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L'ascoltatore Universale (Edizione 2020)


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#1151 DeadManDriver

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Inviato 15 luglio 2020 - 11:37

Già caro Vit Vit,
 
Ascoltare jazz, anche i dischi democristiani come Kind of blue richiede un utilizzo simultaneo di tutte le capacità di cui parlavo sopra.
 
Lo considero un “allenamento full body”.
 
Con il tempo ho capito che lo “split” era molto più preciso e meno faticoso, meglio imparare una cosa per volta che fare tutta la fatica insieme.
 
I tre fronti su cui ho lavorato sono stati 
1) la musica etnica, in particolar modo il gamelan e i raga indiani, ma anche il blues del delta
2) la musica antica, in particolar modo la polifonia franco fiamminga
3) il tardo romanticismo, soprattutto i pianisti russi
 
è stato un viaggio molto esaltante.
 
I musicisti jazz spesso pescano da questi tre mondi e li integrano.

Grazie per il "caro" ;-)
Ammetto di aver letto solo gli ultimi interventi,ma mi rileggo volentieri l'inizio.
Anche io in altro forum avevo cercato di instillare un po' di curiosità su modi differenti di concepire la musica,ma ho avuto poco successo,tutti presi a sollazzarsi solo con la forma canzone.
http://www.labatteri... altre#p1977083
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#1152 tonysuper

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Inviato 15 luglio 2020 - 11:54

Caro succo,

tu sei un ascoltatore molto esperto, ma anche molto specializzato.

Ho ascoltato il disco ed è musica molto ricercata, ma insiste su una sola delle tre strategie di cui parlo.

Fermo restando che faccio un discorso "statistico" perché una attribuzione andrebbe fatta a volte disco per disco, se dovessi creare una routine di allenamento per te, rispettando i tuoi interessi ed inclinazioni direi

1) Fishbone
2) Jeff Beck
3) Prince
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#1153 tonysuper

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Inviato 15 luglio 2020 - 12:05

 

Già caro Vit Vit,
 
Ascoltare jazz, anche i dischi democristiani come Kind of blue richiede un utilizzo simultaneo di tutte le capacità di cui parlavo sopra.
 
Lo considero un “allenamento full body”.
 
Con il tempo ho capito che lo “split” era molto più preciso e meno faticoso, meglio imparare una cosa per volta che fare tutta la fatica insieme.
 
I tre fronti su cui ho lavorato sono stati 
1) la musica etnica, in particolar modo il gamelan e i raga indiani, ma anche il blues del delta
2) la musica antica, in particolar modo la polifonia franco fiamminga
3) il tardo romanticismo, soprattutto i pianisti russi
 
è stato un viaggio molto esaltante.
 
I musicisti jazz spesso pescano da questi tre mondi e li integrano.

Grazie per il "caro" ;-)
Ammetto di aver letto solo gli ultimi interventi,ma mi rileggo volentieri l'inizio.
Anche io in altro forum avevo cercato di instillare un po' di curiosità su modi differenti di concepire la musica,ma ho avuto poco successo,tutti presi a sollazzarsi solo con la forma canzone.
http://www.labatteri... altre#p1977083

 

 

Lascia perdere le cose che dicevo prima del 2018: sono monnezza paragonabile all’astrologia  asd
 

Però molti degli esercizi concepiti nel 2014  avevano un senso di cui solo ora capisco la vera utilità. 

 

Nel 2018 ho iniziato a lavorare su quello che funziona davvero e [sborone mode on] mi avevano pure proposto una borsa in etnomusicologia [off] per cavarne fuori una pubblicazione.

 

Per fortuna non ho sottratto fondi a veri studiosi perché poi, mischiando i miei dati empirici con il metodo per imparare ad ascoltare la musica di Copland sono arrivato a delle conclusioni che hanno valore “scientifico” nullo. In pratica ho adattato ad un sacco di generi popolari e non gli esercizi che lui suggerisce per la sola musica classica tradizionale (e che funzionano benissimo se scelti con intelligenza fra quelli che suggerisce nel libro perché se li fai a caso trascuri quella che io chiamo strategia 1, che nella musica classica è rara).

 

Durante la quarantena ho riscritto tutto, ma veramente si riassume in una paginetta, l’utilità pratica è invece alta. Sono “ovvietà utili”.

