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Music Crossing X V I I I Coronasummer Edition, Mandate I Pacchi A Cerezo, Chi Non Partecipa È Un Non-Anglofono


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4496 replies to this topic

#4451 .Cyclo

    Utente obsoleto

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Inviato 05 agosto 2020 - 20:18

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Vezhlivy Otkaz - Военные куплеты (War Songs) Russia - 2017

 

Eccomi, finalmente!

 

E' bastato che diminuisse un po' la temperatura e ho trovato la forza per approfondire l'ascolto dell'album che mi è arrivato.

 

Derogando ad una delle regole solite di questo topic, avevo contattato il mio donatore (non è stato difficile capire chi era) per chiedergli delle chiavi di lettura per un album così lontano dalle mie normali preferenze e molto poco estivo.

E questo mi è stato di aiuto nel tirare le fila di un ascolto piuttosto complesso.

 

Posso dirvi che i Vezhlivy Otkaz sono un ensemble con quasi 35 anni di vita, che ruota intorno alla figura di Roman Suslov, musicista e allevatore di cavalli (non che la cosa sia importante, ma l'accostamento mi è sembrato curioso anche se mentre scrivo mi è venuto in mente che Giovanni Lindo è nella stessa condizione); questo album arriva a distanza di 7 anni dal precedente e la band è composta da una decina di elementi.

 

Ma in sostanza, che album è?

E' una raccolta di canzoni di pezzi sul tema della guerra anche se (secondo le note di copertina dell'album) in realtà non si capisce di che guerra si tratti, chi siano le parti che lo combattono, chi siano i generali o i soldati: potrebbe anche essere che la guerra è solo una metafora.

 

Musicalmente, devo dire che il primo ascolto mi ha ricordato gli Stormy Six di Musica Maccheronica (ricorderete che i regali sono stati distribuiti poco dopo la miliarizzazione di quell'album), con strutture dei pezzi molto libere, una grande varietà di tempi e ritmiche, inserimenti di fiati (tromba e saxofono) e violini, richiami alla musica circense o da banda ed inevitabili richiami alla musica militare.

C'è, in War Songs, una sezione ritmica da urlo e capace di costeggiare a tratti una sorta di funk o di ricordare quasi ritmiche giamaicane come in Hopak che probabilmente è il mio pezzo preferito dell'album:

 

 

Mi è piaciuto questo lavoro? Mi ha molto interessato e sicuramente mi è piaciuto molto di più di quello che credevo mi sarebbe piaciuto e comunque, alla fin fine, non è poi così complicato da ascoltare e seguire.

Onestamente non so se passerò ad altri lavori della band ma, magari, chissà, in inverno....

 

Donatore misterioso, che mi consiglieresti di ascoltare, nel caso che...?

 

Intanto, mille grazie per un ascolto sicuramente non consueto ma stimolante.

 

https://otkaz.bandcamp.com/ se qualcun altro vuole ascoltarlo.


  • 3

#4452 bungle

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Inviato 06 agosto 2020 - 12:07

 

 

Donatore misterioso, che mi consiglieresti di ascoltare, nel caso che...?

 

Intanto, mille grazie per un ascolto sicuramente non consueto ma stimolante.

 

https://otkaz.bandcamp.com/ se qualcun altro vuole ascoltarlo.

 

Ti ringrazio dell'impegno e della buona volontà dimostrata :) E' un gruppo a cui tengo tantissimo, so che non era propriamente un ascolto estivo leggero, ma mi faceva piacere condividere uno dei miei album preferiti dello scorso decennio. Quello che hai scritto è tutto vero e corretto, la band è attiva da meta anni 80, all'inizio era un gruppo art rock molto teatrale, poi si evoluto via via verso sonorità più raffinate includendo elementi di Jazz, Prog, Folk Russo e musica da camera (in alcuni frangenti potrebbero ricordare anche gli Auktyon).

Il disco in questione è il loro ultimo e per me uno dei più belli, anche se a mio avviso non hanno fatto un disco brutto.

I migliori iniziano con il disco ominimo del 1990 in cui Roman Suslov prende in mano le redini compositive della band e la musica inizia a farsi più complessa e variegata. Interessante ma forse leggermente inferiore è il successivo I-i-raz, in cui reinterpretano balli folk tradizionali russi.

Kosa na Kamen è forse il loro migliore (assieme agli ultimi due): Avant Rock aggressivo e sghembo con riff dissonanti, tempi dispari a go go, ma mantenendo un attitudine abbastanza punk.

Geranium è un disco molto più jazzato e tranquillo, molti lo considerano un disco minore, a me piace parecchio.

 Dopo Geranium, Roman lascia tutto scioglie la band e si apre la sua fattoria di cavalli, non vuole sapere più nulla della musica fino al successivo inaspettato  "Gusi Lebedi": il disco più complesso e prog della loro discografia, con influenze RIO di Univers Zero e Present. Il disco però ha un'energia feroce e trascinante, registrato in presa diretta è forse il mio disco preferito degli ultimi 10 anni.  Il disco che ho donato è descritto accuratamente da treeCyclo è ancora più diretto del predecessore, pur mantenendo una complessità notevole (per questo l'ho preferito come dono).


