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Al Pacino e Robert De Niro: due "mostri sacri" del cinema americano


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93 replies to this topic

#51 maelstrom

    mainstream Star

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Inviato 19 gennaio 2015 - 21:34

Però ha serie difficoltà con quell'uovo


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#52 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 19 gennaio 2015 - 21:37

Che De Niro e Pacino gli siano superiori non ci piove come sono superiori a tutti gli attori che abbiamo citato come loro possibili eredi del resto, ma in Angel Heart l'interpretazione di Rourke, che calza come un guanto il ruolo dello scalcagnato detective chandleriano, è ben superiore a quella ovviamente ottima ma manierata di De Niro.

 

https://www.youtube....h?v=pEUUS_kjI4k


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#53 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 19 gennaio 2015 - 22:15

Comunque Cine lasciami dire che la tua uscita su Angel Heart mi ha un po' deluso. hai sparato proprio la più classica banalità da dizionario del cinema italiano nazionalpopolare. asd

Tra l'altro sia in Francia che in America dove pure il film non ottenne grandi recensioni il plauso della critica è andato nettamente all'interpretazione di Rourke rispetto a quella di De Niro giudicata da molti caricaturale.

Riporto per sovrappiù le parole del regista Alan Parker:

" Alla fine De Niro decise di interpretare il diavolo e Mickey Rourke Harry. La gestione di entrambi è stata molto impegnativa. Rourke si è dimostrato capriccioso come un bambino. Sul set è stato molto divertente ma, al contempo, difficile da gestire. Visto l’enorme talento di cui disponeva, però, sapevo che ne sarebbe valsa la pena."


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#54 lazlotoz

    Enciclopedista

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Inviato 19 gennaio 2015 - 22:20

 

Da quello che dici Rourke non imbrocca un film dal 1989... quindi direi che al limite va messo nella categoria stessa di Pacino e DeNiro... cioé degli attori che si son persi totalmente

 
ma rourke ha fatto 1/10 di quello che hanno fatto pacino e de niro :rolleyes: ora passerò quasi per un detrattore di rourke - cosa che non sono - ma pacino e de niro giocano palesemente in un altro campionato. the man, come tutti, ha le sue idiosincrasie e i suoi pallini: gli stanno particolarmente sul cazzo dicaprio, cruise e depp, si è capito; mentre letteralmente idolatra rourke. ora rourke ha fatto negli anni 80 un paio di grandi film, sono d'accordo, ma non ha dato queste prove memorabili secondo me da lasciare un segno così distintivo nella storia. anzi per me non era neanche questo gran talento, era un attore carismatico certo, un sex symbol, aveva il suo perché in quel contesto (non a caso finiti gli anni 80, finito anche il suo "alone magico"). ma quando si trovava faccia a faccia con un grande scompariva. in angel heart a de niro era bastato qualcosa di poco più di un cameo per rubargli letteralmente la scena, ricordate?

 

 

concordo al 100%


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#55 Infinite dest

    dolente o nolente

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Inviato 20 gennaio 2015 - 09:55

ci vuole veramente tanta buona volontà e parecchio alcool per giudicare Rourke un grande attore eh - le qualità di un "grande" vengono fuori quando devi approcciare tanti ruoli e tanto diversi tra loro; cosa che Rourke non ha mai fatto perchè evidentemente i registi non lo prendevano nemmeno in considerazione. Poi ovvio, uno che si è palpato in lungo e in largo la Basinger è da invidiare comunque, ma senza quel film e il successo clamoroso al botteghino sarebbe rimasto uno dei tanti.


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 mi ricorda un po' Moro.

 

 

 

 

Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 

 

 

Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).

 

 


#56 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

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Inviato 20 gennaio 2015 - 09:59

il più grande di tutti


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#57 Seattle Sound

    Non sono pigro,è che non me ne frega un cazzo.

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Inviato 20 gennaio 2015 - 15:59

dio,a vedere le ultimissime foto sembrerebbe che Depp abbia deciso di diventare l'erede fisicodel Brando degli ultimi anni(o di Val kilmer)  asd

 

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Alfonso Signorini: "Hai mai aperto una cozza?"
Emanuele Filiberto: "Sì, guarda, tante. Ma tante..."
(La Notte degli Chef, Canale 5)

 

"simpatico comunque eh" (Fily, Forum Ondarock)

 

"passere lynchane che finiscono scopate dai rammstein"

"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
(Rocco Siffredi, videomessaggio sul web)


"Ah, dei campi da tennis. Come diceva Battiato nella sua canzone La Cura"


#58 Limenitis

    sputasentenze

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Inviato 20 gennaio 2015 - 16:17

Poi ovvio, uno che si è palpato in lungo e in largo la Basinger è da invidiare comunque.




Porco zio cos'era poi in quel film, una fregna irreale
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Stefano

 

 

Sono stato ad un loro concerto in prima fila, impiedi. Ubriaco fracico ed erano convinte fossi un fan sfegatato, mi dedicavano le canzoni mentre io per quasi due ore urlavo: troieee!

