l'intervista era incentrata, in particolare, sull'ultimo libro scritto da questo signore, intitolato L'impero della vergogna, che aveva lo scopo di illustrare le ragioni filosofiche, sociali ed economiche che determinano ancora oggi una povertà e un'indigenza diffusissime che investe la maggioranza assoluta del genere umano.
insomma si parlava di Terzo Mondo.
lo scrittore in questione era, anzi è Jean Ziegler:
Jean Ziegler, nato nel 1934, si è laureato in giurisprudenza e in scienze economiche e sociali all'università svizzera di Berna. Docente universitario a Grenoble, Berna e alla Sorbona, dal 1977 è ordinario presso la facoltà di scienze economiche e sociali dell'università di Ginevra e direttore del Laboratorio di sociologia delle società del Terzo Mondo presso la stessa università . E' stato deputato al parlamento svizzero e attualmente rappresentante all'Onu per l'alimentazione.
da indymedia.org
l'aspetto che mi colpì tantissimo delle cose dette, con viva passione civile, da questo signore era la profonda conoscenza dei meccanismi, a volte estremamente sottili, che sono alla base di un'economia "cannibale", percepita nel mondo ricco come "inevitabile", e che determina la morte, giorno dopo giorno, di intere entnie.
nulla di nuovo, dirà qualcuno... è vero.
la situazione di estremo degrado sociale che caratterizza le popolazioni del Terzo Mondo è un fatto noto da tempo e a tutti.
quello che però non è noto, anzi si fa di tutto per nasconderlo, è quell'atteggiamento che abbiamo tutti noi occidentali ricchi di voler considerare questo stato di cose come "immutabili", una sorta di "autoassoluzione" per evitare che la nostra coscienza (che non è cieca) sia frustrata da un insopportabile senso di "vergogna".
del resto, secondo la sua testimonianza, da cosa è determinato se non da una malcelata vergogna l'atteggiamento di uno come il capo della Nestlè, che distribuisce ai suoi 300.000 dipendenti sparsi per il mondo un vademecum con le sue esortazioni a "essere gentili" nei confronti degli uomini e donne che sfrutta in Africa e in America Latina?
quello che non si sa e che alcuni (i "padroni") fanno finta di non sapere è che nel mondo è in atto un processo di rifeudalizzazione; con l'esplosione dell'economia di mercato, globalizzata, si è di fatto invertito in maniera subdola quel processo di "liberazione" nato con la Rivoluzione Francese.
Oggi il diritto alla felicità , sancito nella carta dei Diritti dell'Uomo (uno dei documenti fondamentali della storia della civiltà umana), sembra essere stato arrogato da pochi mentre a tutti gli altri è concesso il diritto alla vergogna.
Ziegler racconta che in Brasile, nelle favelas, le mamme di sera mettono dei sassi a bollire in una pentola dicendo ai figli che la cena sarà presto pronta, nella speranza che i bambini si addormentino nell'attesa. Chi di noi può davvero immaginare quale vergogna provi una madre nel dover negare il cibo ai propri figli?
ecco, questo episodio che viene narrato non per suscitare qualche senso di colpa nel lettore è uno dei tanti che il libro elenca per giungere alla definizione dei meccanismi di un'economia che determina quello stato di cose.
io consiglio a tutti, con il cuore, la lettura di questo libro
perchè cerca di dare consapevolezza al lettore di cosa si celi dietro questo "impero" percepito come ineluttabile e di come, invece, l'utopia di un mondo diverso non è per forza tale.
Buona lettura.
Vergogna è quella dei più poveri della terra, disonorati e senza speranza. Vergogna è quella dei benestanti che tollerano la propria complicità con l'ordine cannibale del mondo fino a trasformarla in impotenza. Ma anche i padroni, i veri carnefici de! duemila, provano vergogna: conoscono bene le conseguenze dei loro atti: la distruzione delle famiglie, il martirio dei lavoratori sottopagati, la disperazione delle popolazioni. Ma fingono di non sapere. La fame, la miseria, l'oppressione dei poveri sono oggi più spaventose che mai. I rapporti di causa ed effetto tra il debito e la fame sono vere e proprie armi di distruzione di massa dispiegate contro i più deboli. Proprio oggi che il pianeta è schiacciato dal peso delle sue ricchezze, gli ultimi baluardi della civiltà rischiano di crollare e il diritto internazionale è in agonia. Ma il senso di vergogna è anche uno degli elementi costitutivi della morale. E può incitare all'azione, a scrivere un libro come questo. Perché ogni uomo ha diritto a un lavoro, a cibo, salute. conoscenza, libertà e felicità .
da lafeltrinelli.it