  • 1

#4453 reallytongues

    Pietra MIliare

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Inviato 21 agosto 2020 - 06:50

L'estate sta finendo...
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Caro sig. Bernardus...

Scontro tra Titanic

"Echheccazzo gdo cresciuto che nin sei altro."<p>

#4454 PinkFreud

    Jung Last

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Inviato 21 agosto 2020 - 06:58

e tutti quei dischi regalati andranno perduti nel tempo

come lacrime nella pioggia.


  • 0

Ja196z8.jpg

superstereo!

*lastfm*

 

 


#4455 signora di una certa età

    old signorona

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Inviato 21 agosto 2020 - 08:53

No no, io me lo ricordo. appena rientro ci riprovo
  • 0

In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle


#4456 Damy

    pophead

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Inviato 22 agosto 2020 - 14:48

Eccomi, scusate.

 

b9228d1b.jpg

 

Non sono mai stato un grande fan di Caribou, lo ammetto. Tra tutti gli spippolatori indietronici dell'ultimo ventennio lui mi risulta tra i più anonimi perché in tutto quello che ho sentito trovo sempre una mancanza di entusiasmo e di senso dell'avventura, come se si fermasse sul più bello per non esporsi troppo e lasciasse le cose un po' sospese nell'aria senza risoluzione (l'ultimo album uscito di recente era osceno).

 

Certo non avevo mai ascoltato Andorra e devo dire che qui tutto sommato la formula è ben più curiosa dei suoi soliti bagnetti filo-ambient; tre quarti d'ora di giostrine psych-pop di chiara estrazione vintage, con ritmi dall'India, girandole di flautini esotici, stralci argentati di sitar e qualche accenno twee nell'episodio più indie in senso occidentale del termine (She's The One). In linea di massima il disco si divide tra momenti dove la voce di sottofondo disegna delicate linee melodiche (Sally), e altri che virano vero raga elettronici (il pezzo migliore è After Hours - certi stacchi percussivi sono molto d'impatto). Mi vengono in mente quel remix di Elvis a cura di Junkie XL, e forse anche Love, il disco rilaborato dei Beatles, nel senso che è davvero evidente l'apporto di una disciplina "elettronica" a quelle che in teoria negli anni 60 sarebbero state canzoni semplicemente suonate in studio.

 

Il problema di fondo per me rimane la mancanza di tensione emotiva. Le parti strumentali sono sempre molto suggestive e la timbrica a livello produttivo è curata in ogni dettaglio, ma l'impiego della voce non ha niente di speciale a partire da un timbro troppo monocorde, mentre la scrittura di strofe e ritornelli è debolissima (lo sfilacciato bozzetto electro/acustico Desiree, una Sundialing che promette tanto ma che non parte mai e anzi si smorza ripetutamente sul più bello). Brano più esplicativo del disco: il finale Niobe è un continuo edging ritmico ma sulla durata di quasi nove minuti anche Caribou si lascia sfuggire la manopola e ci scappano un paio esilaranti climax techno che, pur troppo brevi, rilasciano finalmente un po' di tensione. In mano a un dj serio questo stesso pezzo sarebbe stato una bomba, Caribou ci si fa sopra una montagna di inutili seghine e forse è proprio per questo che non riesco ad apprezzare fino in fondo un disco come Andorra: è troppo studiato, si batte il piede a tempo ma a fine ascolto non mi rimane molto altro impresso nella memoria.

 

Un disco davvero molto estivo però, costantemente spazzolato da una lieve brezza marina e che suona sempre molto leggero, fresco, fluttuante e carezzevole come sottofondo.


  • 2
OR

#4457 lasa

    mainstream Star

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Inviato 22 agosto 2020 - 18:03

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Io ho ricevuto "Home" di Terry Hall.

Prima cosa che mi son chiesto: "questo nome forse l'ho già sentito: chi è?" Infatti è il cantante degli Specials (e dei Fun Boy Three e mille altri gruppi).

 

Questo è il suo disco d'esordio solista del 1994 e direi che si inserisce stilisticamente nel filone del pop britannico anni 90 (leggo pure che molte canzoni son state scritte insieme ad altri "pezzi da 90" tipo Damon Albarn, Andy Patridge degli XTC o Nick Heyward degli Haircut 100).

Non trovo pezzi deboli, tutto ben fatto e non vedo una canzone spiccare nettamente sulle altre.

Il suo limite mi sembra proprio questo: artigianato fatto a regola d'arte, ma che non spicca o si distingue particolarmente da altre cose simili uscite in quegli anni. Forse per questo non mi è mai venuta troppa voglia di ascoltarlo in queste settimane, ma comunque mi è piaciuto. 

Grazie al donatore.

 


  • 2

#4458 signora di una certa età

    old signorona

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Inviato 26 agosto 2020 - 09:19

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Lunar Dunes - Galaxsea (2011)

 

finalmente sono riuscita a sentirlo. l'ho saputo dal primo ascolto che non era esattamente il mio genere ma mi ci sono ostinata perchè la copertina è bellissima :) 

Pare che sia space rock: è un disco strumentale con inserti vocali molto atmosferico e fluido, affascinante. Sono sicura che sia un disco molto buono e lo consiglio solo che a me tutta quella batteria e chitarre che compongono in buona parte la trama musicale mi sfiniscono. 