 


#59 Moreno Saporito

    burzumaniaco

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Inviato 21 gennaio 2015 - 12:43

 

 

 

In tutti i film, tranne la fine del primo (dove ha la faccia tumefatta come un piede gottoso) , l'espressione di Stallone non è cambiata. Non male, considerando l'intervallo di trent'anni tra il primo e l'ultimo.

 

 

sono le conseguenze dei successi di attori tipo Al Pacino, Charles Bronson e Clint Eastwood, maschere di carnevale prestate a hollywood

 

 

 

direi quindi 

 

https://www.youtube....h?v=YhWE0we4FaQ

 

bananarama-robet-deniros-waiting.jpg


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#60 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

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Inviato 06 febbraio 2015 - 17:20

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quando si dice "una interpretazione che fa il film". ora forse esagero, però l'interpretazione di de niro in cape fear fa il film, dai. basta fare un sondaggio tra chi ha visto il film: cosa ricordate di più? cosa vi ha colpito di più? cosa vi è piaciuto di più? de niro. de niro. de niro. si potrebbe rispondere benissimo anche "la regia di scorsese", ma di solito non avviene neanche tra i fan più accaniti del regista che considerano cape fear non proprio uno dei suoi massimi capolavori. neanche secondo me è uno dei suoi capolavori, neanche voleva esserlo essendo essenzialmente un film su commissione (scorsese accettò la regia su pressione di de niro che credeva molto nel progetto e per ripagare la universal che aveva sostenuto l'ultima tentazione di cristo, ma all'inizio le sue remore non furono poche). scorsese voleva girare un thriller puro, anche se alla sua maniera, e ci è riuscito perché ha fatto un più che buon film, girato da dio (stilisticamente è in tutto e per tutto figlio dello scorsese anni 90, con tutti gli stilemi del suo cinema portati all'estremo, dai tagli violenti del montaggio alle zoomate rapide, la camera che si muove all'impazzata, il ritmo tiratissimo). i difetti principali del film, ecco se proprio si vuole fare i pignoli, io li ho sempre trovati in una eccessiva lunghezza e nell'essere un po' troppo parlato per essere un thriller (ci sono alcune lunghe sequenze di dialogo che un po' abbassano il ritmo). ma se tutti i remake fossero così il mondo sarebbe di sicuro un posto migliore
 
l_eaa63b576854078d756692aa3851733c-11.jp
 
a portare il film ad un altro livello è l'interpretazione memorabile di robert de niro, una di quelle da inserire nella sua filmografia ideale. max cady è una sorta di versione ancora più radicale e violenta dello psicotico travis bickle di taxi driver. de niro per ritrarre questo hillbilly della georgia sfoggia un inedito accento del sud e soprattutto dà vita con il proprio corpo a tutta l'energia violenta e ferina del personaggio. esplicativo del suo metodo di attore è il modo in cui ha lavorato su max cady: per mettere su massa muscolare si è allenato per tutto il tempo delle riprese svegliandosi alle 2 del mattino; ha parlato con detenuti messi dentro per stupro (come cady), intervistato dottori, studiato la vita dei carcerati, il loro modo di agire, parlare; e proprio da queste ricerche ha tratto l'idea di ricoprire il corpo di max cady di tatuaggi. nella sceneggiatura infatti non c'era scritto che cady avesse dei tatuaggi: questo elemento che è diventato così iconico del personaggio è stato inserito da de niro stesso. e direi che ha funzionato. se c'è una cosa che tutti si ricordano sono i bizzarri tatuaggi del criminale, imbevuto di retorica religiosa pentecostale che i tatuaggi sul suo corpo ben rispecchiano
 
max cady è un uomo che ha un solo obiettivo: vendicarsi. e non è intenzionato a fermarsi finché non ha assolto la sua missione. è straordinario il modo in cui ci viene presentato. prima come un semplice stalker: segue la famiglia bowden al cinema, al bar, si apposta fuori dalla casa. poi da quando scopriamo che ha avvelenato il loro cane, le cose iniziano a cambiare. ma il vero punto di rottura è la brutale scena di violenza in cui cady strappa a morsi un pezzo di guancia alla collega/amante di sam bowden e poi la picchia e violenta. da qui in poi ogni volta che lo si vedrà interagire con i membri della famiglia, si è disposti a credere che cady sarebbe pronto a fare loro qualsiasi cosa, e da qui l'elemento thrilling fondamentale. a proposito: anche l'idea del morso è di de niro, che aveva letto di uno stupratore seriale che aveva un modus operandi simile a quello che poi viene messo in atto in quella scena. ma il momento forse più emblematico del film è la sequenza in cui cady e danielle bowden, una bravissima juliette lewis appena 18enne, si incontrano nel teatro della scuola. c'è una tensione, soprattutto erotica ma anche di suspense, fortissima in questa scena. quando cady si avvicina a danielle e le chiede di toccarla, il climax è alle stelle. quando poi le accarezza il viso e le mette il dito in bocca il film veramente si spinge oltre, e deve aver fatto saltare sulla sedia più di un benpensante. ma se questa scena funziona così bene è merito degli attori. de niro l'ha improvvisata quasi tutta, compreso il famoso dito in bocca, ed è stata girata in un unico ciak usando due cineprese. stop. scorsese ha preso la ripresa e l'ha messa nel film. quando a lavorare in un film ci sono dei fuoriclasse i risultati sono questi
 

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#61 William Blake

    Titolista ufficiale

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Inviato 06 febbraio 2015 - 17:36

infatti secondo me è un grande film (pur non essendo tra i capolavori di Scorsese, d'accordo), superiore all'originale che aveva tante buone idee ma tutte abbozzate... è persino facile incensare De Niro per quest'interpretazione istrionica, ma si perdona anche la maniera quando c'è del genio. il resto del cast, a partire da un altrettanto immenso Nick Nolte, di certo non sfigura.


