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Schopenhauer, Un Pensiero Molto Cool E Ancora Attuale


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98 replies to this topic

#51 il mistico

    proxima centauri

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Inviato 25 aprile 2013 - 18:00


ma se il mondo fenomenico è falsato dal velo di maya come puo' la ragione che è pur sempre un prodotto dell'intelletto, a sua volta influenzato dalla percezione sensoriale, evitare di fallire?

Cominciamo a correggere le cazzate.
Il mondo fenomenico non e' falsato dal velo di maya. Le percezioni sensoriali non falsano la realta' fenomenica(1); costituiscono questa realta'.
La realta' fenomenica e' appunto la realta' in quanto costituita come oggetto per un soggetto conoscente, e in questo senso non e' falsata. Il mondo come rappresentazione non e' una immagine del mondo falsata, corrotta o illusoria. E' l'immagine del mondo, l'unica possibile; il punto e' che e' fenomenica, cioe' impensabile al di fuori di un soggetto per cui e' reale (nessun soggetto senza oggetto), e quindi nessuna facolta' conoscitiva puo' applicarsi alla realta' noumenica.


si ma il punto era un altro, insomma il fenomeno è la rappresentazione che si manifesta all'io cognitivo ed è pur sempre una realtà mediata dai sensi, quindi falsata. ok è l'unica immagine possibile che puo' avere l'uomo del mondo, ma questo già lo diceva zio platone spiegando il tutto con la metafora della caverna.


ma se il mondo fenomenico è falsato dal velo di maya come puo' la ragione che è pur sempre un prodotto dell'intelletto, a sua volta influenzato dalla percezione sensoriale, evitare di fallire?


Cio' vuol dire che, nei fatti, lui propone una rappresentazione del noumeno (anche se non la chiama cosi', e non puo' chiamarla cosi' visto le premesse da cui parte), cioe' proprio la sua teoria filosofica per cui la volonta' sarebbe il fondamento noumenico della rappresentazione. Nei fatti parla di cio' di cui non si puo' parlare (visto che il parlare ne farebbe un oggetto per un soggetto).
Non stupisce poi che si crei l'impressione di una concorrenza tra piani di realta', di cui uno (la rappresentazione) sarebbe la immagine falsa dell'altro (la volonta'); quando il punto dovrebbe essere invece che la rappresentazione e' la sola immagine dell'altro piano, che in se' dovrebbe rimanere non rappresentato.


ok qui magari fa un po' di confusione, ma ti ricordo che il mondo come volontà non è il libro definitivo, infatti schopenhauer rivedrà le sue teorie negli appunti al mondo.
comunque la teoria del noumeno che si identifica con la volontà secondo me è una genialata.

non esistono teorie perfette, nell'appendice al mondo c'è una bella critica al pensiero di kant davvero molto interessante e ricca di spunti, kant in sostanza viene visto come un sofista corrotto dalla fede, schopenhauer è fondamentalmente un pensatore tormentato dall'esistenzialismo nei suoi scritti troviamo una concretezza alla portata di tutti, probabilmente è tanto amato anche per questo motivo.

quella dell'ascesi è una strada possibile ma poco praticabile, anch'essa comunque verrà rivista e ammorbidita negli appunti.
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#52 piersa

    Megalo-Man

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Inviato 25 aprile 2013 - 19:07

Va bene, Bludi mi hai quasi convinto: se riesco a fare cassa in questi prossimi 4 mesi mi prendo una magistrale in filosofia (sono un po' indeciso tra filosofia e lettere in realtà). dài mistico, anche tu così ci passiamo gli appunti...
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#53 botty

    ask me about intersectionality

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Inviato 25 aprile 2013 - 19:32

anche io ero indecisa tra ingegneria meccatronica e conservazione dei beni culturali. infatti alla fine mi sono iscritta a finanza quantitativa.
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I aim to misbehave


#54 piersa

    Megalo-Man

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Inviato 25 aprile 2013 - 19:37

e mi sa che hai fatto bene...
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#55 Selfon

    Ondarocker Derivativo

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Inviato 25 aprile 2013 - 19:51

Comunque io penso che bloody abbia ragione, nel senso che probabilmente lui ne sa più di quanto schopenhauer abbia mai saputo, ma che il suo pensiero fosse in alcune parti contraddittorio e non perfetto non può fregare poi molto ai non filosofi e quindi a tutti gli artisti che sono rimasti affascinati da diversi elementi del suo pensiero. Italo Svevo ebbe come punto di riferimento Schopenhauer, per il suo pessimismo radicale e la sua negazione della libertà di scelta. I dettagli e le questioni da philosoph nazi saranno non soprassedibili per bloody e altri filosofanti, ma nei conti fatti (e quindi al di là della filosofia) contano poco.
Si potrebbe dire che Bloody rappresenta un po' quei riccardoni che non ascolteranno mai e poi mai gruppi punk perchè troppo rozzi, ma noi sappiamo che i ramones spaccavano comunque.

In tutto ciò concordo con chi dice che a schopenhauer è preferibile mille volte un Leopardi, l'ultimo grande poeta italiano!
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#56 botty

    ask me about intersectionality

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Inviato 25 aprile 2013 - 19:58

ma allora si deve dire che è una lettura simpatica, non un grande filosofo. se dici che è un grande filosofo giustamente uno che ha studiato filosofia o ha la compagna filosofa ti ride in faccia (anzi bludi è stato fin troppo generoso con le ripetizioni gratuite)
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I aim to misbehave


#57 grivs

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Inviato 25 aprile 2013 - 20:01

Italo Svevo ebbe come punto di riferimento Schopenhauer


selfy ti sei messo a studiare :(
  • 2
[0:08] webnicola: allora facendo una media di 80 anni e cagando 300 gr al giorno (siamo italiani dai caghiamo di piu) cachiamo 8,7 tonnellate in una vita quindi [0:09] webnicola: possiamo teorizzare che nella propria vita fa un peso di merda [0:10] webnicola: circa 100 volte il proprio peso [0:10] webnicola: cmq sostanzialmente in un anno circa si caga il proprio peso quindi potresti farti un amico di merda e nel tiro alla fune si sarebbe pari

[webnicola]: io [mi aspettavo] che si dimettesse subito o che non si dimettesse. tipo "resisto è stata solo un colpo di testa dei miei uomini" e l'assalto alla camera sfasciata e qualche cranio rotto, gente che caga dentro la testa di cicchitto morto, cose così

oggi ho combattuto come un toro. ho il cuore sfiancato. sento che stanno crollando le mura DI QUESTA BABILONIA PRECRISTIANA! vinceremo! Cit. Ale

webnicola: non sto leggendo. mi state facendo venire la colite

gli butto lì un "rizoma" così mi si bagna


#58 atlas

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Inviato 25 aprile 2013 - 20:03


Italo Svevo ebbe come punto di riferimento Schopenhauer


selfy ti sei messo a studiare :(

con una particolare predilezione per i peggiori asd
  • 0

il faut se radicaliser. 


#59 il mistico

    proxima centauri

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Inviato 25 aprile 2013 - 20:06

italo svevo è un grande

ma allora si deve dire che è una lettura simpatica


cioè stiamo parlando di un libro enorme, che viene indicato come uno dei capolavori della filosofia, boh...
  • 0

#60 Selfon

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Inviato 25 aprile 2013 - 20:08


Italo Svevo ebbe come punto di riferimento Schopenhauer


selfy ti sei messo a studiare :(


Macchè asd, mentre scrivevo avevo la scheda di youporn aperta, adesso esco da questa sezione peccaminosa e intellettuale!