Vediamo se si palesa il donatore che ve ne potrà parlare meglio di come ho fatto io.


  • 2

In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle


#4459 Garp Buzzy Power

    Inelegantly Wasted In Papa's Penthouse Pad In Belgravia

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Inviato 26 agosto 2020 - 09:36

R-772114-1499692312-4283.jpeg.jpg

Io ho ricevuto "Home" di Terry Hall.

Prima cosa che mi son chiesto: "questo nome forse l'ho già sentito: chi è?" Infatti è il cantante degli Specials (e dei Fun Boy Three e mille altri gruppi).

 

Questo è il suo disco d'esordio solista del 1994 e direi che si inserisce stilisticamente nel filone del pop britannico anni 90 (leggo pure che molte canzoni son state scritte insieme ad altri "pezzi da 90" tipo Damon Albarn, Andy Patridge degli XTC o Nick Heyward degli Haircut 100).

Non trovo pezzi deboli, tutto ben fatto e non vedo una canzone spiccare nettamente sulle altre.

Il suo limite mi sembra proprio questo: artigianato fatto a regola d'arte, ma che non spicca o si distingue particolarmente da altre cose simili uscite in quegli anni. Forse per questo non mi è mai venuta troppa voglia di ascoltarlo in queste settimane, ma comunque mi è piaciuto. 

Grazie al donatore.

 

 

Felice che ti sia piaciuto, è stata una delle mie scoperte dell'anno.  :)


  • 1
"Garp sei un pochino troppo monotematico coi gusti secondo me."
 
"Io sono tutto ciò che vale. Non sono uno come Garp che ascolta solo un genere."
 
"Che imabarazzante battuta e due cretini ti hanno dato pure i più riparatori. Sei sempre fortunato, prima o poi ti arriverà una mazzata in testa riparatrice spero."
 
"Echheccazzo gdo cresciuto che nin sei altro."
 
"Coglione"
 
"Ma basta sto tipo di musica da sfattone finto dai"
 
"vabbeh garp te oltre alla barriera linguistica c'hai pure la barriera monogenere"
 

 


#4460 Stan Bowles

    Socialista dalle tasche buche

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Inviato 26 agosto 2020 - 09:53

cover_11717352011_r.jpg?resize=200%2C200
 
Lunar Dunes - Galaxsea (2011)
 
finalmente sono riuscita a sentirlo. l'ho saputo dal primo ascolto che non era esattamente il mio genere ma mi ci sono ostinata perchè la copertina è bellissima :) 
Pare che sia space rock: è un disco strumentale con inserti vocali molto atmosferico e fluido, affascinante. Sono sicura che sia un disco molto buono e lo consiglio solo che a me tutta quella batteria e chitarre che compongono in buona parte la trama musicale mi sfiniscono. 
Vediamo se si palesa il donatore che ve ne potrà parlare meglio di come ho fatto io.

Mi paleso :D,ormai mi ero quasi dimenticato.Li ho scoperti giusto nel periodo del crossing,mi erano stati consigliati da Spotify,li mettevo in random.Potrebbero piacere anche chi ascolta Jazz e Prog.
  • 2

#4461 reallytongues

    Pietra MIliare

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Inviato 26 agosto 2020 - 11:10

Cocco, cocco bellooo...
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Caro sig. Bernardus...

Scontro tra Titanic

"Echheccazzo gdo cresciuto che nin sei altro."<p>

#4462 signora di una certa età

    old signorona

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Inviato 26 agosto 2020 - 11:21

Cocco, cocco bellooo...


Ascoltalo suchy, per me ti piace
  • 0

In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle


#4463 reallytongues

    Pietra MIliare

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Inviato 26 agosto 2020 - 11:42

Ho suonato ieri in sala prova con dei tizi conosciuti a Savona. Dalle 21 e 30 fino alle 2 del mattino a suonare come pazzi robe incredibili fumando spinelli e bevendo birra.
Oggi è il primo giorno da tempo immemore che non ho voglia alcuna di ascoltare musica che abbia pure un minimo di legame con la musica popolare x bifolchi. Solo aulica, classica x topi da fonoteca.
  • 0

Caro sig. Bernardus...

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#4464 signora di una certa età

    old signorona

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Inviato 26 agosto 2020 - 11:58

Allora è proprio quello che fa per te
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In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle


#4465 reallytongues

    Pietra MIliare

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Inviato 10 settembre 2020 - 06:32

