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Bernardo Bertolucci


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37 replies to this topic

#1 Stefanogi

    Groupie

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Inviato 29 ottobre 2012 - 19:31

Cercando sul forum ho trovato pochissimo riguardo uno dei registi italiani più apprezzati all'estero (per sentito dire). Vorrei iniziare la filmografia e vorrei saperne qualcosa di più (se da voi è apprezzato o meno, come lo considerate). Mi affido alla vostra cultura cinematografica (di gran lunga più vasta della mia)e alla vostra pazienza.
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#2 Jules

    Pietra MIliare

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Inviato 29 ottobre 2012 - 20:37

I due capolavori sono "Il conformista" e "Ultimo tango a Parigi".
Ma sono stupendi parecchi altri film: "Strategia del ragno", "Novecento" (più il primo del secondo capitolo), "L'ultimo imperatore" (recentemente rivalutato dal sottoscritto).
La sua parte finale di carriera è sorprendente: "Io ballo da sola" (magnifico), "L'assedio" (emozionante), "The Dreamers" (intoccabile), "Io e te" (struggente).
Uno dei nostri registi, artisti, intellettuali, pensatori, direttori di attori, scrittori, realizzatori più importanti del Novecento, per l'appunto.


Non è forse un cineasta universale, nel senso popolare del termine. Le sue opere implicano sempre uno sforzo mentale dello spettatore nel cogliere l'equilibrio fra metafore e discorsi espliciti che Bertolucci fa. A parte "Novecento", imponente saga dove tutto è esplicato a dovere, tutti gli altri suoi più bei film contengono una serie di tematiche nascoste che, una volta colte, fanno esplodere nel proprio cuore la grandezza di queste pellicole.

Prendiamo il suo film più rappresentativo, l'ultimo tango.
Dietro lo scandalo, c'è il dramma dell'amore disperato, il grido di soffocamento di una borghesia ormai sorpassata dai tempi, l'impossibilità di dire no all'incontro con "l'altro" per vincere l'insopportabile dolore psichico. Oltre a contenere uno sberleffo a tutte le convenzioni dell'epoca sulle regole di messa in scena: il film, come tutti gli altri, è una lezione di stile indimenticabile su come gestire piccoli e poveri spazi senza abbassare mai la soglia dell'emotività.
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#3 neuro

    king (beyond the wall)

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Inviato 29 ottobre 2012 - 21:20

anche secondo me assolutamente un grande

Ultimo tango chiarisce il concetto di Eros e Thanatos al di là di ogni ragionevole dubbio, Brando lì fa una delle interpretazioni migliori della storia del cinema secondo me - Novecento è un film del cuore dove non si vede mai dove finisce la realtà e inizia la poesia - lo presto agli amici stranieri per capire le passioni dell'Italia - e il Conformista contiene delle scene di una bellezza... anzi forse contiene SOLO scene di una bellezza...

però a differenza di Jules non mi piace l'ultimo periodo: dopo il successo planetario (meritato) dell'ultimo imperatore secondo me si è inceppato: il tè nel deserto due palle, Piccolo Budda e Io ballo da sola buoni ma non al livello del suo genio, e The dreamers una grossa delusione nonostante la cinefilia totale e Eva Green - l'ultimo mi ispira ma non l'ho ancora visto

andando indietro, all'università mi innamorai di "Prima della rivoluzione", forse l'opera italiana più Nouvelle Vague che mi viene in mente (è un complimento)

PS
effettivamente non c'è nè monografia nè pietra miliare per Bertolucci - che scarsi che siamo
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#4 sicknote

    Groupie

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Inviato 30 ottobre 2012 - 19:43

menzione per il poco ricordato La tragedia di un uomo ridicolo, con Ugo Tognazzi mai troppo ricordato.
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#5 thom

