Checco Zalone
#101
Inviato 11 dicembre 2019 - 16:44
www.crm-music.com
Mettere su un gruppo anarcho wave a 40 anni.
#102
Inviato 11 dicembre 2019 - 17:05
cerchiobbottismo 100%
Potrebbe sembrare, magari lo è anche, ma per me è una "trappola" per prendere per il culo senza che il perculato se ne accorga che invece apprezza.
Certe condivisioni su facebook di persone filo salviniane fanno capire che non lo hanno capito molto bene secondo me
Non lo hanno capito no, ma non so se questo sia un punto di merito per Zalone o una semplice paraculata.
Però questo discorso si potrebbe fare pure con Fantozzi (altro livello): anche lì la maggior parte di chi rideva lo faceva senza capirci un cazzo.
#103
Inviato 11 dicembre 2019 - 17:10
Alfonso Signorini: "Hai mai aperto una cozza?"
Emanuele Filiberto: "Sì, guarda, tante. Ma tante..."
(La Notte degli Chef, Canale 5)
"passere lynchane che finiscono scopate dai rammstein"
"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
(Rocco Siffredi, videomessaggio sul web)
"Ah, dei campi da tennis. Come diceva Battiato nella sua canzone La Cura"
#104
Inviato 11 dicembre 2019 - 18:07
Albanese non fa ridere, Checco Zalone si. Poi penso che non freghi niente a nessuno delle sue idee (ma basta conoscerlo un minimo per capirle)
Hanno entrambi un pubblico che ai loro film ride, certamente quello di Zalone di dimensioni maggiori. Poi Albanese ha dimostrato di valere al di fuori di quello specifico personaggio, che tendenzialmente, come tanti altri di altri, doveva / poteva essere rilegato agli sketch televisivi.
The core principle of freedom
Is the only notion to obey
#105
Inviato 11 dicembre 2019 - 18:53
credo l'unica battuta che mi ha fatto sorridere in tutto il video sia stata "prima l'italiano".
per il resto pericolosamente superficiale (ma è zalone style al 100%) trito e ritrito, evito di tirare in ballo il sacro pesce
bello figo gu ha fatto di meglio e prima
#106
Inviato 23 dicembre 2019 - 10:02
Statisticamente parlando, non lo so.
#107
Inviato 23 dicembre 2019 - 10:55
#108
Inviato 23 dicembre 2019 - 12:24
Secondo me lui non è razzista, semplicemente è uno che doveva continuare a fare cabaret (io l'ho visto una volta dal vivo mille anni fa quando non era ancora famoso e devo dire che mi fece ridere parecchio e senza i filtri nazional-popolari (che nel caso di specie l'hanno reso per nulla incisivo, zero divertente e molto paraculo) era davvero cattivo (nel senso buono ovviamente). Semplicemente, come anche per Benigni (che negli spettacoli dal vivo negli anni 70 e primi 80 era spettacolare), il cinema non è il loro mestiere, e infatti fanno solo film di merda (ma soldi a palate).
Se io voglio che gli uccelli cadano fulminati, gli uccelli devono cadere stecchiti dagli alberi. Sono il furore di Dio, la terra che io calpesto mi vede e trema.
Don't you know there ain't no devil there's just god when he's drunk.
#109
Inviato 23 dicembre 2019 - 14:45
'Nsomma, alcuni suoi sketch son decisamente riusciti però non lo metterei assolutamente a livello di un genio come il primo Benigni che nonostante il declino pauroso mi sembra abbia reso molto meglio anche al cinema (Non ci resta che piangere off course anche se li il merito e più di Troisi), io le commediole all'acqua di rose di Zalone non son mai riuscito nemmeno a finirle se devo essere sincero.
#110
Inviato 23 dicembre 2019 - 15:07
Statisticamente parlando, non lo so.
#111
Inviato 23 dicembre 2019 - 15:16
Il piccolo Diavolo pure, poi va beh è diventato inveracondo ma Zalone lo è sempre stato, a livello di un Pieraccione senza manco un Ceccherini a salvare un po' la situazione.
Poi è anche vero che tra i comici post settanta Benigni è stato quello che ha perso di più nel passaggio su grande schermo (Verdone, Troisi, Nuti in questo campo gli son tutti superiori) ma proprio perchè il suo tipo di comicità così diretto, improvvisato e fantasioso è sempre stato più adatto al medium teatro-televisione secondo me, un po' come Grillo, altro gigante del periodo finito anche lui male ma per motivi diversi.
#112
Inviato 23 dicembre 2019 - 16:43
'Nsomma, alcuni suoi sketch son decisamente riusciti però non lo metterei assolutamente a livello di un genio come il primo Benigni che nonostante il declino pauroso mi sembra abbia reso molto meglio anche al cinema (Non ci resta che piangere off course anche se li il merito e più di Troisi), io le commediole all'acqua di rose di Zalone non son mai riuscito nemmeno a finirle se devo essere sincero.