BRANT BJORK - JALAMANTA (1999)Jalamantacover.jpg
Curioso, ma altresi preoccupato di ascoltare il primo disco solista di uno dei batteristi più celebri in ambito stoner rock, uno che insieme ad Nick Olivieri al basso nei Kyuss formava una sezione ritmica che fece tremare mezzo pianeta, ahimè appunto le mie preoccupazioni si sono trasformate in prevista delusione.
La delusione deriva da un approccio direi quasi amatoriale della materia stoner. L'ossatura dei diversi brani, quasi tutti strumentali è ovviamente il groove di batteria, batteria che inizia ogni brano, batteria che da la forma e l'anima stessa alle composizioni, all'impianto sonoro, essendo lo strumento più in rilievo e registrato a più alto volume rispetto al resto.
Resto che ahimè è ben poca cosa: flebili e scontati riffettini di hard rock, nemmeno troppo heavy di chitarre pure mal gestite a livello di produzione ed effettistica, direi spente e senza mordente.
Nemmeno nel secondo brano "Automatic Famtastic" che poi è il primo dopo una prefazione sonora, l'uso del wah wah come strumento parlante riesce a graffiare. Il terzo brano "Cobra Jab" è il più convincente:
la ritmica è tribale, incalzante e una litania chitarristica in continuo feedback controllato rende l'atmosfera più bollente. È qui che il lavorio di batteria di Bjork ha un senso che va al di là dellesibizione elfantiaca che spesso si ripropone nei vari brani.
Purtroppo poi si ritrovano semrpe i soliti riffettini spenti, elementari e scheletrico, la solita schematica geometria di pieni e vuoti e l'unico brano che un poco mi piaciuto è "Toot" che è cantata a piena voce, anzi a due voci sovraincise, insomma con qualcosa in più che non due note di chitarra e un pattern di batteria.

Donatore?
Ho scoperto nel frattempo che il donatore era Brant Bjork stesso che leggendo la stroncatura si è suicidato
  • 0

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#4466 reallytongues

    Pietra MIliare

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Inviato 17 ottobre 2020 - 13:37

Un grande saluto a tutti
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#4467 Spiritchaser

    Classic Rocker

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Inviato 17 ottobre 2020 - 15:15

Il mio regalo è rimasto irrecensito, che vergogna e che schifo


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#4468 PinkFreud

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Inviato 17 ottobre 2020 - 16:07

Il mio regalo è rimasto irrecensito, che vergogna e che schifo

 

same here , anche se nel mio caso il ricevente si è scusato


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Ja196z8.jpg

superstereo!

*lastfm*

 

 


#4469 lazlotoz

    Enciclopedista

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Inviato 17 ottobre 2020 - 16:17

anche il mio, delusione cocente.


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#4470 reallytongues

    Pietra MIliare

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Inviato 17 ottobre 2020 - 16:31

Pure il mio. E nin so neppure il donatore del regalo arrivatomi.
Scrivo a Cerezo a sto punto
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#4471 cerezo

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Inviato 17 ottobre 2020 - 19:14

manco il mio :(
ma d'altro canto bastava leggere il nome dell'organizzatore...
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#4472 reallytongues

    Pietra MIliare

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Inviato 17 ottobre 2020 - 19:30

Cerezo, mandiamo dei pm di minaccia ban? Ci pensi tu? Hai la lista?
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#4473 zuper

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Inviato 17 ottobre 2020 - 22:09

In settimana do il responso, promesso. L'ho già ascoltato qualche manciata di volte ma ... Vabbè non mi metto a tirar fuori scuse.
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#4474 Mr. Atomic

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Inviato 18 ottobre 2020 - 00:38

eccom! appena m tornano gl "i" scrvo tutto! NANA SPAGNA dscreta scoperta cmq!

 

un buon saluto dscreto, Tana! 


  • 0

#4475 zuper

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Inviato 23 ottobre 2020 - 18:39

Eccomi 

 

Peter Blegvad - King Strut & Other Stories

 

L'ho ascoltato una decina di volte durente questi mesi (ammetto che se il disco fosse stato presente su spotify avrei avuto modo di ascoltarlo di più), Album di cantautorato folkeggiante/prog al quale non riesco a dargi più di 7, ovvero ci son canzoni che effettivamente col tempo restano conficcate in testa (soprattutto la title track o quelle più ritmate) ma che non mi fa venire voglia di riascoltarlo, forse certi pezzi son troppo elaborati o la voce del cantante non mi va a genio, non ho indagato. Comunque è stata una esperienza positiva che purtoppo forse è cacata nel periodo sbagliato (sto ascoltando pochissima musica quest'anno).


  • 0

ex-zuper.

zuper85.png


#4476 gwoemul

    GwoemulGPT

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Inviato 29 ottobre 2020 - 11:12

Cocco, cocco bellooo...

 

Un grande saluto a tutti

 

Cerezo, mandiamo dei pm di minaccia ban? Ci pensi tu? Hai la lista?

 

Mi cospargo il capo di cenere per il ritardo mostruoso. Cause di forza maggiore mi hanno costretto ad assentarmi dal forum per un po'. Ecco la recensione!
 
Your Saving Grace - Steve Miller Band (1969)
 
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L'ho ascoltato diverse volte, anche con parecchie settimane tra un ascolto e l'altro, quindi il giudizio si è abbastanza sedimentato.
 
Trattasi di un disco di onesto blues rock che però non si spaventa di raccogliere tutte le suggestioni del momento tra psichedelia, folk, ed episodi sinfonici quasi proto-prog. In questo senso è un bignami abbastanza impeccabile dell'epoca. D'altro canto va detto che a mio avviso nel disco mancano momenti davvero incisivi o che non mi diano l'impressione di già sentito. Il disco si ascolta con piacere senza essere memorabile e va benissimo così.
 
Menzione a parte per i 6 minuti stonati e ipnotici della cover di "Motherless Children" (il mio pezzo preferito del disco), dove addirittura fa capolino strumentazione elettronica.
 