    The infrared insert of memory encouragement immersion

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Inviato 30 ottobre 2012 - 21:46

per me è un regista praticamente intoccabile in tutto quello che ha fatto, un cineasta puro e geniale
in particolare non posso che riservare un enorme Immagine inserita
per questo:

il tè nel deserto due palle,


per me tra le sue vette, opera evocativa come poche, il desiderio di evasione dell'uomo occidentale e il suo, inesorabile, infrangersi nella natura e nel cielo solido d'africa, l'amore come unica forza per opporsi all'ineludibile decadenza (per me amare, significa amare te*); l'opera forse più malickiana di bertolucci in cui la natura assurge a ruolo di coprotagonista; una solitudine sconfinata impregna quasi ogni scena del film; cast perfetto e fotografia di storaro per chiudere il cerchio

* vado a memoria
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#6 neuro

    king (beyond the wall)

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Inviato 31 ottobre 2012 - 08:04

per me è un regista praticamente intoccabile in tutto quello che ha fatto, un cineasta puro e geniale
in particolare non posso che riservare un enorme
per questo:


il tè nel deserto due palle,


per me tra le sue vette, opera evocativa come poche, il desiderio di evasione dell'uomo occidentale e il suo, inesorabile, infrangersi nella natura e nel cielo solido d'africa, l'amore come unica forza per opporsi all'ineludibile decadenza (per me amare, significa amare te*); l'opera forse più malickiana di bertolucci in cui la natura assurge a ruolo di coprotagonista; una solitudine sconfinata impregna quasi ogni scena del film; cast perfetto e fotografia di storaro per chiudere il cerchio

* vado a memoria


ok mi hai convinto - ero veramente un pischello quando l'ho visto - me lo rivedro'
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#7 Altrove

    pivello

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Inviato 05 settembre 2013 - 16:21

"Riesumo" questo argomento (come mai così poco frequentato? Boh...) per fare una domanda stupida ma alla quale solo chi ha visto i film di Bertolucci può rispondere.
Sorvolate sulla mia ignoranza e ricordatemi, in quale dei suoi tanti film c'era una ragazza con vestitino bucolico e basco rosso in testa? (no, non il basco rosso di Eva Green in The dreamers)
Ricordo giusto un fotogramma di sfuggita, di questi due per mano in mezzo a un prato o qualcosa del genere.
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#8 Loro sono dei bluti

    Retired - Trolls' Hall Of Fame Inductee

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Inviato 07 settembre 2013 - 06:23

Che brutta cosa Bertolucci. :fear:
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#9 nicholas_angel

    mainstream Star

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Inviato 07 settembre 2013 - 23:00

Vado a caso: Io ballo da sola?
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Immagine inserita

#10 Norg3

    .

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  • LocationBrianza uggiosa

Inviato 07 settembre 2013 - 23:11

L'ultimo imperatore è uno dei miei film preferiti in assoluto.
Mi fermo a questa piccola considerazione a testimonianza di quanto amo questo regista.
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Non piangere per me
sappi che muoio
non puoi aiutarmi
Ma guarda quel fiore
quello che appassisce, ti dico
Annaffialo

#11 Seattle Sound

    Non sono pigro,è che non me ne frega un cazzo.

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  • LocationTiny little green

Inviato 08 settembre 2013 - 12:13

Che brutta cosa Bertolucci. :fear:


almeno quello dove c'è Brando che scardina parecchie certezze
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Alfonso Signorini: "Hai mai aperto una cozza?"
Emanuele Filiberto: "Sì, guarda, tante. Ma tante..."
(La Notte degli Chef, Canale 5)

 

"simpatico comunque eh" (Fily, Forum Ondarock)

 

"passere lynchane che finiscono scopate dai rammstein"

"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
(Rocco Siffredi, videomessaggio sul web)


"Ah, dei campi da tennis. Come diceva Battiato nella sua canzone La Cura"


#12 Matthew30

    Classic Rocker

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Inviato 23 febbraio 2016 - 22:53

A voi è piaciuto Novecento

 

Io la prima volta che lo vidi apprezzai tantissimo la prima parte, quella di Olmo ed Alfredo bambini, che al netto delle sterili polemiche sulle scene di nudo e turpiloquio infantile, ti fa veramente entrare nel clima di inizio Novecento della Padana alto parmigiana/basso mantovana. 

