Valutazione di un album: valore complessivo o somma dei singoli?
#1
Inviato 02 dicembre 2006 - 00:46
Mi spiego..... a me capita di constatare il valore di alcuni album non per i singoli in esso contenuti, ma per la loro coerenza musicale dall'inizio alla fine, oppure per la loro linearità , o viceversa per la successione e l'accostamento di pezzi antitetici.
Un esempio: l'album omonimo degli Hatfield and the North è secondo me un raro esempio di perfetta coerenza musicale, tutto scorre via con estrema disinvoltura e omogeneità dall'inizio alla fine. All'album nel suo complesso darei 9, ma se dovessi scegliere un singolo pezzo non saprei quale scegliere, e sicuramente nessun pezzo prenderebbe più di 7. Un altro album di questo tipo potrebbe essere Trout Mask Replika, oppure, per ragioni opposte, Meet The Residents.
Diversamente, alcuni album mi sembrano vivere di più sulla forza dei singoli, per cui il criterio di valutazione è molto più immediato: più ci sono singoli piacevoli, più l'album è bello. In questo caso, potrebbe capitare di dare degli 8 a dei singoli e un voto inferiore al valore dell'album.
Entrambi i tipi di valutazioni mi sembra possano essere sensati.
Insomma....il valore di un album è dato dalla visione complessiva dell'album o dal valore dei singoli brani che lo compongono? Cosa ne pensate?
#2
Inviato 02 dicembre 2006 - 00:51
#3
Inviato 02 dicembre 2006 - 01:02
#4
Inviato 02 dicembre 2006 - 02:09
Come dice wago, dipende dall'album. Alcuni hanno un sound complessivo affascinante, ma non contengono nessun pezzo particolarmente buono, altri non hanno una loro "unità ", ma contengono grandi pezzi (magari anche tutti). Col tempo mi sono abituato a giudicare più i pezzi singoli che gli album nel loro complesso, cosa che ha cambiato molto il mio modo di ascoltare musica (spesso ascolto un pezzo da quì, uno da lì...).
....E' vero, cambia l'approccio alla musica e anche la "comunicazione" di quello che si è ascoltato. Quante volte si è sentito dire "l'album XXX è fantastico" perché contiene 2-3 pezzi fantastici, anche se il resto dell'album lascia un po' a desiderare? So che mi attirerò delle antipatie, ma mi viene in mente "Selling England by the Pound"
#5
Inviato 02 dicembre 2006 - 09:28
Ci sono dischi pensati per avere una loro coesione interna, dove i singoli brani sono solo dei "mattoni" (ed Hatfield, il primo dei Rez e Trout sono ottimi esempi in tal senso, anche se ci sarebbe da fare qualche distinguo) e altri dischi che sono solo collezioni di pezzi completamente autosufficienti.
Sono personalmente un grande fan del "singolo pezzo". Il disco come lo conosciamo è solo un supporto che "va riempito" di musica, altrimenti non vale i soldi (il ragionamento, per quanto squallido è questo), e non sempre il "concept" o la semplice concatenazione dei pezzi riescono a nascondere il fatto che si sono uniti due pezzi (col pretesto del tema affine) perchè non si è stati in grado di farne uno singolo migliore.
Non vuole essere assolutamente un discorso generale, però per il mio approccio alla musica è così.
Il critico spesso semplicemente per una mancanza di tempo, nella valutazione si deve accontentare maggiormente del "colpo d'occhio".
L'appassionato che s'innamora del disco vuole capirlo fino in fondo, ci passa su il tempo, ci pensa, ci torna su, e quindi la valutazione diventa per forza di cose più attenta al dettaglio (dettaglio in senso ampio: in un disco di ambient il dettaglio può essere un pezzo di mezz'ora, ma comunque un qualcosa di unitario nel significato), alla ricerca di quello che rende veramente grande quella musica.