Atlas Svevo è poco importante? No sul serio chiedo perchè non lo so, purtroppo ho la prof d'italiano che ci fa studiare ogni minimo autore, perchè è l'anno dell'esame ecc...
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#61 botty

    ask me about intersectionality

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Inviato 25 aprile 2013 - 20:18

se all'esame porti svevo puoi fare l'inedito collegamento con la psicoanalisi e puoi basare la tesina sull'ABISSO. pensaci
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I aim to misbehave


#62 grivs

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Inviato 25 aprile 2013 - 20:26

potrebbe pure metterci l'inedito collegamento con darwin e la selezione naturale e basare la tesina sull'estinzione della lutamma e il trionfo della magna grecia
  • 0
[0:08] webnicola: allora facendo una media di 80 anni e cagando 300 gr al giorno (siamo italiani dai caghiamo di piu) cachiamo 8,7 tonnellate in una vita quindi [0:09] webnicola: possiamo teorizzare che nella propria vita fa un peso di merda [0:10] webnicola: circa 100 volte il proprio peso [0:10] webnicola: cmq sostanzialmente in un anno circa si caga il proprio peso quindi potresti farti un amico di merda e nel tiro alla fune si sarebbe pari

[webnicola]: io [mi aspettavo] che si dimettesse subito o che non si dimettesse. tipo "resisto è stata solo un colpo di testa dei miei uomini" e l'assalto alla camera sfasciata e qualche cranio rotto, gente che caga dentro la testa di cicchitto morto, cose così

oggi ho combattuto come un toro. ho il cuore sfiancato. sento che stanno crollando le mura DI QUESTA BABILONIA PRECRISTIANA! vinceremo! Cit. Ale

webnicola: non sto leggendo. mi state facendo venire la colite

gli butto lì un "rizoma" così mi si bagna


#63 auslöschung

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Inviato 25 aprile 2013 - 21:00

Svevo è poco importante?


no.
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#64 Seattle Sound

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Inviato 26 aprile 2013 - 03:10


ma allora si deve dire che è una lettura simpatica


cioè stiamo parlando di un libro enorme, che viene indicato come uno dei capolavori della filosofia, boh...


10/10 la vetta assoluta della storia della filosofia secondo le nuove dispositive Fabrettiane
  • 0

Alfonso Signorini: "Hai mai aperto una cozza?"
Emanuele Filiberto: "Sì, guarda, tante. Ma tante..."
(La Notte degli Chef, Canale 5)

 

"simpatico comunque eh" (Fily, Forum Ondarock)

 

"passere lynchane che finiscono scopate dai rammstein"

"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
(Rocco Siffredi, videomessaggio sul web)


"Ah, dei campi da tennis. Come diceva Battiato nella sua canzone La Cura"


#65 Reynard

    No OGM

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Inviato 26 aprile 2013 - 08:19

si ma il punto era un altro, insomma il fenomeno è la rappresentazione che si manifesta all'io cognitivo ed è pur sempre una realtà mediata dai sensi, quindi falsata.

No.
"Mediata dai sensi" non e' uguale a falsata.
E' questo il punto del concetto di "idealita' trascendentale".

E no, non e' quello che diceva gia' Platone con la metafora della caverna, visto che in Platone la ragione da' un accesso alla realta' in se'.

@Selfon: questioni da riccardone? Schopenhauer ha scritto un libro di millanta pagine che per l'80% e' costituito proprio da queste riflessioni epistemologiche-metafisiche che fondano la sua visione del mondo; il suo contributo e' proprio dare una giustificazione a quella visione, se la togli hai soltanto un tizio che dice che "e' tutto una merda", e con cio'?

In generale, la filosofia non e' solo un proporre una immagine in cui piu' o meno ti ritrovi. Ok che il lettore comune non e' tenuto a tirare fuori argomentazioni capziosissime, ma porsi domande si. Se il perche' dell'ipotesi proposta dal filosofo "conta poco", se l'idea della volonta' come noumeno e' una "genialata" a prescindere dal perche' lo si afferma, allora magari puoi anche essere convinto di stare leggendo un libro di filosofia, ma in realta' stai leggendo un romanzo o una raccolta di frasette new age che ti stai creando nella tua testa, sulle spoglie del povero filosofo.
Ti dico di piu': se tralasci le argomentazioni, non capisci neppure qual e' l'immagine proposta dal filosofo.
La realta' mediata dai sensi? Be', su questo punto tutti i filosofi da Platone in poi sono d'accordo. L'originalita' sta nei dettagli.

Insomma, se uno si fa trascinare dalla visione pessimistica di Schopenhauer (come dal pensiero di qualsiasi altro autore) perche' "gli piace", considerandone le argomentazioni "dettagli trascurabili", per me fallisce il 'test matrix' e rimane al di qua della filosofia.
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La firma perfetta dev'essere interessante, divertente, caustica, profonda, personale, di un personaggio famoso, di un personaggio che significa qualcosa per noi, riconoscibile, non scontata, condivisibile, politicamente corretta, controcorrente, ironica, mostrare fragilità, mostrare durezza, di Woody Allen, di chiunque tranne Woody Allen, corposa, agile, ambiziosa, esperienzata, fluente in inglese tedesco e spagnolo, dotata di attitudini imprenditoriali, orientata alla crescita professionale, militassolta, automunita, astenersi perditempo.

#66 An Absent Friend

    We're happening

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Inviato 26 aprile 2013 - 10:03

In tutto ciò concordo con chi dice che a schopenhauer è preferibile mille volte un Leopardi, l'ultimo grande poeta italiano!


Parliamone, anche in cinque o sei ore, ma parliamone.
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Talmente brutto che e' da considerare 90

 

 
In pratica vogliono il magical negro senza i poteri magici, sai che palle.

 

 

I voti sono sull'attività svolta e sulle iniziative dichiarate o parzialmente avviate

 


#67 tiresia

    Sue Ellen

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Inviato 26 aprile 2013 - 10:13

mai sopportato, decisamente ignorato
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#68 Selfon

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Inviato 26 aprile 2013 - 12:52

Insomma, se uno si fa trascinare dalla visione pessimistica di Schopenhauer (come dal pensiero di qualsiasi altro autore) perche' "gli piace", considerandone le argomentazioni "dettagli trascurabili", per me fallisce il 'test matrix' e rimane al di qua della filosofia.


E non c'è dubbio, ma io mica ho detto che considero necessariamente le argomentazioni dettagli trascurabili, ma se non io sicuramente qualcun altro, anzi moltissimi, e facevo l'esempio di Svevo, e, ho studiato, che anche l'antropologia di Freud aveva diversi punti di contatto con quella di Schopenhauer, e quindi questo per te che vuol dire? Nulla? Questi dettagli sono stati realmente trascurabili, almeno per loro, che ti devo dire? Cioè non puoi negare i fatti, poi lo sai io non so niente di filosofia quindi chiedo per sapere, non ho alcuna pretesa di conoscere il vero e avere ragione.
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#69 Reynard

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Inviato 26 aprile 2013 - 13:49

E non c'è dubbio, ma io mica ho detto che considero necessariamente le argomentazioni dettagli trascurabili, ma se non io sicuramente qualcun altro, anzi moltissimi, e facevo l'esempio di Svevo, e, ho studiato, che anche l'antropologia di Freud aveva diversi punti di contatto con quella di Schopenhauer, e quindi questo per te che vuol dire? Nulla? Questi dettagli sono stati realmente trascurabili, almeno per loro, che ti devo dire? Cioè non puoi negare i fatti, poi lo sai io non so niente di filosofia quindi chiedo per sapere, non ho alcuna pretesa di conoscere il vero e avere ragione.

