Può darsi che chiedersi quale sia il significato letterale di molti dialoghi negli anime sia un po' come chiedersi quale sia il significato letterale di una poesia simbolista... Mi sorge il dubbio di quale sia il pubblico ideale di un film come Akira. Se si tratta (non lo so) di un prodotto che voleva avere un successo notevole, un giapponese ordinario è molto più informato sulla sua cultura che un italiano ordinario sulla propria? Per ignoranza, molti anime li ho interpretati così: accadono e dicono cose che non capisco razionalmente ma che mi suggeriscono idee o tematiche interessanti ma spesso in contrasto tra di loro e quindi più che altro ne apprezzo gli aspetti formali come i disegni, la musica, ecc. Non so se per un giapponese (parte del pubblico ideale dell'opera) questi elementi hanno per così dire un senso globale mentre per me i dialoghi spesso hanno soltanto un senso locale, ovvero mi paiono espedienti per creare una certa atmosfera.
Per fare un esempio familiare: nel finale de I promessi sposi pare che Lucia dica una cazzata, cioè che non ha imparato nulla delle sue avventure ma, se ricordo bene, occorre interpretare questa dichiarazione nel contesto del giansenismo, c'è la predestinazione ecc. (e quindi comunque è una cazzata...) Ormai nessuno crede più in queste dottrine e forse per questo quel romanzo è più sofferto che amato nei licei ma questo discorso mi fa venire il dubbio sulla popolarità di analoghe dottrine in Giappone che aiutino a comprendere quei passaggi per noi misteriosi o se invece anche loro si fermano come me ad un livello di interpretazione formale e non contenutistico.
Occhio che parlo dell'average Joe giapponese, le persone colte capiranno molte cose (sempre che ci siano e loro vogliano capirle) ma il giapponese a cui è rivolto per dire La città incantata non vede quel film come un trip di acido lisergico? Senza sapere nulla io penserei che in questo mondo globalizzato non molti di loro abbiano una cultura così diversa da quella di uno che va a vedere Transformers da permettere loro di contestualizzare in modo appropriato gli anime che ci lasciano perplessi. Quello che voglio dire è che forse anche molti giapponesi ascoltano quei dialoghi come se fosse letteratura simbolista...