Claude Chabrol
#1 Guest_Mattia_*
Inviato 15 novembre 2006 - 15:31
Nonostante la carriera di Chabrol spazi attraverso sei decadi, trovo che il suo stile sia inconfondibile e contraddistinto da una profonda umanità che permette allo spettatore d'immedesimarsi nei suoi personaggi (che sono tutto fuorchè "protagonisti": semplici, fallibili ed estremamente vulnerabili).
Cosa sapete di lui? Cosa consigliate?
#2
Inviato 15 novembre 2006 - 15:57
Tratto dal romanzo La morte non sa leggere di Ruth Rendell, descrive con minuzia da entomologo la vendetta spietata di una colf analfabeta e della sua alleata, una postina cinica e fredda, contro una famiglia borghese, dove la colf presta servizio.
La mano di Chabrol arriva davvero al cuore e alla gola dello spettatore, dove altri autori davvero non osano cimentarsi.
Un ritratto crudele e violento, interpretato da due dame magnifiche del cinema francese:Sandrine Bonnaire e Isabelle Huppert.
Attenzione, non bisogna guardarlo come una guerra tra classi sociali, sarebbe davvero riduttivo per un maestro come Chabrol.
#3
Inviato 15 novembre 2006 - 16:01
Ho interesse ad approfondire la filmografia di questo grande cineasta francese, di cui conosco soltanto A Doppia Mandata (1959), L'Inferno (1993), Grazie Per La Cioccolata (2000) e La Damigella D'Onore (2005 - bellissimo, quest'ultimo).
Nonostante la carriera di Chabrol spazi attraverso sei decadi, trovo che il suo stile sia inconfondibile e contraddistinto da una profonda umanità che permette allo spettatore d'immedesimarsi nei suoi personaggi (che sono tutto fuorchè "protagonisti": semplici, fallibili ed estremamente vulnerabili).
Cosa sapete di lui? Cosa consigliate?
Grandissimo Mattia. Nemmeno io ho visto tanti film di Chabrol, ma mi sono bastati per amarlo. Fra quelli che non citi ti consiglierei soprattutto Un Affare di Donne, con Isabelle Huppert. Presto vedrò Donne Facili e L'Inferno, che mi ha consigliato Nekokuma, grande amante di Chabrol. Mi sono piaciuti molto anche Betty e Il Buio nella Mente.
Condivido quello che dici sul trattamento dei personaggi, anche i comportamenti più egoisti e incoerenti dei personaggi diventano perfettamente comprensibili nella loro umanità , perché Chabrol non li giudica affatto. Mi sembra che Chabrol, senza sforzarsi di raccontare la vita interiore dei personaggi, ma limitandosi a mostrare le loro azioni e i loro comportamenti, riesca a dire veramente tanto sulla complessità e sull'imperscrutabilità dell'animo umano, soprattutto su quello femminile.
Poi una cosa che mi fa impazzire dei suoi film sono i dialoghi, così sfacciati e disinvolti anche fra estranei che dopo poche battute mi sento già immersa nella storia e nella vita misteriosa di quei personaggi.
#4 Guest_eustache_*
Inviato 15 novembre 2006 - 16:09
la prima parte, fantastica, è stata proiettata sempre a torino l'anno scorso
#5
Inviato 15 novembre 2006 - 16:14
Uno scarno ritratto di provincia, dove si snodano le vicende di due ritrovati amici d'infanzia.
Les biches ( Le cerbiatte), uscito nel 1968, è un chiaro film sulla lotta di classe, bruciata da una ragazza sempliciotta e da una ricca e annoiata aristocratica.
In Italia uscì con il titolo senza spazio, in modo che si leggesse Lesbiches, per accendere le pruriginose curiosità dei nostri conterranei...
#6
Inviato 15 novembre 2006 - 16:22
Del primo periodo, consiglierei vivamente Le beau Serge (1958), film che spiana la strada alla Nouvelle Vague.Non dimentichiamo che Chabrol è stato uno dei padri del movimento...
Uno scarno ritratto di provincia, dove si snodano le vicende di due ritrovati amici d'infanzia.
Les biches, Le cerbiatte, uscito nel 1968, è un chiaro film sulla lotta di classe, bruciata da una ragazza sempliciotta e da una ricca e annoiata aristocratica.