 

La seconda parte scade veramente un po' troppo nel melodrammatico e Bertolucci (che ha un enorme talento nell'usare la macchina, per me non si può negare) si perde in diverse lungaggini di troppo e la zuppa aumenta a dismisura.


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#13 Limenitis

    sputasentenze

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Inviato 24 febbraio 2016 - 20:39

Novecento non sono mai riuscito a finirlo.

 

 

I miei preferiti sono Il tè nel deserto, Ultimo tango e L'ultimo imperatore


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Stefano

 

 

Sono stato ad un loro concerto in prima fila, impiedi. Ubriaco fracico ed erano convinte fossi un fan sfegatato, mi dedicavano le canzoni mentre io per quasi due ore urlavo: troieee!

 


#14 Matthew30

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Inviato 24 febbraio 2016 - 21:06

Il conformista è bello? Non l'ho mai visto, ma la critica (inter)nazionale lo adora e nel 1978 è stato inserito tra i 100 film da salvare (come pure Novecento).

 

Pure ondacinema lo ha messo tra le pietre miliari: http://www.ondacinem...Bertolucci.html


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#15 Limenitis

    sputasentenze

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Inviato 25 febbraio 2016 - 09:32

Mai visto. "Io ballo da sola" e "The Dreamers" così così per me, non li ho mai trovati sti capolavori che molti dicono.

 

Forse il suo più bello in assoluto è "L'ultimo imperatore" dai


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Stefano

 

 

Sono stato ad un loro concerto in prima fila, impiedi. Ubriaco fracico ed erano convinte fossi un fan sfegatato, mi dedicavano le canzoni mentre io per quasi due ore urlavo: troieee!

 


#16 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 25 febbraio 2016 - 10:24

L'ultimo imperatore pur visivamente sfarzoso a me è sempre sembrato na mezza ciofeca, una specie d David Lean senza mordente, giudizio applicabile a tutta la sua fase esotica anni 80/inizio90 del resto.

Gli ultimi sono carini, in particolare The Dreamers che ha il suo punto di forza nell'incredibile cinegenia di Eva Green.

I migliori sono sicuramente i primi sino a Novecento compreso, che pur fallendo l'obiettivo di essere il kolossal italiano definitivo ha molti grandi momenti.

Per me il suo capo d'opera rimane Ultimo Tango che però è suo sino a un certo punto visto che deve il 90% della sua riuscita a Marlon Brando e infatti quanto lui non è in scena scade decisamente.

Tutto sommato non è certo tra i miei registi italiani preferiti devo dire, anche se bisogna ammettere che è uno di quelli che sa dove piazzare una macchina da presa (anche troppo a volte).


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#17 Limenitis

    sputasentenze

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Inviato 25 febbraio 2016 - 10:38

L'ultimo imperatore pur visivamente sfarzoso a me è sempre sembrato na mezza ciofeca, una specie d David Lean senza mordente, giudizio applicabile a tutta la sua fase esotica anni 80/inizio90 del resto.

 

 

Dici? A me invece piace anche come sviluppo della storia, non gli manca proprio nulla per essere un filmone.


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Stefano

 

 

Sono stato ad un loro concerto in prima fila, impiedi. Ubriaco fracico ed erano convinte fossi un fan sfegatato, mi dedicavano le canzoni mentre io per quasi due ore urlavo: troieee!

 


#18 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 25 febbraio 2016 - 10:45

Non è che sia brutto in senso assoluto eh, perché Bertolucci il cinema lo sa fare, ma è appunto troppo filmone secondo me, ma un filmone frigido, decorativo, senza nerbo, tanto di tutto e mai abbastanza.


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#19 sud afternoon

    Si legge sud afternùn.