Vuol dire, come ho detto in uno dei miei primi post, che sono stati ispirati da Schopenhauer e ne hanno ricavato stimolo per un loro lavoro personale.
Lavoro che in certi casi ha ottenuto risultati pure migliori di quelli dello stesso Schopenhauer.
Ma nessuno di quegli autori, ne' Freud, ne' Nietzsche, ne' Svevo, ne' Wittgenstein, hanno preso in considerazione Schopenhauer perche' "gli piaceva" e ne hanno considerato le argomentazioni "dettagli trascurabili". Lo hanno preso molto sul serio, cio' vuol dire che hanno anche esaminato le sue argomentazioni e lo hanno criticato laddove gli pareva che fosse criticabile.

Leggo Schopenhauer nei dettagli e gli faccio delle critiche, ma quelle critiche sono anche uno stimolo per le mie risposte. Ora, non sono di certo un genio, non sono Freud, ma se un giorno saro' in grado di fare qualcosa di minimamente interessante e' anche perche' invece di sbrodolare ammirazione per i "grandi filosofi" sono andato a fargli le pulci e magari, domanda critica dopo domanda critica, qualche buona idea e' venuta in mente anche a me.

E ho l'impressione che, per essere quello che lo "svaluta" e che "non lo rispetta", sia l'unico qui che stia prendendo Schopenhauer sul serio.
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La firma perfetta dev'essere interessante, divertente, caustica, profonda, personale, di un personaggio famoso, di un personaggio che significa qualcosa per noi, riconoscibile, non scontata, condivisibile, politicamente corretta, controcorrente, ironica, mostrare fragilità, mostrare durezza, di Woody Allen, di chiunque tranne Woody Allen, corposa, agile, ambiziosa, esperienzata, fluente in inglese tedesco e spagnolo, dotata di attitudini imprenditoriali, orientata alla crescita professionale, militassolta, automunita, astenersi perditempo.

#70 Michael Jimmy Bill

    Ghost in the A-Shell

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Inviato 26 aprile 2013 - 13:51

Cominciamo a correggere le cazzate.
Il mondo fenomenico non e' falsato dal velo di maya. Le percezioni sensoriali non falsano la realta' fenomenica(1); costituiscono questa realta'.
La realta' fenomenica e' appunto la realta' in quanto costituita come oggetto per un soggetto conoscente, e in questo senso non e' falsata. Il mondo come rappresentazione non e' una immagine del mondo falsata, corrotta o illusoria. E' l'immagine del mondo, l'unica possibile; il punto e' che e' fenomenica, cioe' impensabile al di fuori di un soggetto per cui e' reale (nessun soggetto senza oggetto), e quindi nessuna facolta' conoscitiva puo' applicarsi alla realta' noumenica.

Fin qui e' Schopenhauer il kantiano che parla. Il tutto va poi a ramengo quando Schopenhauer si convince che esiste un accesso alla realta' noumenica. Cio' vuol dire che, nei fatti, lui propone una rappresentazione del noumeno (anche se non la chiama cosi', e non puo' chiamarla cosi' visto le premesse da cui parte), cioe' proprio la sua teoria filosofica per cui la volonta' sarebbe il fondamento noumenico della rappresentazione. Nei fatti parla di cio' di cui non si puo' parlare (visto che il parlare ne farebbe un oggetto per un soggetto).
Non stupisce poi che si crei l'impressione di una concorrenza tra piani di realta', di cui uno (la rappresentazione) sarebbe la immagine falsa dell'altro (la volonta'); quando il punto dovrebbe essere invece che la rappresentazione e' la sola immagine dell'altro piano, che in se' dovrebbe rimanere non rappresentato.

Insomma, questa incuria nel dire l'indicibile e' l'obiezione principale che faccio a Schopenhauer.
Poi ci sono altre questioni di dettaglio, ad esempio:
- la distinzione tra intelletto e ragione e' fatta alla cazzo, rifiutando al primo una funzione concettuale che poi nei fatti esercita (visto che ci permettere di riconoscere le cose);
- il rapporto tra sensazione e percezione e' ugualmente tirato via alla bene e meglio, dove: 1) da un lato la sensazione sarebbe una affezione corporea e quindi non ancora una funzione conoscitiva, ma dall'altro sarebbe il dato su cui l'intelletto si esercita, diventando quindi una specie di "sense-datum", che filosoficamente parlando e' tutto un altro paio di maniche; 2) l'intelletto agirebbe su queste con l'unica funzione di dare 'immediata' (?) conoscenza del rapporto tra causa ed effetto(2); ora, come questa trasformi la sensazione in percezione, almeno senza essere intesa in senso inferenziale, per me rimane un mistero; 3) rimane completamente esclusa la questione essenziale del "vedere come" (cfr. Wittgenstein), o meglio viene spiegata con questo ricorso alla causalita' che confonde le idee- allora, le sensazioni sarebbero rappresentazioni, ma rappresentazioni di che? rappresentazioni che non rappresentano? se rappresentano, allora "vediamo come" indipendentemente da questo intervento dell'intelletto; se non rappresentano, da dove nasce il "vedere come"? Solo da un intervento del collegamento causale? (diciamo che la spiegazione della percezione ha fatto passi da gigante dai tempi di Schopenhauer).
- Assegnare la funzione concettuale alla ragione solo come capacita' astrattiva mi sembra un altro errore. D'altronde, uno astrae cosa? Cosa c'e' nell'immagine sensoriale che e' passibile di astrazione? (e qui persino il vecchio Aristotele e' piu' avanzato).
- Si puo' dire quel che vuole, ma l'argomento per passare dal mondo fenomenico a quello noumenico tramite la 'quarta radice' del principio di ragion sufficiente non mi convincera' mai. O il principio e' un collegamento tra rappresentazioni, e allora il noumeno non lo si raggiungera' mai; o da la causa dell'oggetto, non solo della sua rappresentazione, e allora che questa causa me la chiami "volonta'" o "elan vital" o "particelle subatomiche" cambia poco, fatto sta che si sta parlando della radice non rappresentabile del mondo della rappresentazione come inferenzialmente ricavabile dal suddetto mondo.
- D'altra parte non e' quello il problema col noumeno che agitava Kant- non e' una questione alla matrix!
- Sta di fatto che il suo "idealismo trascendentale" alla fine diventa una metafisica vecchia maniera, individua e da il nome al fondamento delle cose come entita' determinata. kant e' vissuto invano.
- Infine, sono particolarmente infastidito da queste "idee platoniche" messe li' come oggettivazioni della volonta', utilissime per "spiegare" l'arte ma che sembrano innesti esterni al sistema.

(1) "L'intero mondo degli oggetti e' e rimane rappresentazione, e percio' in questo modo e per tutta l'eternita' dipendente dal soggetto: vale a dire, ha una idealita' trascendentale. Ma non per questo e' menzogna, bensi' apparenza: cio' che c'e' si da in quanto rappresentazione, o meglio come successione di rappresentazioni, il cui legame comune e' il principio di ragione" (Die Wille als Welt und Vorstellung, Harmanns Verlag 1988, p. 45; traduzione mia).
(2) Die Wille als Welt und Vorstellung, p. 53.