 

Non credere che solo perché sei batterista, la tua strategia sia la 1, ci sono molti generi percussivi in cui l’ascolto è lineare cioè 2, soprattutto nel punk e nel metal e in certa fusion o free.

 

Va da sé che molti classici, come appunto Kind of blue, offrono una chiave di accesso a tutte e tre le tipologie di ascoltatore.


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#1154 tonysuper

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Inviato 15 luglio 2020 - 14:31

 

Già caro Vit Vit,
 
Ascoltare jazz, anche i dischi democristiani come Kind of blue richiede un utilizzo simultaneo di tutte le capacità di cui parlavo sopra.
 
Lo considero un “allenamento full body”.
 
Con il tempo ho capito che lo “split” era molto più preciso e meno faticoso, meglio imparare una cosa per volta che fare tutta la fatica insieme.
 
I tre fronti su cui ho lavorato sono stati 
1) la musica etnica, in particolar modo il gamelan e i raga indiani, ma anche il blues del delta
2) la musica antica, in particolar modo la polifonia franco fiamminga
3) il tardo romanticismo, soprattutto i pianisti russi
 
è stato un viaggio molto esaltante.
 
I musicisti jazz spesso pescano da questi tre mondi e li integrano.

Grazie per il "caro" ;-)
Ammetto di aver letto solo gli ultimi interventi,ma mi rileggo volentieri l'inizio.
Anche io in altro forum avevo cercato di instillare un po' di curiosità su modi differenti di concepire la musica,ma ho avuto poco successo,tutti presi a sollazzarsi solo con la forma canzone.
http://www.labatteri... altre#p1977083

 

 

Ho letto il thread, se ancora ascolti tutte quelle musiche con facilità forse ci sei già o ti manca poco per essere l’ascoltatore universale.

 

Da quello che leggo sei forte sulla 2, cosa non banale per un batterista.

 

Prova questo esercizio molto difficile per capire se sai fare proprio tutto. Non ti scoraggiare, è molto faticoso anche per me che ho inventato il giochino, anche se hai difficoltà ad arrivare in fondo a nessuno dei tre non è grave.

 

Ti allego il link:

 

    http://ascoltaepenti...inor-scale.html


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#1155 DeadManDriver

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Inviato 15 luglio 2020 - 17:11

Vai tranquillo,ascolto quella musica e molto altro,da almeno 30 anni,in più volentieri incursioni nel rock/metal/prog/art rock ecc.Mi manca solo la classica istituzionale,preferisco il 900.
Ma mi manca un tassello del tuo discorso,i primi post del 2010 paiono mancanti di qualcosa.
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#1156 tonysuper

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Inviato 15 luglio 2020 - 18:32

Ho cancellato molta roba vecchia perché era sbagliata.

 

La storia è questa. Non ho una educazione musicale vera, strimpellavo la chitarra a livelli da spiaggia e ho preso qualche lezione di pianoforte.

 

Quando avevo 18 anni ho iniziato a farmi una collezione di cd di progressive e psichedelia ed era il mio orgoglio.

 

Con il tempo avevo iniziato ad aggiungere qualche dischetto di jazz modale e fusion, le solite cose My fav things, A love supreme, kind of blue, silent way. Intorno al 2002 qualcosina di Dolphy e Coleman. In particolare Skies of America.

 

Una mattina di 18 anni fa esatti, luglio 2002, mi sveglio e metto il Sgt Pepper. Uno shock, tutto rumore, tutto stonato, tutto troppo alto di volume, un mal di testa assurdo. Hendrix rumore come un trapano, Pink Floyd noia, Selling England così così.

Mi era capitato in passato di non aver avuto voglia di ascoltare un disco, ma mai avevo provato una sensazione di repulsione paragonabile al puzzo di un gabinetto.

 

Scarto i cd ed arrivo ad uno di Frank Zappa che non avevo mai calcolato perché troppo cervellotico “Guitar”, una compilation di soli tratti dai concerti. Lo metto e mi sembra sublime, mi accorgo di note e cose che mai avevo ascoltato.

 

Lì mi viene una intuizione, prendo da una scatola un vecchio cd che mi avevano regalato ai tempi del liceo, Karajan gold quinta e sesta di Beethoven. Lo metto e faccio fatica a rimanere in piedi, l’emozione è troppo forte.

 

Ne prendo uno di Mozart, lo metto e mi sembra la cosa più noiosa del mondo. Coltrane lo metto su oro puro e così via.