 
Quindi, scusandomi ancora per averlo fatto soffrire tanto, ringrazio il donatore per avermi fatto tornare su queste coordinate musicali che ultimamente frequento poco e per avermi fatto conoscere una band che conoscevo solo di nome.

  • 1

#4477 Mr. Atomic

    Classic Rocker

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Inviato 04 novembre 2020 - 19:12

Eccomi!

 

Fun Fun - Have Fun!

 

 

R-58972-1307997369.jpeg.jpg

 

R-9385589-1497176704-6708.jpeg.jpg

 

Con gran ritardo, vado scrivere due righe su questo album italo-disco che è indubbiamente da annoverare tra i capolavori assoluti del genere e non solo. Eccezion fatta per il secondo pezzo, un filler che dura decisamente troppo, tutti gli altri potrebbero tranquillamente stare in una best of delle sonorità disco anni 80'. Di grand effetto il pezzo introduttivo Give Me Your Love e il terzo Tell Me che riprende le coordinate dopo il filler. Ma il migliore è il seguente Living in Japan, grande pezzo ibrido tra disco e tastiere est-orientale sparsi ovunque che evidentemente andavano di gran moda all'epoca.

 

Uno poi si aspetterebbe che il lato B sia di qualità minore, invece ecco che arrivano in sequenza tre singolazzi assoluti. Mentre i primi 4 pezzi mi sembrano ancora ben saldamente ancorati al contesto euro-disco inizio anni 80', qua le sonorità s fanno già più futured oriented, sopratutto l'ultima Happy Station, altro pezzo micidiale, sembra venuto fuori dagli anni 90', e il disco risulta del 84'. Ivana Spagna regna assoluto sopratutto in Color My Love, altro pezzo che potrebbe essere spacciato a tratti per un brano dream-pop fine anni 10', ottimo pure in chiusura con un finale strumentale che si potrebbe ballare in loop per 6 ore anche senza essere impasticcati. Miracoloso l'extented (?) Give A Little Love Again 7 minuti di classe assoluta, roba che si potranno risentire nelle discoteche house fine anni zero, in Ungheria queste sonorità stavano ovunque, infatti mi pare ricordare, anche se decisamente meno ricercati. Tastiere dream-pop pure qua ovunque, stupendamente interrotte dal già citato Happy Station, finale degnissima.

 

Ascoltando la prima parte ci si può sentire trasportati dritti in qualche discoteca da stile "Bankok? Bankok sta in Cina vero?" mentre le ultime terze ci potrebbero stare pure in qualche rave per famiglie, sopratutto questa versione estesa

 

 

https://www.youtube.com/watch?v=Lxbl_vG-UpI (e porcodio, non si può più incorporare?)

 

che dire? Un grande abbraccio al donatore!


  • 2

#4478 reallytongues

    Pietra MIliare

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Inviato 05 novembre 2020 - 14:56

Cocco, cocco bellooo...

 

Un grande saluto a tutti

 

Cerezo, mandiamo dei pm di minaccia ban? Ci pensi tu? Hai la lista?

 
Mi cospargo il capo di cenere per il ritardo mostruoso. Cause di forza maggiore mi hanno costretto ad assentarmi dal forum per un po'. Ecco la recensione!
 
Your Saving Grace - Steve Miller Band (1969)
 
64dc64061ae5c1cfa3d3d57a3ebe3cd2.jpg
 
L'ho ascoltato diverse volte, anche con parecchie settimane tra un ascolto e l'altro, quindi il giudizio si è abbastanza sedimentato.
 
Trattasi di un disco di onesto blues rock che però non si spaventa di raccogliere tutte le suggestioni del momento tra psichedelia, folk, ed episodi sinfonici quasi proto-prog. In questo senso è un bignami abbastanza impeccabile dell'epoca. D'altro canto va detto che a mio avviso nel disco mancano momenti davvero incisivi o che non mi diano l'impressione di già sentito. Il disco si ascolta con piacere senza essere memorabile e va benissimo così.
 
Menzione a parte per i 6 minuti stonati e ipnotici della cover di "Motherless Children" (il mio pezzo preferito del disco), dove addirittura fa capolino strumentazione elettronica.
 

 
Quindi, scusandomi ancora per averlo fatto soffrire tanto, ringrazio il donatore per avermi fatto tornare su queste coordinate musicali che ultimamente frequento poco e per avermi fatto conoscere una band che conoscevo solo di nome.
Bravo! Motherless Children è proprio il brano più bello, un vero blues futuristico interstellare e più che blues lo definirei gospel, che è un poco il tratto comune del disco. Che poi ha 2 o 3 assolo di chitarra tra i più belli del rock
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#4479 Araki

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Inviato 16 novembre 2020 - 11:58

BRANT BJORK - JALAMANTA (1999)