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Poi ho messo più perchè ne mancava giusto uno a fare la stelletta e ho sentito non solo che il post lo meritava, ma anche che questa onorificenza per quanto effimera avrebbe reso il forum tutto un posto migliore.
Quanto a me, non mi resta che far ripartire il lettore multimediale. Avevo sperato che il silenzio mi avrebbe aiutato a comprendere ashd
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#71 ravel

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Inviato 26 aprile 2013 - 14:17

E ho l'impressione che, per essere quello che lo "svaluta" e che "non lo rispetta", sia l'unico qui che stia prendendo Schopenhauer sul serio.


E se è per quello l'unico che stia prendendo anche... se stesso molto sul serio.

Battute a parte credo che tu faccia torto a molti degli intervenuti.
La tua lettura di S. non ne esclude altre, e soprattutto non significa che tu sia l'unico a "prenderlo sul serio".

Più sopra accenni al fatto che "In generale, la filosofia non e' solo un proporre una immagine in cui piu' o meno ti ritrovi", segno che evidentemente tu lo sai che cosa è la filosofia (e lo apprenderemmo volentieri anche noi, dato che da 2.500 anni non c'è proprio... univocità in materia).

Schopenhauer ha proposto un modello di ragione (e di (s)fondazione della razionalità) che non piace (del tutto lecitamente) a molti (che danno invece della razionalità una definizione più "ristretta", affibbiando l'etichetta di irrazionalisti a tutti gli altri), ma che ha aperto orizzonti di enorme importanza teoretica (che semmai sei tu a negligere, non prendendolo sul serio... ).
Personalmente non mi pare proprio - quindi - di non prenderlo sul serio. :)
  • 0

«Ciò che l'uomo può essere per l'uomo non si esaurisce in forme comprensibili».
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Moriremotuttista


#72 Seattle Sound

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Inviato 26 aprile 2013 - 14:26



[...]





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Poi ho messo più perchè ne mancava giusto uno a fare la stelletta e ho sentito non solo che il post lo meritava, ma anche che questa onorificenza per quanto effimera avrebbe reso il forum tutto un posto migliore.
Quanto a me, non mi resta che far ripartire il lettore multimediale. Avevo sperato che il silenzio mi avrebbe aiutato a comprendere ashd


l'unica cosa che esce chiara e netta è: Schopy padre spirituale di Mariottide
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Alfonso Signorini: "Hai mai aperto una cozza?"
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#73 Reynard

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Inviato 26 aprile 2013 - 15:37

Forse è meglio che chiarisco una cosa.
Anche perché ho trattato male il povero Selfon che in realtà è uno davvero curioso e interessato alle cose.

Il motivo del mio "sfogo" (perché quello è) viene forse dal fatto che non si è ben capita la natura delle obiezioni che faccio a Schopenhauer.
Cerco di spiegarmi.
Se mi metto a fare questioni così dettagliate non è solo per rompere il cazzo a gratis (un po' si, dai asd ), ma è perché le domande sollevate da Schopenhauer sono molto, molto, molto interessanti.
Non sono d'accordo con buona parte delle sue risposte, ma non sono argomenti trascurabili.
La volontà radice della realtà? Mica affermazione da ridere.
Quindi non mi accontento dell'affermazione, voglio scavare. In breve, sto rivendicando il diritto a chiedere al caro Arthur "si, ma perché dovrei crederti?".

Alla fin della fiera il punto è quello. Capisci Selfon, perché mi inalbero se me lo chiami "dettaglio"? All'anima del dettaglio! asd

Il fascino di Schopenhauer è facilmente comprensibile. Non voglio tagliarti le gambe su questo, né a te né a nessuno che lo legga con interesse. Esprimo però la mia perplessità se mi sembra (e magari sbaglio) che ti dimentichi di chiedere, ogni tanto, "si, ma perché dovrei crederti?".
  • 0
La firma perfetta dev'essere interessante, divertente, caustica, profonda, personale, di un personaggio famoso, di un personaggio che significa qualcosa per noi, riconoscibile, non scontata, condivisibile, politicamente corretta, controcorrente, ironica, mostrare fragilità, mostrare durezza, di Woody Allen, di chiunque tranne Woody Allen, corposa, agile, ambiziosa, esperienzata, fluente in inglese tedesco e spagnolo, dotata di attitudini imprenditoriali, orientata alla crescita professionale, militassolta, automunita, astenersi perditempo.

#74 Selfon

    Ondarocker Derivativo

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Inviato 26 aprile 2013 - 16:03

Sì capisco quello che vuoi dire e ti ringrazio per i chiarimenti, ma in realtà già l'avevo compreso il motivo della tua questione, che poi si sa il nuovo nasce dalla critica e dalla messa indiscussione dei modelli precedenti, del vecchio, altrimenti si rimane cristallizzati. In pratica stiamo dicendo la stessa cosa, tu più o meno stai dicendo: Schopy è una tappa fondamentale ma non era il più grande dei pensatori e sia prima che dopo di lui si sono raggiunti livelli molto superiori e si sono perfezionate di molto diciamo alcune sue tesi. - che mi sembra la stessa cosa che ho detto io più o meno, solo che io parlo per sentito di dire e per diciamo studio superficiale, senza l'esperienza che invece tu ovviamente hai. Inoltre non ti credere, io lo trovo abbastanza noioso, anzi diciamo che la metafora del pendolo (che oscilla tra la noia e il dolore...) mi è sempre stata antipatica, è una riduzione del pensiero di Leopardi (e della vita stessa).
  • 0

#75 Reynard

    No OGM

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Inviato 26 aprile 2013 - 16:18

tu più o meno stai dicendo: Schopy è una tappa fondamentale ma non era il più grande dei pensatori e sia prima che dopo di lui si sono raggiunti livelli molto superiori e si sono perfezionate di molto diciamo alcune sue tesi.

Non proprio, più o meno sto dicendo: Schopy solleva questioni molto grosse ma quel che ne ricava non mi convince; poi ci sono autori che su quegli argomenti mi convincono di più, ma questo è un altro paio di maniche, il "problema" é già tra me e Schopy anche senza tirare in ballo terzi.
Poi ricordati sempre che non convincono me che d'altra parte ho già delle idee mie e delle convinzioni mie, che a loro volta potrebbero essere sbagliate. Insomma, io faccio delle domande partendo da certi interessi, chi fa altre domande partendo da altri interessi può ricavarci tutt'altro, è questo che volevo dire col fatto che pure i vari Freud e Nietzsche non si sono limitati a leggerlo e assentire.
  • 1
La firma perfetta dev'essere interessante, divertente, caustica, profonda, personale, di un personaggio famoso, di un personaggio che significa qualcosa per noi, riconoscibile, non scontata, condivisibile, politicamente corretta, controcorrente, ironica, mostrare fragilità, mostrare durezza, di Woody Allen, di chiunque tranne Woody Allen, corposa, agile, ambiziosa, esperienzata, fluente in inglese tedesco e spagnolo, dotata di attitudini imprenditoriali, orientata alla crescita professionale, militassolta, automunita, astenersi perditempo.

#76 An Absent Friend

    We're happening

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Inviato 26 aprile 2013 - 16:37

Il (sacrosanto) "sì, ma perchè' dovrei crederti?" in filosofia di bludi mi ricorda molto il mio "e se fosse tutto un gran cazzata?" in cinema e letteratura asd
  • 1

 

Talmente brutto che e' da considerare 90

 

 
In pratica vogliono il magical negro senza i poteri magici, sai che palle.