Chiaro no?
dai manichei che ti urlano o con noi o traditore libera nos domine
#6
Inviato 02 dicembre 2006 - 10:29
Ad esempio, come detto nell'altro thread, per quanto si possa riconoscere che "The Queen Is Dead" sia un eccellente album, andando a vedere il modo in cui compongono gli Smiths si capisce che loro siano una band che si concentra sui pezzi singoli più che sul disco. Al contrario, i pezzi dei Queensrÿche guadagnano un sacco di significato se posti all'interno dell'album da cui provengono.
Chiaramente nessuna delle due concezioni è sbagliata o dà risultati peggiori; il valore di quanto prodotto dipende sempre e solo dal valore dell'artista.
#7
Inviato 02 dicembre 2006 - 10:43
#8
Inviato 02 dicembre 2006 - 10:48
Non sono sicuro che l'artista sia davvero padrone della sua opera. Credo molti abbiano tentato di fare album con una loro "anima" e siano finiti per creare piu' che altro raccolte di pezzi, magari nemmeno tutti eccezionali. Dall'altro lato, non e' neppure detto che l'ascoltatore sia in grado di cogliere l'"anima" di un disco anche dove questa c'e' e per altri e' evidente.
Anch'io la penso così, una cosa è l'intenzione dell'artista e un'altra la percezione dell'ascoltatore. A me, per esempio, il disco degli Smiths che ha citato Stella mi pare più che altro buono nel complesso, ma come pezzi singoli apprezzo davvero solo There is a Light That Never Goes Out e Big Mouth Strikes Again.
#9
Inviato 02 dicembre 2006 - 11:45
#10
Inviato 02 dicembre 2006 - 12:02
Il concept di un disco e' fondamentale. Tiene unito l'insieme e la somme delle parti. Un disco che vive di singoli episodi senza coesione ha un risultato d'insieme inferiore.
a me vengono in mente molti esempi in cui non è così, di artisti i cui brani sarebbero tranquillamente interscambiabili, perchè i loro dischi, magari molto belli sono semplici "collezioni" di pezzi. E concept che con la scusa per l'appunto "del concept" ti costringono a sorbirti magari tre quarti d'ora di pretenziosità diluite tra pezzi (concatenati musicalmente o con un tema/una storia comune) che a guardar bene risultano, presi singolarmente mediocri.
A volte il concept è solo un pretendere di aggiungere valore, più che un valore aggiunto.
Non si può generalizzare così facilmente.
dai manichei che ti urlano o con noi o traditore libera nos domine
#11
Inviato 02 dicembre 2006 - 12:03
Non capisco per quale motivo un disco con 11 tracce che non c'entrano alcunché l'una con l'altra possa essere un gran disco e uno che prosegue su un "filo" spostandosi di volta in volta no, giacché poteva prendere un altro percorso e sarebbe stato uguale.
per rispondere alle critiche su quell'album, giudicato brutto in quanto monotono e non brutto per l'aver musica brutta.
Solitamente a me piacciono gli album in cui riesco a cogliere questo filo, ma non sempre, infatti The hapless child di Mantler che ho messo nella playlist lo ritengo troppo piatto proprio perché manca il pezzo forte...
� ovvio che non esiste una formula migliore sempre, altrimenti la userebbero tutti: la qualità può esprimersi in tanti modi, se uno ne è capace.
The VU & Nico non è molto coeso musicalmente...Il concept di un disco e' fondamentale. Tiene unito l'insieme e la somme delle parti. Un disco che vive di singoli episodi senza coesione ha un risultato d'insieme inferiore.
#12
Inviato 02 dicembre 2006 - 12:16
Ritenete che un album abbia un proprio valore indipendentemente dal valore dei singoli pezzi?
io non riesco a scindere l'album dalle canzoni in esso contenute, ovvero per me l'album è solo l'insieme delle sue canzoni e nient'altro. se di quest'ultime se ne salvano solo tre o quattro allora il mio giudizio negativo si rivolgerà all'album, ma se invece il novanta per cento delle tracce mi fa impazzire allora ricorderò a vita il titolo delle stesse e le considererò delle piccole opere d'arte racchiuse dentro ad un album che comunque funge da contenitore.
sergente welsh: solo in mezzo alla gente
mi sono innamorato di un'attrice hard
Non morite come me
#13
Inviato 02 dicembre 2006 - 12:19
The VU & Nico non è molto coeso musicalmente...