Jalamantacover.jpg

Curioso, ma altresi preoccupato di ascoltare il primo disco solista di uno dei batteristi più celebri in ambito stoner rock, uno che insieme ad Nick Olivieri al basso nei Kyuss formava una sezione ritmica che fece tremare mezzo pianeta, ahimè appunto le mie preoccupazioni si sono trasformate in prevista delusione.
La delusione deriva da un approccio direi quasi amatoriale della materia stoner. L'ossatura dei diversi brani, quasi tutti strumentali è ovviamente il groove di batteria, batteria che inizia ogni brano, batteria che da la forma e l'anima stessa alle composizioni, all'impianto sonoro, essendo lo strumento più in rilievo e registrato a più alto volume rispetto al resto.
Resto che ahimè è ben poca cosa: flebili e scontati riffettini di hard rock, nemmeno troppo heavy di chitarre pure mal gestite a livello di produzione ed effettistica, direi spente e senza mordente.
Nemmeno nel secondo brano "Automatic Famtastic" che poi è il primo dopo una prefazione sonora, l'uso del wah wah come strumento parlante riesce a graffiare. Il terzo brano "Cobra Jab" è il più convincente:
la ritmica è tribale, incalzante e una litania chitarristica in continuo feedback controllato rende l'atmosfera più bollente. È qui che il lavorio di batteria di Bjork ha un senso che va al di là dellesibizione elfantiaca che spesso si ripropone nei vari brani.
Purtroppo poi si ritrovano semrpe i soliti riffettini spenti, elementari e scheletrico, la solita schematica geometria di pieni e vuoti e l'unico brano che un poco mi piaciuto è "Toot" che è cantata a piena voce, anzi a due voci sovraincise, insomma con qualcosa in più che non due note di chitarra e un pattern di batteria.

Donatore?

Che delusione, quando ho visto che era finito a te avevo pure tirato un sospiro di sollievo pensando ti sarebbe potuto piacere.

Jalamanta non è sicuramente heavy come ci si aspetterebbe dal batterista dei Kyuss, ma tutti i suoi album hanno un'atmosfera più rilassata e trippy, da pomeriggio estivo al sole; col suo groove resta uno dei miei dischi da lungo viaggio in auto preferiti. Non credo nemmeno abbia senso parlare dei singoli brani, funziona meglio se considerato un'unica jam.

Volevo donare un disco di Brant Bjork e per me questo è un piccolo gioiellino, l'alternativaera Saved by Magic ma essendo un doppio album mi sono trattenuto; quello è più aggressivo e in zona primo Santana, puoi dargli una possibilità.


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#4480 Edgewalker

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Inviato 16 novembre 2020 - 16:24

Ma quindi chi mi ha donato le Theoretical Girls?


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#4481 Araki

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Inviato 16 novembre 2020 - 22:11

Compilation casalinga di pop in spagnolo:

CarefulBriefFirecrest-max-1mb.gif

 

Ero convinto Cerezo mi avesse rifilato qualche specie di Las Ketchup, invece devo ammettere di essere rimasto quasi piacevolmente sorpreso: 'sti Golpes Bajos fanno new-wave, synthpop e art pop con qualche detour minore. Non so citare nemeno un titolo visto che stavo facendo altro nel frattempo, ma ho apprezzato più i pezzi più vivaci e frizzanti. Molto in evidenza il basso, avrebbero potuto inserire pure un sassofonista.

 

Me li tengo da parte, alcuni pezzi li inserisco di sicuro in qualche compliation per la prossima estate

Peccato non cantino in inglese.


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#4482 zuper

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Inviato 16 novembre 2020 - 22:26

Ma quindi chi mi ha donato le Theoretical Girls?

era mio


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zuper85.png


#4483 bosforo

    ¬`¬`

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Inviato 16 novembre 2020 - 23:27

Sul destinatario non ripongo speranze ma si può almeno sapere chi mi ha donato Evelyn King?
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#4484 Edgewalker

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Inviato 17 novembre 2020 - 08:07

 

Ma quindi chi mi ha donato le Theoretical Girls?

era mio

 

 

grazie


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#4485 reallytongues

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Inviato 11 giugno 2021 - 10:41

Nella sabbia che scotta
Mi son preso una cotta
Sotto il sole che abbronza
Ho incontrato una gonza
Hey ci stai fiki fiki con me?
Facciamo fiki fiki insieme? Dai, dai!
Hey ci stai fiki fiki con me?
Facciamo fiki fiki insieme?
Sei tutta bagnata
In questa estate infuocata
Esci dall'acqua eccitata
Sotto l'albero di cioccolata
Hey ci stai fiki fiki con me?
Facciamo fiki fiki insieme? Dai, dai!
Hey ci stai fiki fiki con me?
Facciamo fiki fiki insieme?
La voglia che sale
Nel pensier di leccare
Di mangiar di pensare
Di succhiare un bel mango
Spaccalo dai!
Hey ci stai fiki fiki con me?
Facciamo fiki fiki insieme? Dai, dai!
Hey ci stai fiki fiki con me?
Facciamo fiki fiki insieme?
Ce l'hai tutta in bocca
Questa voglia che scocca
Piano piano ti scende
E diventa crescente
Hey ci stai fiki fiki con me?
Facciamo fiki fiki insieme? dai, dai!
Hey ci stai fiki fiki con me?
Facciamo fiki fiki insieme? Io e te

Chi ci sta?
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#4486 cerezo

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Inviato 11 giugno 2021 - 15:50

bravo succhiotto


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#4487 Cliff

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Inviato 11 giugno 2021 - 15:51

si


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Ha detto bene il presidente del coni, che il mondo dei dilettanti...chapeau. On duà parler français monsieur, mettenan nous parlon français, tout suit, ma la question n’est parer, n’est pas, comme ça [Carlo Tavecchio]


Caro Sig.'Cliff' di Roma le confesso che non capito..


non vorrei sembrare pedante


#4488 reallytongues

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Inviato 01 luglio 2021 - 19:22

Dai passiamoci un disco x l'estate!
È una tradizione ormai
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#4489 reallytongues

    Pietra MIliare

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Inviato 27 luglio 2021 - 06:16

Propongo edizione autogestita.