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Inviato 26 febbraio 2016 - 06:46

A voi è piaciuto Novecento

 

Io la prima volta che lo vidi apprezzai tantissimo la prima parte, quella di Olmo ed Alfredo bambini, che al netto delle sterili polemiche sulle scene di nudo e turpiloquio infantile, ti fa veramente entrare nel clima di inizio Novecento della Padana alto parmigiana/basso mantovana. 

 

La seconda parte scade veramente un po' troppo nel melodrammatico e Bertolucci (che ha un enorme talento nell'usare la macchina, per me non si può negare) si perde in diverse lungaggini di troppo e la zuppa aumenta a dismisura.

 

La parte più o meno razionalmente del mio cervello reagisce come te al film. Ma c'è qualcosa di profondo che mi attrae in questo film. L'ho visto tre volte in vita mia, tutte e due parti di fila. E ogni volta mi ci perdo dentro. 

 

Gli altri di Bertolucci che ho visto (Ultimo Tango a Parigi e The Dreamers anni e anni fa, Il Conformista più di recente), comunque, mi hanno annoiato assai.


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#20 Matthew30

    Classic Rocker

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Inviato 26 febbraio 2016 - 22:56

Beh, se sei di orientamento socialista, posso anche capire i motivi che ti spingono (reconditamente, ma in fondo neppure molto) a guardartelo tutto d'un fiato, soprattutto dopo che Attila diventa Satana nella scena del micino.  asd


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#21 sud afternoon

    Si legge sud afternùn.

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Inviato 27 febbraio 2016 - 11:00

No, ma che, ti sbagli di grosso. Nessun motivo politico, recondito o meno. Mi offendi quasi se pensi che io cerchi 'ste cose in un film (e poi socialista a soreta eh asd ).

Anzi, il non celato manicheismo politica della storia è una delle sue pecche più grosse, o almeno una delle cose che lo rendono più datato (in alcuni passaggi a livelli anche imbarazzanti). Ma ancora, tutto questo rientra in un'analisi critica del film.

 

C'è qualcosa di più profondo che mi attira. O forse, più banalmente, il film incontra il mio gusto per il cinema in costume.


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#22 Matthew30

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Inviato 04 dicembre 2018 - 14:06


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#23 kristofferson

    Giù la testa, coglioni

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Inviato 04 dicembre 2018 - 16:12

Il conformista per me è il capolavoro di Bertolucci, quello più compiuto e misurato, dove forma, contenuti, impegno e spettacolarità trovano una sintesi perfetta e mai più raggiunta. Tutto è al massimo della sua arte: la regia di Bertolucci, le recitazioni degli interpreti, la fotografia di Storaro, il montaggio di Arcalli, le scenografie di Scarfiotti...
Già dal successivo Ultimo tango il cinema di Bertolucci per me comincia a scivolare nel narcisismo e nell’auto-referenzialità. Anche Novecento l’unica volta che l’ho visto mi ha lasciato l’impressione di un’opera sì grandiosa e affascinante, ma anche megalomane e magniloquente…


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#24 Matthew30

    Classic Rocker

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Inviato 04 dicembre 2018 - 16:28

Il conformista per me è il capolavoro di Bertolucci, quello più compiuto e misurato, dove forma, contenuti, impegno e spettacolarità trovano una sintesi perfetta e mai più raggiunta. Tutto è al massimo della sua arte: la regia di Bertolucci, le recitazioni degli interpreti, la fotografia di Storaro, il montaggio di Arcalli, le scenografie di Scarfiotti...
Già dal successivo Ultimo tango il cinema di Bertolucci per me comincia a scivolare nel narcisismo e nell’auto-referenzialità. Anche Novecento l’unica volta che l’ho visto mi ha lasciato l’impressione di un’opera sì grandiosa e affascinante, ma anche megalomane e magniloquente…

Concordo con te su Il conformista (quando chiesi consigli proprio in questo thread di discussione non avevo ancora visto il film), un film girato in maniera eccellente (ma questo non stupisce, Bertolucci ha sempre avuto il dono di saper muovere alla grande la macchina), recitato alla grande e fotografato benissimo.

