Cosa manca nel documentario:
1) l'influenza di Jim Morrison su Iggy Pop, il fatto che Ray Manzarek volesse produrre Fun House e volesse Iggy come sostituto di Morrison nei Doors
2) l'influenza di Brian Jones e Jimi Hendrix su Ron Asheton
3) il ruolo di John Cale e David Bowie è solo accennato: non sono approfondite le due tortuose produzioni di The Stooges e Raw Power
4) l'influenza di Keith Richards e Jeff Beck su James Williamson
Per il resto l'ho amato!!!
il grandissimo cineasta è riuscito a produrre un altissimo documentario che non è solo un documentario. virtualmente se i coglioni marci dello snobismo gaucho francese decidessero per il si, vincerebbe a mani basse qualsiasi palma d'oro.
il cantante con il suo masochismo ha prodotto il punk con una trentina di anni d'anticipo su qualsiasi altra cosa. le sequenze migliori quelle che, lasciano fluire il magma interplanetario del flusso di coscienza aracnoide in piani sequenze come tagliati fuori da qualche spirito maligno.
mi dispiace che il prestigioso cineasta non abbia trovato gli spezzoni amatoriali in cui il profeta americano si inietta in vena due siringhe piene di vitamina zeta e si lascia rasare la testa da Luchino Visconti, forse nel tardo 1971 in una Londra annegata da fiumi di nebbia, su un palco vitreo e amovibile.
in Francia, alcuni anni fa, vinse una sorta di apologia totale sull'amore lesbico giovanile mostrando le scene di sesso più atrocemente eccitanti nella storia più che centenaria del cinema, non vedo perché la Grande Musica filmata per sempre per non dimenticare altre notti e nebbie (e pelurie bruciate solo da sguardi distratti e pacchi elusivi) non possa arrivare prima, insomma baciare i capezzoli turgidi dell'Arte Suprema.