 

 

I voti sono sull'attività svolta e sulle iniziative dichiarate o parzialmente avviate

 


#77 il mistico

    proxima centauri

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Inviato 18 marzo 2016 - 15:08

molto interessante stu documentario

 

http://youtu.be/RAg3OFk7qz0


  • 0

#78 Jack DiSpade

    Critico proto-punk

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Inviato 18 marzo 2016 - 16:11

Per gli shopenaueriani segnalo il romanzo La Cura Shopenhauer di irvin Yalom. Niente di ché eh, uno di quei libri che promettono la luna e alla fine ti danno un cioccolatino... comunque si legge tutto d'un fiato. In sostanza si tratta di una terapia di gruppo romanzata, con abbondanti riferimenti alla biografia del filosofo e anche alcuni capitoli dove si racconta in prima persona.


  • 0

#79 reallytongues

    Pietra MIliare

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Inviato 24 maggio 2016 - 18:10

 

Ma ce l'avete il senso della misura (e, perché no, della storia) o solo quello del vostro gusto personale :lol:

Certo, io i filosofi li giudico a gusto, il mio criterio preferito e' quello di guardare il colore della loro cravatta :rolleyes:

E va be', Schopenhauer ha influenzato mezzo mondo filosofico. E va be', e' un gigante della storia della filosofia. Ok.
Detto questo, io sto cercando di fare ricerca filosofica per conto mio, nel mio piccolo. Leggo Schopenhauer e mi trovo di fronte a un concetto di 'rappresentazione' che si incarta nelle difficolta' concettuali: devo farmene influenzare perche' ha influenzato mezzo mondo filosofico?
Leggo Schopenhauer e mi trovo di fronte a una ipostatizzazione della volonta' basata su una mossa speculativa piu' che azzardata, che butta tranquillamente nel cesso la rivoluzione kantiana. Me ne devo fare influenzare perche' ha influenzato mezzo mondo filosofico? Ha influenzato anche Wittgenstein, per esempio, che dice sulla volonta' cose basate su un'analisi molto piu' puntuale e molto piu' utilizzabile. Ora, posto che 'dal punto di vista storico' magari e' anche utile sapere che Wittgenstein e' passato per la lettura di Schopenhauer, quando mi occupo di volonta' passo direttamente alla concettualizazzione chiara di Wittgenstein piuttosto che cercare di trarre un senso da quella confusa di Schopenhauer (per poi magari arrivare a riscoprire i risultati del suddetto Wittgenstein).

In soldoni: Schopenhauer ha proposto delle teorie e, a mio avviso, quelle teorie funzionano male. Poi e' vero, sono state influenti, e chi lo nega?
Ma il fatto che una teoria sia stata influente la rende una buona teoria?
Dobbiamo farci dettare l'assenso teorico dalla storia?

 

mi spieghi come delle teorie filosofiche possono funzionare bene?

tipo Kant e Hegel, che non sono mai riuscito a leggere nememo una pagina, in cosa funzionano?

fammi/fatemi pure qualche esempio se hai-avete voglia, sono curioso

anche perchè non so minimamaente di cosa trattano quei due mostri


  • 1

Caro sig. Bernardus...

Scontro tra Titanic

"Echheccazzo gdo cresciuto che nin sei altro."<p>

#80 Stephen

    Wannabe the Night Meister

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  • LocationLa Callaretta della Colla

Inviato 24 maggio 2016 - 22:28

Mi accodo perchè sono mesi che preparo mezz'ora di discorso sulle Ricerche logiche di Husserl e a tredici ore dalla pubblica umiliazione stile Cersei in GOT mi pongo gli stessi quesiti di Succo.
  • 1

E un passo di quella danza era costituito dal tocco più leggero che si potesse immaginare sull'interruttore, quel tanto che bastava a cambiare...

... adesso

e la sua voce il grido di un uccello

sconosciuto,

3Jane che rispondeva con una canzone, tre

note, alte e pure.

Un vero nome.


#81 piersa

    Megalo-Man

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  • Location14-16 Fabrizi Nicola e Aldo

Inviato 25 maggio 2016 - 00:21

Kant e Hegel sono sistemi, vi mettete con la pazienza e unite i 14mila puntini
  • 0

#82 Garga Charrua

    Dal fiume al mare

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Inviato 25 maggio 2016 - 01:12

 

tipo Kant e Hegel, che non sono mai riuscito a leggere nememo una pagina, in cosa funzionano?

fammi/fatemi pure qualche esempio se hai-avete voglia, sono curioso

anche perchè non so minimamaente di cosa trattano quei due mostri

 

 

 

IMMANUEL KANT
 
Venghino venghino, cari signori,
nel baraccone d’Immanuello
dove la sintesi fatta a priori
spiega a puntino quel machiavelli
onde dei dati confusi e sparsi
sotto una forma chiara e compiuta
vengono placidi a radunarsi
per far la cosa ben conosciuta!
Venghino! Un tallero vi fo pagare,
entrino e tocchino senza paura
questo volume chiaro e esemplare
dove si critica la Ragion Pura!
Qui Spazio e Tempo son le intuizioni
che mi permetton di collocare
le meschinissime mie sensazioni
che non saprebbero dove scappare.
Così inquadrate le metto in forma
per sola forza dell’intelletto,
dell’esperienza regola e norma,
legislatore bravo e perfetto!
Queste o signori le figlie mie:
dodici belle ed apriorissime
quadripartite categorie
che alla materia sollecitissime
porgono lucida esplicazione
grazie agli schemi trascendentali
che fanno opera di mediazione
con uno stile che non ha eguali.
Io poi dimostro come normale,
ch’esse si fondano senza eccezione
su quell’io penso trascendentale
in attingibile nell’intuizione!
Posta da parte la conoscenza
Di quelle cose che tocco e vedo,
or domandatevi se vi sia scienza
del Dio nel quale peraltro credo.
Scienza , o signori, vana e fasulla,
perché i principi del mondo fisico,
causa ed effetto non valgon nulla
nel mondo astratto del metafisico!
La soluzione mia è ben simpatica:
se mi tradisce la Ragion Pura,
voilà, ricorro alla Ragion Pratica
con decisione breve e sicura.
E questo fatto, l’ultimo sfizio
voglio levarmi, mia cara gente,
e criticandovi pure il Giudizio
scopro la forza sua riflettente.
 
 
 
GEORG FRIEDRICH HEGEL
 
Hegel Giorgio Federico
è un burlone che non vi dico.
Ei decide là per là
di abolir l’identità
quindi forma i presupposti
di una scienza degli opposti,
tesi e antitesi contrae
e una sintesi ne trae,
risultato in fede mia
da Fenomenologia.
Poi considera il reale
tutto quanto razionale
né la cosa è assai diversa
se li vede viceversa.
Posto dunque tutto il mondo
come anelito profondo
dello Spirito che va 
e mediando si fa,
la sua storia ognor si bea
delle astuzie dell’Idea,
e mediandosi nell’arte,
poi mettendola da parte,
via pei limbi della fede
che ogni mito si concede,
la Ragion pervien via via
sino alla filosofia,
scomponendo in un problema
ogni limpido sistema,
quindi tutti dissolvendo
superando e risolvendo,
ecco compie in un momento
il final superamento.
 

 

segue mic drop e poi questa faccia qui

 

1455970716_umberto-eco-1280-1280x628.jpg


  • 2

"Sei stati, cinque nazioni, quattro lingue, tre religioni, due alfabeti e un solo Gargamella."


#83 Karmasukia

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Inviato 25 maggio 2016 - 10:55

mi spieghi come delle teorie filosofiche possono funzionare bene?