No, ma non volevo dire che Zalone sia al livello di Benigni, per carità, volevo solo rimarcare come entrambi siano animali da palcoscenico e non da macchina da presa.
Ciò detto, resto dell'idea che - seppur siano meglio di quelli di Zalone, che sono quasi in cinepanettone-zone - i film di/con Benigni siano tutti più o meno pessimi, al più appena sufficienti, e non si avvicinano manco alla lontana ad una commedia a caso di un Monicelli, di un Risi o di un Germi.
("Non ci resta che piangere" non mi ha mai fatto ridere - prendo il titolo alla lettera... -, per dire, lo trovo proprio un filmetto inutile con giusto un paio di gag riuscite, non ho mai capito lo status di cult che si è guadagnato francamente).
Se io voglio che gli uccelli cadano fulminati, gli uccelli devono cadere stecchiti dagli alberi. Sono il furore di Dio, la terra che io calpesto mi vede e trema.
Don't you know there ain't no devil there's just god when he's drunk.
#113
Inviato 23 dicembre 2019 - 16:49
Non ci resta che piangere l'è soave dai, poi chiaro che Risi, Monicelli e Germi son superiori, son tre maestri del cinema mondiale con ben altre ambizioni e competenze, mi sembra un termine di paragone alquanto improprio.
#114
Inviato 23 dicembre 2019 - 17:04
Non ci resta che piangere l'è soave dai, poi chiaro che Risi, Monicelli e Germi son superiori, son tre maestri del cinema mondiale con ben altre ambizioni e competenze, mi sembra un termine di paragone alquanto improprio.
Ma più o meno improprio, dai, parliamo di commedie italiane, mica sto paragonando le pere con le astronavi.
Semplicemente da una parte ci sono dei maestri del cinema, dall'altra un grande cabarettista che non sa fa fare grande cinema (perché non è il suo mestiere)...
E dirò di più, i film di Benigni non si avvicinano neanche ai più prosaici - rispetto ai maestri di cui sopra - film di Verdone (ovviamente parlo dei primi), che si vede che è uno che ha i tempi comici cinematografici e sa stare dietro ad una mpd.
(Su "Non ci resta che piangere" evidentemente sarò io ad avere dei problemi, in effetti piace a tutti.)
Se io voglio che gli uccelli cadano fulminati, gli uccelli devono cadere stecchiti dagli alberi. Sono il furore di Dio, la terra che io calpesto mi vede e trema.
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#115
Inviato 23 dicembre 2019 - 17:14
Non ci resta che piangere l'è soave dai, poi chiaro che Risi, Monicelli e Germi son superiori, son tre maestri del cinema mondiale con ben altre ambizioni e competenze, mi sembra un termine di paragone alquanto improprio.
Ma più o meno improprio, dai, parliamo di commedie italiane, mica sto paragonando le pere con le astronavi.
Semplicemente da una parte ci sono dei maestri del cinema, dall'altra un grande cabarettista che non sa fa fare grande cinema (perché non è il suo mestiere)...
E dirò di più, i film di Benigni non si avvicinano neanche ai più prosaici - rispetto ai maestri di cui sopra - film di Verdone (ovviamente parlo di primi), che si vede che è uno che ha i tempi comici cinematografici e sa stare dietro ad una mpd.
(Su "Non ci resta che piangere" evidentemente sarò io ad avere dei problemi, in effetti piace a tutti.)
Verdone infatti di quella generazione di comici passati al grande schermo è stato anche uno dei più studiati, anche prima dell'essere mentorato da Leone.
Zalone comunque al tempo dei primi film si sentiva davvero tanto che massacrava tutti gli ultimi cinepanettoni in serie o anche i film comici / commedie più innocui e ignavi. Ora è diventato lui ciò che sostituiva, forse, ma più come ruolo che come contenuti effettivi. Sicuramente quest'ultimo sarà decisivo.
Il piccolo Diavolo pure, poi va beh è diventato inveracondo ma Zalone lo è sempre stato, a livello di un Pieraccione senza manco un Ceccherini a salvare un po' la situazione.
Poi è anche vero che tra i comici post settanta Benigni è stato quello che ha perso di più nel passaggio su grande schermo (Verdone, Troisi, Nuti in questo campo gli son tutti superiori) ma proprio perchè il suo tipo di comicità così diretto, improvvisato e fantasioso è sempre stato più adatto al medium teatro-televisione secondo me, un po' come Grillo, altro gigante del periodo finito anche lui male ma per motivi diversi.
Che ne pensi di Faccia di Picasso?
The core principle of freedom
Is the only notion to obey
#116
Inviato 23 dicembre 2019 - 17:17
Statisticamente parlando, non lo so.
#117
Inviato 23 dicembre 2019 - 17:21
Non ci resta che piangere l'è soave dai, poi chiaro che Risi, Monicelli e Germi son superiori, son tre maestri del cinema mondiale con ben altre ambizioni e competenze, mi sembra un termine di paragone alquanto improprio.
