'altra società e ad essa si conformano, che poi sia diversa da quella in cui viviamo noi con le palle sudate in metro, è un'altra questione. Ce la vendono, senza dipingerla esattamente com'è, un po' s'illudono anche loro, ma per essere chiari: se qualcuno esce dal cinema pensando davvero "voglio essere Jordan Belfort", è un po' un imbecille. Trovo giusto che si esca dalla sala senza odiare o amare l'essere umano di nome Jordan Belfort, che in un certo senso neanche appartiene a se stesso. Non penso neanche che possa esistere in alcun modo un film necessario, però i modi di essere superflui sono variegati e a me è sembrato di vedere un bel film, non so quando mi capiterà di rivederlo.
A proposito del Maurizio Costanzo show, a me l'ospitata del Joker al programma del personaggio di De Niro ha ricordato una di Aldo Busi, ma proprio uguale, compreso il balletto con cui si presenta al pubblico. Dubito che Phoenix si sia ispirato a quella, ma in certe parti, quando si mette a checcheggiare, la somiglianza era impressionante.
il primo maggiorenne che vedrò vestito da joker a carnevale, halloween o similia lo prendo per il culo di brutto
minimo un A STRONZOOOO, ANCORA STU JOKER? STRONZOOOO, vieni a casa mia che ho bisogno di una mano a sgomberare la mansarda, STRONZOOOO
There is a duality between thought and language reminiscent of that which I have described between dreaming and play
Man the sum of his climatic experiences Father said. Man the sum of what have you
#67
Inviato 25 gennaio 2014 - 16:32
Alfonso Signorini: "Hai mai aperto una cozza?"
Emanuele Filiberto: "Sì, guarda, tante. Ma tante..."
(La Notte degli Chef, Canale 5)
"passere lynchane che finiscono scopate dai rammstein"
"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
(Rocco Siffredi, videomessaggio sul web)
"Ah, dei campi da tennis. Come diceva Battiato nella sua canzone La Cura"
#68
Inviato 25 gennaio 2014 - 16:51
Comunque queste sono semplicemente delle immagini-idee che mi sono apparse dopo la "visione" del film.
Il paragone con Dioniso era soprattutto per quelle feste rituali in cui musica canti balli sostanza psicotrope portavano all'ebrezza, all'estasi
Comunque non è un analisi morale, nè tantomeno ho detto che è un modello da imitare
Insomma mi sembra di vedere qualche punto di contatto fra le due figure.
ma l'idea è ancora nebulosa...
#69
Inviato 25 gennaio 2014 - 17:50
Il film di Oliver Stone con Douglas è dell'87 quindi contemporaneo ai fatti narrati in questo. Per me basta e avanza, il tema è già trattato lì con tutti gli annessi e connessi, ed è pure più bello.
Stefano
Sono stato ad un loro concerto in prima fila, impiedi. Ubriaco fracico ed erano convinte fossi un fan sfegatato, mi dedicavano le canzoni mentre io per quasi due ore urlavo: troieee!
#71
Inviato 25 gennaio 2014 - 18:19
Stavolta ti quoto tutto il fatto è che la mia risposta non era solo al tuo commento, ma a quello che secondo me potevano pensare alcuni di quelli che al cinema ridevano anche per le battute sbagliate e roba del genere. C'è chi ha amato il personaggio e la vita che conduce, chi la critica ad essi, chi non la vede e per questo non ama e chi come limenitis la vede e non ama lo stesso, e penso sia una delle posizioni più interessanti, specie per chi come cinemaniaco scherza molto su quello che chiama snobismo, che forse è la ricerca di una morale nel film. Magari oltre al film sto interpretando male anche le varie opinioni, ma mi sembra sia così, come mi sembra che buona parte delle persone riesca ad apprezzarne la forma senza vederci né esaltazione né condanna imposte a posteriori, dal regista, il che mi sembra giusto. Questa sarebbe la parte di critica che mi sembra esulare dal film in séPero dovresti quotare tutto, altrimenti diventa fuorviante.
Comunque queste sono semplicemente delle immagini-idee che mi sono apparse dopo la "visione" del film.
Il paragone con Dioniso era soprattutto per quelle feste rituali in cui musica canti balli sostanza psicotrope portavano all'ebrezza, all'estasi
Comunque non è un analisi morale, nè tantomeno ho detto che è un modello da imitare
Insomma mi sembra di vedere qualche punto di contatto fra le due figure.
ma l'idea è ancora nebulosa...