In Italia uscì con il titolo senza spazio, in modo che si leggesse Lesbiches, per accendere le pruriginose curiosità dei nostri conterranei...
Le beau Serge mi manca, invece devo dire che Les biches non mi ha fatto impazzire. Nei film sulla lotta di classe, sia in Les biches che ne Il Buio nella Mente, ho avuto come l'impressione e ho trovato molto interessante il fatto che la borghesia ne uscisse quasi vincitrice: generosa e distratta, finisce sempre vittima dell'invidia della servitù o dei poveracci raccolti per strada per noia o per faciloneria.
#7
Inviato 15 novembre 2006 - 16:31
Del primo periodo, consiglierei vivamente Le beau Serge (1958), film che spiana la strada alla Nouvelle Vague.Non dimentichiamo che Chabrol è stato uno dei padri del movimento...
Uno scarno ritratto di provincia, dove si snodano le vicende di due ritrovati amici d'infanzia.
Les biches, Le cerbiatte, uscito nel 1968, è un chiaro film sulla lotta di classe, bruciata da una ragazza sempliciotta e da una ricca e annoiata aristocratica.
In Italia uscì con il titolo senza spazio, in modo che si leggesse Lesbiches, per accendere le pruriginose curiosità dei nostri conterranei...
Le beau Serge mi manca, invece devo dire che Les biches non mi ha fatto impazzire. Nei film sulla lotta di classe, sia in Les biches che ne Il Buio nella Mente, ho avuto come l'impressione e ho trovato molto interessante il fatto che la borghesia ne uscisse quasi vincitrice: generosa e distratta, finisce sempre vittima dell'invidia della servitù o dei poveracci raccolti per strada per noia o per faciloneria.
Non saprei, non credo che si possa essere cosi riduttivi con l'opera di Chabrol.
I personaggi che affollano il suo cinema sono molto complessi.
A volte seguono dei percorsi personali interiori così tortuosi che la violenza per loro è pura catarsi.
Forse loro invidano la serenità , la calma delle vite altoborghesi, più che i loro beni materiali, alla quale possono erroneamente arrivare solo con un atto di estrema violenza.
#8
Inviato 15 novembre 2006 - 16:44
"Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... per Groucho Marx tanto per dirne una, e Willie Mays e... il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, l'incisione Potatoehea Vlues... i film svedesi naturalmente... L’educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere di Cézanne, i granchi di Sam Wo, il viso di Tracey"
"Saigon. Merda. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla"
#9
Inviato 15 novembre 2006 - 16:58
Del primo periodo, consiglierei vivamente Le beau Serge (1958), film che spiana la strada alla Nouvelle Vague.Non dimentichiamo che Chabrol è stato uno dei padri del movimento...
Uno scarno ritratto di provincia, dove si snodano le vicende di due ritrovati amici d'infanzia.
Les biches, Le cerbiatte, uscito nel 1968, è un chiaro film sulla lotta di classe, bruciata da una ragazza sempliciotta e da una ricca e annoiata aristocratica.
In Italia uscì con il titolo senza spazio, in modo che si leggesse Lesbiches, per accendere le pruriginose curiosità dei nostri conterranei...
Le beau Serge mi manca, invece devo dire che Les biches non mi ha fatto impazzire. Nei film sulla lotta di classe, sia in Les biches che ne Il Buio nella Mente, ho avuto come l'impressione e ho trovato molto interessante il fatto che la borghesia ne uscisse quasi vincitrice: generosa e distratta, finisce sempre vittima dell'invidia della servitù o dei poveracci raccolti per strada per noia o per faciloneria.
Non saprei, non credo che si possa essere cosi riduttivi con l'opera di Chabrol.
I personaggi che affollano il suo cinema sono molto complessi.
A volte seguono dei percorsi personali interiori così tortuosi che la violenza per loro è pura catarsi.
Forse loro invidano la serenità , la calma delle vite altoborghesi, più che i loro beni materiali, alla quale possono erroneamente arrivare solo con un atto di estrema violenza.