 

tipo Kant e Hegel, che non sono mai riuscito a leggere nememo una pagina, in cosa funzionano?

fammi/fatemi pure qualche esempio se hai-avete voglia, sono curioso

anche perchè non so minimamaente di cosa trattano quei due mostri

 

 

 

http://forum.ondaroc...ando/?p=2098093


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#84 reallytongues

    Pietra MIliare

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Inviato 26 maggio 2016 - 12:21

 

mi spieghi come delle teorie filosofiche possono funzionare bene?

 

tipo Kant e Hegel, che non sono mai riuscito a leggere nememo una pagina, in cosa funzionano?

fammi/fatemi pure qualche esempio se hai-avete voglia, sono curioso

anche perchè non so minimamaente di cosa trattano quei due mostri

 

 

 

http://forum.ondaroc...ando/?p=2098093

 

mi garba hegel
, ma ancora non si può dire che il suo pensiero funzioni a spiegare il mondo, il suo come quello di tutti i filosofi secondo me

lo scrive lui stesso che sono i fatti il pujnto importante e non le astrazioni

per questo non capisco Bloody/reynard quanto critica Schopenhauer dicendo che non funziona

per me il mondo e la sua rappresentazione filosofica non funziona mai a prescindere, la parolae la riagione sono solo parti del tutto e quindi non possono comprendere (tutto)


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Caro sig. Bernardus...

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#85 Karmasukia

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Inviato 26 maggio 2016 - 12:27

Ahahahahah i filosofi che spiegano come funziona il mondo.

Ma chi te le ha dette ste fregnacce?

 

Sono dei poeti e basta, secondo me. Hegel non dice ne piu ne meno di quello che dice Lassigue. Ha scelto solo una forma (bellissima) diversa per farlo, creando pattern lessicali e processi logici ampi, verbosizzando molto il tutto.


  • 0

#86 reallytongues

    Pietra MIliare

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Inviato 26 maggio 2016 - 12:31

beh ma i filosofi vorrebbero spiegare il mondo solo che non sono in grado

il loro sforzo ha prodotto dei pipponi memorabili


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#87 Karmasukia

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Inviato 26 maggio 2016 - 12:44

Il loro sforzo testimonia invece come ci sia gente che é assolutamente innamorata di alcuni concetti centrali dell'essere umano (esserci, non esserci) fino al punto di impiegare una vita intera a costruire una grossa casa aliena intorno a queste idee povere e connaturate in noi.

 

Per me che Hegel possa aver scritto La Fenomenologia Dello Spirito, un libro assurdo che si intestardisce su un paio di concetti molto semplici, + mille altre cose sempre sui soliti argomenti, é una cosa nobile, vuol dire che questa cosa gli stava veramente a cuore. E quindi, in un certo senso "gli credo".

 

Ovvio che parliamo di pipponi, ma anche 40 anni di ACDC rappresentano un pippone, epperó viva il rocknroll.

 

É l'Accademia che rovina tutto. Sono pochissime le persone riconosciute "filosofe" senza un titolo accademico in ambito. Concentrati solamente su questa cosa qua e dimmi se non ti viene da vomitare. É una loggia chiusa di boriosi gelosi di un primato intellettuale che non esiste, é ovvio che ispiri pure l'idea di "pippone".


  • 1

#88 Reynard

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Inviato 27 maggio 2016 - 12:27

 

 

mi spieghi come delle teorie filosofiche possono funzionare bene?

 

tipo Kant e Hegel, che non sono mai riuscito a leggere nememo una pagina, in cosa funzionano?

fammi/fatemi pure qualche esempio se hai-avete voglia, sono curioso

anche perchè non so minimamaente di cosa trattano quei due mostri

 

 

 

http://forum.ondaroc...ando/?p=2098093

 

mi garba hegel
, ma ancora non si può dire che il suo pensiero funzioni a spiegare il mondo, il suo come quello di tutti i filosofi secondo me

lo scrive lui stesso che sono i fatti il pujnto importante e non le astrazioni

per questo non capisco Bloody/reynard quanto critica Schopenhauer dicendo che non funziona

per me il mondo e la sua rappresentazione filosofica non funziona mai a prescindere, la parolae la riagione sono solo parti del tutto e quindi non possono comprendere (tutto)

 

 

Tu mi chiedi in soldoni "come fa un pensiero filosofico a funzionare nello spiegare il mondo?".

E qui già mi metti in difficoltà perché io non chiedo alla filosofia di "spiegare il mondo" (che vuol dire, poi?).

Quindi quando dico che una teoria 'funziona' o 'non funziona' (espressione infelice che ho usato per riassumere) mi riferisco a quel che cerco o che mi interessa nell'occuparmi di filosofia.

 

Ed ora dovrei spiegarti cos'è che 'cerco'. Per me è impossibile farlo senza dilungarmi parecchio e tu hai manifestato odio per i pipponi.

 

Quindi la taglio corta e mi rifaccio alla risposta di Paggio. Io non vivo la filosofia come la vive lui. Però è un ottimo esempio di come la 'funzione' della filosofia dipenda da quel che uno ci mette del suo (in termini di interessi, di domande, di 'modi di viversela').


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#89 eugenio_barba

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Inviato 21 ottobre 2018 - 15:27

 

- Assegnare la funzione concettuale alla ragione solo come capacita' astrattiva mi sembra un altro errore. D'altronde, uno astrae cosa? Cosa c'e' nell'immagine sensoriale che e' passibile di astrazione? (e qui persino il vecchio Aristotele e' piu' avanzato).

 

Riusciresti per piacere a chiarirmi meglio questo punto? Anche con riferimento ad Aristotele.

 

Sto finendo in questi giorni "Il mondo" e, sì ha il suo fascino, ma trovo manchi del rigore consequenziale di due testi che ho appena finito, cioè la Metafisica di Aristotele e L'etica di Spinoza (non sono un "filosofo", ma mi sto dilettando in queste letture): nello specifico, trovo alcune soluzioni completamente arbitrarie e ingiustificate:

 - su che base definisce qualità e quantità delle categorie dell'intelletto, riducendone il numero a tre? In base all'utilità immediata per le proprie tesi?

 - su quali basi inferisce il rapporto e le funzioni tra intelletto e ragione? Anche qui, non è chiaro: Kant, prima, e Schopenhauer, poi, procedevano per via induttiva? PS. Esiste un saggio o un'opera di questo secolo che, in generale, affronti l'argomento? Immagino che la filosofia della conoscenza abbia fatto passi da gigante, parallelamente alle neuroscienze...

 - La volontà come noumeno è affascinante, ma si risolve meglio con un approccio biologico: da un punto di vista ontologico il salto "logico" mi sembra, alla lettura, totalmente ingiustificato;

 - stessa cosa per le idee: dove stanno? Platone almento si era inventato l'Iperuranio; in che relazione stanno con la Volontà? Cioè, in che modo la Volontà si oggettiva effettivamente nelle idee? E perchè proprio delle idee? Sono enti o sono astrazioni? E se sono enti che precedono la Rappresentazione, dove stanno? Quindi la Volonta, quando si oggettiva nel mondo, ha di fronte a sé dei modelli effettivi o delle astrazioni che sgorgano direttamente da essa?

 - La necessità che guida la volontà e l'illusione della libertà, già vista in Spinoza, è una posizione che mi affascina e che, all'osservazione empirica, mi trova molto d'accordo; non vorrei si risolva a un palliativo della coscienza a lungo andare.

 

Fondamentalmente, è un'opera affascinante, ma teoreticamente più debole, ma mi limito a osservarlo da profano: non credo che leggerò tutto il secondo volume dedicato agli approfondimenti.