Il concept di un disco e' fondamentale. Tiene unito l'insieme e la somme delle parti. Un disco che vive di singoli episodi senza coesione ha un risultato d'insieme inferiore.
Prima, quando piblokto aveva scritto:
Non avevo resistito alla tentazione, poi avevo cancellato il messaggio perche' mi sembrava una provocazione fine a se' stessa.Quante volte si è sentito dire "l'album XXX è fantastico" perché contiene 2-3 pezzi fantastici, anche se il resto dell'album lascia un po' a desiderare?
Ma visto che lo tirate in ballo voi non mi tiro indietro un'altra volta: The VU & Nico non solo non e' coeso musicalmente, ma al di la' di cinque pezzi eccezionali ("Sunday Morning", "Venus in Furs", "Heroin", "The Black Angel's Death Song", "European Son") e' costituito essenzialmente da pezzi non all'altezza.
#14
Inviato 02 dicembre 2006 - 14:23
Non avevo resistito alla tentazione, poi avevo cancellato il messaggio perche' mi sembrava una provocazione fine a se' stessa.
Ma visto che lo tirate in ballo voi non mi tiro indietro un'altra volta: The VU & Nico non solo non e' coeso musicalmente, ma al di la' di cinque pezzi eccezionali ("Sunday Morning", "Venus in Furs", "Heroin", "The Black Angel's Death Song", "European Son") e' costituito essenzialmente da pezzi non all'altezza.
E allora intervengo anche io, perché avevo pensato esattamente a questo disco ma anche io non l'avevo tirato furoi per le stesse ragioni di Wago.
A me ha sempre dato fastidio la mancanza di coesione di VU & Nico, ci sono almeno 3 stili differenti che non si amalgamano per nulla: gli esperimenti di Cale, le ballate di Reed e i pezzi di Nico. Sicuramente qualcuno dirà che è proprio quello il bello del disco, cioè l'avere diverse influenze che convergono in un unico contenitore. Io la penso all'opposto, VU & Nico è un contenitore posticcio di alcuni (non tutti) ottimi singoli.
Ciò che tiene assieme il tutto non è un fattore "musicale", ma il clima negativo (chiamiamolo così, dato che è un termine molto utilizzato ) dei singoli pezzi.
#15 Guest_recensore_*
Inviato 02 dicembre 2006 - 14:25
es. gli slint con spiderland hanno realizzato un insieme imponente, una serie di brani interessantissimi da ascoltare separatemente, infine un album innovativo e ad oggi assai influente
#16 Guest_Eugenetic Axe_*
Inviato 02 dicembre 2006 - 14:37
#17
Inviato 02 dicembre 2006 - 15:31
dai manichei che ti urlano o con noi o traditore libera nos domine
#18
Inviato 02 dicembre 2006 - 15:48
#19 Guest_Eugenetic Axe_*
Inviato 02 dicembre 2006 - 16:07
#20
Inviato 02 dicembre 2006 - 16:09
Se poi l'LP è pieno solo di brani eccezionali è ancor meglio . Concordo un po' con Xtal, pensate ad esempio a DARK SIDE OF THE MOON ...
Per me "The Dark Side of the Moon" contiene dei pezzi eccezionali e altri che un po' stonano a confronto. Nel complesso ha un'"anima" molto forte, ma meno di un disco come "Animals" ad esempio.