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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#62 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 06 febbraio 2015 - 20:44

Qualche notazione a margine dell'ottima disamina di Cape Fear fatta da Cinemaniaco.

- L'accento che De Niro usa nel film dovrebbe essere un misto di sudista e cajun, in originale risulta qualcosa di assolutamente alieno e minaccioso ma purtroppo il doppiaggio di Amendola ne azzera totalmente il fascino.

- Il lavoro del grande Bob (che all'epoca aveva 48 anni, non proprio un giovincello) per calarsi nel ruolo fu impressionante, non si limitò a metter su peso e massa muscolare come fanno meccanicamente molti dei suoi presunti eredi ma si costruì un nuovo fisico in maniera per così dire casalinga, usando solo esercizi accesibili a un detenuto, risultando quindi assolutamente credibile ed efficace.

- Oltre agli stratagemmi e ai contributi citati da Cine aggiungo che l'attore passò effettivamente diverso tempo chiuso in cella e si fece rovinare (e poi ripristinare) la dentatura.

- Il tutto rese il personaggio di Max Cady assolutamente memorabile e innovativo e del resto le intuizioni di De Niro (i tatuaggi, il fisico palestrato, l'accento particolare...) furono in seguito copiate e replicate sino alla nausea.

- L'interpretazione di Robert Mitchium nel film originale di Jack Lee Thompson pur molto diversa da quella del suo successore è comunque altrettanto impressionante.

 

robert-de-niro-capefear-workout.jpg


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#63 cinemaniaco

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Inviato 06 febbraio 2015 - 22:24

immenso anche in queste scene

 

 

Granddaddy used to handle snakes in church, Granny drank strychnine. I guess you could say I had a leg up, genetically speaking.

 

va bè le citazioni da questo film si sprecano

 

Counselor...


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#64 cinemaniaco

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Inviato 17 settembre 2015 - 17:33

pacino.jpg

 

mi è capitato di vedere sfida senza regole (2008), film che dopo il padrino parte II e heat segnava la 3° collaborazione tra i due mostri sacri de niro e pacino (anche se, volendo fare i pignoli, bisognerebbe dire che ne il padrino i due in realtà non condividevano neppure una scena). è un film che mi ha portato a rilfettere: essendo infatti una pellicola di rara bruttezza non mi restava altro che fare un po' di sovrastruttura cinefila per dare un senso a quei 90 minuti persi per sempre

 

è un film che si potrebbe prendere come esempio per parlare della decadenza dei due attori - soprattutto se si confrontano le performance di questo film con quelle de il padrino e heat. per i miei gusti sport fin troppo semplice e limitato. vorrei infatti spostare il focus, dagli attori al film. sfida senza regole a mio giudizio testimonia molto di più la decadenza di certo cinema americano, piuttosto che la decadenza di due attori. è molto semplice il mio ragionamento: se il film è una merda, se i personaggi sono ridicoli, se le battute sono inascoltabili, che cosa possono farci gli attori? che colpa ne hanno? questo film del giustamente dimenticato jon avnet è di una tale povertà da risultare imbarazzante per gli standard del cinema americano. sembra un direct to video, la messinscena è di una sciatteria incredibile, il cast è composto in pratica da 3 attori (de niro, pacino, la gugino). in un certo senso rispecchia anche la mentalità di molti che lavorano attualmente nel cinema americano: chiamiamo de niro e pacino, puntiamo tutto sui loro nomi e poi chi se ne frega del film, chi se ne frega di chiamare un regista che questi film li sappia fare

 

non so se sono esagerato io, ma sfida senza regole è il de profundis di un certo cinema americano, che si può anche chiamare "di genere", e che de niro e pacino hanno sicuramente incarnato negli anni. più che la loro fine come attori - infatti non sono per nulla ancora finiti - testimonia la fine di questo cinema. le mode passano è vero, ma se gli americani non sanno più neanche fare un poliziesco per me è grave


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#65 cinemaniaco

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Inviato 06 ottobre 2016 - 10:51

