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Letteratura - Nuove Uscite


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20 replies to this topic

#1 satyajit

    Enciclopedista

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Inviato 04 novembre 2012 - 11:12

Ok, proviamo a togliere un po' di muffa alla sezione, ché non si vive di solo Dosto.
Nuove uscite, degli ultimi mesi, non più vecchie di un anno. Al massimo riedizioni, ma eviterei.


Io ho appena finito:

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Commento da Anobii:
Nel volume conclusivo, Murakami insiste molto sulla solitudine dei personaggi. Solitudine personificata dal protagonista aggiuntivo Ushikawa, solitudine ribadita ripetutamente nelle pagine finali.
Meno fantastico dei precedenti, ne è sostanzialmente all'altezza. Certo, resta il dubbio sulla necessità di scrivere un'opera così prolissa, sempre più ridondante, che addirittura lascia le porte aperte a un sequel (Tengo e Aomame tornano nel mondo reale, o finiscono in un'ulteriore dimensione parallela?).
A vincere il Nobel non è servito...



E ho appena iniziato:

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#2 tiresia

    Sue Ellen

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Inviato 06 novembre 2012 - 07:55

notato come si stia tornando a scrivere "a puntate"? Come si faceva nell'ottocento, come fece King con enorme successo, come farà Carlotto su 5 figure femminili? Una sorta di fidelizzazione del lettore e di creazione della suspance
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#3 ArchieFisher

    pacato come il vecchio che ho in avatar da 50 anni

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Inviato 06 novembre 2012 - 12:14

Una curiosità.
Ho letto una recensione più che lusinghiera de "L'imprevedibile viaggio di Harold Fry".

C'è nessuno che l'ha letto?
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in nineteen sixty-three

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"What kind of music do you usually have here?"
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#4 William Blake

    Titolista ufficiale

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Inviato 06 novembre 2012 - 15:19

notato come si stia tornando a scrivere "a puntate"? Come si faceva nell'ottocento, come fece King con enorme successo, come farà Carlotto su 5 figure femminili? Una sorta di fidelizzazione del lettore e di creazione della suspance


in tal senso ci sta anche che i romanzi risultino poi "troppo" lunghi e un po' disomogenei, perché bisogna vederli in quest'ottica (un po' come nelle serie tv dove vi sono gli episodi di transizione e quelli dove gli autori sono costretti a tirare il fiato per non bruciarsi le cartucce buone troppo in fretta). penso sempre che una tendenza di questo tipo rientri nell'ottica di competizione coi media audiovisivi.
  • 0
Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#5 satyajit

    Enciclopedista

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Inviato 15 novembre 2012 - 17:51

Finito Cognetti. Sorta di romanzo in 10 racconti , è senz'altro interessante ma non mi è sembrato del tutto all'altezza delle recensioni entusiastiche che ho letto. La penna è molto sensibile, è indubbio; ma boh, la storia industriale del nostro paese mi sembra narrata in maniera didascalica, la brigatista che elargisce consigli esistenziali non mi convince, il finale in prima persona dice anche troppo sulla genesi della storia raccontata. Tornerò, comunque, sull'autore.

Ora ho iniziato:

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#6 RobyMetrodora

    giocare col mondo facendolo a pezzi...

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Inviato 15 novembre 2012 - 21:07

Terminato "Romanzo per signora" di Piersandro Pallavicini...
probabilmente il suo personale capolavoro, lontano dalle ultime opere "equo solidali".
Una storia in superficie assai divertente (una vacanza a Nizza di cinque ultrasessantenni), ma nel profondo molto amara (avvicinamento alla morte, solide amicizie frantumate dal tempo, il mondo editoriale cinico e ipocrita, ecc.)
Qualcuno l'ha letto?
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#7 satyajit

    Enciclopedista

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Inviato 11 dicembre 2012 - 17:55

Che voi sappiate, se un libro è uscito da una decina di giorni e non c'è ancora traccia della versione ebook, c'è qualche speranza che prima o poi l'ebook arrivi?
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#8 satyajit

    Enciclopedista

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Inviato 14 dicembre 2012 - 00:59