 

Novecento è una specie di Via col vento con tocchi di neo-realismo bucolico (nulla mi leva dalla testa che anche Olmi un po' gli sarà debitore qualche anno dopo), ma per quanto ricco di difetti (lunghissimo, megalomane, melodrammatico, spudoratamente e sfacciatamente di parte) se mi capita lo guardo volentieri.

 

L'unica cosa che non ho capito è perché far venire quel popò di cast dal Nord America (De Niro, Hayden, Sutherland e Lancaster) per far interpretar loro dei personaggi della Pianura Padana del primo Novecento. Dettami imposti dalla casa produttrice oppure semplice vezzo di Bertolucci (anche per far accorrere ancora di più gli spettatori nei cinema)?


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#25 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 04 dicembre 2018 - 16:33

Perché erano grandi attori magari.


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#26 Matthew30

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Inviato 04 dicembre 2018 - 16:42

Se per questo, cito testualmente:

 

"Quando ho concepito il film pensavo sarebbe stato un ponte tra Unione Sovietica e Stati Uniti. Dopo il successo di Ultimo Tango avevo un po' sbarellato, con qualche scivolata nella megalomania. Pensavo di poter fare ciò che volevo io, pensavo che il cinema potesse cambiare il mondo. Volevo un attore sovietico per Olmo, ma rifiutai di sottoporre la sceneggiatura ai russi e ripiegai sul giovanissimo Depardieu. Per il ruolo di Alfredo andai a Los Angeles, incontrai Robert DeNiro e Harvey Keitel, scelsi Bob per il suo aspetto più borghese. DeNiro a New York mi portò a un concerto di Bob Dylan e in taxi litigò con l'autista sull'itinerario: "Gira di là, non fare il furbo, guarda che ho fatto il tassista per tre mesi", diceva. Era reduce da Taxi Driver".
 
A me comunque fa strano vedere attori super conosciuti di Hollywood in mezzo ai contadini della provincia parmense, ma evidentemente fu una scelta avvallata dalla produzione su indicazione di Bertolucci (con un budget mica da ridere, per l'epoca. 

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#27 Tom

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Inviato 04 dicembre 2018 - 16:49

Ma probabilmente' il cast era meno "spettacolare" di quanto possa sembrare oggi. L'unico divo era Lancaster che lavorava spesso in Italia, Hayden era un'icona solo per i cinefili, e nel '74 (quando inziarono le riprese del film) De Niro e Depardieu non erano certo le star internazionali che sarebbero diventate da li' a poco.
 
Comunque mescolare cinema europeo e americano direi che era il tratto distintitivo di Bertolucci.


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#28 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 04 dicembre 2018 - 16:55

Ma anche di Visconti, Leone e di un sacco di altri autori più o meno importanti, e non mischiavano solo America ma anche Francia, Spagna, Germania più varie ed eventuali, era un periodo molto aperto e vivace sia a livello produttivo che mentale, attualmente le cinematografie sono molto più chiuse e monotone mi sembra.


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#29 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 04 dicembre 2018 - 17:00

Luca Guadagnino, oltre ad avere la grossa colpa di aver remakizzato Suspiria, è un regista italiano che lavora in America con attori americani, non mi sembra c'entri molto.


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#30 Garga Charrua

    Dal fiume al mare

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Inviato 04 dicembre 2018 - 17:18

in questa intervista Bertolucci dice:

 