A proposito del Maurizio Costanzo show, a me l'ospitata del Joker al programma del personaggio di De Niro ha ricordato una di Aldo Busi, ma proprio uguale, compreso il balletto con cui si presenta al pubblico. Dubito che Phoenix si sia ispirato a quella, ma in certe parti, quando si mette a checcheggiare, la somiglianza era impressionante.
il primo maggiorenne che vedrò vestito da joker a carnevale, halloween o similia lo prendo per il culo di brutto
minimo un A STRONZOOOO, ANCORA STU JOKER? STRONZOOOO, vieni a casa mia che ho bisogno di una mano a sgomberare la mansarda, STRONZOOOO
There is a duality between thought and language reminiscent of that which I have described between dreaming and play
Man the sum of his climatic experiences Father said. Man the sum of what have you
#72 Guest_cinemaniaco_*
Inviato 25 gennaio 2014 - 18:25
non voglio farla troppo semplice ma il film ci racconta la storia di una metamorfosi antropologica. belfort quando giunge nell'86 a wall street è un ragazzo acqua e sapone, e molto probabilmente non ha mai fatto uso di quella coca che il broker hanna si pippa tranquillamente al ristorante. un paio di anni dopo lo troviamo ricco da fare schifo, potente come pochi altri trentenni americani, alla guida di una ferrari con una gnocca che lo spompina
chi era jordan belfort? e chi siamo noi? noi siamo quelli un po’ ebeti che guardano dicaprio nel finale agghiacciante, sembra dirci scorsese. il fatto è che è molto complessa la faccenda. belfort non è solo un simbolo negativo da crocifiggere. era un truffatore certo, ma questo è quello che interessa meno a scorsese e winter. fanno un discorso molto più ampio, di portata davvero antropologica. ci sbattono in faccia le nostre storture e noi non possiamo ritrarci. durante il film abbiamo provato sotto sotto un po' di complicità con belfort o donnie? ci siamo ritrovati in qualcosa? e poi magari nella sequenza successiva i nostri anti-eroi si sono comportati così da schifo da farci retrocedere a giusta distanza
bene, questo vuol dire essere dei grandi. aver saputo riproporre un decimo della complessità della realtà (è il massimo a cui secondo me può aspirare il cinema o l'arte in generale). non dobbiamo nasconderci dietro un dito. siamo tutti una emanazione di questa società e anche se siamo critici e razionali nel nostro fondo i dogmi del nostro tempo sono ben inculcati. belfort non è dionisio, così come non è neanche satana. è un figlio degenere del proprio tempo. ma la malattia è latente nella società. i belfort di turno fanno esplodere i bubboni, tutto qua. bisogna guardare oltre, andare al nocciolo duro della questione. il film ci porta su questa strada
#73
Inviato 25 gennaio 2014 - 18:30
chi come limenitis la vede e non ama lo stesso, e penso sia una delle posizioni più interessanti, specie per chi come cinemaniaco scherza molto su quello che chiama snobismo
No ma non è una questione di morale non me ne può fregar di meno. È che sembra un remake di qualcos'altro. La cosa più interessante sono i culi ma a quel punto si guarda un buon porno e la cosa si risolve in tempi molto più brevi.
Stefano
Sono stato ad un loro concerto in prima fila, impiedi. Ubriaco fracico ed erano convinte fossi un fan sfegatato, mi dedicavano le canzoni mentre io per quasi due ore urlavo: troieee!
#74
Inviato 25 gennaio 2014 - 19:45
snobismo, che forse è la ricerca di una morale nel film.
Ecco, anche io credo che qui succeda qualcosa di simile, ma non comprendo da quando un'opera, per essere ben giudicata, deve avere una morale, non vedo cosa c'entri. Da che mondo è mondo c'è arte che esula dal contenere una morale, c'è anche arte immorale e c'è arte che è rappresentazione, e credo che questo TWOWS faccia parte proprio di questa ultima categoria.