Ho aspettato 20 giorni che uscisse l'ebook. ancora niente. Non ho più resistito, e mi sono comprato in cartaceo il nuovo Marias (my favourite)



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#9 dragonfairy

    Avalon Goddess

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Inviato 07 marzo 2013 - 21:02

Sto leggendo "L'inverno del mondo" di Ken Follett

Poi questo bellissimo l'ho letto e consiglio a tutti
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anche questo è molto bello
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#10 auslöschung

    internal bio-reverb

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Inviato 10 marzo 2013 - 19:23

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attesa da x (x>troppi) y (anni, tipo) la traduzione di celati per letture di einaudi.
[un estratto]
  • 1

#11 atlas

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Inviato 10 marzo 2013 - 22:45

Vogliamo il leak dell'audiolibro. Hanno mica ristampato anche qualcosa di Faulkner che non si trovava più in giro?
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il faut se radicaliser. 


#12 Stephen

    Wannabe the Night Meister

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Inviato 12 marzo 2013 - 10:45

Hanno mica ristampato anche qualcosa di Faulkner che non si trovava più in giro?

Dici Go Down, Moses?
http://www.einaudi.i...es/978880621545

Ciao ;)
  • 0

E un passo di quella danza era costituito dal tocco più leggero che si potesse immaginare sull'interruttore, quel tanto che bastava a cambiare...

... adesso

e la sua voce il grido di un uccello

sconosciuto,

3Jane che rispondeva con una canzone, tre

note, alte e pure.

Un vero nome.


#13 Infinite dest

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Inviato 12 marzo 2013 - 10:56

Hanno tradotto e pubblicato l'ultima fatica di Richard Ford, Canada
Ovviamente lo consiglio a tutti, scrittore grandissimo, forse è quello che mi piace di più in assoluto
  • 0

 mi ricorda un po' Moro.

 

 

 

 

Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 

 

 

Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).

 

 


#14 joseph K.

    Tout est pardonné

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Inviato 12 marzo 2013 - 11:35

Avevo sentito parlare bene di Sportswriter, a uno che non avesse mai letto nulla di suo cosa consiglio Dest?
  • 0

Ora l'inverno del nostro scontento è reso estate gloriosa da questo sole di York, e tutte le nuvole che incombevano minacciose sulla nostra casa sono sepolte nel petto profondo dell'oceano.


#15 Infinite dest

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Inviato 12 marzo 2013 - 11:45

Avevo sentito parlare bene di Sportswriter, a uno che non avesse mai letto nulla di suo cosa consiglio Dest?

Tutto. Sportswriter è il suo capolavoro, ma tutti i lavori sono ottimi (anche le raccolte dei racconti). In particolare, oltre al già citato Sportswriter, io amo particolarmente Indipendence Day e Wildlife (incendi). Scoprilo, ne vale la pena.
  • 0

 mi ricorda un po' Moro.

 

 

 

 

Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 

 

 

Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).

 

 


#16 satyajit

    Enciclopedista

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Inviato 23 marzo 2013 - 15:16

Quasi finito

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E' il primo romanzo dell'autore e fino ad oggi in Italia non era mai stato pubblicato.
Si candida ad essere il suo peggiore..


Iniziato anche

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#17 tiresia

    Sue Ellen

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Inviato 27 marzo 2013 - 07:39

ho appena letto la presentazione dell'ultimo libro delle Mastrocola, Non so niente di te. NOn ho mai letto nulla di lei, ma l'idea di questo libro mi avvince perchè parla della rinuncia alla corsa della competizione, al successo che è per giunta scritto nella famiglia di appartenenza del protagonista. Socialmente la cosa non è neppure pensabile, vedo lo stesso tema nell'ultimo Virzì, quando il protagonista invece che andare negli Usa a sfondare fa il portiere di notte per molti motivi, ma è bellissimo sentirlo dire "Posso leggere, tanto tutto".
Qualcuno l'ha già letto?