Beh, Les Biches e Il Buio Nella Mente sono due film, non sono tutta l'opera di Chabrol, e trovo che pur essendo molto diversi fra loro abbiano comunque molte caratteristiche in comune e lo stesso esito finale. Le vite altoborghesi dei suoi film non mi sembrano affatto calme e serene, ma annoiate e percorse da forti tensioni. Sono d'accordo sul fatto che le persone di ceto inferiore, più che invidiare i beni materiali invidiano lo status dei borghesi, forse perché si sentono loro stessi posseduti come servitori, come dame da compagnia, o come oziosi passatempo dei ricchi. Sentono che non potranno mai essere loro pari, perché sanno che quando finisce l'entusiasmo per il giocattolo nuovo ritorneranno ad essere niente (questo forse vale più per Les biches che per Il Buio Nella Mente). Vorrebbero quindi essere come loro, appropriarsi delle loro vite, e l'unico modo per loro possibile è una violenza irreversibile.
#10 Guest_Mattia_*
Inviato 15 novembre 2006 - 16:59
imperdibile al torino film festival retrospettiva completa di chabrol, la seconda parte.
la prima parte, fantastica, è stata proiettata sempre a torino l'anno scorso
Venerdì 17 novembre alle ore 17.00, in occasione del Torino Film Festival, Enrico Ghezzi incontrerà Claude Chabrol per parlare della pubblicazione in DVD del suo Une Femme Infidèle...
#11 Guest_eustache_*
Inviato 15 novembre 2006 - 18:11
imperdibile al torino film festival retrospettiva completa di chabrol, la seconda parte.
la prima parte, fantastica, è stata proiettata sempre a torino l'anno scorso
Venerdì 17 novembre alle ore 17.00, in occasione del Torino Film Festival, Enrico Ghezzi incontrerà Claude Chabrol per parlare della pubblicazione in DVD del suo Une Femme Infidèle...
già non mancherò
#12
Inviato 15 novembre 2006 - 19:45
#13 Guest_Mattia_*
Inviato 15 novembre 2006 - 19:50
Questa sera, intanto, guarderò Il Buio Nella Mente. Vi saprò dire...
#14
Inviato 15 novembre 2006 - 21:52
"Il buio nella mente" è da non perdere, ma tra i suoi film più recenti ho apprezzato molto anche "Il Fiore del Male" (2003), "Grazie per la Cioccolata" (2000), "Il Colore della Menzogna" (1998) e "L'inferno" (1993).
Perfetta anche la sua riduzione cinematografica della Madame Bovary, affidata, tanto per cambiare, alla sublime Isabelle Huppert.
Tempo fa mi è capitato di vedere anche una sua vecchia spy-story alla Hitchcock, piuttosto graffiante e divertente, intitolata "Criminal Story".
Un regista sempre raffinato, asciutto eppure capace di mollare pugni nello stomaco allo spettatore con disinvoltura.
Qui avevamo pubblicato anche una sua breve scheda.
#15
Inviato 15 novembre 2006 - 22:26
Sono L'amico di Famiglia e Gli innocenti dalle mani sporche, con coppia d'eccezione Rod Steiger e un'arrapa(n)tissima, inusuale, Romy Schneider ex principessa Sissy.
Tempo dopo i fratelli Coen quasi ne girano un remake in Blood Simple.
Un Affare di Donne (1988) è indubbiamente un eccellente Chabrol. Merito dell'arte del regista e della sovrannaturale bravura della Huppert. Consigliato a chiunque.
edit: imperdonable ! Avevo sempre confuso Stephane con L'amico di famiglia (titoli italiani) ed è di quest'ultimo di cui parlavo in termini di giallo.
#16
Inviato 15 novembre 2006 - 22:32
Proprio l'altro giorno mi prefissavo di tornare sul regista francese, visto che un mesetto fa è uscito il suo ultimo lavoro La Commedia Del Potere.
#17
Inviato 16 novembre 2006 - 08:44
Di Chabrol segnalo un paio di noir hitchcockiani tra '60 e '70, puntualmente ritenuti a torto minori, perchè "di genere", ma incisivi e ricchi di suspance, spesso mandati da Ghezzi.
Sono Stéphane, una moglie infedele e Gli innocenti dalle mani sporche, con coppia d'eccezione Rod Steiger e un'arrapa(n)tissima, inusuale, Romy Schneider ex principessa Sissy.