#75
Inviato 25 gennaio 2014 - 20:20
formalmente è Scorsese al 100% della maniera (ovvero quello che volevano i fan dopo dieci anni di film "poco amati"), concettualmente è "Pain & Gain" + "Wall Street" + "American Psycho" + "Paura & Delirio a Las Vegas" + "Quei bravi ragazzi" (ascesa e caduta di un "boss"). Nulla di nuovo sul piatto eh, inutile rigirarare la frittata da una parte e dall'altra...e un "Margin Call" del caso dice le stesse cose (i veri mostri sono quelli in doppiopetto) ma in un ora e mezza. Qua è tutto (volutamente) spinto all'eccesso, turpiloquio e sesso, tant'è che spesso ho pensato a Oliver Stone più che a Scorsese...inevitabili ripetizioni e ridondanze.
Nonostante ciò moltissime scene spassose (quella delle droghe a effetto "immobilizzante" in ritardo è già negli annali), e Di Caprio + Jonah Hill sublimi
Margot Robbie voto 12...ma da dove cacchio sbuca sta qua???
#76
Inviato 25 gennaio 2014 - 20:24
quello che volevano i fan dopo dieci anni di film "poco amati"
Shutter Island gli mangia in testa a questo.
Stefano
Sono stato ad un loro concerto in prima fila, impiedi. Ubriaco fracico ed erano convinte fossi un fan sfegatato, mi dedicavano le canzoni mentre io per quasi due ore urlavo: troieee!
#77
Inviato 25 gennaio 2014 - 20:24
ma non comprendo da quando un'opera, per essere ben giudicata, deve avere una morale, non vedo cosa c'entri. Da che mondo è mondo c'è arte che esula dal contenere una morale
Vero, ad esempio la filmografia di Haneke. Uno che ancora non perde colpi e non scende a patti con niente e nessuno.
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#78 Guest_cinemaniaco_*
Inviato 25 gennaio 2014 - 20:32
Vero, ad esempio la filmografia di Haneke. Uno che ancora non perde colpi e non scende a patti con niente e nessuno.
basta menzionare questa brutta gente in questo topic bellissimo
#79
Inviato 25 gennaio 2014 - 22:38
divertente è divertente, le tre ore volano via...ma siamo già a forte rischio sopravvalutazione
(...)
concettualmente è "Pain & Gain" + "Wall Street" + "American Psycho" + "Paura & Delirio a Las Vegas" + "Quei bravi ragazzi" (ascesa e caduta di un "boss"). Nulla di nuovo sul piatto eh, inutile rigirarare la frittata da una parte e dall'altra...e un "Margin Call" del caso dice le stesse cose (i veri mostri sono quelli in doppiopetto) ma in un ora e mezza.
però scusa, in queste tre ore che volano via tu ci ha visto "concettualmente" 6 film diversi. già questo non è segno di "grandezza"? non per rigirare la frittata, eh (anzi proprio per quello )
#80
Inviato 26 gennaio 2014 - 03:30
però ragazzi qua c'è da dire - e mi sembra lo si dica poco - che c'è una analisi che non stento a definire antropologica. "scientifica" sarebbe troppo e pure errata, un po' come l'esperimento dei fratelli duke di una poltrona per due. il fatto è questo: dai denaro e potere ad una persona nata e cresciuta negli ultimi trent'anni nella società capitalistica occidentale (in particolare gli stati uniti), e dimmi cosa diventa. un jordan belfort?
non voglio farla troppo semplice ma il film ci racconta la storia di una metamorfosi antropologica. belfort quando giunge nell'86 a wall street è un ragazzo acqua e sapone, e molto probabilmente non ha mai fatto uso di quella coca che il broker hanna si pippa tranquillamente al ristorante. un paio di anni dopo lo troviamo ricco da fare schifo, potente come pochi altri trentenni americani, alla guida di una ferrari con una gnocca che lo spompina
chi era jordan belfort? e chi siamo noi? noi siamo quelli un po’ ebeti che guardano dicaprio nel finale agghiacciante, sembra dirci scorsese. il fatto è che è molto complessa la faccenda. belfort non è solo un simbolo negativo da crocifiggere. era un truffatore certo, ma questo è quello che interessa meno a scorsese e winter. fanno un discorso molto più ampio, di portata davvero antropologica. ci sbattono in faccia le nostre storture e noi non possiamo ritrarci. durante il film abbiamo provato sotto sotto un po' di complicità con belfort o donnie? ci siamo ritrovati in qualcosa? e poi magari nella sequenza successiva i nostri anti-eroi si sono comportati così da schifo da farci retrocedere a giusta distanza
bene, questo vuol dire essere dei grandi. aver saputo riproporre un decimo della complessità della realtà (è il massimo a cui secondo me può aspirare il cinema o l'arte in generale). non dobbiamo nasconderci dietro un dito. siamo tutti una emanazione di questa società e anche se siamo critici e razionali nel nostro fondo i dogmi del nostro tempo sono ben inculcati. belfort non è dionisio, così come non è neanche satana. è un figlio degenere del proprio tempo. ma la malattia è latente nella società. i belfort di turno fanno esplodere i bubboni, tutto qua. bisogna guardare oltre, andare al nocciolo duro della questione. il film ci porta su questa strada
Scorsese facendo questa rappresentazione fa la cosa più giusta,mostra l'ascesa e la caduta di chi vive il sogno americano e tutti anche in piccola parte aspira a viverlo
Alfonso Signorini: "Hai mai aperto una cozza?"