 

Sui foglietti dei cd inizio a segnarmi la musica che mi fa impazzire, quella che mi fa annoiare e quella che mi sembra rumore.

 

A settembre prendo un quaderno, ci scrivo sopra “Ascolta e pentiti” e inizio a tenere un diario dei miei viaggi.  Il be bop, il free, la dodecafonia, Berio, i pianisti jazz, l’ottocento italiano e tedesco.
 

Soprattutto cerco di capire cosa mi fosse successo. Purtroppo chiedo consiglio alle persone sbagliate, musicisti di formazione classica che mi spiegano che ero cresciuto, che era inevitabile, che avevo imparato ad ascoltare la “vera musica” e il resto giustamente mi sembrava banale come giusto che fosse perché inferiore tecnicamente.

 

Il discorso mi tornava e non, anche perché ero un fan dei Beatles da ragazzino e mi si era quasi spezzato il cuore ad averli abbandonati.

 

Il puzzle per me era irrisolto.
 

Anche perché così come era venuto, dopo tre o quattro mesi finì tutto. Mi svegliai una mattina ed ero un’altra volta quello di prima. Beatles, Pink Floyd eccetera fantastici come prima e tutti i dischi della mia “nuova collezione” mi sembravano freddissimi, pesanti, incomprensibili.
 

Da allora il mio hobby (uno dei tanti) è stata la psicologia dell’ascolto della musica in relazione ai vari generi. Ho inventato negli anni dei trucchi per switchare fra i vari generi in relativamente poco tempo, qualche ora, ho avuto anche una trentina di cav...ehm studenti che hanno testato le mie playlist di “cambio gusto”.

 

Un paio di anni fa quando il progetto era finito ed ero rimasto solo, inizio a studiare le musiche del mondo e ho inventato il sistema attuale, che mi permette di non dover “scegliere” fra un genere e un altro, ma di apprezzarli tutti contemporaneamente. 

 

E di ottenere questo risultato in un tempo che va dai 15 ai 60 minuti.

 

Ti ho raccontato questa storia perché il mio sistema risale alle radici, quei foglietti in cui avevo segnato la musica che

 

1) sembrava rumore

2) mi annoiava

3) mi faceva impazzire

 

ed è esattamente quello che faccio, alterno i tre tipi ad inizio mattina fin quando sono in sintonia con tutti e tre.


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#1157 DeadManDriver

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Inviato 15 luglio 2020 - 21:54

Ok molto interessante,io naturalmente sono passato dal hm/HR giovanile(metà anni 80)ma già da 15 enne sentivo che era musica troppo stereotipata e senza "ali" cioè ancorata al facile intrattenimento.
Ho cercato musiche un po' più variegate,poi mi sono imbattuto nel jazz,dapprima tradizionale poi man mano più free/contemporaneo e da lì uno scoprire le varie tipologie del fare musica (improvvisazione,rumore casuale,composizioni minuziose o meccaniche ecc) quello che mi piace è una miscela di tutto questo,penso di aver sentito un po' tutto il possibile... Ma ho sempre la speranza di sorprendermi o incazzarmi come la prima volta che ho sentito Ascension
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#1158 tonysuper

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Inviato 16 luglio 2020 - 06:57

Forse il fatto di essere musicista ed avere anche degli appigli tecnici o razionali ti permette di essere più "stabile" come capacità di ascolto.
Inoltre il jazz è un genere talmente vario che se lo segui nella sua interezza già "fai tutto".
 
Banalmente quello che mi era successo tanti anni fa è che avevo sviluppato una spiccata sensibilità sopratutto ad una componente, quella verticale della musica e non appena mancava quell'appiglio non capivo niente.
Ti assicuro che fra i classicofili è molto frequente, per me è oramai quasi un clichè... non appena sento dire Mozart è noioso, Beethoven è tutta un'altra cosa, nel rock ci sono troppe ripetizioni che danno fastidio, subito penso con "eccone un altro". 
 
Sai che capita anche a molti fan del jazz? li riconosci dal fatto che per loro solo l'hard bop è il "vero jazz", il modale già gli sembra più "sciacquato" e il jazz rock ovviamente robetta o robaccia.
 
Siccome i sentimenti espressi da questo meta-linguaggio (quello che privilegia le armonie complesse su qualunque altra forma di sviluppo della musica) sono molto "densi" e dettagliati e inoltre sono legati a personalità che per luogo comune sono i "grandi musicisti per antonomasia" rischia di diventare una trappola da cui è difficile uscire.
 