NOn è l'idea della rinuncia papale, anche se ammettiamolo una sua linea interpretativa :P , ma è l'idea del farsi bastare le cose, del non dover essere fulgidi socialmente, del fermarsi e della contraddizione di certa parte borghese di sinistra che ha storicamente lottato contro la conservazione borghese delle classi, ma che quello fa. E io ne conosco a carrettate
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#18 signora di una certa età

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Inviato 27 marzo 2013 - 08:53

anch'io me lo sono segnato ma ancora non l'ho letto. ho appena visto l arecensione sul tuttolibri :)
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In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle


#19 Stephen

    Wannabe the Night Meister

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Inviato 29 marzo 2013 - 17:38

http://rizzoli.rcsli...ta_pynchon.html

Ristampa de L'arcobaleno della gravità - non so esattamente quanto fosse difficile da reperire. Una edizione molto, molto bella, comunque.

Ciao ;)
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E un passo di quella danza era costituito dal tocco più leggero che si potesse immaginare sull'interruttore, quel tanto che bastava a cambiare...

... adesso

e la sua voce il grido di un uccello

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#20 joseph K.

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Inviato 26 aprile 2013 - 10:33

Prendo la discussione in senso un po' più allargato e questo saggio di Alessandro Marzo Magno non è male. Brillante e godibile, con tante info storico-economiche trattate in maniera molto popolare e non accademica.

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Ora l'inverno del nostro scontento è reso estate gloriosa da questo sole di York, e tutte le nuvole che incombevano minacciose sulla nostra casa sono sepolte nel petto profondo dell'oceano.


#21 Araki

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Inviato 25 agosto 2013 - 18:05

Oggi Repubblica ha pubblicato un racconto inedito di Truman Capote, L'Estate Ritrovata.