Emanuele Filiberto: "Sì, guarda, tante. Ma tante..."
(La Notte degli Chef, Canale 5)
"passere lynchane che finiscono scopate dai rammstein"
"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
(Rocco Siffredi, videomessaggio sul web)
"Ah, dei campi da tennis. Come diceva Battiato nella sua canzone La Cura"
#81
Inviato 26 gennaio 2014 - 08:19
divertente è divertente, le tre ore volano via...ma siamo già a forte rischio sopravvalutazione
(...)
concettualmente è "Pain & Gain" + "Wall Street" + "American Psycho" + "Paura & Delirio a Las Vegas" + "Quei bravi ragazzi" (ascesa e caduta di un "boss"). Nulla di nuovo sul piatto eh, inutile rigirarare la frittata da una parte e dall'altra...e un "Margin Call" del caso dice le stesse cose (i veri mostri sono quelli in doppiopetto) ma in un ora e mezza.
però scusa, in queste tre ore che volano via tu ci ha visto "concettualmente" 6 film diversi. già questo non è segno di "grandezza"? non per rigirare la frittata, eh (anzi proprio per quello )
no, intendevo dire che il film non dice e non mostra nulla che non si sia già visto in tanto cinema americano recente. Però lo fa indubbiamente con brio e ritmo indiavolato. Per il momento per me è un 7...dovrei rivederlo magari
#82
Inviato 26 gennaio 2014 - 21:56
Ma è un personaggio prevedibilissimo. Prevedibile lui, prevedibile l'anti-morale che incarna come pure lo sbirro sulla metro alla fine che invece incarna la rettitudine etc. Tutto già visto 1000 volte. La differenza la fanno gli attori e la direzione entrambi di altissimo livello e il film si lascia guardare. Però non basta su, non è il filmone che quando esci dalla sala vuoi rivedere.
Il film di Oliver Stone con Douglas è dell'87 quindi contemporaneo ai fatti narrati in questo. Per me basta e avanza, il tema è già trattato lì con tutti gli annessi e connessi, ed è pure più bello.
D'accordo con "lime". Visto stasera al cinema. Tutto ben fatto, tutto al posto giusto, Di Caprio bravo, però boh, per ora non mi da proprio voglia di rivederlo. Ad un certo punto poi la storia della droga (Qualude) rompe anche un pochino le scatole, la scena dove vanno in overdose "ritardata" mi ha infastidito tanto era lunga. "Casinò" mi sembra decisamente di altro livello, è un film che non mi stanco mai di rivedere.
#83
Inviato 27 gennaio 2014 - 01:58
Alfonso Signorini: "Hai mai aperto una cozza?"
Emanuele Filiberto: "Sì, guarda, tante. Ma tante..."
