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Masoko - Le Vostre speranze non saranno deluse


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5 replies to this topic

#1 ucca

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Inviato 04 luglio 2012 - 10:23

Non so chi di voi conosca questa band romana, dalle nostre parti abbastanza nota e controversa. C'è chi dice che sono geniali, e chi dice che fanno schifo al cazzo.
E' uscito a giugno il loro terzo lavoro, che avevo recensito per Ondarock in esclusiva mondiale, in realtà la recensione è stata approvata e poi dimenticata.
Ora, trattandosi chiaramente di un complotto ai miei danni, mi trovo costretto a pubblicarla sul forum. Piu' che altro sono curioso di sapere un opinione di chi l'ha sentito e (ovviamente)
anche se la recensione era scritta decentemente (emozione, era la mia prima volta).

Un estratto dell'album (per me il pezzo migliore: http://www.youtube.c...h?v=BLYPvdsnnhM)

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Recensione “Le Vostre Speranze non saranno deluse” Masoko – 2012 (Modern Life – Audioglobe)

Genere: funk - pop - rock

Strano percorso quello dei Masoko, band della scena indipendente romana, che arriva al dodicesimo anno di vita con soli 3 dischi all’attivo. Fin qui il quartetto (a cui per l’occasione si aggiunge un tastierista) non aveva prodotto niente di memorabile, impantanandosi in un “nervous pop”, sostanzialmente inefficace sia in termini commerciali che qualitativi, a parte qualche singola gemma (su tutte “Due Dita”, “Alfonso”). Eppure il gruppo le carte da giocarsi le ha sempre avute tutte in mano, partendo da una tra le voci più tecniche ed originali in circolazione, quella di Davide De Leonardis, a cui si aggiunge un insieme di musicisti validi e ben affiatati. Mancava la scintilla, la voglia di mettersi in gioco personalmente, come un tuffatore rimane a guardare il precipizio con finto distacco, convincendosi poi che scendere in acqua con la scaletta sia la stessa cosa.

Pubblicato con l’etichetta Modern Life e distribuito da Audioglobe, il disco esce dopo quasi due anni di lavorazione, il che ha consentito al gruppo di curare ogni più piccolo dettaglio dell’album. Quasi tutte le canzoni condividono la stessa struttura a strati, composta da una base acustica a cui si aggiungono campionature, distorsioni, effetti su cui la voce di Davide De Leonardis fissa il suo riconoscibile timbro. Non ci sono episodi che spiccano particolarmente, ma piuttosto una qualità costante, che rende il disco tanto gradevole quanto solido. Se qualche sentore di new wave è ancora rintracciabile nelle linee di basso (meritatamente in primo piano), è l’intuizione di miscelare tradizione cantautoriale italiana ad una sanissima tentazione disco-funk a risultare davvero originale e convincente (vedi la trascinante title track). Va rilevato anche il passo avanti sui testi che in passato, pur evitando il tipico “chiacchericcio” di molti cantanti nostrani, talvolta si perdevano in un superficiale sfottò dei costumi del prossimo, e che per l’occasione riescono invece ad essere dissacranti ed aperti a più chiavi di lettura. Il tema centrale è la crisi, l’estrema incertezza, in cui il lontanissimo (il crollo delle borse, l’11 Settembre, imprecisate guerre atomiche) si va a fondere con il vicinissimo (le proprie paturnie sentimentali) come ben evidenziato in “Prima del crollo”, sorta di “Save a Prayer” del 2012, o “Mi vuoi ammazzare”. Quello che si percepisce è una presa di distanza progressiva rispetto ad una realtà che certamente non merita una rivoluzione di gruppo (troppa fatica!) quanto una piccola rivoluzione personale. “Il punto non è fare, ma resuscitare” canta Davide De Leonardis in “Un buco nella testa”, e questa ricerca di una nuova identità si risolve idealmente in una delle canzoni più originali del disco: “In alto”. Il pezzo, che fa della contrapposizione fra strofa pesantissima e ritornello arioso la sua forza, individua la meta finale in un ideale e lontanissimo “altrove” da raggiungere in coppia, come se la presenza dell’altro (pubblico o amante che sia) facesse da riferimento per capire, almeno, quanto ci si è allontanati dal punto di partenza.

I molti riferimenti letterari e cinematografici, da “Le Diable Probablement” di Bresson a “L’australiano” di Skolimowski (a cui è ispirata “Oggetti”), impreziosiscono la faccenda e fa piacere, infine, ritrovare nella traccia conclusiva un mantra ossessivo che sembra tanto uno psichedelico omaggio a “Vela e Mare” del grande Flavio Giurato.

Voto: 7

Luca Palazzi
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Mettere su un gruppo anarcho wave a 40 anni.


#2 Guest_Tyvek_*

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Inviato 04 luglio 2012 - 12:07

Wuè ciao ucca!
Allora io i Masoko me li sono scelti, a fine maggio erano arrivati una serie di promo che ci sono stati proposti tra cui il cd dei Masoko. Ho dato un velocissimo ascolto alla preview su Amazon e li ho prenotati, a naso (o meglio ad orecchio) mi hanno subito ricordato i la Sintesi, quindi erano partiti già in simpatia. Mentre aspettavo che mi arrivasse a casa il promo fisico, ho ascoltato quello digitale. Ad essere sincera, a parte l'illuminazione della preview, non mi hanno fatto subito una bellissima impressione. Ad un'ascolto superficiale non sembravano niente di eccezionale, il solito indie gruppo italico - non me ne voglia bebo - della "musica ai tempi dell'ikea". Quella presunzione di fondo non lasciava molto margine ad un'ascolto non prevenuto, quindi li ho messi da parte per un po' e ripresi a stato d'animo "neutro".