IGLOOGHOST - Neo Wax Bloom (2017)

INWB-1513813586.jpg

Non so cosa c'entri un album del genere con "In The Court" e altri classici del prog, ma da queste pietre di paragone mi è stato suggerito l'album. Non per nulla ho creduto fino a un certo punto che fosse un album avanti prog con inserti elettronici, ma non ci è voluto molto per capire che ai tratta invece di un lavoro fondamentalmente di IDM trattata con sonorità ambient.
È infatti il primo brano, un overtoure che potrebbe ingannare, a far pensare a un certo post prog, è infatti il brano più squadrato, definito dall'atmosfera sia algida che romantica, l'inserto di uno pseudo strumento a fiato, aiuta a rimandi antichi.
Il resto del disco invece si sposta decisamente su di una anarchica IDM arty in cui l'eccessivo drum and bass e le stesse ricorrenti sonorità elettroniche con stesse timbriche che vanno da pseudo xilofoni e marimba ne fanno un cocktail piuttosto indigesto. La mia impressione e che molte parti siano state accelerate in post produzione, non per nulla le voci lo confermano assai spesso. Anche se l'artista, si tratta di un ragazzo inglese, gioca su pieni e vuoti con il mettere e togliere il drum and beat, il livello dinamico è sempre piuttosto basso se non saturo, così come le atmosfere create sono tutte simili, visto che l'artista non accenna mai a cambiare tipologia di suoni. Il brano che ho preferito è un feat. dal titolo Teal Yomi/Olivine: la voce meno alterata si innesta bene nel drum and beat, potrebbe essere il pezzo più forte e definito, quasi al confine con la drum and bass e l'hip hop più consueto, ma sono quei suoni ambient come al solito a far svanire il carattere del pezzo nel fluido sonora che soffoca quest'opera non troppo riuscita.
Voto: 4,5
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#4490 Gozer

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Inviato 27 luglio 2021 - 10:03

Succo, voi avete chiesto "album al livello di In the Court" (richiesta che non ha senso e che dà per scontato che "In the Court..." debba piacere a chiunque) e per Wago questo evidentemente lo è. Non avete chiesto "album con le sonorità di In the Court", anche perché un album che ripropone quelle sonorità in maniera fedele nel 2021 non avrebbe un minimo di senso, suvvia.

(Precisato che il disco di cui sopra non mi piace granché).


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Inviato 27 luglio 2021 - 11:09

Hai ragione, ricordavo male. Non edito il post, ma fate conto che lo sia con l'intervento di Gozer sulla comparazione del disco con i classici del progressive.
Gozzy consigliarmi tu un disco recente che mi potrebbe piacere che lo recensisco poi.
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#4492 Gozer

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Inviato 27 luglio 2021 - 12:00

Non ho idea di cosa lecchi abbastanza l'asfalto per te Succo, anche perché poi ultimamente stai tutto il tempo a parlare di Michael Jackson e Madonna, che per me sono quanto di più distante ci sia dall'asfalto. Sono un po' confuso ecco. 

Comunque, prova con gli Omnipotent Youth Society. C'è il thread, in cui trovi il link alla rece, e nella rece trovi il link per ascoltarlo. asd http://forum.ondaroc...le-temple-2020/

 

Questo peraltro potrebbe davvero avere a che fare coi King Crimson.


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Inviato 27 luglio 2021 - 12:06

Ma basta con sta storia del leccasfalto asd
Sono anche un tipo romantico e introspettivo!
Ok dai ascolto
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Inviato 29 luglio 2021 - 06:08

Omnipotent Youth Society - Inside The Cable Temple (2020)

