https://www.ilpost.i...pagePosition=11
Tutto l'articolo è inquadrato sul tema cucina, ma in realtà direi che riguarda tutto il mondo dei "tutorial" e il motivo, oltre al prendere tempo, è nel (teoricamente) far sentire coinvolto lo spettatore, come se la guida lo accompagnasse direttamente nella procedura.
"Quelli che sono" mi fa morir dentro ogni volta.
Ricordo che la nostra prof del liceo ci sanzionava l' "andare a.." quasi vent'anni fa. Allora avevamo pensato si trattasse di una fraseologia mutuata dal gergo sportivo.
In tutto l'articolo del post mi sembra, a sentimento, che l'unica spiegazione a fuoco sia questa: "aiuta a marcare una certa «intenzionalità, di progettualità dell’azione, ai fini della migliore riuscita»."
Combinata ai plausibili calchi da altre lingue.
Una volta tanto non mi fido neanche di Serianni quando si dice perplesso perché "andare" non è usato per indicare movimento. Come se tutta la lingua fosse una costruzione letterale e i verbi più comuni non fossero frequentemente usati per esprimere sfumature slegate dal loro significato. Esempi banalissimi: "I do like this cake" "I am going to quit my job".
Chiaramente la perdita del significato letterale a favore di una nuova costruzione sintattica avviene (e la percezione di ciò sfuma) nel tempo.
Ma sono d'accordo con te e Vera Gheno sul "molto fastidiosa", per quanto mi stupisca che un sociolinguista dia giudizi estetici su nuove tendenze della lingua, piuttosto che (più tosto che) capirne il funzionamento.