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ma dell'interpretazione di pacino in l'avvocato del diavolo (hackford, 1997) cosa vogliamo dire? è una di quelle parti in cui sguazza che è un piacere: sguardo luciferino (ma solo a me ricorda quello di corleone? è voluto secondo voi il rimando? va bè qualcuno potrebbe dire: è sempre lui l'attore), ruolo da "tentatore" o comunque ruolo da "cattivo", logorrea con obiettivamente alcune ottime battute (- "satana?" - "chiamami papà"). è sicuramente una delle sue ultime grandi interpretazioni, non riesco davvero ad immaginare il film senza di lui

film che va detto ha un suo fascino, ma è anche abbastanza irrisolto. per essere un film mainstream osa sicuramente più della media, oltre ai parecchi nudi suggerisce temi come l'incesto, la pedofilia e in generale tutto il coté trasgressivo legato all'immaginario satanico non proprio bazzicato quotidianamente da hollywood (che in realtà da molti è un po' visto come la casa del diavolo asd ). è che diviso come è tra un thriller sovrannaturale che richiama fin troppo rosemary's baby e un apologo morale con iniezioni di commedia nera sull'avidità del mondo moderno (simboleggiato dagli avvocati newyorkesi), finisce per non avere una chiara fisionomia, reggendosi unicamente sulle interpretazioni e su alcune sequenze rimaste oserei dire persino di culto. il finale poi è un compromesso al ribasso

ma al pacino è memorabile


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#66 Earl Bassett

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Inviato 06 ottobre 2016 - 13:56

Film mediocre, Charlize e Keanu Reeves sono due pesci lessi, e Pacino sbaglia totalmente interpretazione, esagerata, debordante, fuori controllo, ma non certo in senso buono, tremendo in particolare il monologo finale dove precipita e sguazza senza ritegno nel più assoluto ridicolo, non recita, spacina.

Alla fine secondo me perde nettamente il confronto col De Niro di Angel Heart e il Nicholson di Le Streghe di Eastwick, altri due pesi massimi che avevano affrontato lo stesso ruolo in tempi recenti.

Connie Nielsen però è uno spettacolo. :wub:


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#67 cinemaniaco

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Inviato 06 ottobre 2016 - 14:06

dai non sei un amante di pacino, si è capito ormai ashd
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#68 Earl Bassett

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Inviato 06 ottobre 2016 - 14:15

Infatti lo reputo semplicemente uno dei più grandi attori che abbiano calcato questo pianeta.


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#69 cinemaniaco

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Inviato 06 ottobre 2016 - 14:23

si ma ci sta che una interpretazione non ti piaccia, è che francamente non vedo come avrebbe potuto un attore come pacino - che è famoso proprio per interpretazioni sopra le righe ed eccessive - affrontare diversamente un ruolo come questo che ha soprattutto sfumature irriverenti ed over the top all'interno della cornice di questo film (non è né il diavolo di de niro, né quello di nicholson... poi mi citi nicholson un altro che in quanto a gigioneggiare non è secondo a nessuno)
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#70 Earl Bassett

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Inviato 06 ottobre 2016 - 14:43

C'è la gigionata riuscita e quella no e le due sono separate da un confine molto sottile.

Moltissimi grandi attori tendono a fare interpretazioni sopra le righe se lasciati a briglia sciolta, e a volte la cosa può anche pagare ma in questo caso proprio no (il diavolo di Pacino manca soprattutto di fascino e visto il ruolo che interpreta converrai con me che è un bel problema).

Per dire Brando era un altro grande gigione però, sarà la sua incredibile cinegenia naturale (che purtroppo molto suoi eredi non hanno), sarà che era realmente  fuori di testa, raramente sbagliava i tempi delle sue interpretazioni, anche di quelle più eccessive.

I pur grandissimi De Niro e Pacino no, spesso lasciati liberi debordano senza stile e senza grazia portando al parossismo tutti i loro tic e i loro vezzi.

In questi casi ho inventato un neologismo che inquadra perfettamente quello che stanno facendo: uno sdenira, l'altro spacina. asd


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#71 Infinite dest

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Inviato 06 ottobre 2016 - 15:13

Ha ragione Man, quel film è talmente slabbrato, con uno script ridicolo, inconsistente e forzato che anche Pacino va con tutta evidenza fuori giri. Può capitare in una carriera, eh, anche il Mercante di Venezia non è un capolavoro ma dato che l'autore del soggetto ci sapeva fare il nostro offre una performance eccellente


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 mi ricorda un po' Moro.

 

 

 

 

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Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).

 

 


#72 cinemaniaco

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Inviato 06 ottobre 2016 - 15:40

(il diavolo di Pacino manca soprattutto di fascino e visto il ruolo che interpreta converrai con me che è un bel problema


ma non penso fosse la classica immagine del diavolo che interessava far emergere in questo film. uno dei (non moltissimi invero) spunti interessanti è quello legato al libero arbitrio, per cui alla fine il potere del diavolo è relativo ed è sempre l'uomo a scegliere coscientemente quello che fa. in questo caso poi la seduzione non è il male in sé (il diavolo), quanto il potere che il diavolo di pacino rappresenta... c'è persino una apologia del low profile da parte di pacino/milton:

"Don't get too cocky my boy. No matter how good you are don't ever let them see you coming. That's the gaffe my friend. You gotta keep yourself small. Innocuous. Be the little guy. You know, the nerd... the leper... shit-kickin' surfer. Look at me. Underestimated from day one. You'd never think I was a master of the universe, now would ya?"