Tempo dopo i fratelli Coen quasi ne girano un remake in Blood Simple.
e bravo flight, io aggiungerei lo strabiliante Tagliagole (Le boucher), ora disponibile da Rarovideo.
Chabrol è un uomo davvero incredibile, dopo quasi 50 anni di direzioni non ha ancora (forse mai) sbagliato un colpo. L'ultimo La commedia del potere, con una bravissima Isabelle Huppert, è un film di straordinaria compostezza. Il suo sguardo attento alla caratterizzazione dei personaggi, che poi sono la summa e la metafora della società che vive, riesce a penetrare senza far ricorso ad escamotage edonistici. La sua tecnica è "apparentemente" migliorata nel corso di questi anni ma quella del suo sguardo non ha smesso mai di privilegiare il messaggio alla forma (ancora oggi, in fase di dècoupage, egli è imperfetto nella forma, ma talmente preciso negli intenti che riesce a vanificare quelle lievi infrazioni temporali, rivoltandole quasi a suo vantaggio).
Chabrol è un grande amante del cinema, o meglio, è parte del cinema, sia di quello girato che di quello scritto: i suoi libri hanno la capacità di trasmettere la sua passione, lasciando trasparire l'assenza di superlativi e ghirigori che troppo spesso offuscano l'essenza del sentimento più puro e più sincero. Lo stesso sentimento che immagino sia una costante nella sua vita e in tutto quello che c'è intorno (ormai nei suoi film ci lavora tutta la sua famiglia al completo).
#18
Inviato 16 novembre 2006 - 09:21
Ho interesse ad approfondire la filmografia di questo grande cineasta francese, di cui conosco soltanto A Doppia Mandata (1959), L'Inferno (1993), Grazie Per La Cioccolata (2000) e La Damigella D'Onore (2005 - bellissimo, quest'ultimo).
Oddio Matt...giù il cappello per il grande regista, ma davvero ti è piaciuto La Damigella D'Onore? Io l'ho trovato di maniera nei dialoghi, artatamente pompato e comunque deboluccio nella trama. A un certo punto, mi sembrava di assistere ad una puntata de "L'Ispettore Derrick" . Oltre al tuo, vorrei sentire dei pareri di altri cinefili che l'hanno visto, considerato il mio status di frequentatore sporadico e/o accidentale del cinema d'autore (e spesso anche kane, lo ammetto).
#19
Inviato 16 novembre 2006 - 11:23
Che è uno dei migliori film di Chabrol, almeno fra quelli che ho visto (e banalizzato in un recente remake di Lyne).Venerdì 17 novembre alle ore 17.00, in occasione del Torino Film Festival, Enrico Ghezzi incontrerà Claude Chabrol per parlare della pubblicazione in DVD del suo Une Femme Infidèle...
Pur nella sua semplicità , raggiunge un equilibrio perfetto fra thriller e analisi psicologica, anche grazie all'ottima interpretazione dei protagonisti (la Audran e Bouquet). In Italia è stato tradotto col titolo di 'Stephane, una moglie infedele' (Stephane come il vero nome dell'attrice, mah!).
#20 Guest_Mattia_*
Inviato 16 novembre 2006 - 12:26
Oddio Matt...giù il cappello per il grande regista, ma davvero ti è piaciuto La Damigella D'Onore? Io l'ho trovato di maniera nei dialoghi, artatamente pompato e comunque deboluccio nella trama. A un certo punto, mi sembrava di assistere ad una puntata de "L'Ispettore Derrick" . Oltre al tuo, vorrei sentire dei pareri di altri cinefili che l'hanno visto, considerato il mio status di frequentatore sporadico e/o accidentale del cinema d'autore (e spesso anche kane, lo ammetto).
Mi è piaciuto parecchio, a cominciare dalla sceneggiatura (per nulla prevedibile e decisamente incisiva) per concludere con l'interpretazione dei protagonisti (Laura Smet è algida, impenetrabile... Eppure sensuale e coinvolgente. Ho ritrovato in lei la sfuggente femminilità che riscontro continuamente in persone "reali"; il personaggio di Philippe Tardieu, invece, è paradigmatico di quella "discesa nel Maelstrom" che accompagna qualsiasi uomo innamorato di una persona che rappresenti esperienze a lui aliene. Una persona risoluta e razionale che si ritrova improvvisamente impacciata e inconsapevole di sè e del proprio destino. Un'intuizione non proprio da telefilm, insomma).