(La Notte degli Chef, Canale 5)
"passere lynchane che finiscono scopate dai rammstein"
"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
(Rocco Siffredi, videomessaggio sul web)
"Ah, dei campi da tennis. Come diceva Battiato nella sua canzone La Cura"
#84
Inviato 27 gennaio 2014 - 11:16
Sicuramente questo è il territorio di analisi più pertinente a fecondo.però ragazzi qua c'è da dire - e mi sembra lo si dica poco - che c'è una analisi che non stento a definire antropologica. "scientifica" sarebbe troppo e pure errata, un po' come l'esperimento dei fratelli duke di una poltrona per due. il fatto è questo: dai denaro e potere ad una persona nata e cresciuta negli ultimi trent'anni nella società capitalistica occidentale (in particolare gli stati uniti), e dimmi cosa diventa. un jordan belfort?
non voglio farla troppo semplice ma il film ci racconta la storia di una metamorfosi antropologica. belfort quando giunge nell'86 a wall street è un ragazzo acqua e sapone, e molto probabilmente non ha mai fatto uso di quella coca che il broker hanna si pippa tranquillamente al ristorante. un paio di anni dopo lo troviamo ricco da fare schifo, potente come pochi altri trentenni americani, alla guida di una ferrari con una gnocca che lo spompina
chi era jordan belfort? e chi siamo noi? noi siamo quelli un po’ ebeti che guardano dicaprio nel finale agghiacciante, sembra dirci scorsese. il fatto è che è molto complessa la faccenda. belfort non è solo un simbolo negativo da crocifiggere. era un truffatore certo, ma questo è quello che interessa meno a scorsese e winter. fanno un discorso molto più ampio, di portata davvero antropologica. ci sbattono in faccia le nostre storture e noi non possiamo ritrarci. durante il film abbiamo provato sotto sotto un po' di complicità con belfort o donnie? ci siamo ritrovati in qualcosa? e poi magari nella sequenza successiva i nostri anti-eroi si sono comportati così da schifo da farci retrocedere a giusta distanza
bene, questo vuol dire essere dei grandi. aver saputo riproporre un decimo della complessità della realtà (è il massimo a cui secondo me può aspirare il cinema o l'arte in generale). non dobbiamo nasconderci dietro un dito. siamo tutti una emanazione di questa società e anche se siamo critici e razionali nel nostro fondo i dogmi del nostro tempo sono ben inculcati. belfort non è dionisio, così come non è neanche satana. è un figlio degenere del proprio tempo. ma la malattia è latente nella società. i belfort di turno fanno esplodere i bubboni, tutto qua. bisogna guardare oltre, andare al nocciolo duro della questione. il film ci porta su questa strada
Esplicativa a questo riguardo l'inquadratura/specchio finale.
Le mie erano soltanto impenitenti elucubrazioni post-sbronza.
#85
Inviato 27 gennaio 2014 - 11:35
#86
Inviato 27 gennaio 2014 - 11:59
Ma è un personaggio prevedibilissimo. Prevedibile lui, prevedibile l'anti-morale che incarna come pure lo sbirro sulla metro alla fine che invece incarna la rettitudine etc. Tutto già visto 1000 volte. La differenza la fanno gli attori e la direzione entrambi di altissimo livello e il film si lascia guardare. Però non basta su, non è il filmone che quando esci dalla sala vuoi rivedere.
Il film di Oliver Stone con Douglas è dell'87 quindi contemporaneo ai fatti narrati in questo. Per me basta e avanza, il tema è già trattato lì con tutti gli annessi e connessi, ed è pure più bello.
Infatti, sembra un remake di Wall Street in cui il protagonista, però, è direttamente Gordon Gekko, seppure un gordongekko meno lucidamente psicopatico e più borderline. Non c'è qui, però, un personaggio diviso tra il bene e il male tipo Charlie Sheen con cui lo spettatore possa identificarsi e fermarsi un secondo a tirare il fiato: ci si immerge nell'esaltazione grandiosa del protagonista e si viene travolti da un'orgia continua che alla fine nausea, proprio come nauseante e irreale è la vita di chi è schiavo delle dipendenze.
Il fatto che manchi un castigo vero e proprio, per non parlare di una redenzione, mette solo in scena come anche la più folle mancanza del limite possa essere in alcuni casi funzionale al successo mondano. Il senso "morale" quindi non lo può più fornire il mondo esterno (anche la prigione è dorata). Al massimo può risiedere nella libera scelta dello spettatore di ripudiare questo stile di vita "perverso" e seguire altri valori, se ci riesce.
In questa mancanza di senso sta proprio l'aspetto disturbante di questo film. Tutto rimane disperato e irrisolto.
