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Desperate Man Blues/How Long Can You Go?/I Belong To This Band [Dust To Digital]


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#1 InTheBasement

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Inviato 22 novembre 2006 - 09:38

Tre nuovi rispolverate in digitale dalla eccellente label di Atlanta:

- Desperate Man Blues è un progetto gemello che riguarda due uscite. La prima è un DVD (il primo della Dust To Digital) che contiente un documentario sulla vita musicale di Joe Bussard, l'eccentrico collezionista di oltre 25000 settantotto giri con eccelso gusto musicale, l'uomo della compilation Down In The Basement e il fondatore della fu label Fonotone, riscoperta e omaggiata proprio l'anno scorso dalla Dust To Digital nel cofanettone contenente alcune delle primissime registrazioni di Fahey, oltre a un apribottiglie. La seconda è semplicemente un cd contenente altre 19 gemme dalla collezione di Bussard.

- How Long Can You Go? è, come da sottotitolo, una Anthology Of The String Bass (1925-1941), box di 3 cd e libretto di 96 pagine. Sembra molto intrigante...
"All over New York it has been noticed that, with most of the prominent bands, the string bass alias "bull fiddle," alias "dog house," is replacing the tuba. Leaders agree that the string bass has a far greater carrying power than the tuba, and that it blends much more effectively." â?? Billboard Magazine, April 10, 1926

- I Belong To This Band o Eighty Five Years Of Sacred Harp Recordings, raccoglie trenta pezzi, dal 1922 al 2006, del gruppo vocale Sacred Harp ed esce in parallelo con il film Awake, My Soul.
"(Sacred Harp singing) is breath music. Theyâ??re changing the sound with their emotions. Not because theyâ??re hearing something." â?? Ornette Coleman

Tutte le informazioni, al solito, su http://dust-digital.com/.
(Mattia, hai già ordinato?)
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#2 Guest_Enrico_*

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Inviato 22 novembre 2006 - 12:45

Il dvd dev'essere bello, la raccolta Fonotone era molto carina anche se alcuni pezzi e autori erano già contenuti in altre raccolte (Mississippi Swampers e Jolly Joe's Jug Band).
Nutro qualche dubbio sulla raccolta di Sacred Harp, ci sono troppi artisti recenti. Il problema del Sacred Harp Singing è che è facilmente tramandabile e riproducibile, ci sono quindi giunte poche registrazioni (in confronto a quelle blues e country folk) e tutte le migliori sono già contenuto in Goodbye, Babylon o qui http://www.amazon.co...2RQ3CA/sr=8-9/q
id=1164194210/ref=pd_bbs_9/002-9272296-7145669?ie=UTF8&s=music
oppure in nelle varie The Half Ain't Never Been Told, Early American Rural Religious Music (volume 1 e 2) della Yazoo. Alla fine si tratta forse  più della canzone in sè che della performance, però se volete le performance originali (che poi originali, del 20-30) si può andare sulla raccolta linkata. C'è anche da dire che il booklet contenuto nella raccolta Fonotone era gustoso, d'altra parte ci si può benissimo documentare sul Sacred Harp comprando ad esempio Doo-Dah! di Mariano de Simone, che non è il meglio sull'argomento ma è interessante, tratta tutta la musica americana dell'ottocento ed è in italiano. Anche qui su internet ci sono un sacco di link con la sua storia e evoluzione,

Esiste anche questa collezione che però io non ho http://www.folkways....ils.aspx?ID=685
e due volumi della collana Southern Journey di Lomax, il 9 e il 10.

Se siete interessati, si può anche comprare una raccolta di tutti i canti più famosi per esempio qui http://fasola.org/resources/ si possono anche vedere online. C'è anche una pagina contenente la bibliografia attinente alla storia del Sacred Harp. Il sito prende il nome da uno dei sinonimi usati per indicare il metodo di rappresentazione scritta della musica sacra (all'inizio puramente bianca) denominata shape-note, dorayme e in seguito Sacred Harp Singing. Agli inizi del 1800 questi canti erano portati eseguiti durante le funzioni religiose e portate in giro da singing masters itineranti. Proprio due di questi maestri brevettarono il metodo shape-note, si trattava di William Smith e William Little che pubblicarono The Easy Instructor nel 1801. Da lì il sacred harp cominciò a diffondersi a macchia d'olio, influenzando anche la cultura nera (da qui derivano i negro spirituals). Alcuni gruppi come ad esempio i Jubilee Fisk Singers, diventarono veri e propri fenomeni di costume, acclamatissimi, tanto da sbarcare anche in Inghilterra con una tournee! Le raccolte più famose sono la Sacred Harp, pubblicata attorno al 1940 e The Social Harp del 1950 che aveva una impostazione leggermente diversa (alcune erano divise tra canti secolari europei e nuove composizioni, questa era fatta apposta per il church singing e conteneva soprattutto pezzi nuovi). Alcune congregazioni religiose ammettevano anche l'uso di strumenti. Comunque, lo stile vocale è molto simile a quello delle folk ballads, non a caso il Sacred Harp si diffuse maggiormente negli Appalachi del sud. Un po' di tempo fa avevo trovato un paio di siti che vendevano la ristampa del Social Harp ma purtroppo non facevano spedizioni al di fuori degli USA...
Qui http://www.ccel.org/...es/harmony.html c'è il Southern Harmony, una delle raccolte più vecchie e famose (1835)

Piuttosto, sono usciti questi due cazzo di volumi qui http://www.yazoorecords.com/2051.htm li ho ordinati subito! Sbavooo


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