Per quanto riguarda il discorso de "L'Ispettore Derrick", posso capirlo finchè si parla di atmosfera e fotografia. I film europei (specie quelli francesi, mi sembra), sono contraddistinti da elementi "freddi", forse sottolineati dalla "lucidità " della pellicola, che riportano alla mente gl'immaginari da telefilm anni Settanta/Ottanta. Se ti riferisci a questo, sono d'accordo con te (ma il discorso può estendersi anche a Truffaut, Rohmer, Kiéslowski, Fassbinder, Herzog, Adlon, Leconte, Carax, Loach e un'infinità di altri senza che i risultati ne siano compromessi in minima parte).
#21
Inviato 16 novembre 2006 - 13:43
Del primo periodo, consiglierei vivamente Le beau Serge (1958), film che spiana la strada alla Nouvelle Vague.Non dimentichiamo che Chabrol è stato uno dei padri del movimento...
Uno scarno ritratto di provincia, dove si snodano le vicende di due ritrovati amici d'infanzia.
Les biches, Le cerbiatte, uscito nel 1968, è un chiaro film sulla lotta di classe, bruciata da una ragazza sempliciotta e da una ricca e annoiata aristocratica.
In Italia uscì con il titolo senza spazio, in modo che si leggesse Lesbiches, per accendere le pruriginose curiosità dei nostri conterranei...
Le beau Serge mi manca, invece devo dire che Les biches non mi ha fatto impazzire. Nei film sulla lotta di classe, sia in Les biches che ne Il Buio nella Mente, ho avuto come l'impressione e ho trovato molto interessante il fatto che la borghesia ne uscisse quasi vincitrice: generosa e distratta, finisce sempre vittima dell'invidia della servitù o dei poveracci raccolti per strada per noia o per faciloneria.
Non saprei, non credo che si possa essere cosi riduttivi con l'opera di Chabrol.
I personaggi che affollano il suo cinema sono molto complessi.
A volte seguono dei percorsi personali interiori così tortuosi che la violenza per loro è pura catarsi.
Forse loro invidano la serenità , la calma delle vite altoborghesi, più che i loro beni materiali, alla quale possono erroneamente arrivare solo con un atto di estrema violenza.
secondo me gli alto borghesi di Chabrol non sono nè sereni nè calmi, anzi; se alcuni personaggi invidiano queste caratteristiche è solamente per una visione distorta, da esterni di quel mondo. La visione di una altaborghesia serena è di quei personaggi di quei film, non di Chabrol, per comprendere quella del regista bisogna guardare i film tutti incentrati sulla società altoborghese (penso per esempio a L'inferno, Stephane una moglie infedele, Grazie per la cioccolata ma anche molti altri) e lì traspaiono tutte le tensioni, in particolare quelle legate ad un universo femminile sempre "ingabbiato", quando dagli uomini che non comprendono, quando dalla covenzione borgese, spesso da entrambe le cose, rispetto a un'irrefrenabile natura vitalistica che è base del loro carattere e che Chabrol non manca di sottolineare praticamente in qualunque suo personaggio femminile.
#22 Guest_Mattia_*
Inviato 16 novembre 2006 - 13:49
(...)
Bisognava scomodare Chabrol per farti tornare allo scoperto, eh? Mi manchi, cerbiattone mio...
#23
Inviato 16 novembre 2006 - 14:05
Mi manchi anche tu. :-*
#24
Inviato 16 novembre 2006 - 15:07
Oddio Matt...giù il cappello per il grande regista, ma davvero ti è piaciuto La Damigella D'Onore? Io l'ho trovato di maniera nei dialoghi, artatamente pompato e comunque deboluccio nella trama. A un certo punto, mi sembrava di assistere ad una puntata de "L'Ispettore Derrick" . Oltre al tuo, vorrei sentire dei pareri di altri cinefili che l'hanno visto, considerato il mio status di frequentatore sporadico e/o accidentale del cinema d'autore (e spesso anche kane, lo ammetto).