#87
Inviato 27 gennaio 2014 - 12:25
Infatti, sembra un remake di Wall Street in cui il protagonista, però, è direttamente Gordon Gekko, seppure un gordongekko meno lucidamente psicopatico e più borderline. Non c'è qui, però, un personaggio diviso tra il bene e il male tipo Charlie Sheen con cui lo spettatore possa identificarsi e fermarsi un secondo a tirare il fiato: ci si immerge nell'esaltazione grandiosa del protagonista e si viene travolti da un'orgia continua che alla fine nausea, proprio come nauseante e irreale è la vita di chi è schiavo delle dipendenze.
Il fatto che manchi un castigo vero e proprio, per non parlare di una redenzione, mette solo in scena come anche la più folle mancanza del limite possa essere in alcuni casi funzionale al successo mondano. Il senso "morale" quindi non lo può più fornire il mondo esterno (anche la prigione è dorata). Al massimo può risiedere nella libera scelta dello spettatore di ripudiare questo stile di vita "perverso" e seguire altri valori, se ci riesce.
In questa mancanza di senso sta proprio l'aspetto disturbante di questo film. Tutto rimane disperato e irrisolto.
esatto. il cinema di Stone è spesso moralista (che è diverso da "morale") e "Wall street" era un film a tesi, con tanto di antitesi e di sintesi finale che redimeva il personaggio scisso tra "bene e male" (come lo spettatore). nel film di Scorsese non c'è alcuna catarsi, è una accelerazione perpetua finché non ci si schianta. e dopo aver distrutto la prima macchina non c'è alcuna lezione da imparare: piuttosto ci si sistema e si cerca un'altra macchina da far schiantare
#88
Inviato 27 gennaio 2014 - 12:36
E' tutto Scorsese che è così - e per fortuna
mi ricorda un po' Moro.
Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.
Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).
#89
Inviato 27 gennaio 2014 - 12:42
Perchè The Departed ("Il bene e il male") che catarsi o redenzione offre?
E' tutto Scorsese che è così - e per fortuna
nessuna redenzione, ma quella vendetta -l'eliminazione del traditore- è per sua natura catartica (scena che non c'era nel ben più amaro finale di "Infernal Affairs")
#90
Inviato 27 gennaio 2014 - 15:05
Caro sig. Bernardus...
"Echheccazzo gdo cresciuto che nin sei altro."<p>Scontro tra Titanic
#91
Inviato 27 gennaio 2014 - 15:51
#92
Inviato 27 gennaio 2014 - 15:56
come al solito io prima di vedere un film mi faccio una opinione: non mi piacerà.
Ma sei sempre tu quello che ha annunciato che andrà a vedere "La grande bellezza" anche se sa già che gli farà cagare?
E tutto questo masochismo è solo per poi poter polemizzare con degli sconosciuti su un forum?
PS naturalmente non ti chiedo quando mai il cinema di un regista muscolare e sopra le righe come Scorsese NON è stato "chiassoso" o quando mai un regista come lui, abituato fin dai primi film a budget medio-alti, ha fatto film con "la fame vera di stomaco"...
aspetta che adesso arrivi quell'altro genio secondo il quale il cinema non è arte
vedrai che anche lui ci ha capito tutto
mi ricorda un po' Moro.
Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.
Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).
#93
Inviato 27 gennaio 2014 - 16:09
vi vedo belli carichi! Scorsese nei suoi capolavori dei 70 (che lo hanno fatto diventare quello che è e avere il budget per fare quello che ha fatto di brutto ) faceva film difficili, sofferti, spesso silenziosamente violenti. La fame di stomaco è tutta nel protagonista che Scorsese sembra conoscere bene nell'empatia di una sua probabile condizione di sofferenza-insofferenza di giovane regista contro. Dopo questa fase ha comunque fatto buon cinema ma anche quando lo ha fatto non mi è mai sembrato Scorsese. Riguardo alla Grande Bellezza non vado a vederlo per commentarlo, ma perché un mio grande amico mi continua a dire che è bellissimo. Vedremo. Ciao e fatevi un buon tè che è quasi ora.
come al solito io prima di vedere un film mi faccio una opinione: non mi piacerà.
Ma sei sempre tu quello che ha annunciato che andrà a vedere "La grande bellezza" anche se sa già che gli farà cagare?
E tutto questo masochismo è solo per poi poter polemizzare con degli sconosciuti su un forum?