In barca a vela sull’Egeo, un’amica, un bel capitano, una strana festa

Una volta un amico italiano noleggiò una grande barca a vela, maestosamente elegante, e mi invitò a unirmi a lui e alla sua famiglia per una crociera di tre settimane fra le isole greche e la costa sudorientale della Turchia. L’unica altra ospite era una distinta signora, dall’aria piuttosto intellettuale, che chiamerò Mrs. Williams. Un altro ospite sarebbe dovuto essere Adlai Stevenson, ma con nostro rammarico era morto una settimana prima dell’inizio della crociera.
Il giorno della partenza Mrs. Williams e io arrivammo al Pireo, dove era ormeggiato lo yacht “L’Incantesimo”. Era bianco, con rifiniture dorate e luccicanti ponti in mogano. Davvero bello. Oltre al capitano, c’erano un cuoco italiano e un equipaggio di dieci persone. Appena salimmo a bordo, seguiti dai marinai che portavano i loro bagagli, fummo accolti dal capitano.
Era un bell’uomo, ma il suo viso eroso dal vento aveva un’espressione grave, perché aveva notizie gravi da comunicarci. Ahimè, c’era stato un decesso improvviso nella famiglia del nostro ospite, e la famiglia era in lutto: il nostro ospite si rammaricava profondamente di non aver avuto modo di avvertirci per tempo.
«Oh cielo», sospirò Mrs. Williams. «Prima Adlai e adesso questo. Forse dovrebbero ribattezzare questa barca “Il Maleficio”».
Anch’io ebbi un tuffo al cuore, perché naturalmente davamo per scontato che la crociera fosse stata cancellata. E invece niente affatto! Gli ordini del capitano erano di continuare come previsto.
«Ecco», disse Mrs. Williams, «questo è quello che chiamo avere classe».
E se l’assenza dei nostri compagni di viaggio italiani ci rattristava molto, il pensiero di avere l’intero yacht al nostro servizio ci rendeva entusiasti ed euforici. Di lì a un’ora, solcavamo le acque scintillanti dell’Egeo. Quando il cielo iniziò a scurirsi e spuntò una luna nuova, sottile come una fettina di scorza di limone, avvistammo l’impervia sagoma
blu scuro di Spetsopoula, l’isola privata del grande armatore greco Stavros Niarchos dove avremmo passato la nostra prima notte a terra. La vivace e sensibile Madame Niarchos, Eugenia, ci accolse al porto e con una serie di mini jeep ci trasportarono fino alla residenza principale, costruita su una scogliera da cui si godeva una bellissima vista sul mare e su bianche isole deserte in lontananza.
L’isola, che per natura sarebbe arida e sterile, importa l’acqua mediante navi cisterna ed è stata trasformata in un posto verde e fiorito come una foresta di Rousseau. Migliaia di fagiani, allevati per le partite di caccia autunnali, picchiettano fra il fogliame, e gli occhi dei cervi, a centinaia, spuntano fra gli alberi. Gli usignoli cantano. Accompagnati da domestici in guanti bianchi e livrea, cenammo su una terrazza illuminata da una miriade di lanterne. Ben altra cosa rispetto al caldo polveroso di Atene e alla vita bucolico-pittoresca, in stile villaggio di pescatori, della maggior parte delle isole greche, quelle rocce montagnose che sembrano pezzi di Arizona catapultati nell’Egeo. Era un po’ artificiale, perfino sinistro, ma comunque un’opera d’arte, la natura domata e ricostruita da una sensibilità peculiarissima.
«Siamo molto fortunati», osservò madame Niarchos. «Di solito la sera c’è troppo vento per cenare all’aperto».
Dopo, gironzolammo sotto le stelle e parlammo e bevemmo champagne, finché i miei occhi, affaticati dal sole, dall’acqua, dal vino e dal fascino di quello che avevano visto, si chiusero.
Il mattino seguente Eugenia, ritta sulla banchina, ci salutava sorridendo, sventolando un fazzoletto. Sarebbe stato un addio molto più malinconico se avessimo saputo che questa era l’ultima immagine che avremmo avuto di lei: soltanto qualche anno dopo, in circostanze tuttora poco chiare, morì a Spetsopoula e là venne seppellita.
Agosto è un mese in cui soffia il meltemi, un vento roco, pieno di granelli di sabbia strappati da deserti lontani. Mugghia in modo così violento che qualche volta dovevamo cercare riparo in grotte protette. Ma per lo più le giornate erano calme e passavano in una foschia azzurra di acqua cristallina, spaghetti, pesce appena pescato, vino fresco e delizioso e sieste pomeridiane senza sogni. Spesso ci fermavamo per nuotare nelle acque profonde, al largo; a volte, quando avvistavamo spiagge isolate, pulite come l’interno di una conchiglia marina, le raggiungevamo in motoscafo e facevamo un picnic.
Quando lasciammo l’Egeo e sfiorammo le acque turche, un delfino cominciò a seguirci. I marinai lo adoravano, lo adoravamo tutti; rimase con noi più di due giorni, una bestia molto amichevole
e intelligente; saltava fuori dall’acqua e ballava sulla coda, con il corpo elegante e paffuto che si contorceva come quello di una danzatrice di hula- hula. A volte si immergeva e riemergeva dall’altro lato della barca, saltando e