La Mahlerite o Coltranite o Zappacolite è una malattia a volte incurabile asd
 
Quella che è la vera novità del mio sistema attuale, rispetto a tutto quanto ho pensato per anni ed anni, è che ho capito che questa strategia di ascolto che permette di apprezzare il jazz mainstream e il romanticismo pianistico, la musica da repertorio dei teatri classici lirici e sinfonici (che comprende anche molto novecento russo da Scriabin a Shostakovic) non è la più difficile da padroneggiare.
 
Come sforzo di attenzione è giusto una tacca sopra quella che serve per le musiche black più viscerali (la prima), è solo diversa.
Capire davvero i Led Zeppelin richiede un impegno che non è drammaticamente inferiore a quello che serve per ascoltare Beethoven

 

 
La più difficile è la seconda, quella della musica antica. 
 
Mozart è più difficile da ascoltare di Beethoven.
I King Crimson più difficili di Zappa.
 
Soapsuds soapsuds di Ornette coleman e Charlie Haden, per esempio, è un disco "jazz" con cui puoi stimolare molto questa che io chiamo seconda strategia.
 

 
Anche se farsi un'abbuffata di Ockeghem e Bach è sicuramente la maniera più ovvia.

 

Per fare un esempio terra terra e lasciando stare la ridicola polemica che ne è sorta, questi sono meccanismi abbastanza noti fra gli addetti ai lavori:

https://www.virginra...hi-ascolta.html

"Chi è abituato ai Led Zeppelin non può ascoltarci", frase che fuori dal contesto da cui è stata tratta sembra offensiva, ma che letta nell'intervista originale era molto più innocente e nel "mio sistema" attuale praticamente ovvia.

 

In tutto questo gioco la musica di contaminazione come il rock moderno (dopo gli anni 50) è proprio in mezzo. Dentro c'è di tutto e convivono i tre approcci.

 

I critici rock spesso litigano sulle valutazioni perché hanno strategie di ascolto diverse.

 

Faccio un esempio di due persone che conosco bene e che seguo da anni:

 

Eddy Cilia è fortissimo sulla 1

Piero Scaruffi è debolissimo sulla 1

 

Io non vorrei mai trovarmi in una stanza dove questi due stanno insieme, si trasformerebbe in un ring.

 

In generale un ascoltatore versatile o universale sarà di "bocca molto buona" e dovrà per forza di cose seguire più fonti per scoprire nuove musiche o fare da solo.


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#1159 tonysuper

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Inviato 16 luglio 2020 - 12:49



C'è questa canzone di Prince, Kiss, che ascoltata con la strategia 3 ha tutto un'altro significato rispetto a quando l'ascolti con la 1.

Le emozioni sono talmente forti che sono quasi intollerabili per la mente umana. Soprattutto ci sono le note basse e le tastiere che diventano la cosa più importante, rispetto ad un altro tipo di ascolto.


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#1160 tonysuper

    Classic Rocker

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Inviato 16 luglio 2020 - 16:26



Un disco che è stato molto importante nel mio percorso per diventare l'ascoltatore universale è stato questo.

L'autore si chiama KPH Notoprojo, anche se come Prince asd cambia nome ogni 3 quarti d'ora.

Kanjeng Pangeran Harjo Notoprojo, also known as Tjokrowasito, Wasitodipuro, Wasitodiningrat, among other names (March 17, 1909 – August 30, 2007), was one of the most highly respected performers of Javanese gamelan.
 
Non ho mai capito se è lo stesso disco che è stato messo sul Voyager per la gioia degli alieni.
 
La prima volta che l'ho ascoltato tutto non sapevo letteralmente che pesci prendere.
 
Nel mio sistema questo allena la 1.
 