#21 Guest_LoriVarney_*
Inviato 02 dicembre 2006 - 16:13
Dipende anche dal genere musicale. Per esempio io ascolto molta ambient, e capita spesso che l'album diventi come una lunghissima bellissima unica canzone. Faccio l'esempio di The Pearl di Eno & Budd: uno dei miei album preferiti da molti anni, ma se mi chiedi i titoli delle canzoni in esso contenute neanche me li ricordo. Quando ascolto questo LP lo faccio per ascoltarlo dall'inizio alla fine come un'unica opera e non ascolto mai una canzone da sola. La stessa cosa mi accade con certo folk come Boduf Songs o Marissa Nadler. Al contrario, mi viene in mente Funeral degli Arcade Fire: album che adoro, certe canzoni da brividi, ma inevitabilmente mi ritrovo a skippare una o due tracce che non mi piacciono, e in generale e' molto eterogeneo non trovo crei un'atmosfera, ed e' un peccato.
#22 Guest_recensore_*
Inviato 02 dicembre 2006 - 17:29
una domanda scema che poi è forse la stessa domanda del topic, ma vista da un'altra angolazione potrebbe essere: ha più valore un singolo brano veramente eccezionale oppure vari brani di buon livello in un disco?
secondo me è quasi impossibile che esista un album con un solo brano eccezionale e gli altri tutti mediocri
#23
Inviato 02 dicembre 2006 - 17:45
una domanda scema che poi è forse la stessa domanda del topic, ma vista da un'altra angolazione potrebbe essere: ha più valore un singolo brano veramente eccezionale oppure vari brani di buon livello in un disco?
secondo me è quasi impossibile che esista un album con un solo brano eccezionale e gli altri tutti mediocri
Infatti. Qualsiasi autore che si rispetti dovrebbe avere la coscienza di evitare di fare album solo per speculare sul singolo di ottima qualità .
Comunque, una volta si vendevano anche e soprattutto i singoli 45 giri e questo risolveva alla base il problema. Il concetto di fare "l'album" è nato sulla fine degli anni Sessanta, ed è stato grandemente supportato dall'avvento del progressive. Al giorno d'oggi l'album assume un valore enorme, spesso senza molto significato.
#24
Inviato 02 dicembre 2006 - 18:04
una domanda scema che poi è forse la stessa domanda del topic, ma vista da un'altra angolazione potrebbe essere: ha più valore un singolo brano veramente eccezionale oppure vari brani di buon livello in un disco?
secondo me è quasi impossibile che esista un album con un solo brano eccezionale e gli altri tutti mediocri
Infatti. Qualsiasi autore che si rispetti dovrebbe avere la coscienza di evitare di fare album solo per speculare sul singolo di ottima qualità .
Comunque, una volta si vendevano anche e soprattutto i singoli 45 giri e questo risolveva alla base il problema. Il concetto di fare "l'album" è nato sulla fine degli anni Sessanta, ed è stato grandemente supportato dall'avvento del progressive. Al giorno d'oggi l'album assume un valore enorme, spesso senza molto significato.
Ha questo valore quasi solo fra gli appassionati, e per le riviste piu' o meno musicali. Per molti miei coetanei sono soprattutto i pezzi quelli che contano, che si riconoscono e si ricordano.
#25 Guest_Eugenetic Axe_*
Inviato 02 dicembre 2006 - 18:37
secondo me è quasi impossibile che esista un album con un solo brano eccezionale e gli altri tutti mediocri
Buona serata,
EA
#26
Inviato 02 dicembre 2006 - 21:42
Non sono sicuro che l'artista sia davvero padrone della sua opera. Credo molti abbiano tentato di fare album con una loro "anima" e siano finiti per creare piu' che altro raccolte di pezzi, magari nemmeno tutti eccezionali. Dall'altro lato, non e' neppure detto che l'ascoltatore sia in grado di cogliere l'"anima" di un disco anche dove questa c'e' e per altri e' evidente.
Beh, puoi ipotizzare che l'artista faccia l'opera seguendo ispirazione divina (un po' come sostenevano i Romantici); è totalmente ininfluente per il discorso in questione. Fattostà che, se un'opera era concepita per essere una raccolta di singoli o un album, tutto questo è inscritto nell'opera stessa in modo immanente, e solo operando su di essa possiamo ottenere una risposta a quella domanda.