ed una delle migliori battute segue di lì a poco

"There's this beautiful girl just fucked me forty ways from Sunday... we're done, she's walking to the bathroom, she's trying to walk, she turns... she looks... it's me. Not the Trojan army just fucked her. Little ol' me. She has this look on her face like: "How the hell did that happen?" "

secondo me sottostimate le ottime battute che sono messe in bocca al suo personaggio. perché okay lo dico anch'io che il film ha i suoi problemi (non lo definirei comunque una schifezza, le schifezze sono altre, anche per pacino purtroppo). ma pacino ne esce a testa alta

In questi casi ho inventato un neologismo che inquadra perfettamente quello che stanno facendo: uno sdenira, l'altro spacina. asd


ora però voglio sapere quali sono per te le sdenirate e le spacinate ashd
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#73 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 06 ottobre 2016 - 15:49

 

asd


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#74 cinemaniaco

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Inviato 06 ottobre 2016 - 15:51

ma vaff... asd

mi aspettavo già qualche invettiva contro l'interpretazione di de niro in the fan
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#75 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 06 ottobre 2016 - 15:56

Quella è una eh, anche in sfida senza regole che hai postato sopra ci danno dentro alla grande....diciamo che è quando più che Pacino e DeNiro diventano una caricatura di Pacino e DeNiro....e negli ultimi anni purtroppo è accaduto spesso.


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#76 cinemaniaco

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Inviato 06 ottobre 2016 - 16:02

te l'ho detto apposta perché invece a me the fan non dispiace ashd dico proprio il film, ma a me tony scott piace

sfida senza regole è una merda. stop. ci poteva essere anche brando una merda rimaneva
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#77 RogerCrimson

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Inviato 06 ottobre 2016 - 16:57

De Niro è magistrale quanto meno fino alla fine degli anni '90, in film come Sleepers e Jackie Brown. Soprattutto in quest'ultimo dove accetta un ruolo quasi di contorno e ne fa un capolavoro. Negli anni successivi mi convince sempre di meno, anche se è simpatica la sua voglia di imporsi anche come attore comico nel mainstream divertente-becero, vedi la saga (iniziata benino poi in grave discesa) dei Fockers.

Al Pacino è più continuo, al contrario di De Niro manca, secondo me, di una vera verve comica, ma ha continuato a sfornare grandi prove anche negli anni '00, magari non necessariamente al cinema. In TV ha partecipato da vero titano in mezzo a un cast complessivamente straordinario della mini-serie evento Angels in America del 2003. A dicembre del 2010 l'ho visto a teatro a New York nel Mercante di Venezia di Shakespeare e vi assicuro che si è trattato di una delle cose più travolgenti cui abbia mai assistito dal vivo.


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#78 cinemaniaco

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Inviato 06 ottobre 2016 - 17:25

sempre in tv pacino a me è piaciuto nel biopic su phil spector

ecco la tv potrebbe essere l'unica ancora di salvezza per questi grandi "vecchi". a de niro però mi pare che non freghi niente ashd per ora sembra accontentarsi del sodalizio con david o. russell le cui parti - più o meno piccole - gli hanno perlomeno fatto riguadagnare un po' di credibilità agli occhi della critica. non credo siano chissà che interpretazioni però il punto è sempre lo stesso: "the talent is in the choice". se il film è buono o se viene apprezzato, è più facile che anche l'attore venga valorizzato. se fai una grande prova ma in un filmaccio difficilmente qualcuno lo ammetterà o se ne accorgerà

vuoi per l'inevitabile cambio generazionale che li taglia fuori non solo dal mercato ma anche da una ampia fetta di ruoli, vuoi per il fatto - per nulla secondario - che il cinema americano è crollato qualitativamente negli ultimi 15 anni, i film che finiscono per fare sono peggiori delle loro stesse interpretazioni, ed è un circolo vizioso dal quale non se ne esce
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#79 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 06 ottobre 2016 - 18:50

Al Pacino è più continuo, al contrario di De Niro manca, secondo me, di una vera verve comica, ma ha continuato a sfornare grandi prove anche negli anni '00, magari non necessariamente al cinema.

 

A me il De Niro comico non ha mai convinto, ma del resto sono veramente pochissimi gli attori capaci di dare grandi prove sia di registro drammatico che di registro brillante.

Non De Niro, non Pacino, tantomeno Daniel Day Lewis, perfino Brando era in difficoltà arrivando al massimo a essere buffo o caricaturale,

Gli unici che ricordi capaci di cambiare marcia in maniera impeccabile sono questi due, riuscendo anche a mischiare i due registri nello stesso film e addirittura nella stessa scena, anche se il primo era più orientato sul dramma e il secondo alla commedia.

 

tv.png

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#80 reallytongues

    Pietra MIliare

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Inviato 06 ottobre 2016 - 21:00

Vabbeh là comicità non è da Actor studio, la comicità secondo me distorce sempre una presumibile realtà che un film rappresenta. Non è così che intendono il cinema attori come quelli che hai citato.
In the Heat però Pacino mi fa morire dal ridere per esempio nell'interrogatorio che fa all' amante della tipa di Val Kilmer

Qui varie scene divertenti

http://youtu.be/FjJotKwr4M4
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Caro sig. Bernardus...