Burt Lancaster, Sterling Hayden, Robert De Niro, Gérard Depardieu, Stefania Sandrelli, Romolo Valli, Alida Valli, Francesca Bertini, Donald Sutherland, Laura Betti... Novecento ha uno dei cast più straordinari della storia del cinema... Come ci si arrivò?
I nonni sono figure mitiche e volevo che i due nonni fossero mitici. Mi chiesi: cos’è mitico al cinema? Risposi: la vecchia Hollywood. Così andammo a Hollywood a prenderli. Per i due giovani volevo che il film fosse già una prefigurazione di una specie di compromesso storico, così decisi di prendere un americano a fare il padrone e un russo a fare il contadino. Ahimè, le autorità sovietiche, quando furono contattate, dissero che l’attore che avremmo scelto sarebbe potuto venire solo alla condizione che loro avessero approvato la sceneggiatura. Dissi di no, avevo già subito troppo con Ultimo tango. Così trovai questi due ragazzi, Depardieu che aveva fatto un film e De Niro due o tre cose tra cui Mean Streets che mi aveva molto colpito. Forse perché il film è durato così a lungo, ma a un certo punto Bob e Gérard, come anche Lancaster e Hayden, erano molto entrati nei ruoli e il loro rapporto riproduceva quello tra il contadino e il padrone. Gérard prendeva molto in giro Bob, avevano messo un po’ tutti le radici, erano molto diversi. De Niro aveva bisogno di molte parole, per un italoamericano di New York fare il grande latifondista emiliano non era facile. Gérard bastava dargli una spinta e lui entrava in scena e andava.

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"Sei stati, cinque nazioni, quattro lingue, tre religioni, due alfabeti e un solo Gargamella."


#31 Matthew30

    Classic Rocker

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Inviato 04 dicembre 2018 - 17:19

Ho trovato un blog di un appassionato di cinema italiano ed europea che analizza in ben 12 parti (!, ma d'altra parte con un film del genere era prevedibile) Novecento di Bertolucci.

 

http://giulianocinem...ovecento-i.html

 

Siamo giunti ad una delle scene più care a Bertolucci, che è anche una di quelle che hanno suscitato più polemiche: sotto i nostri occhi viene ucciso e macellato un maiale. Anche se sono ben inserite nella narrazione, e anche se ad agire da macellaio è Gerard Depardieu, queste sono sequenze documentarie. Bertolucci ha spiegato più volte che, se si mangiano prosciutti e salami, la loro origine è questa: e troppo spesso fingiamo di non saperlo. Ogni giorno, centinaia di maiali fanno questa fine; un po’ ovunque, non solo a Parma e a Reggio Emilia. Quindi, ancora una volta, il brutale Bertolucci ci mette davanti alle nostre responsabilità: o si sceglie di diventare vegetariani, oppure bisogna sapere da dove viene il nostro cibo.

 

Non ho mai visto ammazzare un maiale, ho visto invece ammazzare molti polli e conigli; è meno impegnativo perché la bestia è più piccola, ma poi funziona esattamente allo stesso modo: si appende, si scuoia, si squarta, si seziona, si dividono le varie parti. Le interiora, budelle e vescica, serviranno per confezionare salami e cotechini. A mio parere, questa è una sequenza che andrebbe proiettata nelle scuole: poi ognuno sarà libero di fare le sue scelte, ma è giusto che fin da bambini si sappia che il tonno non è una scatoletta, che la coscia di pollo non nasce nel cellofan, eccetera. Una volta tutto questo era chiarissimo, oggi chissà. Questo maiale, lo si vede bene, prima di essere ammazzato ha comunque fatto una bella vita ed è stato trattato dai contadini con tutto il riguardo; la stessa cosa non si può dire degli animali macellati che vediamo al supermercato, e chi vive ancora sulle nuvole e volesse informarsi sappia che esistono documentari raccapriccianti in proposito.

 

Comunque l'idea del padrone americano e del contadino russo/sovietico come protagonisti del film è molto nel personaggio Bertolucci. 