Ma più o meno improprio, dai, parliamo di commedie italiane, mica sto paragonando le pere con le astronavi.
Semplicemente da una parte ci sono dei maestri del cinema, dall'altra un grande cabarettista che non sa fa fare grande cinema (perché non è il suo mestiere)...
E dirò di più, i film di Benigni non si avvicinano neanche ai più prosaici - rispetto ai maestri di cui sopra - film di Verdone (ovviamente parlo dei primi), che si vede che è uno che ha i tempi comici cinematografici e sa stare dietro ad una mpd.
(Su "Non ci resta che piangere" evidentemente sarò io ad avere dei problemi, in effetti piace a tutti.)
Verdone è cinematograficamente nettamente superiore a Benigni ma il campo da gioco è più o meno lo stesso cioè quello dei cosidetti malincomici provenienti dalla tv (Non stop, Ondalibera ecc..), autori di sketch memorabili e anche di film divertenti che a metà anni 80 hanno soppiantato la commedia all'italiana classica senza però avere come dicevo nè le stesse ambizioni nè le stesse competenze.
Si tratta chiaramente di un mini-genere ben più modesto e limitato, del resto basta paragonare la regia di Verdone con quella di un Risi, la recitazione di Troisi con quella di un Tognazzi o le sceneggiature di Nuti con quelle di Age e Scarpelli per capire che siamo su due piano molto diversi.
Che poi Benigni sia il più debole anche all'interno di questo minifilone son abbastanza d'accordo, proprio per i motivi che ho già scritto sopra.
#118
Inviato 23 dicembre 2019 - 17:23
Il piccolo Diavolo pure, poi va beh è diventato inveracondo ma Zalone lo è sempre stato, a livello di un Pieraccione senza manco un Ceccherini a salvare un po' la situazione.
Poi è anche vero che tra i comici post settanta Benigni è stato quello che ha perso di più nel passaggio su grande schermo (Verdone, Troisi, Nuti in questo campo gli son tutti superiori) ma proprio perchè il suo tipo di comicità così diretto, improvvisato e fantasioso è sempre stato più adatto al medium teatro-televisione secondo me, un po' come Grillo, altro gigante del periodo finito anche lui male ma per motivi diversi.
Che ne pensi di Faccia di Picasso?
Ho visto solo Lucignolo e qualche risata la strappa, meglio dei film di Pieraccioni sicuramente, in genere Ceccherini mi sembra un talentino un po' sottovalutato, se ben utilizzato è spesso piuttosto bravo.
#119
Inviato 23 dicembre 2019 - 17:31
Ho letto che ha avuto un ruolo importante nella scrittura del Pinocchio di Garrone dopo la bella partecipazione a Il racconto dei racconti, magari ne nasce una bella collaborazione come succedeva ai bei tempi della commedia italiana.
#120
Inviato 23 dicembre 2019 - 17:33
...e poi ha bestemmiato in tv, meriterebbe un premio solo per quello.
#121
Inviato 23 dicembre 2019 - 22:18
Spezzo una lancia in favore di Benigni: non avranno chissà quali pretese, ma "Johnny Stecchino" e "Il mostro" rimangono due film divertentissimi, altroché. E a "La vita è bella", pur con tutte le sue imprecisioni, non riesco onestamente a volergli male.
"Il piccolo diavolo" invece parte molto bene (più che altro grazie al solito immenso Walter Matthau), ma purtroppo va a puttane con la comparsa dell'insopportabile personaggio della Braschi (ancor più pessima del solito). Terribili "Pinocchio" e "La tigre e la neve". "Non ci resta che piangere" credo di non averlo mai visto per intero...
#122
Inviato 23 dicembre 2019 - 23:32
Verdone sì, un pochino meglio ma non un genio. E immagino che suo padre qualche cosa glielo abbia insegnato all'epoca.
L'ho già citato, ma mi piace ripetermi, a un incontro ai tempi dell'università ricordo che Benvenuti (Alessandro) dava la colpa del declino di un certo tipo di cinema italiano proprio al giro di comici che fra la fine Settanta e inizio Ottanta invasero gli studi cinematografici (e ovviamente si metteva dentro pure lui). Perché si ritrovarono tutti molto impreparati rispetto al mezzo e fecero, chi più chi meno, dei gran danni.
E in effetti il livello è piuttosto triste in generale di quel filone lì.
#123
Inviato 24 dicembre 2019 - 07:00
concordo con Benvenuti (il cui Ivo il tardivo è un piccolo gioiello), comunque alcuni film di Benigni ho la curiosità di rivederli.
#124
Inviato 24 dicembre 2019 - 09:23
Zalone è uno dei pochi a fregarsene del politicamente corretto in un'era in cui va di moda indignarsi per tutto.