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#90 bELLE ELLEish

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Inviato 21 ottobre 2018 - 15:59

 Immagino che la filosofia della conoscenza abbia fatto passi da gigante, parallelamente alle neuroscienze...

 

Mi accodo per curiosità personale, io ancora la devo leggere un'opera filosofica importante e parallela alle neuroscienze, che forse ancora non possono essere una base così solida e non solo un accompagnamento anche illuminante ma aneddotico à la Oliver Sacks, o che non abbiamo comunque digerito abbastanza.

Sempre Reynard mi consigliava Libet, io di arcaico ma vicino ad un filosofare tenendo conto di come possa funzionare il cervello ho trovato von Foerster, Wiener (vabbè, in senso molto lato), mi manca von Hayek.

La gente moderna mi sembra più specializzata e radicata (bene) ma non mi ispira molto. I Dennet, Chalmers etc boh


  • -1

A proposito del Maurizio Costanzo show, a me l'ospitata del Joker al programma del personaggio di De Niro ha ricordato una di Aldo Busi, ma proprio uguale, compreso il balletto con cui si presenta al pubblico. Dubito che Phoenix si sia ispirato a quella, ma in certe parti, quando si mette a checcheggiare, la somiglianza era impressionante.

il primo maggiorenne che vedrò vestito da joker a carnevale, halloween o similia lo prendo per il culo di brutto
minimo un A STRONZOOOO, ANCORA STU JOKER? STRONZOOOO, vieni a casa mia che ho bisogno di una mano a sgomberare la mansarda, STRONZOOOO

There is a duality between thought and language reminiscent of that which I have described between dreaming and play

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#91 Stephen

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Inviato 21 ottobre 2018 - 16:23

Che intendi con parallela? Cose a forma di libri che si occupino di problemi tipo il libero arbitrio oggi (questo perché hai citato Libet) ma senza essere analitici nel senso di scuola va bene come parafrasi brutale?

 

Un esempio azzardato per provare a delimitare il campo, in cui comunque è citato Dennet.

 

Postilla.

>capisco "senza essere analitici"

>linko un analitico

 

Seconda postilla.

Se vuoi fare bella figura in società contro Libet puoi tirare fuori ARISTOTELE. (Letto solo l'abstract, non assicuro niente.)


  • 0

E un passo di quella danza era costituito dal tocco più leggero che si potesse immaginare sull'interruttore, quel tanto che bastava a cambiare...

... adesso

e la sua voce il grido di un uccello

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note, alte e pure.

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#92 bELLE ELLEish

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Inviato 21 ottobre 2018 - 16:33

Che intendi con parallela? Cose a forma di libri che si occupino di problemi tipo il libero arbitrio oggi (questo perché hai citato Libet) ma senza essere analitici nel senso di scuola va bene come parafrasi brutale?

 

Un esempio azzardato per provare a delimitare il campo. 

 

Il titolo mi piace già e leggerò, comunque "parallelo" era mutuato da eugenio_barba, in realtà non intendo quello e non mi interessa molto il libero arbitrio (eheheh). Mi interessa una visione di ampio respiro(?) sulla mente, può essere ben radicata nel sapere neuroscientifico o può essere delimitante o delineante il conoscibile e l'inconoscibile nelle neuroscienze, ad esempio.
Temo ci siano troppe cose da sapere per scrivere quello che vorrei leggere, e chi le sa ancora non ha fatto in tempo a scrivere, giustamente preso dal flow


  • -1

A proposito del Maurizio Costanzo show, a me l'ospitata del Joker al programma del personaggio di De Niro ha ricordato una di Aldo Busi, ma proprio uguale, compreso il balletto con cui si presenta al pubblico. Dubito che Phoenix si sia ispirato a quella, ma in certe parti, quando si mette a checcheggiare, la somiglianza era impressionante.

il primo maggiorenne che vedrò vestito da joker a carnevale, halloween o similia lo prendo per il culo di brutto
minimo un A STRONZOOOO, ANCORA STU JOKER? STRONZOOOO, vieni a casa mia che ho bisogno di una mano a sgomberare la mansarda, STRONZOOOO

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#93 eugenio_barba

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Inviato 21 ottobre 2018 - 16:48

Sì scusate, provo a precisare: un libro/saggio/trattato che sviluppi oggi la filosofia della conoscenza nel solco delle moderne neuroscienze, ossia le modalità e le possibilità conoscitive della mente umana oggi che, da un punto di vista scientifico, si sono fatti tanti passi avanti: questo mi sarebbe anche utile per capire, delle intuizioni dei giganti del pensiero, che cosa salvare e cosa superare.


  • 1

#94 Reynard

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Inviato 21 ottobre 2018 - 16:52

 

 

Seconda postilla.

Se vuoi fare bella figura in società contro Libet puoi tirare fuori ARISTOTELE. (Letto solo l'abstract, non assicuro niente.)

 

La risposta di tipo aristotelico a Libet forma ormai una vera e propria tradizione, in cui mi inserisco di cuore. 

(Posso farmi un po' di pubblicità?)


  • 1
La firma perfetta dev'essere interessante, divertente, caustica, profonda, personale, di un personaggio famoso, di un personaggio che significa qualcosa per noi, riconoscibile, non scontata, condivisibile, politicamente corretta, controcorrente, ironica, mostrare fragilità, mostrare durezza, di Woody Allen, di chiunque tranne Woody Allen, corposa, agile, ambiziosa, esperienzata, fluente in inglese tedesco e spagnolo, dotata di attitudini imprenditoriali, orientata alla crescita professionale, militassolta, automunita, astenersi perditempo.

#95 Stephen

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Inviato 21 ottobre 2018 - 17:04

 

La risposta di tipo aristotelico a Libet forma ormai una vera e propria tradizione

Bravo Reynard! :dance: Poi lo leggo, intanto mi sono pappato le note.

 

Alla fine della risposta di tipo aristotelico ma in realtà di tutta la terza antinomia e dibattito a seguire ho deciso che mi interessava l'aspetto concettuale. Cioè, per dirla terra terra, è una cosa che a noi fa problema perché la impostiamo come problema della volontà libera che il mondo classico non aveva - ma non è tanto una questione di classico vs moderno che è ovviamente uno specchio deformante, ma anche internamente alla modernità/post-modernità, c'è da vedere l'uomo-macchina di Hobbes, oggi forse è più l'uomo biologico-gene-DNA à la Monod? E niente alla fine sono tornato a Schelling, e a Nietzsche, che fine.

 

Ah!, hai presente la sezione centrale dell'Enciclopedia di Hegel, sulla natura? Per me si può considerare un tipo di risposta aristotelica. Molto cool e ancora attuale Hegel che sposta rispetto a tutti gli altri la terza antinomia e dibattito a seguire dallo Spirito alla Natura (dall'uomo agli animali). 

 

 

 

La necessità che guida la volontà e l'illusione della libertà, già vista in Spinoza, è una posizione che mi affascina e che, all'osservazione empirica, mi trova molto d'accordo; non vorrei si risolva a un palliativo della coscienza a lungo andare.

Tipo Macbeth. Chiamalo palliativo. ashd


  • 0

E un passo di quella danza era costituito dal tocco più leggero che si potesse immaginare sull'interruttore, quel tanto che bastava a cambiare...

... adesso

e la sua voce il grido di un uccello

sconosciuto,

3Jane che rispondeva con una canzone, tre

note, alte e pure.

Un vero nome.


