Questi sedicenti signori non esistonogente ben più cazzuta di Dylan
Poi, io sinceramente sta separazione netta tra musica e testo non l' ho mai capita. Cioè, è chiaro che De Gregori non fa sperimentazione e che fa la differenza con i testi. Ma se vogliamo neanche Graziani è un musicista di avanguardia e neanche Camerini (con qualche riserva sui numeri del primo disco).
Mi sembra palese che un cantautore come lui punti a fare la differenza con i testi. Questo non vuol dire che la base musicale sia inesistente, la sperimentazione non è tutto nella vita. Sono canzoni, niente di musicalmente stravolgente ma curate e precise. Poi se si vuole dire che gli arrangiamenti non sono curati e che la sezione ritmica va a spasso per fatti suoi rimango un attimo basito.
Ma soprattutto non capisco come si faccia a soprassedere tranquillamente sulla bellezza dei testi. "Eh si forse i testi..." come forse! "ACCIPICCHIA CHE TESTI! PARLIAMONE!". Se De Gregori non vuole farsi chiamare poeta c' è una ragione, scrivere grandi testi per canzoni non significa scrivere grandi poesie, non perché una cosa sia più nobile dell' altra ma semplicemente perché sono due mondi diversi. Pensare un testo per un lettore è completamente diverso da concepire un testo per un ascoltatore, si dovranno usare tecniche e linguaggi diversi, usare di più meno figure retoriche e meno altre, proprio perché ascoltare non è la stessa cosa che leggere. Ora, una canzone è composta di musica e testo, se la bellezza risiede nell' una o nell' altra componente (a patto che l' altra non sia davvero di qualità scadente) cosa cambia? Certo, non tutti gli ascoltatori sono uguali e magari a qualcuno del testo non importerà niente ma questo non vuol dire che la canzone non sia valida.