Tanto basta per considerarlo un personaggio interessante.
Ritengo però che sia più bravo come cabarettista, i suoi film alla fine non sono altro che una raccolta di gag, alcune delle quali comunque riuscitissime, con un comune filo conduttore.
Mi chiamo Ash, reparto ferramenta
#125
Inviato 24 dicembre 2019 - 09:52
il campo da gioco è più o meno lo stesso cioè quello dei cosidetti malincomici provenienti dalla tv
Il migliore e unico vero uomo di cinema di quella generazione e' Maurizio Nichetti, ovviamente il piu' dimenticato.
Tutti gli altri mi paiono onestamente intercambiabili in quanto ad approccio imbranato e anti-cinematografico alla regia, con la relativa eccezione di Verdone e in parte di Benvenuti (non di Nuti i cui svolazzi registici se possibile mi sembravano spesso piu' goffi della sciatteria dei colleghi, ma ammetto di conoscerlo poco non avendomi mai fatto ridere).
Benigni come personaggio-attore mi sembra sinceramente superiore a quasi tutti, non a caso e' l'unico ad aver fatto gran belle cose diretto da altri: Berlinguer ti voglio bene, Chiedo asilo, Il minestrone, Down by Law, La voce della luna.
#126
Inviato 24 dicembre 2019 - 10:17
Verdone sì, un pochino meglio ma non un genio. E immagino che suo padre qualche cosa glielo abbia insegnato all'epoca.
L'ho già citato, ma mi piace ripetermi, a un incontro ai tempi dell'università ricordo che Benvenuti (Alessandro) dava la colpa del declino di un certo tipo di cinema italiano proprio al giro di comici che fra la fine Settanta e inizio Ottanta invasero gli studi cinematografici (e ovviamente si metteva dentro pure lui). Perché si ritrovarono tutti molto impreparati rispetto al mezzo e fecero, chi più chi meno, dei gran danni.
E in effetti il livello è piuttosto triste in generale di quel filone lì.
È così, è come viene narrato quel periodo nella storiografia del cinema italiano. 20 anni dopo il loro equivalente in un altro media saranno i libri dei comici di Zelig
il campo da gioco è più o meno lo stesso cioè quello dei cosidetti malincomici provenienti dalla tv
Il migliore e unico vero uomo di cinema di quella generazione e' Maurizio Nichetti, ovviamente il piu' dimenticato.
Tutti gli altri mi paiono onestamente intercambiabili in quanto ad approccio imbranato e anti-cinematografico alla regia, con la relativa eccezione di Verdone e in parte di Benvenuti (non di Nuti i cui svolazzi registici se possibile mi sembravano spesso piu' goffi della sciatteria dei colleghi, ma ammetto di conoscerlo poco non avendomi mai fatto ridere).
Benigni come personaggio-attore mi sembra sinceramente superiore a quasi tutti, non a caso e' l'unico ad aver fatto gran belle cose diretto da altri: Berlinguer ti voglio bene, Chiedo asilo, Il minestrone, Down by Law, La voce della luna.
Sono d'accordo, ma quell'approccio quando al centro cè qualcuno di abbastanza carismatico [es: Ricomincio da Tre] funziona. Ho anche il sospetto che se a dirigerlo allo stesso modo ci fosse stato un grosso autore si parlerebbe di stile rivoluzionario.
Comunque, avendo letto più volte di chi non ama o non è riuscito a finire "Non ci resta che piangere", faccio una domanda, che nasce da uno stereotipo ma cerca anche di sondare per eventualmente smentirlo: quanti di coloro che hanno scritto ciò vengono da sopra il Po?
The core principle of freedom
Is the only notion to obey
#127
Inviato 24 dicembre 2019 - 10:19
POPOLARE
Zalone è uno dei pochi a fregarsene del politicamente corretto.
Non di tutto il politicamente corretto.
Solo quello che porta gli italiani in libera uscita il sabato sera di corsa verso le casse di un cinema di periferia.
Solo quello che, legittimato da quel gran simpaticone di Zalone, serve per giustificare il libero sfogo.
Lo ricordavano anche le nobili pensatrici MariaGiovanna "mani bucate" Maglie e Annalisa Chirico in tv qualche sera fa: gli italiani si sono rotti, vogliono anche usare un linguaggio rapinoso, incontrollato, gretto, libero (d'essere - presumibilmente - ingiurioso e denigratorio). E che palle, dov'è il problema? E lasciamoli dire/fare (gli italiani!)
Zalone è un paraculo. Sa benissimo dove colpire, e colpisce sempre là.
Tanto c'è puntuale l'aedo tricolore o una Mariavosa Mancuso a dive: "che stupidi, sti vadical chic, non capiscono che il Genio sta pvendendo in givo pvovio gli italiani medi vazzisti e omofobi" (si possono prendere per il culo quelli con la erre moscia o si diventa paladini della libertà di espressione solo puntando i negri e i froci?)