Aggiungendo Ockeghem che è stato il mio riferimento per la 2
  
e Scriabin uno dei tanti riferimenti per la strategia 3
 

 
avete un percorso molto potente verso l'orecchio universale.
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#1161 Lussus

    Roadie

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Inviato 28 settembre 2020 - 12:36

 

Analizzavo l'arrangiamento di questa canzone

La melodia eseguita dalla fisarmonica e poi da una sezione di Archi

Si sente in sottofondo il contrabbasso e la batteria (impercettibile)


  • 2

#1162 DeadManDriver

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Inviato 28 settembre 2020 - 21:23

Mmmh ed a fine analisi che conclusione?
Mi sembra molto canonico come impianto sonoro.
Tipica orchestrazione pop da orchestra di metà anni 60(giusto?)con molte affinità nello swing degli anni 30'/50', tipo Billie Holiday with strings
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#1163 Lussus

    Roadie

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Inviato 28 settembre 2020 - 23:50

swing=ritmo sincopato/ballabile.
In questo arrangiamento di Jazz ci sento praticamente niente..
Questa è musica leggera degli anni 60, arrangiato con archi..
  • 0

#1164 DeadManDriver

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Inviato 29 settembre 2020 - 00:06

Certo ma la musica leggera di quegli anni era praticamente improntata alla "musica leggera americana " del tempo che era essenzialmente swing edulcorato.....poi ha virato verso il r&r e beat.
https://youtu.be/ouuRsRz8syM
La Vanoni di sicuro queste versioni le ha ben presenti e rielaborate.
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#1165 dick laurent

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Inviato 29 settembre 2020 - 14:57

sono d'accordo con Lussus, qui di di swing non ce n'è manco l'ombra.

Una versione swingante è questa: 

https://www.youtube....h?v=20r-rmZweis


  • 1

dai manichei che ti urlano o con noi o traditore libera nos domine


#1166 Lussus

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Inviato 29 settembre 2020 - 15:06

Negli anni 50,in Italia sbocciavano lo swing (emulazione filone mericano) e il genere melodico (interpreti di canzoni romantiche).
Prendiamo ad esempio un Achille Togliani,ma anche lo stesso Claudio Villa e il loro repertorio di canzoni;Gli arrangiamenti e l'impostazione vocale non hanno nulla a che vedere col modello americano..
Quando ascolto Villa,mi vengono subito in mente la Lirica e i tenori..Villa ha un background musicale diverso da Sinatra (è un esempio)e non lo dico come motivo di vanto..

Nel 1951,Nilla Pizzi vinse la prima edizione del festival di Sanremo con "Grazie dei Fiori"

Provate ad ascoltare l'arrangiamento,le melodie e la voce.

Era prassi comune,nella musica leggera (soprattutto in quegli anni), inserire una piccola o grande orchestra d’archi nell’arrangiamento del brano.

 


  • 0

#1167 Mr. Atomic

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Inviato 29 settembre 2020 - 17:04

se si parla di swing italiano anni 50': qua il mio contribuito 

 


  • 1

#1168 DeadManDriver

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Inviato 29 settembre 2020 - 17:08

Non ho detto fosse swing,ho detto che la musica leggera italiana prendeva paro paro le sonorità di quel genere, in primis il modo di accompagnare del batterista(che semplicemente non esisteva nella lirica ecc ecc)

PS parlo della musica ed arrangiamento, non dello stile vocale(che quello. Della Vanoni è al 90% jazzistico)
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#1169 Lussus

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Inviato 29 settembre 2020 - 19:28

Nel 1951,Nilla Pizzi vinse la prima edizione del festival di Sanremo con "Grazie dei Fiori"

Provate ad ascoltare l'arrangiamento,le melodie e la voce.

Era prassi comune,nella musica leggera (soprattutto in quegli anni), inserire una piccola o grande orchestra d’archi nell’arrangiamento del brano.

 


  • 0

#1170 Lussus

    Roadie

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Inviato 30 settembre 2020 - 12:45

c'è nessuno?


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#1171 tonysuper

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Inviato 30 settembre 2020 - 14:52



Un paese come il mio,

Jula de Palma
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#1172 Lussus

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Inviato 30 settembre 2020 - 15:19

Il  più prolifico autore/paroliere di canzoni del primo dopoguerra: Giovanni Gaeta (in arte E.A.Mario)

 

Qui di seguito,la celebre "Balocchi e profumi" 1929

 

Non fatevi ingannare dalla melodia della voce,la musica è un Tango argentino

 


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#1173 tonysuper

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Inviato 01 ottobre 2020 - 15:23

Comunque giusto per parlare di cose serie, Hendrix nel mio sistema è un caposaldo.

 

Va ascoltato e imparato per bene.

 

Se non si apprezza è sintomo che la prima strategia di ascolto non funziona.


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#1174 Lussus

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Inviato 01 ottobre 2020 - 17:13

Comunque giusto per parlare di cose serie, Hendrix nel mio sistema è un caposaldo.