Ed è anche ininfluente il fatto che l'ascoltatore sia o meno capace di dare una risposta a questa domanda. Gli strumenti ci sono; se il risultato è sbagliato la colpa è di chi non li sa utilizzare.
#27 Guest_recensore_*
Inviato 03 dicembre 2006 - 09:28
una domanda scema che poi è forse la stessa domanda del topic, ma vista da un'altra angolazione potrebbe essere: ha più valore un singolo brano veramente eccezionale oppure vari brani di buon livello in un disco?
secondo me è quasi impossibile che esista un album con un solo brano eccezionale e gli altri tutti mediocri
Infatti. Qualsiasi autore che si rispetti dovrebbe avere la coscienza di evitare di fare album solo per speculare sul singolo di ottima qualità .
Comunque, una volta si vendevano anche e soprattutto i singoli 45 giri e questo risolveva alla base il problema. Il concetto di fare "l'album" è nato sulla fine degli anni Sessanta, ed è stato grandemente supportato dall'avvento del progressive. Al giorno d'oggi l'album assume un valore enorme, spesso senza molto significato.
Ha questo valore quasi solo fra gli appassionati, e per le riviste piu' o meno musicali. Per molti miei coetanei sono soprattutto i pezzi quelli che contano, che si riconoscono e si ricordano.
si ma in una disquisizione sui criteri di giudizio di un album non ha molta rilevanza
#28 Guest_recensore_*
Inviato 03 dicembre 2006 - 09:30
secondo me è quasi impossibile che esista un album con un solo brano eccezionale e gli altri tutti mediocri
Buona serata,
EA
in effetti hai colto nel segno, ma non tralascerei certi album di neil young (hey hey my my una vale davvero il prezzo di un album!)
#29
Inviato 03 dicembre 2006 - 11:16
una domanda scema che poi è forse la stessa domanda del topic, ma vista da un'altra angolazione potrebbe essere: ha più valore un singolo brano veramente eccezionale oppure vari brani di buon livello in un disco?
secondo me è quasi impossibile che esista un album con un solo brano eccezionale e gli altri tutti mediocri
Infatti. Qualsiasi autore che si rispetti dovrebbe avere la coscienza di evitare di fare album solo per speculare sul singolo di ottima qualità .
Comunque, una volta si vendevano anche e soprattutto i singoli 45 giri e questo risolveva alla base il problema. Il concetto di fare "l'album" è nato sulla fine degli anni Sessanta, ed è stato grandemente supportato dall'avvento del progressive. Al giorno d'oggi l'album assume un valore enorme, spesso senza molto significato.
Ha questo valore quasi solo fra gli appassionati, e per le riviste piu' o meno musicali. Per molti miei coetanei sono soprattutto i pezzi quelli che contano, che si riconoscono e si ricordano.
si ma in una disquisizione sui criteri di giudizio di un album non ha molta rilevanza
onestamente (chiedo a piblokto, che ha aperto il topic) l'impressione mia era che il discorso mirasse a quello, cioè a valutare se ci sia un'importanza maggiore nei singoli pezzi oppure se è più importante che ci sia un insieme, un progetto che giustifichi pezzi che presi singolarmente possono non essere straordinari.
dai manichei che ti urlano o con noi o traditore libera nos domine
#30
Inviato 03 dicembre 2006 - 12:37
onestamente (chiedo a piblokto, che ha aperto il topic) l'impressione mia era che il discorso mirasse a quello, cioè a valutare se ci sia un'importanza maggiore nei singoli pezzi oppure se è più importante che ci sia un insieme, un progetto che giustifichi pezzi che presi singolarmente possono non essere straordinari.
Oppure, tertium datur, che questi siano solo due modi possibili per concepire un album, e che la qualità dell'opera (singolo o album) dipenda semplicemente da quanto l'artista sia stato capace di sviluppare quella modalità di composizione ed esecuzione.