Mi è piaciuto parecchio, a cominciare dalla sceneggiatura (per nulla prevedibile e decisamente incisiva) per concludere con l'interpretazione dei protagonisti (Laura Smet è algida, impenetrabile... Eppure sensuale e coinvolgente. Ho ritrovato in lei la sfuggente femminilità che riscontro continuamente in persone "reali"; il personaggio di Philippe Tardieu, invece, è paradigmatico di quella "discesa nel Maelstrom" che accompagna qualsiasi uomo innamorato di una persona che rappresenti esperienze a lui aliene. Una persona risoluta e razionale che si ritrova improvvisamente impacciata e inconsapevole di sè e del proprio destino. Un'intuizione non proprio da telefilm, insomma).
Per quanto riguarda il discorso de "L'Ispettore Derrick", posso capirlo finchè si parla di atmosfera e fotografia. I film europei (specie quelli francesi, mi sembra), sono contraddistinti da elementi "freddi", forse sottolineati dalla "lucidità " della pellicola, che riportano alla mente gl'immaginari da telefilm anni Settanta/Ottanta. Se ti riferisci a questo, sono d'accordo con te (ma il discorso può estendersi anche a Truffaut, Rohmer, Kiéslowski, Fassbinder, Herzog, Adlon, Leconte, Carax, Loach e un'infinità di altri senza che i risultati ne siano compromessi in minima parte).
Ci ho trovato degli eccessi di simbolismo: il busto della madre che ricorre già stucca, ma quando lui se lo porta a letto fa un pò sorridere. E poi una trama tutto sommato prevedibile con dialoghi spesso rimarcati, come a voler continuamente ribadire i tratti dei protagonisti, che però appaiono già chiari di loro. Insomma, tutte circostanze che che per un film con ambizioni noir mi hanno restituito tutto tranne che turbamento, o smarrimento, o suspence. Sin troppo esplicito e didascalico, insomma, ed è per questo che ho sparato la Derrick boutade.
#25
Inviato 17 novembre 2006 - 14:51
Mi sono piaciuti molto anche Betty
sabato 18 su FuoriOrario
#26
Inviato 17 novembre 2006 - 15:52
Perfetta anche la sua riduzione cinematografica della Madame Bovary, affidata, tanto per cambiare, alla sublime Isabelle Huppert.
Magnifica Isabelle: i ruoli di donne apparentemente gelide, ma piene di tensioni interiori sono il suo piatto forte.Questo film non convinse molto qualche tempo fa, dovrei rivederlo...forse è uno dei pochi di Chabrol che non mi ha mai convinto fino in fondo.
Segnalo anche Rien ne va plus, del 1997.
Qui Chabrol tenta una via più leggera, quasi di commedia, dove due soci in malaffare, la Huppert e compare, tentano un colpaccio a pesci più grossi di loro.
Sembra una commedia, ma poi tocca il thriller e comunque finisce bene.
Non un film indimenticabile, ma vale la pena vederlo, per alcune scene davvero belle.
#27
Inviato 17 novembre 2006 - 15:53
ma chi se ne fotte di Chabrol, me lo guardo solo perchè mi interessa capire la psicologia di quelle troie delle sue mogli infedeli e altoborghesi. Per vincere domani.
Con me non ce la farai mai, cagnaccio!
Ammesso che nel frattempo tu abbia visto tutti i cinquanta e passa film di Chabrol e io sia diventata altoborghese...bauhauahuahauuah!!
#28
Inviato 17 novembre 2006 - 16:17
Con me non ce la farai mai, cagnaccio!
Ammesso che nel frattempo tu abbia visto tutti i cinquanta e passa film di Chabrol e io sia diventata altoborghese...bauhauahuahauuah!!
AUBHUBHAHBABHA no no con te io ce la faccio già adesso, senza nemmeno guardarmeli i film di Chabrol, non sarò ancora espertissimo di altaborghesia altolocata emancipation ma di femminilità italica sudista ne capisco.
#29
Inviato 17 novembre 2006 - 18:22
Con me non ce la farai mai, cagnaccio!
Ammesso che nel frattempo tu abbia visto tutti i cinquanta e passa film di Chabrol e io sia diventata altoborghese...bauhauahuahauuah!!