Intanto è cambiato il mondo, è cambiato il cinema, e l'industria agonizzante del cinematografo ancora resta appesa a un modello di avanspettacolo che sa di muffa e di rancido.
Ancora tocca osannare chi presenta i nuovissimi 'mostri' ben sapendo che, pur castigati dalla drammaturgia, il pubblico sovrano si identificherà con pensieri, opere e omissioni tenuti durante lo svolgimento del compitino iper-premeditato. Mai con il castigo, peraltro assai soft (Luca Pasquale Medici e Gennaro Nunziante non sono Dino Risi o Monicelli...)
L'identificazione, l'endorsement (e relativa autoassoluzione) riguarda sempre l'armamentario più meschino, quello legittimato - ribadisco - per il fatto stesso di essere mostrato, e di essere narrativizzato come elemento generatore di Sacro Riso (e - per qualcuno - Sacra Derisione, ma tanto chi se ne fotte).
Pare che sia questa la strada maestra per meritarsi scranno parlamentare a vita, in luogo di "certi reperti" (come caldeggia in queste ore il Sommo Interprete dello spirito italico e fine esegeta della Zalone opera omnia)
Perchè si ride, di cosa si ride, non importa più.
La risata è laica, del resto.
L'ambiguità di Zalone, che invece stupido non è, si conferma laidamente vomitevole.
Mai però quanto la sua bruttezza e inchiavabilità (si possono prendere per il culo, vero, i cessi inchiavabili, o si diventa paladini della libertà di espressione solo puntando i negri e i froci?)
#128
Inviato 24 dicembre 2019 - 10:30
Sono d'accordo, ma quell'approccio quando al centro cè qualcuno di abbastanza carismatico [es: Ricomincio da Tre] funziona. Ho anche il sospetto che se a dirigerlo allo stesso modo ci fosse stato un grosso autore si parlerebbe di stile rivoluzionario.
Ma anche per me "Ricomincio da tre" e' un bel film, eh.
Anche se a livello registico Troisi era forse il piu' sfasciato e trasandato di tutti.
Non sono neanche sicuro che a quel tipo di "cinema" avrebbe giovato avere registi piu' forti. Per dire, "Non ci resta che piangere" funziona anche per quell'aria da scherzo tra amici, improvvisato e un po' cialtrone. Con dietro la mdp un Monicelli, per dire, sarebbe stato sicuramente un film piu' compatto e decoroso, ma forse oggi sarebbe dimenticato come sono stati dimenticati (ingiustamente) i suoi "Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno" e "I picari".
#129
Inviato 24 dicembre 2019 - 10:33
talmente politicamente scorretto che Salvy vuole gia' farlo senatore
-> https://video.repubb...I0-C4-P1-S1.4-T
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#130
Inviato 24 dicembre 2019 - 10:40
Ma anche per me "Ricomincio da tre" e' un bel film, eh.Sono d'accordo, ma quell'approccio quando al centro cè qualcuno di abbastanza carismatico [es: Ricomincio da Tre] funziona. Ho anche il sospetto che se a dirigerlo allo stesso modo ci fosse stato un grosso autore si parlerebbe di stile rivoluzionario.
Anche se a livello registico Troisi era forse il piu' sfasciato e trasandato di tutti.
Non sono neanche sicuro che a quel tipo di "cinema" avrebbe giovato avere registi piu' forti. Per dire, "Non ci resta che piangere" funziona anche per quell'aria da scherzo tra amici, improvvisato e un po' cialtrone. Con dietro la mdp un Monicelli, per dire, sarebbe stato sicuramente un film piu' compatto e decoroso, ma forse oggi sarebbe dimenticato come sono stati dimenticati (ingiustamente) i suoi "Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno" e "I picari".
Proprio in questi giorni pensavo a Bertoldo e a quel 1984 in cui tutti andavano a vedere Non ci resta che piangere e io scelsi l’altro...il film è infatti per lo più dimenticato, eppure Tognazzi/Nichetti/Arena/Sordi mica sciocchezze, una storia radicata nel folklore, un insieme comunque di storie ilari. Ma Bertoldo racconta il basso, il lercio insieme all’astuto, la ferocia dei poveri e dei ricchi, Monicelli insomma.
#131
Inviato 24 dicembre 2019 - 11:06
Benigni come personaggio-attore mi sembra sinceramente superiore a quasi tutti, non a caso e' l'unico ad aver fatto gran belle cose diretto da altri: Berlinguer ti voglio bene, Chiedo asilo, Il minestrone, Down by Law, La voce della luna.
Non so Tom, ad esempio in "Down by law" (che ovviamente è un super capo), traspare la costante sensazione che Benigni sia non dico fuori posto ma sempre sul filo del rasoio, ad un passo dal baratro dell'eccesso. Poi lì alla fine funziona bene anche per via della vena surrealistica del cinema di Jarmusch, ma mi pare quasi una fortunata combinazione di eventi (che infatti non si è più ripetuta).