 

Va ascoltato e imparato per bene.

 

Se non si apprezza è sintomo che la prima strategia di ascolto non funziona.

in passato l'ho ascoltato molto ma al momento la chitarra elettrica è NO.


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#1175 DeadManDriver

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Inviato 01 ottobre 2020 - 20:23

Comunque giusto per parlare di cose serie, Hendrix nel mio sistema è un caposaldo.
 
Va ascoltato e imparato per bene.
 
Se non si apprezza è sintomo che la prima strategia di ascolto non funziona.

Azz un disco(anzi una cassetta)di Hendrix l'ho messa su l'ultima volta circa nel 94
Sono bocciato?
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#1176 tonysuper

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Inviato 02 ottobre 2020 - 08:30

Non necessariamente, il problema è se non riesci ad ascoltarlo.

 

Ti provoca noia o fastidio?


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#1177 DeadManDriver

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Inviato 02 ottobre 2020 - 11:23

Non necessariamente, il problema è se non riesci ad ascoltarlo.

Ti provoca noia o fastidio?

Fastidio no ci mancherebbe,mi stimola poco casomai.
Anzi mo che ci penso, di reazione ad una recensione avevo dato una riascoltata a dei brani.Diciamo che mi attrae molto poco l'impianto voce/chitarra solista/basso/batteria con espressione rock/blues.
È ingeneroso dire noia, ma un pò ci si avvicina
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#1178 tonysuper

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Inviato 02 ottobre 2020 - 11:42

Il tipo di noia che dico ti impedisce anche di arrivare in fondo ad un brano, non è un ragionamento astratto a posteriori.

 

Di solito è una insofferenza alla ripetizione.

 

Invece la prima strategia è una attenzione alla ripetizione ed al suo sviluppo.


  • 0

#1179 Lussus

    Roadie

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Inviato 02 ottobre 2020 - 14:55

Vi propongo un famosissimo brano degli anni 30, in due versioni diverse tra loro,sia per interpretazione che per arrangiamento,ma ugualmente emozionanti.

 

La prima versione,è cantata da Carlo Buti

La seconda versione dal "Grande"Mario Del Monaco

 

 

 


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#1180 Lussus

    Roadie

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Inviato 03 ottobre 2020 - 12:02

nessuno?discutiamone dai..


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#1181 Lussus

    Roadie

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Inviato 08 ottobre 2020 - 17:28

Per cosa siamo famosi nel mondo?per la nostra cultura,ma soprattutto per 3 cose:L'opera lirica, il melodramma e la Musica Napoletana.
L'innato gusto per la "melodia", fa di noi i maestri indiscussi della musica leggera.

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#1182 reallytongues

    Pietra MIliare

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Inviato 15 ottobre 2020 - 11:33

Per cosa siamo famosi nel mondo?per la nostra cultura,ma soprattutto per 3 cose:L'opera lirica, il melodramma e la Musica Napoletana.
L'innato gusto per la "melodia", fa di noi i maestri indiscussi della musica leggera.

Infatti io sarei molto curioso e contento di sentire nuovi artisti che non siano i soliti Il Volo o Bocelli sperimentare con la lirica e il pop o il rock.
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Caro sig. Bernardus...

Scontro tra Titanic

"Echheccazzo gdo cresciuto che nin sei altro."<p>

#1183 dick laurent

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Inviato 15 ottobre 2020 - 14:56

 

Per cosa siamo famosi nel mondo?per la nostra cultura,ma soprattutto per 3 cose:L'opera lirica, il melodramma e la Musica Napoletana.
L'innato gusto per la "melodia", fa di noi i maestri indiscussi della musica leggera.

Infatti io sarei molto curioso e contento di sentire nuovi artisti che non siano i soliti Il Volo o Bocelli sperimentare con la lirica e il pop o il rock.

 

 

da poco ho sentito questa di Silvia Nair, parte bene poi purtroppo partono dei chitarroni buzzurroni di grossa cilindrata che rovinano tutto

 

https://www.youtube....h?v=qevl5Uj2PQM


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#1184 Lussus

    Roadie

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Inviato 15 ottobre 2020 - 15:43

Il mio personalissimo Canzoniere della musica leggera italiana degli anni 20/30:

Ci tengo a precisare che non ho inserito nessun brano di Rodolfo De Angelis,poichè trattandosi di un genio,è fuori categoria.