AUBHUBHAHBABHA no no con te io ce la faccio già adesso, senza nemmeno guardarmeli i film di Chabrol, non sarò ancora espertissimo di altaborghesia altolocata emancipation ma di femminilità italica sudista ne capisco.
Infatti sei destinato alla sconfitta, Chabrol ti serve solo per imparare ad accettarla.
Bentornato Kuki my love. :-*
#30
Inviato 17 novembre 2006 - 23:01
Grazie de che?E' tutto puro calcolo e interesse!Grazie a Rina [...]per i preziosissimi contributi
I miei preziosi contributi devono essere largamente ricompensati con una discografia ragionata, remixata, masterizzata e spudorata dei Coil!
#31
Inviato 19 novembre 2006 - 11:46
Mi sono piaciuti molto anche Betty
sabato 18 su FuoriOrario
L'hai visto? Ti è piaciuto?
Io intanto ho visto L'Inferno, che è stata una visione quasi disturbante, ma molto bella comunque. Si assiste impotenti alla perdita di contatto con la realtà di una giovane coppia che aveva tutte le carte in regola per essere felice, e man mano che ci si addentra in questa spirale di follia non si capisce neanche se è davvero follia o se i sospetti del marito sono legittimi.
La gelosia è proprio una brutta malattia.
#32
Inviato 19 novembre 2006 - 12:04
#33
Inviato 20 novembre 2006 - 11:16
Mi sono piaciuti molto anche Betty
sabato 18 su FuoriOrario
L'hai visto? Ti è piaciuto?
cacchio se l'ho visto! a dire il vero l'avevo già visto, con i miei...ne avevo una vecchia copia in videocassetta. si che mi è piaciuto: fino ad oggi nessun film di chabrol mi ha mai deluso
#34 Guest_eustache_*
Inviato 20 novembre 2006 - 16:28
scaricatelo si trova solo in francese ma ne vale la pena
#35
Inviato 24 novembre 2006 - 10:54
#36 Guest_verdoux_*
Inviato 24 novembre 2006 - 11:05
ho provato ovunque a trovare dvd di chabrol.ma nada..qualcuno saprebbe consigliarmi dove posso reperirli?..grazie:)
http://www.primavide...sp?ARTS_Id=8936
#37
Inviato 26 novembre 2006 - 17:07
#38
Inviato 16 dicembre 2006 - 11:35
Mi chiedevo, possibile che su Emule non si riesca a trovare questi due film in italiano o con i sottotitoli? Voglio dire si trovano anche i video di Diana Est ormai e non si trovano i film di Chabrol!?
Devo cercarli con titoli diversi?
#39 Guest_eustache_*
Inviato 17 dicembre 2006 - 00:48
Voglio dire si trovano anche i video di Diana Est ormai e non si trovano i film di Chabrol!?
ot c'è un bel articolo su diana est apparso in blow up se non ricordo male
#40
Inviato 18 dicembre 2006 - 13:03
Voglio dire si trovano anche i video di Diana Est ormai e non si trovano i film di Chabrol!?
ot c'è un bel articolo su diana est apparso in blow up se non ricordo male
Si ma vaffanculo io volevo il film di Chabrol!
Di Diana Est mi sono letto l' articolo di Zingales, dunque mi sono visto i video su youtube e scaricato i singoli. Inutile dire che questa ragazza, un incrocio fra un pacchetto di sigarette e una bussola, ha fatto musica di merda, e quegli utenti (white duke e claudio) che millantano di averla capita anche ai tempi del suo exploit in realtà hanno solo iniziato ad ascoltare musica di merda con 20 anni di anticipo, senza aspettare che venisse riabilitata dal noto critico blowppiano
Interessante anche il fatto che De Andrè, che ha fatto circa 12 dischi ufficiali più vari live e raccolte di inediti, riceva lo stesso spazio di Muratti Est che nell' arco della sua splendida e prolifica carriera ha inciso un fottio di roba, qualcosa tipo 3 singoli con addirittura nel lato B una canzone diversa da quella del lato A. Ci credo sia durata così poco, ha scritto troppo in un breve lasso di tempo!