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#32 kristofferson

    Giù la testa, coglioni

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Inviato 04 dicembre 2018 - 17:23

Ma anche di Visconti, Leone e di un sacco di altri autori più o meno importanti, e non mischiavano solo America ma anche Francia, Spagna, Germania più varie ed eventuali, era un periodo molto aperto e vivace sia a livello produttivo che mentale, attualmente le cinematografie sono molto più chiuse e monotone mi sembra.


era una cosa dovuta anche agli obblighi internazionali sulle co-produzioni che imponevano per legge una quota di attori (oltre che di personale tecnico e artistico) per ognuno dei paesi coinvolti . Es. Per un pugno di dollari che è una co-produzione italo-tedesco-spagnola ha nel cast attori italiani, tedeschi e spagnoli (se qualcuno si fosse mai chiesto come sia finita Marianne Koch nel film di Leone)


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#33 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 04 dicembre 2018 - 17:31

Si ma ora queste cose non si fanno più, non c'è più scambio, né condivisione, forse anche perché molte cinematografie compresa la nostra sono quasi diventate terzo mondo, e pensare che in tempi di globalizzazione dovrebbe essere più facile, invece hanno globalizzato solo la merda.


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#34 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

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Inviato 04 dicembre 2018 - 18:17

ma a me la risposta sembra molto semplice: rispetto agli anni 60 e 70, oggi il nostro cinema ha una scarsa attrattività internazionale. abbiamo degli autori attrattivi, come tornatore (che ha sempre anche lui mescolato cast internazionale ed italiano), il sorrentino post-oscar, il già citato guadagnino (che per un paio di anni è stato più famoso all'estero che in italia). ma il nostro cinema come movimento, come industria, non lo è più , e come sappiamo tutti, non lo è più da decenni
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#35 John Trent

    Genio incomprensibile

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Inviato 05 dicembre 2018 - 16:29

Stringato: vedo moltissima somiglianza estetica tra il primo Bertolucci e Dario Argento, fotografia, interni, movimenti di macchina. Precisione geometrica ed espressionismo cromatico. Solo uno spunto mio ma non trovo riscontri.
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#36 Matthew30

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Inviato 05 luglio 2020 - 09:01

Stringato: vedo moltissima somiglianza estetica tra il primo Bertolucci e Dario Argento, fotografia, interni, movimenti di macchina. Precisione geometrica ed espressionismo cromatico. Solo uno spunto mio ma non trovo riscontri.

 

Bertolucci ha usato molto spesso come collaboratore Storaro e, cosa molto interessante, leggo su Wikipedia che pure Argento lo ha avuto come direttore della fotografia in L'uccello dalle piume di cristallo.

 

https://it.wikipedia...me_di_cristallo

 

Non solo, i due avevano collaboratore con Leone per C'era una volta il West e un'influenza reciproca è più che plausibile. Anche perché...

 

"Bernardo Bertolucci aveva avuto l'incarico di far realizzare un film tratto dal romanzo La statua che urla (The Screaming Mimi) di Fredric Brown. Conosceva molti giovani promettenti. Per l'adattamento del romanzo al grande schermo scelse l'allora quasi sconosciuto Dario Argento, ex critico cinematografico e sceneggiatore con il quale aveva collaborato per la sceneggiatura di C'era una volta il West"


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#37 Matthew30

    Classic Rocker

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Inviato 17 luglio 2020 - 17:27

 

"Ho sentito profondamente quel film (Novecento, ndr), l'ho difeso profondamente contro alcuni che l'hanno attaccato, con una lettera anche al "Messaggero". Io scrissi i temi del film al buio, con una mia grafia inventata lì per lì".

 

Morricone rimase molto colpito da "Novecento", azz...


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#38 Signor Armando

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Inviato 17 dicembre 2020 - 02:42

Meraviglioso Il Conformista e titanico Novecento


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"Tu pensi che la storia abbia le sue eccezioni; invece non ne ha nessuna. Pensi che la razza abbia le sue eccezioni; neanche per sogno.

  Non esiste alcun particolare diritto alla felicità, né esiste un diritto alla sventura. Non esiste tragedia, non esiste genio.

  La tua sicurezza e i tuoi sogni non hanno fondamento. Se su questa terra appare qualcosa di eccezionale, una particolare bellezza o una particolare

  manifestazione del male, la natura lo scova subito e lo estirpa."

 

"Sei benvenuto come una merda dentro una piscina."

 

L'intelligenza di cui ero dotato ha suppurato per mancanza di materia a cui applicarsi e ha preso strade diverse.





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