 

"Vipera" di E.A. Mario [1919]  https://www.youtube....h?v=pvmw2USydRg

"Scettico Blues" di D.Rulli [1924]  https://www.youtube....h?v=-IHyjsUfydw

"Addio Tabarin" di D.Rulli [1922]  https://www.youtube....h?v=F94M8Ewdri0

"Parlami d'amore Mariù" di C.Bixio [1922] https://www.youtube....h?v=a85sWyBCP5U

"Vivere!" di C.Bixio [1937] https://www.youtube....h?v=HYrA9ADzq14

"Lucciole vagabonde" di C.Bixio [1927] https://www.youtube....h?v=hNqRGP-Ic-o

"Tanto pe' cantà" di E.Petrolini [1932https://www.youtube....h?v=vYe3aLf-as4

"Mille lire al mese" di P.Barzizza [1939] https://www.youtube....h?v=amK4GBT7DGA

"Violino Tzigano" di C.Bixio [1934] https://www.youtube....h?v=H0Fkv3JRmck

"Ziki-Paki, Ziki Pu" di Mascheroni [1929] https://www.youtube....h?v=P4ro7qO44YI

 

C'è un po' di tutto, dal Tango argentino al Fox Trot al Valzer


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#1185 dick laurent

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Inviato 16 ottobre 2020 - 09:56

molti di quelli sono pezzi famosissimi Lussus. Petrolini è simpatico, ma in generale è roba che davvero non mi verrebbe da ascoltare. Musicalmente per me è davvero robetta banale e dimenticabilissima fatta per le nonne di un tempo che compravano Famiglia Cristiana e dicevano il rosario. Quando dici che l'italia è nota per la melodia, dubito che sia quella la roba considerata (molto più i vari Rossini/Puccini/Bellini e altri ini). Cos'è che ci trovi? Capivo molto di più la passione per il Doom o per il Funk, qui è come se vantassi qualche sceneggiato rai con le suore come il non plus ultra della storia del cinema italiano.


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#1186 DeadManDriver

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Inviato 16 ottobre 2020 - 13:09

"Musicalmente per me è davvero robetta banale e dimenticabilissima". Ehm per rispetto altrui non l'ho scritto, però concordo.
È vero che è musica centenaria, ma ugualmente poco interessante.
Ps mi sono sorpreso a leggere " Blues" in un pezzo italiano degli anni '20 del secolo scorso. Immaginavo che a quei tempi fosse quasi sconosciuto, il blues intendo.
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#1187 tonysuper

    Classic Rocker

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Inviato 16 ottobre 2020 - 13:18

Come no?
 
La tristezza di San Luigi...
 
(St Louis Blues, tristezza era la parola usata per aggirare la censura).


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#1188 DeadManDriver

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Inviato 16 ottobre 2020 - 23:54

 

La tua firma non l'ho capita.


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#1189 Lussus

    Roadie

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Inviato 17 ottobre 2020 - 14:22

molti di quelli sono pezzi famosissimi Lussus. Petrolini è simpatico, ma in generale è roba che davvero non mi verrebbe da ascoltare. Musicalmente per me è davvero robetta banale e dimenticabilissima fatta per le nonne di un tempo che compravano Famiglia Cristiana e dicevano il rosario. Quando dici che l'italia è nota per la melodia, dubito che sia quella la roba considerata (molto più i vari Rossini/Puccini/Bellini e altri ini). Cos'è che ci trovi? Capivo molto di più la passione per il Doom o per il Funk, qui è come se vantassi qualche sceneggiato rai con le suore come il non plus ultra della storia del cinema italiano.

Capisco le tue perplessità e in parte concordo, soprattutto quando dici che la famosa "melodia" italiana và ricercata altrove, però certe sonorità tipiche del decennio 20/30 esercitano un fascino tutto particolare (almeno per me).

Come si ascoltava la musica durante il ventennio?radio oppure 78 giri riprodotto da un grammofono.

Si tratta di canzoni "leggere", i cui testi spazziano dal romantico (spesso melenso)  allo spensierato (necessità di evadere un regime opprimente e soffocante)

Le musiche, penalizzate anche dalla bassa qualità d'incisione,sono si gradevoli,ma nulla di più..Non aspettiamoci arrangiamenti melensi e ruffiani, melodie d' amore perchè non ne troveremo...Si punta tutto sul ritmo, in tempo di Fox-Trot ,Tango Argentino (italianizzato e snaturato) e Valzer.

