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Le parole andate a puttane


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803 replies to this topic

#801 Man-Erg

    Quando sulla riva verrai

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Inviato Ieri, 15:20

Dal mio campione (3 nipoti "Z"), adesso l'alieno è quello che parla dialetto.

 

Perché dico fortunatamente ? Perché mi pare una buona cosa per il nostro paese avere una lingua unica, condivisa e ben padroneggiata. Capisco il discorso della ricchezza, della biodiversità linguistica, ma in pratica quello che avevamo era povertà. Quelli che parlavano dialetto (in media eh, poi magari c'è il professorone che parla entrambi, che Cacciari parli in veneziano per esempio non mi sorprenderebbe) facevano fatica con l'italiano.

 

Non sono convintissimo che dialetto=povertà (intellettuale ed "economica", in quanto impossibilitato ad accedere ad istruzione superiore, isolamento culturale, ecc.), io direi più che altro che, banalmente, povertà=povertà, nel senso che nascere in certi posti ti dà meno possibilità rispetto a nascere in altri, e il posto in cui nasci ti cucisce (oddio, ecco, a proposito di cultura: cuce o cucisce?) addosso anche il modo in cui ti esprimi. Poi chiaro che una lingua unica è necessaria ed è auspicabile che quante più persone possibile la parlino correttamente, però non credo sia la compresenza del dialetto il motivo per cui le persone non imparano bene la prima lingua; sono pronto a scommettere che gli uomini di città (parlo di gente che ora ha dai 50 ai 70 anni, quindi gente che è nata in un periodo storico in cui il dialetto era la prima lingua) abbiano avuto in media lavori più "pregiati" e vite più "ricche" (non intendo economicamente, o comunque non solo) dei coetanei della campagna, però tutti parlavano dialetto (circa) allo stesso modo.

 

Poi sì, l'argomento è complesso ed è difficile sbrigarsela in poche righe.


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Though we've been denied
Too much hope in our lives
Let tonight be the night
Let tonight be the night when it ends

#802 LM

    Sono un uomo non sono un fake.

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Inviato Ieri, 15:54

 

 

Casi ancora più particolari sono quelli di genitori che tra loro parlavano in dialetto ma con i figli sempre e solo italiano.

 

 

Non è così strano. Era la tipica scelta di un tempo quando il dialetto veniva visto come ostacolo all'insegnamento dell'italiano e segno di povertà materiale o intellettuale. 

 

Nel caso di cui parlo io stiamo parlando di 20 anni fa e di contesti sicuramente non poveri. La logica la capisco, però trovavo strano che continuassero a farlo (ovviamente per abitudine) anche con figli di 20 anni e più che fuori casa parlavano esclusivamente dialetto.


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#803 dirac

    mainstream Star

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Inviato Ieri, 15:54

Casi ancora più particolari sono quelli di genitori che tra loro parlavano in dialetto ma con i figli sempre e solo italiano.


è un po' il mio caso. Forse con l'aggiunta che davanti ai figli cercavano di parlare italiano anche tra loro.
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#804 Twin アメ

    pendolare pre post attilio lombardo

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Inviato Ieri, 16:40

 

 

 

Casi ancora più particolari sono quelli di genitori che tra loro parlavano in dialetto ma con i figli sempre e solo italiano.

 

 

Non è così strano. Era la tipica scelta di un tempo quando il dialetto veniva visto come ostacolo all'insegnamento dell'italiano e segno di povertà materiale o intellettuale. 

 

Nel caso di cui parlo io stiamo parlando di 20 anni fa e di contesti sicuramente non poveri. La logica la capisco, però trovavo strano che continuassero a farlo (ovviamente per abitudine) anche con figli di 20 anni e più che fuori casa parlavano esclusivamente dialetto.

 

 

I miei sempre parlato dialetto fra loro e italiano con me, a qualsiasi età.

Io sempre odiato parlare in dialetto, al massimo lo "esco" per qualche frase stupida/divertente.

 

Mi ricordo lo stupore assoluto la prima volta che sono stato a casa della mia attuale compagna e l'ho sentita parlare in dialetto coi suoi asd


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“Era un animale difficile da decifrare, il gigante di Makarska, con quella faccia da serial killer e i piedi in grado di inventare un calcio troppo tecnico per essere stato partorito da un corpo così arrogante." (Marco Gaetani  - UU)

 





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