#96 Reynard

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Inviato 21 ottobre 2018 - 17:19

 

 

- Assegnare la funzione concettuale alla ragione solo come capacita' astrattiva mi sembra un altro errore. D'altronde, uno astrae cosa? Cosa c'e' nell'immagine sensoriale che e' passibile di astrazione? (e qui persino il vecchio Aristotele e' piu' avanzato).

 

Riusciresti per piacere a chiarirmi meglio questo punto? Anche con riferimento ad Aristotele.

 

 

Ti rispondo su questo, ché di carne al fuoco ne hai gettata tanta.

 

Cominciamo da questa citazione:

 

"Dato che, come è stato mostrato, i concetti prendono in prestito la loro materia dalla conoscenza intuitiva, e perciò tutto l’edificio del nostro mondo dei pensieri si appoggia sul mondo delle intuizioni; noi quindi dobbiamo poter ritornare, sia pure per gradi intermedi, da ogni concetto alle intuizioni, dalle quali esso stesso immediatamente è stato estratto o dalle quali i concetti di cui esso a sua volta è astrazione sono stati estratti: noi cioè dobbiamo poterlo verificare con delle intuizioni, che stanno alle astrazioni nel rapporto dell’esempio. Queste intuizioni forniscono dunque il contenuto reale di tutto il nostro pensare, e dovunque, dove esse mancano, abbiamo avuto nella testa non dei concetti, ma delle semplici parole. Sotto questo riguardo il nostro intelletto assomiglia ad una banca di cambio, la quale, per essere solida, deve avere in cassa dei contanti, per potere pagare, in caso di bisogno, le polizze emesse: le intuizioni sono i contanti, i concetti le cedole. In questo senso le intuizioni potrebbero con molta convenienza essere chiamate rappresentazioni primarie, i concetti invece secondarie"

 

Cosa non va? Schopenhauer riduce tutto il campo dei concetti ad un'unica tipologia, cioè il concetto ottenuto per astrazione dalla percezione di un oggetto sensibile (in linguaggio kantiano, 'intuizione'). Il che già esclude, ad esempio, tutti quei concetti ottenuti per estrapolazione da altri concetti: come molti concetti matematici (qualche esempio a caso, i numeri negativi, le quantità infinite, gli spazi a più di tre dimensioni ecc.), che vengono ottenuti lavorando sulle regole che definiscono altri concetti e che, pur non potendo essere oggetto di intuizione sensibile, permettono comunque di enunciare discorsi sensati. 

 

In secondo luogo è fuorviante dire che l'intuizione sta all'astrazione "nel rapporto dell'esempio". Il rapporto di esemplificazione si attua infatti tra un oggetto singolo e la classe di oggetti di cui fa parte, e la classe di oggetti non è l'astrazione di questo oggetto. Un esempio è un oggetto concreto, che ha determinate caratteristiche anche accidentali, che può rappresentare (sotto determinate condizioni) un insieme di altri oggetti simili ad esso ma che possono distinguersi per le caratteristiche accidentali; mentre l'astrazione non ha caratteristiche accidentali. Un triangolo isoscele può fare da esempio per l'intera classe dei triangoli, che sono o equilateri o isosceli o scaleni, mentre il concetto astratto di triangolo non è né equilatero né isoscele né scaleno. La funzione di un concetto astratto è quello di permettere la generazione continua di infiniti esempi di una data classe (in linea di principio, la generazione dell'intera classe) potendo variare qualsiasi caratteristica accidentale nei limiti consentiti dalla definizione. Cosa che verrebbe limitata dal suo doversi riferire in maniera costitutiva all'esempio. 

Spoiler

 

C'è infine da dire che la concezione tradizionale (aristotelica) dell'astrazione è più articolata, perché prevede più livelli: 

- Si può prescindere semplicemente dalla posizione spazio-temporale di un oggetto, lasciandolo però così com'è nella sua apparenza sensibile;

- A un livello maggiore di astrazione si può prescindere dalle caratteristiche 'materiali', sensibili, lasciando solo i rapporti matematici tra queste;

- Ed infine si può astrarre completamente dalla materia e considerare l'oggetto solo in quanto ente, come unità puramente logica.

Spoiler


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La firma perfetta dev'essere interessante, divertente, caustica, profonda, personale, di un personaggio famoso, di un personaggio che significa qualcosa per noi, riconoscibile, non scontata, condivisibile, politicamente corretta, controcorrente, ironica, mostrare fragilità, mostrare durezza, di Woody Allen, di chiunque tranne Woody Allen, corposa, agile, ambiziosa, esperienzata, fluente in inglese tedesco e spagnolo, dotata di attitudini imprenditoriali, orientata alla crescita professionale, militassolta, automunita, astenersi perditempo.

#97 ravel

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Inviato 21 ottobre 2018 - 18:56

Reynard, questi ragionamenti sono corretti (ci mancherebbe... ), ma sono un fraintendimento del senso dell'operazione schopenhaueriana che è e resta squisitamente metafisica (che piaccia o no).

 

Tanto vale dire "non mi occupo di pensiero metafisico perché lo ritengo non (più) sostenibile alla luce della scienza, della neuroscienza, della neurodeliri... " che si fa prima.

 

Muovere rilievi e osservazioni a partire da un'impostazione filosofica molto precisa e determinata (quale la tua) a un pensatore che appartiene a un'altra e... rimprovereragli di non appartenere alla prima è un'operazione corretta logicamente ma senza molto senso a mio avviso...

Sarebbe come se io rimproverassi - che so - allo strutturalismo di non avere il senso della storia, o dell'etica e così via.

 

Schopenhauer non (c') è, in quello che dici.


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«Ciò che l'uomo può essere per l'uomo non si esaurisce in forme comprensibili».
(k. jaspers)

 

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#98 Reynard

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Inviato 21 ottobre 2018 - 19:25

Mmh...  non concordo. Non completamente.

 

Premettendo che sto facendo un rilievo a un aspetto limitato (e tutto sommato secondario) del pensiero di Schopenhauer, non a Schopenhauer tout court:

 

1. Di scienza e neuroscienza, nelle mie osservazioni sull'astrazione, non ne ho parlato affatto. Ho fatto una riflessione che parte dal concetto di astrazione nella tradizione filosofica, da Aristotele e Kant, quindi che si iscrive nella metafisica, e soprattutto:

 

2. E' proprio la tradizione e l'orizzonte teorico a cui fa riferimento Schopenhauer in quel passo. La sua teoria della conoscenza (che è quella in ballo qui) è nutrita sul tronco kantiano, e da quell'ottica notavo i limiti della sua concezione dell'astrazione. Il riferimento è a concettualizzazioni precedenti a Schopenhauer e che lui aveva ben presente. Il linguaggio usato è il suo. Non sto cambiando il campo da gioco.

 

Poi posso concordare che il succo di Schopenhauer è altrove, ma qui è proprio il succo della mia osservazione: rispetto alle sue intenzioni e all'eredità che ha lasciato, le sue riflessioni gnoseologiche nel solco di una certa tradizione fanno da zavorra.

(Una zavorra di cui ad esempio Nietzsche si è completamente liberato... e si vede. Anche dal modo in cui tratta il concetto; lì si che ogni obiezione di matrice 'aristotelica' cadrebbe nel vuoto).


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#99 ravel

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Inviato 21 ottobre 2018 - 20:04

Va bene, ma se "il succo non è lì" e la sua zavorra... già Nietzsche se l'è lasciata alle spalle... dobbiamo perderci tempo noi?!  ;)


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