Veniamo infine ai cantanti:talentuosi..Alcuni nomi:Beniamino Giglio/Carlo Buti/Gabrè ecc ecc

In conclusione, preferisco il decennio 40, epoca d'oro dello Swing,nato su emulazione del filone americano ma che aveva elementi di unicità ed interpreti straordinari (Trio Lescano, Rabagliati e tanti altri)


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#1190 Lussus

    Roadie

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Inviato 18 ottobre 2020 - 17:13

In questo momento ho in cuffia Louis Armstrong The Hot Five & Hot Seven Sessions 

 

Il mio approccio è il seguente:

Concentrarsi sulla melodia principale per poi passare alle armonie sottostanti e alle improvvisazioni.

Gli "Hot five" erano una formazione a 5 elementi: Tromba/trombone/piano/clarinetto/chitarra-banjo

 

Prendiamo uno dei brani più famosi: My Heart [1925]

 

 

 

fino a 0:54

melodia principale:Tromba 

contrappunto (non so se si può chiamare così): clarinetto (non suona la stessa melodia della tromba)

ritmo:non c'è batteria e non c'è contrabbasso...il tutto è affidato o al piano o al banjo

il trombone si sente poco...

 

1:19 clarinetto solista

1:40 piano

 

conclusione:jazz solistico


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#1191 tonysuper

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Inviato 19 ottobre 2020 - 15:25

Il jazz lo apprezzi meglio se ti concentri sul ritmo. In particolare su tutte le irregolarità ritmiche tipiche della musica nera (dal blues al funk all'hip hop), quello che a volte si chiama "groove" e che nel jazz si preferisce chiamare "swing".

 

Poi ci sono tanti sottogeneri, in generale il jazz tradizionale e mainstream richiede tanta concentrazione sull'armonia che è molto pesante come quella romantica, con accordi densi con 4 o 5 note.

 

Il jazz modale, il free, la fusion e in generale quello che è venuto dopo i 50 è invece più liquido e si ascolta più facendo attenzione a quello che tu chiami "contrappunto".

 

Ci sono brani jazz con scale semplici (pentatoniche), con scale complicate (il be bop), con i modi, o addirittura atonali (molto free).

 

Il jazz nelle sue varie sfaccettature è completo, devi sapere fare tutto.


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#1192 reallytongues

    Pietra MIliare

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Inviato 20 ottobre 2020 - 14:01

Porca troia ho ascoltato qualcosa di Bela Bartok.
Poi anche altra roba simile.
Altro che metal, qui si che si va veloci, straordinaria dinamica per l'eccellenza strumentistica.
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Caro sig. Bernardus...

Scontro tra Titanic

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#1193 DeadManDriver

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Inviato 20 ottobre 2020 - 14:58

Altro che metal 😄😄
Velocità, energia,un pò di rabbia.. Esistevano già da prima.
Quello dell'ascoltatore metal è un mio cruccio(NB è un genere ch ascolto da quando è nato) che si fossilizza nel genere pensando sia il non plus ultra della tecnica,velocità e complessità.
Soprattutto gli ascoltatori di death/jent ecc
Gli feci ascoltare questo pezzo, credo sia intorno ai 300bpm suonati col contrabbasso oltretutto, anno 1970 circa

https://youtu.be/5EceBzWQhvQ
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#1194 tonysuper

    Classic Rocker

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Inviato 04 novembre 2020 - 09:53

 

Non sono proprio d'accordo su tutto, ma più o meno torna asd 


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#1195 Lussus

    Roadie

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Inviato 18 novembre 2020 - 16:27

Qui di seguito alcune considerazioni su "Deep Purple In Rock"
 
Essendo il fuzz uno degli effetti più utilizzati nella storia del Rock,non c'è chitarrista che non lo abbia usato o che comunque non ne abbia subito il fascino..Da Clapton a Hendrix,TUTTI o quasi utilizzavano il "Fuzz Face",un pedale.
 
Blackmore non lo utilizzava. Il suono distorto della ES335,che ricordiamolo è la chitarra usata per registrare il disco, è ottenuto grazie Al Treble Booster..L'ho scoperto di recente leggendo una sua vecchia intervista.
 
A parità di chitarra,cambiando l'amplificatore,il suono cambierà e di molto.
La differenza tra un amplificatore valvolare e uno digitale è abissale.
Questo è solo un esempio.

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