I gioiellieri dichiarano meno di 18 mila euro Gli artigiani di Mestre: «Si fa un uso artefatto di questi dati: tra i dipendenti ci sono anche manager e magistrati»ROMA - Il lavoratore dipendente dichiara in media 20 mila euro lordi l'anno. Il gioielliere, il tassista e il titolare sono in media più poveri, non arrivano a 18 mila. Il ministero dell'Economia pubblica le tabelle con le ultime dichiarazioni dei redditi, quelle presentate nel 2012, che fotografano stipendi e guadagni del 2011. Nessuno stravolgimento rispetto al passato, le sorprese ci sono ma sono sempre le stesse. Nel 2012 i propietari di bar hanno dichiarato in media 17.800 euro lordi, i gioiellieri 17.300, i tassisti 15.600. Va un po' meglio per gli albergatori, che sforano di poco la soglia dei 18 mila ma restano sempre sotto la media del lavoratore dipendente. Mentre chi se la passa davvero male sono i parrucchieri, intorno ai 13 mila, i titolari di autosalone, di un pelo sopra i 10 mila, e soprattutto i proprietari degli istituti di bellezza, con 7.200 euro l'anno. Ben al di sotto della soglia di povertà che nel 2011 era fissata a 1.011 euro netti al mese per una famiglia di due persone. Ma c'è chi sta ancora peggio ed è addirittura in perdita: i gestori di night club e discoteche hanno dichiarato in media una perdita di 1.300 euro, i pescatori di 1.400.
SPROPORZIONE - Al di là della singole categorie, però, a colpire è ancora una volta la sproporzione con i redditi dichiarati dai lavoratori dipendenti. Ma su questo punto interviene la Cgia, l'associazione degli artigiani di Mestre che si è fatta conoscere proprio per le sue statistiche e analisi. Secondo Giuseppe Bortolussi, che della Cgia è il segretario, «ancora una volta assistiamo a un uso artefatto dei dati» e «non è vero che i lavoratori autonomi dichiarano meno dei dipendenti». Perché? Nella grande categoria dei dipendenti ci sono anche lavoratori come i magistrati, i professori universitari oppure i manager sia pubblici che privati: tecnicamente dipendenti ma con un reddito alto che alza di parecchio la media dell'intera categoria. Per questo secondo la Cgia, il «reddito del gioielliere deve essere comparato non con la media dei lavoratori dipendenti ma con quello del suo dipendente. Facendo così si scopre che artigiani e commercianti guadagnano in media il 30-40% in più dei propri dipendenti».
RECESSIONE - Disfida autonomi dipendenti a parte, nelle tabelle del ministero dell'Economia ci sono altri due dati interessanti, sempre relativi al 2011. Le partite Iva sono scese a 5 milioni e 55 mila, in calo dell'1,1% rispetto all'anno precedente. Un segno di come la recessione abbia reso più difficile la vita del lavoratore autonomo che non può contare su uno stipendio fisso. Ma il segno cambia se si sposta l'analisi sugli studi di settore, utilizzati dal Fisco per misurare i guadagni dei liberi professionisti. Il reddito totale dichiarato da tutte le categorie che utilizzano questo strumento è cresciuto dell'1,3% rispetto all'anno precedente, arrivando a 106,2 miliardi di euro. L'aumento più marcato riguarda le persone fisiche, con un +2,4%, quello più leggero le società di capitali con un +1,3%. Qui il reddito medio viaggia su altri livelli, a una media di 49.900 euro, e in aumento dello 0,8% rispetto all'anno precedente. Al primo posto i notai, 315.600 euro lordi l'anno, seguiti dai proprietari di farmacie, 103.400 euro.
STRUMENTI - Interessanti anche i dati sulla sperimentazione di strumenti per aumentare la produttività del lavoro, come la tassazione sostitutiva dell'Irpef, pari al 10%, applicabile agli straordinari, e i premi legati, appunto, alla produttività, con un tetto massimo di 3 mila euro, erogati ai lavoratori dipendenti del settore privato, con un reddito da lavoro dipendente inferiore ai 30 mila euro. La distribuzione per classi di reddito complessivo evidenzia che tale tassazione ha interessato i soggetti con classi comprese tra 15 mila e 26 mila euro (56% del totale). Ora, sapendo che il reddito medio da lavoro dipendente è pari a 20.020 euro, se si considera anche l'ammontare delle somme erogate per incrementi di produttività, il valore medio della retribuzione è aumentato del 2,32%.
Lorenzo Salvia