Inviato 18 gennaio 2013 - 15:48
degna conclusione a mio giudizio di quello che è stato l'impegno cinematografico hollywoodiano più importante dopo il signore degli anelli (non a caso un'altra trilogia). impegno nel senso che la sua portata ha travalicato i confini del genere, ha riscritto le coordinate del cinema spettacolare e in particolare del filone avventuroso-fumettistico, impegno marchiato a fuoco dall'impronta del suo autore, che ha saputo davvero rinnovare gli schemi del cinema spettacolare di massa, al pari di quanto fatto da peter jackson all'inizio del decennio scorso.
il cavaliere oscuro - il ritorno è in tutto e per tutto figlio del gigantismo smisurato che i blockbusters degli ultimi anni stanno esaltando: film come avatar, transformers 3, the avengers, hanno compiuto una sorta di saturazione delle componenti delle megaproduzioni. parlo di mezzi messi in campo ma parlo anche di imponenza di immaginario, quello che hanno costruito e suscitato con le loro immagini.
il film di nolan è secondo me il più coinvolgente e affascinante fra questi perché ha saputo fondere il titanismo della resa spettacolare con lo scavo psicologico, l'attenzione per i personaggi e la frattura del ritmo. ne è uscito fuori qualcosa di inaudito e sconvolgente, forse mai si era visto un pop-corn movie in grado di elevarsi ad inquietante metafora della contemporaneità (parlo dell'intera trilogia, vista come un unico film). quest'ultimo capitolo è sicuramente il più ambizioso, da una parte teso a recepire le scosse telluriche dell'attualità (crisi più sociale che finanziaria, odi e diseguaglianze, un senso generale di smarrimento, masse atomizzate di individui violentati dal sistema che non hanno più nulla da perdere, lo spettro del nichilismo autodistruttivo, del riemergere di nuovi totalitarismi con i loro tribunali del popolo, il fascino mefistofelico dei demagoghi tiranni, ecc.) e dall'altra parte concentrato sul ritratto di un personaggio che è a metà strada tra l'uomo e il simbolo di una umanità in affanno che deve cadere per potersi rialzare.
ambiziosissimo, appunto. perché la grande sfida è poi quella di far armonizzare il contenuto con la forma, ovvero le esigenze narrative e spettacolari del cinema di largo consumo. non sempre ci riesce. ma del resto neppure il precedente cavaliere oscuro ci riusciva, nè il primissimo batman begins (che tutti sembrano aver dimenticato, ma che è in realtà un film importante tanto quanto i suoi sequel e come è ribadito in quest'ultimo tassello, fondante e fondativo, in una parola coerente, che è la parola con cui descriverei il lavoro di nolan). non sempre ci riesce perché quello che esprime è un cinema dei contrasti, non dell'armonia. è questa la grande sfida di nolan, la sua grande vittoria, il suo personale percorso non tracciato ancora da nessuno.
ma al di là delle riflessioni in generale, vengo brevemente al film nel concreto. giusto per sottolineare alcune cose. come l'interpretazione fisica di hardy, più che un uomo un toro. il suo bane è distante dal joker del film precedente, non è animato da quella furia nichilista (la sequenza della montagna di dollari bruciati, semplicemente splendida, ricordate?) nonostante possa riecheggiarlo. è un messaggero, un intermediario, un mercenario, ma lo capiremo solo alla fine, ma nonostante questo è un grande personaggio, un antagonista che ha in sè le caratteristiche essenziali che fanno la riuscita del cattivo della storia: carisma e ferocia.
ci sono poi molte sequenze di grande impatto: l'iniziale dirottamento dell'aereo (in generale questi piani elaborati e contorti sono una cifra del cinema di nolan, che è fortemente cerebrale); la prima mezz'ora senza batman ma con bruce wayne, recluso e claudicante; il primo scontro a mani nude tra bane e batman, di una fisicità inaudita per un giocattolone pieno di finte esplosioni; "la presa del potere" di bane, le scene di caos nella città, il tribunale del popolo (o meglio, dello spaventapasseri); la prigionia di wayne e la fuga.
quello che secondo me era già successo nel cavaliere oscuro, è che quando ci sono due personaggi così forti come batman e il joker o batman e bane, finiscono per mangiarsi tutto il resto. già harvey dent/due facce era rimasto un po' sacrificato, ma le nuove leve robin (?) e catwoman li ho visti proprio in ombra, nonostante siano moltissimo al centro dell'azione. sono due personaggi che non girano bene: non sono di contorno nè di raccordo (come gordon), ma neppure devono avere troppo spazio, insomma sono in un limbo in cui non riescono ad emergere.
i buchi nello svolgimento che molti hanno denunciato, li ho ravvisati anch'io, ma lascio lo sdegno agli integralisti del plot blindato. credo che alla fine la somma sia migliore delle sue parti, e che quindi il giudizio da dare sia complessivo, "continuo" e non "discreto". volenti o nolenti nolan ha cambiato le carte in regola. non si sa più bene neppure di cosa si stia ancora parlando: un cine-fumetto? un film d'autore? un ibrido? il risultato è quello che conta, e il risultato è potente e coerente, e ancora una volta viene da confermare il detto "tre è il numero perfetto". perché se faranno un quarto capitolo senza nolan non sarà più lo stesso. quindi teniamoci stretta questa trilogia che ha saputo rinverdire i fasti del cinema spettacolare creando qualcosa di nuovo. e che a me è piaciuto molto.