unnamed-19.jpg

Questa band cinese dal suono fuori dal tempo, schiettamente progressive, possiede una grande sensibilità verso la poesia e la dolcezza e dimostra passione.
Cerca espressamente di portare l'ascoltatore in un mondo che oscilla tra la bellezza estasiante e il suo voltafaccia stridente, come nel più tipico progressive rock con ancora fortin influenze psichedeliche che però qui, influenze psichedeliche, vengono trattate alla maniera "liquida" di estrazione canterburiana.
Qualche arrangiamento jazzato, alcune partiture folk e anche blues, inserti di chitarra elettrica hard ne fanno un disco vario all'interno dei singoli brani e uniforme nel suo complesso.
L'introduzione omaggia il jazz inglese sperimentale dei primi 70, ma il secondo brano, "Ni He", senza remore svela subito il gruppo come un combo anche molto melodico che gioca su bei tema armonici in fughe molto romantiche nel senso completo e artistico del termine. Questo brano non può non emozionare.
I riferimenti sono sicuramente i Caravan x la dolcezza speziata di jazz e i Gentle Giant, i primi, quelli folk blues ed elettrici, tanto che il finale ricorda pure i Cream di "White Room".
Anche il lungo folk blues "Cai Shi"che si trasforma e si lacera in un tornado elettronico davvero impressionante colpisce nel profondo. Nel corso dei brani si definisce bene il riferimento principe:
i King Crimson, una fusione trai primi Crimson quelli di Lake e Mcdonald e quelli di Red.
La dolcezze, il folk, il jazz x i primi Crimson, l'effetto distorto e minaccioso x quelli di Red.
La traccia più lunga infatti, la penultima, è una sorta di "Starless" dove a parte l'intro ipnotico è tutto un crescendo con fughe e contro fughe su un bel tema molto riuscito.
Qualche appunto lo vorrei fare su una certa piattezza del suono della batteria, un poco sorda e opaca quando non è pestata, avrei trattato meglio il suono e forse anche avrei lavorato più di sottrazione nei momenti dei brani più calmi e piani. Il batterista è un portento quando i volumi si alzano e la band va a pieno regime, lo trovo un poco anonimo quando la band suona a volume "normale". Avrei anche lavorato più su canti corali o a doppia voce.
È un ottimo disco, con ancora qualche manchevolezze a livello di produzione del suono.
Voto: 7

Ps: "Ni He", pezzo bellissimo che colpisce nel segno, mi ricorda negli accordi un brano di Sade molto famoso...
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Inviato 29 luglio 2021 - 10:53

Voto 17 volevi dire, immagino. La produzione è top mondo, non scherziamo.
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Inviato 09 agosto 2021 - 15:44

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Non so cosa c'entri un album del genere con "In The Court" e altri classici del prog, ma da queste pietre di paragone mi è stato suggerito l'album. Non per nulla ho creduto fino a un certo punto che fosse un album avanti prog con inserti elettronici, ma non ci è voluto molto per capire che ai tratta invece di un lavoro fondamentalmente di IDM trattata con sonorità ambient.
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Voto: 4,5

 

Ho già ringraziato in privato Succo per l'ascolto coraggioso e lo spirito di abnegazione con cui non solo lo ha portato a termine, ma ne ha pure tratto un commento articolato. Ribadisco che non era mia intento proporre il disco in quanto "simile a In The Court" (non lo è) ma in quanto dalla mia prospettiva capace di soddisfare i due requisiti che Succo stesso aveva posto nella sua richiesta di consigli: a) che si trattasse di un'uscita recente; b) che ci risultasse gradito almeno quanto "In The Court". Precisato che il primo dei King Crimson non è un disco per cui vado matto (mi piace e parecchio, ma meno di diversi loro lavori successivi), ho comunque voluto consigliare uno dei dischi che preferisco in assoluto dell'ultima decade, e che dunque se la vede per me non solo con "In The Court" ma anche coi miei preferitissimi della discografia dei Crimson, che a scanso di equivoci sono fra le mie band preferite ever.

 

Rispetto alle impressioni di Succo ovviamente io vedo in questo album molta creatività e un impianto stilistico nient'affatto monocorde o anonimo. Al contrario, trovo quella di Iglooghost un'alchimia estremamente eclettica da un lato (costruita su sonorità idm e più precisamente UK bass, sì, ma molto aperta agli influssi più variopinti) e a fuoco dall'altro. La sintesi è personale e immediatamente riconoscibile: io questo sound ipercolorato, cervellotico e infantile al tempo stesso, non l'ho trovato da nessun'altra parte. Delle varie considerazioni espresse sopra, non mi ritrovo soprattutto in quella che individua un'assenza di dinamica nei brani: al contrario, a me pare siano caratterizzati da un'esasperazione della dinamica, con momenti di anarchia ritmica stile Venetian Snares (meets Adventure Time, per quanto possa valere l'accostamento) susseguiti immediatamente da impaludamenti ambientali o quasi new age. Proprio in questa estremo concatenamento di pieni e vuoti, nonché nel plateale intento fantastico (*) dei brani e nell'intricatezza delle costruzioni e degli inserti stilistici trovo che torni ad aver senso quel parallelismo, superficialmente inappropriato, col progressive rock. Non con quello nato bolso delle varie "Moonchild" ed "Epitaph", ma con quello rigoglioso e luminifero degli Yes, cogli scherzi mutaforma dei Genesis e gli incastri ricombinanti di Gentle Giant. Mezzi diversissimi, orizzonti inconfrontabili, ma un'attitudine al frastagliamento, alla moltiplicazione del dettaglio e alla costruzione di universi interi in un solo brano che non riesco a non collegare fra loro.

 

(*) Tra il videogiocoso e il cartoonish, e quella che a me appare come una palese vocazione alla costruzione di mondi sonori alieni, lontani dall'evocazione non solo di ambienti ma anche di stati d'animo usuali.


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#4497 Cliff

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Inviato 09 agosto 2021 - 17:21

Omnipotent Youth Society - Inside The Cable Temple (2020)

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Ascoltati anche il precedente del 2010, senti che introduzione leccasfalto:


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