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Tunng: Comments Of The Inner Chorus (2006)


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8 replies to this topic

#1 frankie teardrop

    The scars on my wrists may seem like a crime

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Inviato 06 dicembre 2006 - 18:55

Delizioso e, a suo modo, "ricercato" lavoro di elettro-folk, Comments  Of The Inner Chorus è la conferma del talento dei Tunng, compagine inglese al suo secondo disco. Le intrusioni glitch fanno da contraltare alle melodie sempre in bilico tra coralità ed intimismo, in un susseguirsi di ballate suadenti. Colpisce, poi, la ricercatezza mai banale e mai "ottusamente" sofisticata degli arrangiamenti. Un sound già ampiamente maturo, per uno dei dischi più riusciti dell'anno.

A voi la parola.

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#2 Peel Slowly And See

    Roadie

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Inviato 06 dicembre 2006 - 19:35

Ho ascoltato sia questo che il disco dell'anno scorso, e pur non essendo rimasto particolarmente colpito dalla musica di questi artisti, devo dire che comunque sono due lavori discreti.
  • 0

#3 Mark Lanegan

    mainstream Star

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Inviato 07 dicembre 2006 - 08:17

hai già detto tu Frankie, e io condivido tutto.

come difatti, il disco è ben piazzato nella mia classifica del 2006.
  • 0

#4 aSaucerfulOfSecrets

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Inviato 11 dicembre 2006 - 19:33

la mia opinione la trovate qui


http://www.musicmap..../new.asp?id=103
  • 0

#5 aatman

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Inviato 11 dicembre 2006 - 20:33

alla fine nella mia classifica l'ho messo come primo  :)

notevole, fila via che è un piacere dall'inizio alla fine
  • 0

#6 Thereisalight

    Anziano

  • Redattore OndaRock
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Inviato 12 dicembre 2006 - 16:29

Insomma per farla breve un Tunng scaricato può andare anche a genio, averci investito 20 e più Euro fa provare un pò di regrets..


IO gli euro ce li ho investiti (e non 20, bisogna sapersi muovere ma i cd li si riesce a pagare anche molto meno) e non me ne sono pentito affatto.
Uno dei dischi dell'anno per me, senza dubbio. Ed un disco forse troppo "sottile" per una fruizione distratta. Se lo si ascolta bene il paragone ai book lascia un pò il tempo che trova......
  • 0

#7 InTheBasement

    mainstream Star

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  • 1102 Messaggi:

Inviato 12 dicembre 2006 - 18:15

In questo disco soprattutto ci sono delle belle canzoni, non è sicuramente originale ma un posto in classifica alla fine se lo meriterà perchè è comunque formalmente preciso e si è fatto ascoltare parecchio (anche se loro live alla fine mi hanno deluso).
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#8 Thereisalight

    Anziano

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Inviato 13 dicembre 2006 - 16:55

Il fatto che abbiamo opinioni divergenti non significa che qualcuno di noi l'ha ascoltato più o meno tempo, meglio o peggio dell'altro.
Sinceramente mi riesce difficile pensarne l'esistenza senza Books e Marz dei rispettivi esordi, e comunque non intendevo col mio pensiero macchiarlo di peccati originali per via di presunte origini. A me smuove così così, tutto qua


Lungi da me pensare che, avendolo ascoltato molto, io sia l'unico a poterne parlare con il giusto discernimento. Ma ritengo soltanto che, dopo numerosi ascolti, quella "patina" di "Books" che è abbastanza evidente ai primi approcci, sbiadisca in favore di un suono molto personale ed abbastanza originale (tenuto conto dei vari richiami: dal glitch pop al cut'n'paste al folk più classico).
Tutto qui.
Del resto oramai tutti si richiamano e si rifanno a tutti e trovare delle origini, più o meno nobili, ad un disco non è certo riconoscergli un peccato "originario" ;)
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#9 music won't save you

    reprobo

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Inviato 13 dicembre 2006 - 17:21

Ricordo che già sul vecchio forum si era dibattuto abbastanza su questo disco, con opinioni anche piuttosto divergenti. A qualche mese di distanza mi sento di ribadire quanto detto allora, ovvero che mi sembra tra le proposte più fresche dell'anno e che il discorso sui richiami - già di per sé alquanto sterile - qui rischia di risultare poco pertinente in ragione della prospettiva di analisi dalla quale si parte.
Sono anch'io tra coloro che i Books qui ce li vedono a stento: "Comments  Of The Inner Chorus" è un album che parte semplicemente da un approccio folk che punta molto su una forma-canzone semplice, a tratti quasi di pop corale, arricchita da inserti più o meno glitch non collocati a bella posta per un qualche motivo estetico, ma inseriti in maniera coerente in un contesto omogeneo, ben congegnato e che, nell'attuale ambito "alt-folk" mi pare trovi ben poche altre produzioni alla stessa altezza (per esempio i Grizzly Bear).
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in eremitaggio su http://musicwontsaveyou.com




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