ridendo di noi. Fu una grande perdita quando si girò e invertì la rotta verso il suo territorio.
Mrs. Williams e io andavamo incredibilmente d’accordo e il risultato fu che diventammo amici per tutta la vita. Avevamo un solo motivo di screzio. Lei aveva letto un numero considerevole di libri per prepararsi al nostro viaggio e, incurante della calura agostana in Turchia, visitava instancabilmente e con grande coscienziosità tutti i monumenti. Io odio visitare i monumenti; una vecchia pietra vale l’altra; probabilmente sono una delle poche persone che hanno visitato Atene – e non una ma molte volte – senza mai avventurarsi neanche una volta dalle parti del Partenone. Perciò, quando la mia compagna di viaggio andava in giro nell’arroventato entroterra turco per ispezionare una moschea fatiscente o un mucchio di vecchie tombe, io mi rifiutavo semplicemente di accompagnarla. Piuttosto nuotavo, prendevo il sole, nuotavo ancora un po’, pescavo, leggevo, mangiavo dei deliziosi dolcetti preparati dal nostro gioviale chef, aggiornavo il mio diario, nuotavo ancora un po’, e di conseguenza ero fresco come
una rosa quando Mrs. Williams, fradicia di sudore e screpolata dal sole, tornava dalle sue escursioni culturali.
Una sera, sul presto, ci ancorammo al largo, non lontano da una spiaggia curva, una specie di baia, dove si stava svolgendo uno spettacolo eccitante: era stata montata una dozzina di tende arabe e c’erano musica, flauti, tamburi e canti, e vecchi e bambini danzavano sulla spiaggia, il cibo ribolliva in grandi pentole e ovunque c’erano cammelli che giravano. Insieme a diversi membri dell’equipaggio, io e Mrs. Williams remammo fin lì per indagare sulla faccenda.
Appena sbarcammo fummo accolti calorosamente dai turchi, che indossavano tutti, perlomeno gli uomini, turbanti rossi o color zafferano. Ci offrirono tazze di tè caldo alla menta e hashish. Sebbene nessuno di loro parlasse inglese, greco o italiano, riuscimmo a intuire che si trattava di una celebrazione familiare molto speciale, e che tutte queste persone erano parenti. Il più vecchio, il patriarca della famiglia, con la barba grigia e le rughe scolpite dal sole, ci fece capire che gli sarebbe piaciuto visitare la barca. Ce lo fece capire indicandosi prima gli occhi, e poi indicando lo yacht. Così lo trasportammo sulla barca a remi. Poi scoppiò un vocìo: tutti volevano visitare il nostro yacht. Naturalmente era impossibile, ma i marinai, resi
euforici dall’hashish, riuscirono, remando avanti e indietro, a portare a bordo circa venticinque dei partecipanti alla festa. Rimasero fino all’alba, a fumare hashish e a ballare in maniera strana i dischi americani che giravano sul grammofono. Che notte!
All’inizio il capitano era infuriato; non voleva questi «sporchi» turchi, questi forestieri stravaganti che saltellavano in giro e saccheggiavano la sua nave. Ma dopo che gli ebbi servito qualche bicchiere di scotch e lo ebbi convinto a provare l’hashish, era pronto a dare via lo yacht.
Non avevo mai fumato hashish prima di allora; e neanche Mrs. Williams. L’effetto fu abbastanza forte. Alla fine ci stendemmo insieme sul ponte, più che altro perché non riuscivamo più a stare in piedi. Mentre guardavamo le stelle che ruotavano nel cielo, sentivamo le stelle ruotare nella testa.
«Che meraviglia», disse Mrs. Williams con una risatina. «Sembra tutto divertente, spassoso. Balliamo ».
Ma non ci riuscimmo, perché non ci reggevamo in piedi.
Così ce ne restammo lì abbracciati, scherzando e ridendo finché Mrs. Williams non cominciò a russare, e dopo poco mi addormentai anch’io. Il mattino seguente, quando ci svegliammo, i nostri ospiti turchi erano partiti da tempo e la nave veleggiava
tranquilla fra le onde. Io e Mrs. Williams però eravamo ancora stesi sul ponte, con delle coperte sopra.
«Sai», disse lei sbadigliando, «credo di non essermi mai divertita tanto. E non ho nessuno strascico da dopo sbronza. Mi spiace solo che Adlai se la sia persa».
«È molto meglio che andarsene in giro col caldo sudando come un porco per guardare un mucchio di vecchie pietre».
«Se non fosse per le vecchie pietre, non avrei fatto questo viaggio. Mi sarei sentita troppo in colpa».
«Certo, abbiamo sempre il dovere di migliorare la nostra mente».
«Sei un tale edonista, è intollerabile».
Il giorno dopo il nostro delfino ricomparve: giocò con noi, ci guidò, ci tenne compagnia finché non raggiungemmo le acque dell’Egeo, dove, essendo un leale delfino turco, si fermò. Dissi a Mrs. Williams: «È un edonista anche lui», e lei disse: «Come hai detto?», e io dissi: «Nulla», e lei disse: «Ah, mi sembrava che avessi detto qualcosa», e io dissi: «Dev’essere stato il vento».
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Just when they think they've got the answers, I change the questions.




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