PS naturalmente non ti chiedo quando mai il cinema di un regista muscolare e sopra le righe come Scorsese NON è stato "chiassoso" o quando mai un regista come lui, abituato fin dai primi film a budget medio-alti, ha fatto film con "la fame vera di stomaco"...
aspetta che adesso arrivi quell'altro genio secondo il quale il cinema non è arte
vedrai che anche lui ci ha capito tutto
Caro sig. Bernardus...
"Echheccazzo gdo cresciuto che nin sei altro."<p>Scontro tra Titanic
#94
Inviato 27 gennaio 2014 - 16:17
E'una delle chiavi di successo dei suoi film, da sempre.
#95
Inviato 27 gennaio 2014 - 16:30
Il montaggio è sempre della sua fida collaboratrice Thelma Shoonmaker (temo di aver sbagliato il cognome)?
E'una delle chiavi di successo dei suoi film, da sempre.
Insieme praticamente da sempre, due capi.
Meravigliosi sono. Nel 70 come oggi.
#96
Inviato 27 gennaio 2014 - 18:46
primo: gli interpreti, di caprio per quanto bravo è una spanna sotto de niro. capisco poi che sia una biografia, ma il film gira completamente intorno al protagonista. concedendo così poco spazio ai comprimari, che non vengono adeguatamente approfonditi (joe pesci e sharon stone erano di tutt'altra pasta e si spartivano la scena e i tempi).
secondo: gli eccessi, tre ore di coca, orge e volgarità assortite potevano essere misurate meglio e con più stile (della gente è uscita dal cinema al baccanale aereo citato nella recensione). monotonia e fastidio alle porte.
per il resto, cinema diretto come si deve e che non annoia un secondo. scorsese ha 70 anni, ma ne dimostra trenta di meno quando si tratta di fondere classico e moderno.
terzo posto nel podio dello scorsese degli anni 00.
Voto: 7,5
#97
Inviato 27 gennaio 2014 - 21:30
1a parte: voto 4
2a parte: voto 7
#98
Inviato 28 gennaio 2014 - 03:35
1a parte: voto 4
la prima parte è uno schiacciasassi perfetto.montaggio,movimenti di macchina,dialoghi ti immergono completamente dentro quel mondo.
Alfonso Signorini: "Hai mai aperto una cozza?"
Emanuele Filiberto: "Sì, guarda, tante. Ma tante..."
(La Notte degli Chef, Canale 5)
"passere lynchane che finiscono scopate dai rammstein"
"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
(Rocco Siffredi, videomessaggio sul web)
"Ah, dei campi da tennis. Come diceva Battiato nella sua canzone La Cura"
#99
Inviato 28 gennaio 2014 - 08:09
per me è semplicemente una commediola su Wall Street (argomento sempre delicato, complesso, di cui la gente sa poco o niente) raccontato da un (o uno che fa il) teenager. il bello è che dice di essere basato su una storia vera, ma qui l'unica cosa vera sembra essere a grandi linee l'ascesa e la discesa di Jordan. sarà per questo motivo che Paura e Delirio a Las Vegas mi fa schifo, così come molti film di Oliver Stone. ah i dialoghi credevo fossero molto più schacciasassi, come dici tu, roba da fastidio fisico. invece i dialoghi mi sembrano più o meno quelli di altri film ma molto meno cinici e spietati, più votati insomma a puntare all'eccesso filmico piuttosto che all'eccesso del fenomeno vero e proprio, che appunto è già di per sè un eccesso. molto meglio la 2a parte, li si che i dialoghi sono degni del cinema con la "C", come tra Jordan e il poliziotto sullo yacht.
1a parte: voto 4
la prima parte è uno schiacciasassi perfetto.montaggio,movimenti di macchina,dialoghi ti immergono completamente dentro quel mondo.
#100
Inviato 28 gennaio 2014 - 08:18
Belfort e i suoi amici ovviamente non hanno visto Freaks. Lo sono, si comportano spontaneamente cosi'.
La scena della festa. Di caprio che ripete "steve madden", la masturbazione. La telefonata-esempio di di caprio, tipo gli scherzi delle medie.
La polizia che irrompe nella pubblicita, i pugni in viso e in pancia. Il finale.
Il 10% delle famiglie possiede il 46.6% della ricchezza. Solo 3 anni fa era il 45.7%. Tornatevene in metro con le palle sudate. Nel frattempo io mi faccio leccare il caviale dalle palle da Heidi.
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