Scontro tra Titanic

"Echheccazzo gdo cresciuto che nin sei altro."<p>

#81 Earl Bassett

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Inviato 06 ottobre 2016 - 21:08

Newman era puro Actor's studio però e i ruoli brillanti gli riuscivano alla perfezione.
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#82 reallytongues

    Pietra MIliare

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Inviato 06 ottobre 2016 - 21:09

Newman era puro Actor's studio però e i ruoli brillanti gli riuscivano alla perfezione.


Non li conosco sinceramente
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#83 Earl Bassett

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Inviato 06 ottobre 2016 - 21:24

Dai celebri Butch Cassidy e La Stangata a Missili in giardino, La Signora e i suoi Mariti, l'Uomo dai 7 capestri, Buffalo Bill e gli Indiani, il fenomenale Colpo Secco, l'Ultima Follia di Mel Brooks, non film propriamente comici, a parte l'ultimo dove comunque faceva un cameo, ma con una forte componente di commedia brillante.

Interpretazioni secondo me fuori dallo spettro recitativo dei vari Pacino, De Niro e anche Brando a cui difettava le leggerezza e l'ironia che invece Newman sapeva padroneggiare da vero virtuoso.


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#84 reallytongues

    Pietra MIliare

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Inviato 06 ottobre 2016 - 21:31

La stangata e batch cassidy non li ho mai visti perchè a pelle mi stavano antipatici
Ma è sicuramente colpa di qualche mia turba, oggi magari li guarderei
Qualche mese fa ho visto Buffalo Bill:
che assurdità di film, mi faceva ridere e annoiare allo stesso tempo, ma il ridere era per il suo essere così surreale
Effettivamente Newman era molto simpatico e bravo, non direi comico
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#85 Earl Bassett

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Inviato 06 ottobre 2016 - 21:39

Quello è probabilmente il più "serio" del mucchio.

Butch e La Stangata devi vederli però e anche Colpo Secco, ma di media con i film di Newman caschi bene, cazzate vere e proprie ne ha fatte pochissime.

Diciamo che aveva la rara capacità di essere brillante senza che questo togliesse profondità alle sue interpretazioni, riuscendo a inserire momenti leggeri e a condire con un po' di humor spontaneo anche i suoi ruoli più drammatici.

 


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#86 kristofferson

    Giù la testa, coglioni

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Inviato 07 ottobre 2016 - 08:51

De Niro è magistrale quanto meno fino alla fine degli anni '90, in film come Sleepers e Jackie Brown. Soprattutto in quest'ultimo dove accetta un ruolo quasi di contorno e ne fa un capolavoro. Negli anni successivi mi convince sempre di meno, anche se è simpatica la sua voglia di imporsi anche come attore comico nel mainstream divertente-becero, vedi la saga (iniziata benino poi in grave discesa) dei Fockers.


Per me la carriera di De Niro si divide in tre grandi fasi:

la fase geniale - da Mean Streets (1973) fino a Gli Intoccabili (1987) - in cui seleziona le sue interpretazioni recitando in media in un film all’anno, tutti di grandi registi, non sbagliandone nemmeno uno e in cui si prepara maniacalmente per i ruoli che interpreta e immedesima totalmente nei personaggi

la fase di maniera - da Prima di mezzanotte (1988) a Ronin (1998) - in cui recita in media in 3 film all’anno, di registi anche meno quotati, e in cui offre ancora grandissime interpretazioni (soprattutto con Scorsese) preparando però meno i ruoli e andando molto più con il pilota automatico

la fase cazzara - da Terapia e pallottole (1999) fino a oggi - in cui accetta qualsiasi ruolo gli propongano, anche i più assurdi, recitando (in maniera spesso svaccata) soprattutto in commedie e arrivando a interpretare anche 6 film in un anno, in parecchi dei quali finisce per apparire come la macchietta di sé stesso (non che sia solo colpa sua eh, i grandi registi e i grandi ruoli della prima parte della sua carriera oggi non ci sono più, e anche se ci fossero lui non avrebbe più l’età per interpretarli)


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#87 Matthew30

    Classic Rocker

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Inviato 07 ottobre 2016 - 08:58

Personalmente a me la sua recitazione in Novecento non è tanto piaciuta, ma va detto che nel periodo 1975-1976 recitò pure con Scorsese in Taxi Driver e Kazan ne Gli ultimi fuochi (mica pizza e fichi). Insomma, una parte non proprio eccellente era più che accettabile.

 

P.s: forse il mio giudizio negativo risiede nel fatto che quel film là proprio non riesco a mandarlo giù.