#41
Inviato 06 febbraio 2007 - 18:46
#42 Guest_eustache_*
Inviato 06 febbraio 2007 - 18:47
a torino ho visto Alice ou la dernier fugue. capolavoro introvabile.
scaricatelo si trova solo in francese ma ne vale la pena
grazie della segnalazione, dopo più di un mese in coda l'ho completato e ho iniziato a vederlo oggi direi con un bel pò di emozione come per ogni Chabrol che non conosco, suggerita anche dalla presenza della Sylvia "Emmanuelle" Kristel già ammirata nel coevo "Margine".
Di Chabrol stasera mi vedo anche Lâ??ivresse du pouvoir..
ah ce l'hai fatta
io aspetto di finirlo di scaricare dal torino film fest. è fermo e on va avanti
ma come hai fatto?
#43 Guest_eustache_*
Inviato 14 febbraio 2007 - 23:20
#44
Inviato 15 febbraio 2007 - 00:30
L'ho visto doppiato in tedesco, non ne ho quindi compreso sino in fondo i dialoghi ma ne ho colto l'aura, questa strana silenziosa opera irradia una sorta di luce nera, torbida, ha un che di pre Lynchiano e qualcosa di forse già appartenuto a Rivette.... è una favola che precipita senza preavviso in un incubo, un dramma agghiacciante.
Fa svegliare di soprassalto ed ha un finale indescrivibile per quanto è bello e straziante. Per me uno dei migliori Chabrol. Indimenticabile.
visto al torinofilm fest quest'anno. e anche lì avevano una copia in video vista la scarsa reperibilità ma cmq in francese
Questa pellicola deve aver avuto un'esistenza a dir poco travagliata.
Irreperibile in italiano nonostante abbia letto di una versione nostrana ("Alice o l'ultima fuga"), mai mandato su Fuori Orario, mi pare, a differenza di altri di Chabrol, e poco ricordato (e amato?) anche dagli Chabroliani di ferro.
Senza logica, tenace, reiterato, ostile. Alice trasmette ansia e raccapriccio perlustrando a vuoto noi e la protagonista ambienti torbidi-topici del regista. La villa chabroliana consueto teatro e gabbia tragica, è qui quasi rovescio paradossale, salvezza, estremo rifugio dalla tragedia della realtà .
A differenza della "Ceremonie", altro film maledetto e summa del regista, qui il buio resta "nella mente", non arma un assassino, è indistinto.
Si pensi a un Che? polanskiano, avvelenato anzichè grottesco: stessi appaiono i personaggi che vivono eternamente lo stesso giorno.
O se fosse tutto un sogno, un'ultima fuga appunto..?
#45 Guest_Mattia_*
Inviato 19 febbraio 2007 - 15:19
Si pensi a un Che? polanskiano, avvelenato anzichè grottesco: stessi appaiono i personaggi che vivono eternamente lo stesso giorno.
Se mi garantisci che anche qui c'è Sydne Rome che corre nuda per Capri, magari ci faccio un pensierino...
#46 Guest_spacemen_*
Inviato 20 febbraio 2007 - 19:34
#47
Inviato 20 febbraio 2007 - 19:57
"Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... per Groucho Marx tanto per dirne una, e Willie Mays e... il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, l'incisione Potatoehea Vlues... i film svedesi naturalmente... L’educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere di Cézanne, i granchi di Sam Wo, il viso di Tracey"
"Saigon. Merda. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla"
#48
Inviato 20 febbraio 2007 - 23:02
#49
Inviato 21 febbraio 2007 - 00:13
Io ultimamente ho visto L'Amico di Famiglia, che come film è uno di quelli che mi è piaciuto di meno fra quelli che ho visto, ma ci sono Michel Piccoli e la grandissima Stéphane Audran che sono bellissimi.
Ho una specie di adorazione per Michel Piccoli, uno degli interpreti più bravi. Nei capolavori degli anni '70 c'è sempre il suo zampino!
#50
Inviato 21 febbraio 2007 - 09:52
Grazie per la cioccolata è uno dei migliori tra i recenti Chabrol. Dopo l'episodio piuttosto gustoso e leggero di Rien ne va plus la coppia Chabrol/Huppert torna alla grande in un'opera fulminante, tesa, oscura, che resta volutamente misteriosa e non svelata davvero sino in fondo..
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