Di certo capire se un'opera è stata pensata come album o come raccolta di canzoni aiuta molto a darne un giudizio più corretto e, come conseguenza, anche ad apprezzarla di più.
Mi viene in mente or ora che anche i Rush, in fondo, non hanno mai pensato a fare "album": lo si nota molto bene nel loro periodo degli anni '70, dove gli album erano principalmente costituiti da una o due lunghe suite e 3-4 pezzi di contorno (peraltro spesso e volentieri di altissimo livello).
I Tortoise invece li trovo un esempio di come si possa fare entrambe le cose: "Millions Now Living.." rispetta alla perfezione lo schema dei Rush, mentre "TNT" complessivamente sembra un'opera assai più organica e studiata, contenente molti brani posizionati in punti strategici della tracklist che assumono senso solamente in quel luogo e in quel momento.
Come poi detto da altri (e anche da me stesso), ci sono artisti con una concezione ancora più complessa della questione: gli Slint di "Spiderland", i Queensrÿche dal 1986 al 1994 (parzialmente escluso "Empire"), i Joy Division di "Closer", i Pink Floyd da "Dark Side.." a "Animals", avevano tutti sia una grande attenzione per il singolo pezzo, sia per la composizione dell'album intero. Non si può dire se avessero già questo progetto organico in mente prima della composizione, ma sicuramente hanno saputo accostare e arrangiare i brani di modo che l'album potesse scorrere linearmente, seguendo un ciclo di dinamiche coerente e capace di mantenere l'attenzione dell'ascoltatore sia sulle parti (le canzoni), sia sul tutto (l'album).
Ci sono sicuramente altri modi per concepire la musica moderna che differiscono da questi tre elencati, ma lascio ad altri il compito di trovarli.
#31
Inviato 03 dicembre 2006 - 22:39
Dipende molto dagli album. Mi rendo conto che i miei preferitissimi sono quelli che contengono grandi pezzi ma comunque hanno un'"anima" fortissima anche come disco. Ci sono comunque album che mi piacciono molto di entrambe le categorie, e anche io alle volte mi fermo a riflettere sulla questione del "conta di piu' l'album o i pezzi"? La risposta che mi do' e' poi sempre la stessa: conta di piu' la sensazione finale. Se un disco mi piace da matti nel complesso, ma alla fin fine di pezzi davvero eccezionali da soli ce n'e' un paio, bene. Se invece i pezzi eccezionali sono tanti, ma il disco non e' cosi' unico, bene lo stesso...
Sottoscrivo. Quello che conta per me è la sensazione finale, ma non c'è un
tipo di valutazione che prediligo.
Qualche giorno fa, ascoltando Here Comes Everybody dei The Wake pensavo
proprio a questo: che è uno di quegli album di cui, pur avendolo ascoltato parecchie
volte, non mi rimane impressa nessuna traccia in particolare. la cosa che mi piace
è proprio il mood complessivo dell'album, e infatti l'ho sempre ascolato per intero.
In questi casi se mi capita di sentire dei brani isolati noto subito che ne risentono,
che non riescono a trasmettermi le stesse sensazioni.
Discorso opposto ad esempio per gli Alien Sex Fiend, ma in realtà per tanti altri
gruppi death-rock/batcave che ascolto, dove i singoli pezzi riusciti spiccano
molto di più, mentre magari l'ascolto complessivo alla lunga mi annoia.
Concordo con wago anche riguardo il discorso dell'album, che assume valore
soprattutto per gli appassionati (in senso abbastanza esteso, ovviamente)..
molte persone che conosco ascoltano e valutano musica in termini di singoli brani, e nella
maggior parte dei casi non apprezzano gli album con il "valore complessivo".
Magari semplicemente perchè non ci hanno mai fatto l'orecchio, perchè sono
abituati ad un modo diverso di fruire, di vivere la musica.
So che mi attirerò delle antipatie, ma mi viene in mente "Selling England by the Pound"
argh.
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