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#88 Infinite dest

    dolente o nolente

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Inviato 07 ottobre 2016 - 09:04

 


la fase cazzara marchettara - da Terapia e pallottole (1999) fino a oggi - in cui accetta qualsiasi ruolo gli propongano, anche i più assurdi, recitando (in maniera spesso svaccata) soprattutto in commedie e arrivando a interpretare anche 6 film in un anno, in parecchi dei quali finisce per apparire come la macchietta di sé stesso (non che sia solo colpa sua eh, i grandi registi e i grandi ruoli della prima parte della sua carriera oggi non ci sono più, e anche se ci fossero lui non avrebbe più l’età per interpretarli)

 così va meglio

 

comunque a Brando certi ruoli non glieli proponevano proprio, perchè quando ci ha provato è riuscito ad essere brillante. penso a Bulli e Pupe ma soprattutto a Il boss e la matricola dove addirittura scimmiota sè stesso in maniera esilarante


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 mi ricorda un po' Moro.

 

 

 

 

Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 

 

 

Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).

 

 


#89 Tom

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Inviato 07 ottobre 2016 - 09:23

(non che sia solo colpa sua eh, i grandi registi e i grandi ruoli della prima parte della sua carriera oggi non ci sono più, e anche se ci fossero lui non avrebbe più l’età per interpretarli)

 

Infatti è una parabola che più o meno si può applicare ad altri i grandi attori di quella generazione.

 

Ad esempio a Dustin Hoffman:

"fase geniale": Laureato (1967) - Tootsie (1982)

"fase di maniera": Rain Man (1988) - Virus letale (1995)
"fase cazzara caratterista annoiato": Sleepers (1996) ad oggi


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#90 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 07 ottobre 2016 - 09:27

 

 

comunque a Brando certi ruoli non glieli proponevano proprio, perchè quando ci ha provato è riuscito ad essere brillante. penso a Bulli e Pupe ma soprattutto a Il boss e la matricola dove addirittura scimmiota sè stesso in maniera esilarante

 

 

L'ultimo ruolo interpretato da Brando è quello di The Score ma pochi sanno che poco prima di morire aveva già firmato per apparire in un altro film in un ruolo molto impegnativo e profondo che poi è andato a un comunque memorabile James Woods.

 

 

  asd


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#91 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

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Inviato 15 ottobre 2016 - 23:55

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mission ha tre grandi protagonisti: la fotografia di chris menges, la colonna sonora di ennio morricone e la gara di bravura tra robert de niro e jeremy irons. de niro nei panni di rodrigo mendoza, questo mercenario al soldo degli schiavisti che dopo aver ucciso il fratello entra nell'ordine dei gesuiti al fianco del popolo indios, è straordinario per come sa comunicare la pericolosità del suo personaggio, che resta in fondo un uomo di questo mondo anche dopo la redenzione, un uomo che continua a parlare il linguaggio della violenza e che non (ri)conosce il perdono (a tal proposito bellissima la sequenza in cui mendoza è obbligato a scusarsi pubblicamente per aver offeso il signore spagnolo, scuse che fa ma poi in pratica nega quando guardando il ragazzino indios si scusa anche con lui per essersi scusato con lo spagnolo ed aver fatto un torto al suo popolo). personaggio antitetico invece il padre gabriel di irons, a cui l'attore britannico dona un carisma naturale e semplice ("con una orchestra avrebbe potuto convertire l'intero sudamerica" chiosa il cardinale a proposito dell'utilizzo della musica come primo veicolo di contatto della civiltà, e quindi dell'umanità, da parte di padre gabriel), un religioso che rimane saldo ai propri principi fino alla fine e che infatti muore imbracciando una croce, non un fucile, ma che lascia anche trasparire una amara considerazione pessimista sull'uomo e il mondo che ha creato, dove "è la forza a plasmare il diritto", un mondo nel quale l'amore non può sussistere e nel quale padre gabriel non vuole vivere, preferendo la morte e la promessa di un altro mondo

è un film lirico, ma è anche un film duro, come il massacro finale testimonia, che non risparmia critiche all'epoca del colonialismo europeo e mette in luce i troppi compromessi politici della chiesa. è un film che vive di grandi sequenze d'impatto come quella che vede mendoza trascinare i resti della sua precedente vita (l'armatura e le armi) per il sentiero penitenziale che porta alla missione, e una volta liberatosi del fardello scoppiare in un pianto liberatorio che diventa un sorriso sulle labbra degli indios. de niro ci mette letteralmente corpo e anima in questa scena
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#92 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

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Inviato 01 ottobre 2019 - 16:50

Per me la carriera di De Niro si divide in tre grandi fasi:

la fase geniale - da Mean Streets (1973) fino a Gli Intoccabili (1987) - in cui seleziona le sue interpretazioni recitando in media in un film all’anno, tutti di grandi registi, non sbagliandone nemmeno uno e in cui si prepara maniacalmente per i ruoli che interpreta e immedesima totalmente nei personaggi

la fase di maniera - da Prima di mezzanotte (1988) a Ronin (1998) - in cui recita in media in 3 film all’anno, di registi anche meno quotati, e in cui offre ancora grandissime interpretazioni (soprattutto con Scorsese) preparando però meno i ruoli e andando molto più con il pilota automatico

la fase cazzara - da Terapia e pallottole (1999) fino a oggi - in cui accetta qualsiasi ruolo gli propongano, anche i più assurdi, recitando (in maniera spesso svaccata) soprattutto in commedie e arrivando a interpretare anche 6 film in un anno, in parecchi dei quali finisce per apparire come la macchietta di sé stesso (non che sia solo colpa sua eh, i grandi registi e i grandi ruoli della prima parte della sua carriera oggi non ci sono più, e anche se ci fossero lui non avrebbe più l’età per interpretarli)