Controversi lo sono, perchè da un lato vogliono apparire leggeri ma dall'altro hanno investito molto e vogliono essere presi sul serio. Per buona parte condivido ciò che hai scritto, mentre su altro sono di un'opinione diversa. Per le affinità anch'io ho notato una presa di distanza sul presente (ma l'arma dell'ironia serve proprio a questo) e in generale un certa freddezza nella performance. La ricerca della perfezione sonora ha sacrificato un bel po' di spontaneità, però non sono d'accordo sull'inesistenza di potenziali singoli. All'inizio anche io ho avuto un'impressione analoga, ma intensificando gli ascolti alcuni brani hanno avuto il sopravvento: Il futuro non è, Birra e sigarette, Mi vuoi ammazzare (la mia preferita) e con poco scarto Prima del crollo, In alto, Oggetti. Soffrono di più quando escono fuori dal loro territorio, sia quando decidono di sottrarre gli arrangiamenti sintetici/post punkari per dedicarsi al cantautorato (Il diavolo), sia quando vogliono strafare e puntare su una sorta di suite e crossover tra generi non proprio vicini (Tutto eri ieri). Al di là del citazionismo, che fa di loro i Bluvertigo degli anni '10 (Birra e Sigarette quanto mi ricorda Sono=Sono), i Masoko secondo me devono scegliersi ancora cosa vogliono essere, devono costruirsi un'identità autentica perchè all'attivo sono degli ottimi followers, coprendo un settore in declino da più di un lustro (il pop italiano tra dancefloor, esterofilia e giovanilismo: Bluvertigo, Subsonica, Velvet) e quindi hanno buone probabilità di aver successo tra un bacino ampio di ascoltatori, ma al più presto devono scrollarsi di dosso questa eredità che rincorrono, perchè rischiano di rimanere incatenati e perdenti al confronto. Il crollo si, ma il 2012 non è il 1999, non ci sono paragoni ma solo buone intenzioni.

Ps: artwork bellissimo.

Cmq la rece è buona. Gomblotto! Quando si decidono a pubblicare la mia invece non si sa :unsure:
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#3 ucca

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Inviato 04 luglio 2012 - 12:33

A me "Tutto eri ieri", piace per via della chitarrina acustica. ha un che di malinconico, per i miei gusti il pezzo avrebbe dovuto trasformarsi in un oceano di distorsioni elettriche, ma bisognerebbe mettere
un tot di psichedelia per legge.La loro vena "cazzona" secondo me ad un certo punto era diventata un pò troppo piaciona, adesso il tono è giusto. mi sembra quindi una ri-partenza, poi vediamo che faranno in futuro..
alcune cose mi sembrano molto promettenti (la capacità di assobire tante influenze, che anche tu hai citato), altre pericolose, perchè tendenti ad un tipo di musica dalle parti di tiziano ferro ("tirati un pò su").
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#4 Infinite dest

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Inviato 04 luglio 2012 - 12:54

Una curiosità - ma hanno mutuato il nome dal pezzo dei Police?

Edit: si, ho controllato su uichipiedi

Ri-edit: bello il riferimento a Giurato, che meriterebbe una bella pietrazza e una monografia,ma vabbè.
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 mi ricorda un po' Moro.

 

 

 

 

Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 

 

 

Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).

 

 


#5 ucca

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Inviato 04 luglio 2012 - 13:03

uichipiedi

Ri-edit: bello il riferimento a Giurato, che meriterebbe una bella pietrazza e una monografia,ma vabbè.


Il "Tuffatore" di Flavio Giurato si, assolutamente. E' un disco meraviglioso, è uno dei cantautori più importanti della mia adolescenza, lo rividi tempo fa in un posto sperduto ad ostia, a fare pezzi da discoteca, che effetto strano..poi
i redattori di Repubblica provarono a rilanciarlo ma non ci fu verso. Se non ricordo male è finito a scrivere sceneggiature per le fiction RAI..


ps

ovviamente, quando parlavo di complotto scherzavo, se non si fosse capito.
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#6 Guest_Tyvek_*

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Inviato 04 luglio 2012 - 13:38


uichipiedi

Ri-edit: bello il riferimento a Giurato, che meriterebbe una bella pietrazza e una monografia,ma vabbè.


Il "Tuffatore" di Flavio Giurato si, assolutamente. E' un disco meraviglioso, è uno dei cantautori più importanti della mia adolescenza, lo rividi tempo fa in un posto sperduto ad ostia, a fare pezzi da discoteca, che effetto strano..poi
i redattori di Repubblica provarono a rilanciarlo ma non ci fu verso. Se non ricordo male è finito a scrivere sceneggiature per le fiction RAI..


ps

ovviamente, quando parlavo di complotto scherzavo, se non si fosse capito.


Scherzavo anche io :shifty: . Cmq Giurato l'ho visto l'ultima volta intervistato da Massarini in un programma su Rai 5 di cui non mi ricordo il nome :fear: . Era girato in quel cimitero del MAXXI appena inaugurato. Anche io sono per scheda e miliarizzazione di Giurato.
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