Il medium cinema da un lato castra la sua incontenibile potenza e la sua irruenza, ma d'altro canto il nostro non riesce a tenerle completamente a bada, con un risultato finale che non è né carne né pesce.
"La voce della luna" lo vidi al cinema (avrò avuto 15 o 16 anni) quando uscì e poi non l'ho più rivisto. Per altro non ricordo molto del film, anche perché passai buona parte del tempo a limonare e allungare le mani con la mia ragazza dell'epoca...
Se io voglio che gli uccelli cadano fulminati, gli uccelli devono cadere stecchiti dagli alberi. Sono il furore di Dio, la terra che io calpesto mi vede e trema.
Don't you know there ain't no devil there's just god when he's drunk.
#132
Inviato 24 dicembre 2019 - 11:32
ma che te ne frega dei meno o dei più sei grande ormai, è ora di pensare a una moto di grossa cilindrata.
#133
Inviato 24 dicembre 2019 - 11:40
Non per altro, ma mi mancano le basi.
Mi sono comunque stupito nel realizzare che Benigni non esce con un suo film nuovo da addirittura 14 anni.
Banalmente, confrontarlo con chi si presenta nej multisala un Natale sì e uno no mi pare molto ingeneroso.
ma che te ne frega dei meno o dei più sei grande ormai, è ora di pensare a una moto di grossa cilindrata.
#134
Inviato 24 dicembre 2019 - 12:13
#135
Inviato 24 dicembre 2019 - 13:22
si potrebbe cambiare il titolo topic?
le parole checco e zalone le trovo insopportabili (in più la discussione si è aperta ad altro)
Caro sig. Bernardus...
"Echheccazzo gdo cresciuto che nin sei altro."<p>Scontro tra Titanic
#136
Inviato 24 dicembre 2019 - 16:25
POPOLARE
Zalone meglio di Pieraccioni e Aldo,Giovanni e Giacomo, peggio di tutti gli altri
Non capirò mai questo ridimensionamento astioso di Aldo Giovanni e Giacomo, ok ora fanno pena ma nel loro periodo d'oro erano spesso notevolissimi con un tipo di comicità sghemba, apolitica e fantasiosa come non si è vista spesso in Italia.
Anche i loro primi film, pur molto depotenziati, erano più che dignitosi.
#137
Inviato 24 dicembre 2019 - 16:40
Statisticamente parlando, non lo so.
#138
Inviato 24 dicembre 2019 - 16:48
Non si può non amarlo per via dei tanti sketch genialoidi piazzati qua e là, ma basterebbe la malriuscita imitazione della scrittura della famosa lettera dei fratelli Caponi per passare tranquillamente ad altro.
Di Benigni applicato al cinema mi taccio - e specie su quella imperdonabile e ruffiana mistificazione che è La vita è bella ed insisto: tra tutti i comici mutuati dal piccolo schermo il più talentuoso (e soggetto a crescita esponenziale) in quest'altra parte del campo è Verdone, e il tempo gli darà il riconoscinento che merita.
Aldo Giovanni e Giacomo ne' loro cenci erano inattaccabili: poi si sa, se hai buone idee, ma poche, lontano non vai, specie se il tuo CC dorme sonni tranquilli
mi ricorda un po' Moro.
Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.
Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).
#139
Inviato 24 dicembre 2019 - 16:51
Checcho Zalone mi è antipatico come Paolo Villaggio (paraculo e luogocomunista uno, arrogante e indispettito l'altro), però bisogna riconoscergli il merito di aver suonato alt-folk apocalittico di destra meglio dei Death in June. https://www.youtube....h?v=D2jq8LnDZ7w
Non ci resta che piangere un capolavoro senza tempo, non a caso nella filmografia minima di Enrico Ghezzi.
Il personaggio di Benigni al cinema - Johnny Stecchino, La vita è bella... – deve molto a Down By Law (e viceversa, Down By Law deve tanto alla miglior prova cinematografica del toscanaccio).
E un passo di quella danza era costituito dal tocco più leggero che si potesse immaginare sull'interruttore, quel tanto che bastava a cambiare...
... adesso
e la sua voce il grido di un uccello
sconosciuto,
3Jane che rispondeva con una canzone, tre
note, alte e pure.
Un vero nome.
#140
Inviato 24 dicembre 2019 - 16:57
Zalone è uno dei pochi a fregarsene del politicamente corretto
Mi ricordo di aver visto un suo film anni fa...non ricordo il titolo, poi ho lasciato perdere perchè non mi piace Zalone, per quel che ricordo se ci sta uno politicamente corretto è proprio Zalone.
#141
Inviato 24 dicembre 2019 - 17:38
Zalone meglio di Pieraccioni e Aldo,Giovanni e Giacomo, peggio di tutti gli altri
Peggio di Pieraccioni è impossibile,si avvicina un pò Panariello che già è pessimo ma almeno ci prova a far ridere con scarso successo almeno su di me.