ripesco questo intervento condivisibilissimo perché stavo riflettendo, anche alla luce di the irishman, che si potrebbe pensare di inserire una modifica, oppure una nuova fase. a me sembra che de niro negli ultimi anni, a fianco dei soliti filmacci che da 20 anni ci propina, stia ricevendo anche ruoli in film di prima fascia. sono spesso più ruoli secondari che ricalcano il suo glorioso passato, non di certo ruoli da protagonista come 30 anni fa. mi riferisco in particolar modo al (breve) sodalizio con david o. russell ma anche al recente joker, fino a the irishman che è molto probabilmente il primo vero ruolo da protagonista in un grande film da 20 anni a questa parte. non ha ovviamente senso parlare di ripresa o rinascita, ma rispetto agli anni 2000 mi pare abbia ritrovato una sua collocazione che non sia per forza di cose ogni tipo di spazzatura uscita da hollywood

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#93 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 21 settembre 2023 - 21:25

pacino.jpg

mi è capitato di vedere sfida senza regole (2008), film che dopo il padrino parte II e heat segnava la 3° collaborazione tra i due mostri sacri de niro e pacino (anche se, volendo fare i pignoli, bisognerebbe dire che ne il padrino i due in realtà non condividevano neppure una scena). è un film che mi ha portato a rilfettere: essendo infatti una pellicola di rara bruttezza non mi restava altro che fare un po' di sovrastruttura cinefila per dare un senso a quei 90 minuti persi per sempre

è un film che si potrebbe prendere come esempio per parlare della decadenza dei due attori - soprattutto se si confrontano le performance di questo film con quelle de il padrino e heat. per i miei gusti sport fin troppo semplice e limitato. vorrei infatti spostare il focus, dagli attori al film. sfida senza regole a mio giudizio testimonia molto di più la decadenza di certo cinema americano, piuttosto che la decadenza di due attori. è molto semplice il mio ragionamento: se il film è una merda, se i personaggi sono ridicoli, se le battute sono inascoltabili, che cosa possono farci gli attori? che colpa ne hanno? questo film del giustamente dimenticato jon avnet è di una tale povertà da risultare imbarazzante per gli standard del cinema americano. sembra un direct to video, la messinscena è di una sciatteria incredibile, il cast è composto in pratica da 3 attori (de niro, pacino, la gugino). in un certo senso rispecchia anche la mentalità di molti che lavorano attualmente nel cinema americano: chiamiamo de niro e pacino, puntiamo tutto sui loro nomi e poi chi se ne frega del film, chi se ne frega di chiamare un regista che questi film li sappia fare

non so se sono esagerato io, ma sfida senza regole è il de profundis di un certo cinema americano, che si può anche chiamare "di genere", e che de niro e pacino hanno sicuramente incarnato negli anni. più che la loro fine come attori - infatti non sono per nulla ancora finiti - testimonia la fine di questo cinema. le mode passano è vero, ma se gli americani non sanno più neanche fare un poliziesco per me è grave


Visto e non è affatto così terribile, un onesto poliziesco crepuscolare con pure una buona dose di violenza, i nostri se la cavano più che egregiamente (meglio De Niro di Pacino) sbozzando molto bene i caratteri di due sbirri perdenti e incattiviti, bene anche i comprimari (Cugino, Dennehy e Leguizamo).
Il grosso limite è una regia effettivamente piatta e senza alcuna personalità.
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#94 Pino Astrubale

    Battistiano

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Inviato 16 ottobre 2023 - 20:19

La saga del Padrino è molto interessante a livello recitativo perché formalizza un passaggio di consegne che negli anni successivi si rivelerà decisivo per le sorti del cinema americano.

In pratica il grande patriarca Brando che con la sua interpretazione di Don Vito Corleone raggiunge forse lo zenit della sua genialità d'attore creando mirabilmente, nonostante il minutaggio esiguo, uno dei ruoli più iconici e imitati della storia del cinema passa il testimone ai suoi due eredi più dotati e carismatici: Pacino che nella saga è suo figlio e De Niro che addirittura interpreta lo stesso personaggio da giovane.

E se nei Padrini è un fenomenale Pacino, anche grazie al maggior spazio e al maggiore approfondimento del suo personaggio, a emergere sulla comunque grande prova del collega in dialetto siciliano sottotitolato, a livello di carriera, da li in poi, sarà proprio Bob a incarnare meglio, con più dedizione, furore, fantasia e grandezza il ruolo di erede di Brando, mettendo in fila una serie di interpretazioni tra le più memorabili che si ricordino: Taxi Driver, Il Cacciatore, Toro Scatenato e C'era una Volta in America che chiude idealmente le grandi prove cinematografiche di De Niro e un decennio che gli è appartenuto  in tutto e per tutto.

E non dimentichiamoci di NOVECENTO nel mezzo


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"Con marina ironia paturnie notturne ormeggio
Sogno un mio volteggio umano, da gabbianone"





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