Tunng: Comments Of The Inner Chorus (2006)
#1
Inviato 06 dicembre 2006 - 18:55
A voi la parola.
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三生石
#2
Inviato 06 dicembre 2006 - 19:35
#3
Inviato 07 dicembre 2006 - 08:17
come difatti, il disco è ben piazzato nella mia classifica del 2006.
#4
Inviato 11 dicembre 2006 - 19:33
#5
Inviato 11 dicembre 2006 - 20:33
notevole, fila via che è un piacere dall'inizio alla fine
#6
Inviato 12 dicembre 2006 - 16:29
Insomma per farla breve un Tunng scaricato può andare anche a genio, averci investito 20 e più Euro fa provare un pò di regrets..
IO gli euro ce li ho investiti (e non 20, bisogna sapersi muovere ma i cd li si riesce a pagare anche molto meno) e non me ne sono pentito affatto.
Uno dei dischi dell'anno per me, senza dubbio. Ed un disco forse troppo "sottile" per una fruizione distratta. Se lo si ascolta bene il paragone ai book lascia un pò il tempo che trova......
#7
Inviato 12 dicembre 2006 - 18:15
#8
Inviato 13 dicembre 2006 - 16:55
Il fatto che abbiamo opinioni divergenti non significa che qualcuno di noi l'ha ascoltato più o meno tempo, meglio o peggio dell'altro.
Sinceramente mi riesce difficile pensarne l'esistenza senza Books e Marz dei rispettivi esordi, e comunque non intendevo col mio pensiero macchiarlo di peccati originali per via di presunte origini. A me smuove così così, tutto qua
Lungi da me pensare che, avendolo ascoltato molto, io sia l'unico a poterne parlare con il giusto discernimento. Ma ritengo soltanto che, dopo numerosi ascolti, quella "patina" di "Books" che è abbastanza evidente ai primi approcci, sbiadisca in favore di un suono molto personale ed abbastanza originale (tenuto conto dei vari richiami: dal glitch pop al cut'n'paste al folk più classico).
Tutto qui.
Del resto oramai tutti si richiamano e si rifanno a tutti e trovare delle origini, più o meno nobili, ad un disco non è certo riconoscergli un peccato "originario"
#9
Inviato 13 dicembre 2006 - 17:21
Sono anch'io tra coloro che i Books qui ce li vedono a stento: "Comments Of The Inner Chorus" è un album che parte semplicemente da un approccio folk che punta molto su una forma-canzone semplice, a tratti quasi di pop corale, arricchita da inserti più o meno glitch non collocati a bella posta per un qualche motivo estetico, ma inseriti in maniera coerente in un contesto omogeneo, ben congegnato e che, nell'attuale ambito "alt-folk" mi pare trovi ben poche altre produzioni alla stessa altezza (per esempio i Grizzly Bear).
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