Consiglierei di cambiare il titolo del topic in "Comici falliti".
#142
Inviato 24 dicembre 2019 - 17:46
Zalone meglio di Pieraccioni e Aldo,Giovanni e Giacomo, peggio di tutti gli altri
Peggio di Pieraccioni è impossibile,si avvicina un pò Panariello che già è pessimo ma almeno ci prova a far ridere con scarso successo almeno su di me.
peggio dei film di ezio greggio credo nulla
Alfonso Signorini: "Hai mai aperto una cozza?"
Emanuele Filiberto: "Sì, guarda, tante. Ma tante..."
(La Notte degli Chef, Canale 5)
"passere lynchane che finiscono scopate dai rammstein"
"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
(Rocco Siffredi, videomessaggio sul web)
"Ah, dei campi da tennis. Come diceva Battiato nella sua canzone La Cura"
#143
Inviato 24 dicembre 2019 - 18:46
A parte un Totò, la risata non è frutto di uno sketch. Spesso è frutto di un lungo lavoro scenico che porta ad una risata amara per compatire la sventura. Pensate ad un Verdone o a Fantozzi, non fanno ridere per la battuta, ma per la mestizia. Anche il Toisi com il famoso "mo me lo segno", la battuta è fatta dopo un lungo colpire ai reni su Troisi che solo spazientito si permette di passare all'attacco. Insomma il mattatore manifesto è troppo telefonato per far reggere il lato comico in un film. Il film comico ha bisogno di una storia e un personaggio tragico.
Caro sig. Bernardus...
"Echheccazzo gdo cresciuto che nin sei altro."<p>Scontro tra Titanic
#144
Inviato 24 dicembre 2019 - 19:13
Mi costa molto dirlo ma ahimè Non ci resta che piangere, preso come film tout court, è robetta (meno ancora delle pur dignitose esperienze registiche di Troisi, specie la prima)
Non si può non amarlo per via dei tanti sketch genialoidi piazzati qua e là, ma basterebbe la malriuscita imitazione della scrittura della famosa lettera dei fratelli Caponi per passare tranquillamente ad altro.
Di Benigni applicato al cinema mi taccio - e specie su quella imperdonabile e ruffiana mistificazione che è La vita è bella ed insisto: tra tutti i comici mutuati dal piccolo schermo il più talentuoso (e soggetto a crescita esponenziale) in quest'altra parte del campo è Verdone, e il tempo gli darà il riconoscinento che merita.
Aldo Giovanni e Giacomo ne' loro cenci erano inattaccabili: poi si sa, se hai buone idee, ma poche, lontano non vai, specie se il tuo CC dorme sonni tranquilli
Verdone è effettivamente il più cinematograficamente valido, del resto è l'unico che ha studiato e che può vantare un apprendistato con un genio come Leone, però anche lui mi lascia l'impressione di non essere mai riuscito a trasformasi compiutamente in farfalla, anzi al netto di alcune opere molto valide (Compagni di scuola, Maledetto il giorno che ti ho incontrato) si ha spesso la sensazione che il Verdone regista imbrigli il Verdone comico che era lasciato a briglia sciolta nei primi film, non a caso i più universalmente ricordati.
#145
Inviato 24 dicembre 2019 - 19:15
Mi costa molto dirlo ma ahimè Non ci resta che piangere, preso come film tout court, è robetta (meno ancora delle pur dignitose esperienze registiche di Troisi, specie la prima)
Non si può non amarlo per via dei tanti sketch genialoidi piazzati qua e là, ma basterebbe la malriuscita imitazione della scrittura della famosa lettera dei fratelli Caponi per passare tranquillamente ad altro.
Di Benigni applicato al cinema mi taccio - e specie su quella imperdonabile e ruffiana mistificazione che è La vita è bella ed insisto: tra tutti i comici mutuati dal piccolo schermo il più talentuoso (e soggetto a crescita esponenziale) in quest'altra parte del campo è Verdone, e il tempo gli darà il riconoscinento che merita.
Aldo Giovanni e Giacomo ne' loro cenci erano inattaccabili: poi si sa, se hai buone idee, ma poche, lontano non vai, specie se il tuo CC dorme sonni tranquilli
Verdone è effettivamente il più cinematograficamente valido, del resto è l'unico che ha studiato e che può vantare un apprendistato con un genio come Leone, però anche lui mi lascia l'impressione di non essere mai riuscito a trasformasi compiutamente in farfalla, anzi al netto di alcune opere molto valide (Compagni di scuola, Maledetto il giorno che ti ho incontrato) si ha spesso la sensazione che il Verdone regista imbrigli il Verdone comico che era lasciato a briglia sciolta nei primi film, non a caso i più universalmente ricordati.
limitando il discorso strettamente a livello tecnico l'ultimo verdone si è proprio involuto direi
Alfonso Signorini: "Hai mai aperto una cozza?"
Emanuele Filiberto: "Sì, guarda, tante. Ma tante..."
(La Notte degli Chef, Canale 5)
"passere lynchane che finiscono scopate dai rammstein"
"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
(Rocco Siffredi, videomessaggio sul web)
"Ah, dei campi da tennis. Come diceva Battiato nella sua canzone La Cura"
#146
Inviato 24 dicembre 2019 - 19:26
Guardare anche la triste fine di un maestro come Argento.
#147
Inviato 25 dicembre 2019 - 10:09
Zalone è uno dei pochi a fregarsene del politicamente corretto.
Non di tutto il politicamente corretto.
Solo quello che porta gli italiani in libera uscita il sabato sera di corsa verso le casse di un cinema di periferia.
Solo quello che, legittimato da quel gran simpaticone di Zalone, serve per giustificare il libero sfogo.
Lo ricordavano anche le nobili pensatrici MariaGiovanna "mani bucate" Maglie e Annalisa Chirico in tv qualche sera fa: gli italiani si sono rotti, vogliono anche usare un linguaggio rapinoso, incontrollato, gretto, libero (d'essere - presumibilmente - ingiurioso e denigratorio). E che palle, dov'è il problema? E lasciamoli dire/fare (gli italiani!)
Zalone è un paraculo. Sa benissimo dove colpire, e colpisce sempre là.
Tanto c'è puntuale l'aedo tricolore o una Mariavosa Mancuso a dive: "che stupidi, sti vadical chic, non capiscono che il Genio sta pvendendo in givo pvovio gli italiani medi vazzisti e omofobi" (si possono prendere per il culo quelli con la erre moscia o si diventa paladini della libertà di espressione solo puntando i negri e i froci?)
Intanto è cambiato il mondo, è cambiato il cinema, e l'industria agonizzante del cinematografo ancora resta appesa a un modello di avanspettacolo che sa di muffa e di rancido.
Ancora tocca osannare chi presenta i nuovissimi 'mostri' ben sapendo che, pur castigati dalla drammaturgia, il pubblico sovrano si identificherà con pensieri, opere e omissioni tenuti durante lo svolgimento del compitino iper-premeditato. Mai con il castigo, peraltro assai soft (Luca Pasquale Medici e Gennaro Nunziante non sono Dino Risi o Monicelli...)
L'identificazione, l'endorsement (e relativa autoassoluzione) riguarda sempre l'armamentario più meschino, quello legittimato - ribadisco - per il fatto stesso di essere mostrato, e di essere narrativizzato come elemento generatore di Sacro Riso (e - per qualcuno - Sacra Derisione, ma tanto chi se ne fotte).
Pare che sia questa la strada maestra per meritarsi scranno parlamentare a vita, in luogo di "certi reperti" (come caldeggia in queste ore il Sommo Interprete dello spirito italico e fine esegeta della Zalone opera omnia)Perchè si ride, di cosa si ride, non importa più.
La risata è laica, del resto.
L'ambiguità di Zalone, che invece stupido non è, si conferma laidamente vomitevole.
Mai però quanto la sua bruttezza e inchiavabilità (si possono prendere per il culo, vero, i cessi inchiavabili, o si diventa paladini della libertà di espressione solo puntando i negri e i froci?)
Si ma il confronto lo dovete fare coi suoi contemporanei.
I suoi contemporanei sono Ficarra e Picone, Albanese, Pio e Amedeo, Alessandro Siani... e qualcun altro, con questi va confrontato.
Troppo facile, troppo comodo e direi anche estremamente banale citare Risi, Monicelli ecc...
Tra l’altro è il tipico modo di fare di chi non lo sopporta, quello di chiamare in causa i classici e dire eh ma vuoi mettere con...
Boh, qui sono spuntati fuori Villaggio, Non ci resta che piangere.... siamo nel 2019, e il film di Zalone esce a gennaio 2020.
L’analisi fatela con quello che passa il convento oggi.
Altrimenti io mi gioco Totò e Peppino e magari anche Walter Chiari, che ne so...
Mi chiamo Ash, reparto ferramenta
#148
Inviato 25 dicembre 2019 - 11:02
Alessandro Siani
Ecco, peggio dei suoi film (da regista) non c'è niente.
#149
Inviato 25 dicembre 2019 - 11:12
www.crm-music.com
Mettere su un gruppo anarcho wave a 40 anni.
#150
Inviato 25 dicembre 2019 - 11:37
Non capisco come fate a giudicare un film che manco è uscito.
Un film? Non si sta giudicando un film.
Stiamo parlando di Checco Zalone, e dello scintillante medagliere di paladino della libera manifestazione del pensiero (a cazzi suoi!) che il popolo del rutto libero pretende a grande, grandissima voce.
Al limite si commentano i film precedenti, molto fortunati al botteghino e cinematograficamente inesistenti.
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