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Fritz Lang


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62 replies to this topic

#51 Claudio

    I am what I play

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Inviato 07 giugno 2012 - 22:57

Io non mi scanno mai con nessuno, figurarsi con le signorine ^_^

Detto ciò, sarebbe ora di tornare a parlare dell'unica cosa che ci interessa davvero, cioè Fritz Lang.
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#52 Fitzcarraldo

    Conquistatore delle cose inutili

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Inviato 07 giugno 2012 - 23:01

Detto ciò, sarebbe ora di tornare a parlare dell'unica cosa che ci interessa davvero, cioè Fritz Lang.


e ora
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  • 1

I'm too old for this shit


#53 ---

    Classic Rocker

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Inviato 08 giugno 2012 - 00:04

La butto lì: senza voti una capra come me non capirebbe nemmeno da quale film di Lang partire. Quindi lunga vita ai voti, e grazie per la monografia ;)
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#54 tiresia

    Sue Ellen

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Inviato 08 giugno 2012 - 06:01

Mettiamola così, io i voti non li ho visti (ma dove cavolo sono?).
Ma non e' meglio leggere i commenti? A parole, opinione mia eh, un 6 può essere un gran voto oppure una delusione, l'argomentazione e' sempre la cosa migliore, almeno ti regala le sfumature

Ah di lato a destra......:-)
  • 0

#55 tiresia

    Sue Ellen

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Inviato 08 giugno 2012 - 20:52

La donna del ritratto:
Se il sogno è lo specchio delle pulsioni sessuali del professore, con tanto di stereotipi tipo la prostituta, il bere smodato (diciamo che il professore attraversa il limite socialmente determinato per i vizi), dato tutto ciò che gli succede non c’è nel film un messaggio castratorio/inibente? Della serie: guarda cosa ti capiterebbe se solo facessi ciò che in fondo desideri....C’è una moralizzante occhiata wasp su Freud, quella interpretazione puritana di Freud per cui -sei malato perchè desideri, quindi non desiderare, e non -sei malato perchè non puoi realizzare i tuoi desideri, quindi libera i tuoi desideri.
  • 0

#56 William Blake

    Titolista ufficiale

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Inviato 08 giugno 2012 - 22:38

La donna del ritratto:
Se il sogno è lo specchio delle pulsioni sessuali del professore, con tanto di stereotipi tipo la prostituta, il bere smodato (diciamo che il professore attraversa il limite socialmente determinato per i vizi), dato tutto ciò che gli succede non c’è nel film un messaggio castratorio/inibente? Della serie: guarda cosa ti capiterebbe se solo facessi ciò che in fondo desideri....C’è una moralizzante occhiata wasp su Freud, quella interpretazione puritana di Freud per cui -sei malato perchè desideri, quindi non desiderare, e non -sei malato perchè non puoi realizzare i tuoi desideri, quindi libera i tuoi desideri.


ma certo, in fondo una visione morigerante della psicanalisi è tipica del cinema hollywoodiano "di cassetta" dell'epoca...anche "Dietro la porta chiusa" fondamentalmente rientra in questo schema, dove l'amore vero libera dai propri demoni interiori.
  • 0
Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#57 tiresia

    Sue Ellen

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Inviato 09 giugno 2012 - 11:10


La donna del ritratto:
Se il sogno è lo specchio delle pulsioni sessuali del professore, con tanto di stereotipi tipo la prostituta, il bere smodato (diciamo che il professore attraversa il limite socialmente determinato per i vizi), dato tutto ciò che gli succede non c’è nel film un messaggio castratorio/inibente? Della serie: guarda cosa ti capiterebbe se solo facessi ciò che in fondo desideri....C’è una moralizzante occhiata wasp su Freud, quella interpretazione puritana di Freud per cui -sei malato perchè desideri, quindi non desiderare, e non -sei malato perchè non puoi realizzare i tuoi desideri, quindi libera i tuoi desideri.


ma certo, in fondo una visione morigerante della psicanalisi è tipica del cinema hollywoodiano "di cassetta" dell'epoca...anche "Dietro la porta chiusa" fondamentalmente rientra in questo schema, dove l'amore vero libera dai propri demoni interiori.


La sfumatura e' diversa, come avete sottolIneato, Dietro la porta ha un meccanismo tipico di Hollywood per cui allo psicoanalista si sostituisce l'amato e il percorso di guarigione finisce con l'effetto " tappo di spumante": c'è un blocco che non fa ricordare, una volta compresa la causa scioccante arriva di guarigione ( magari aggiungo). L'esempio e' io ti salverò , appunto. Qui invece e' Quando la moglie va in vacanza, un uomo tranquillo si trova solo, moglie e figlio partono, allora il marito si concede delle eccezioni alla regola, dal che si arguisce che non e' appagato. Da notare il simbolo del libro, il cantico, che scatena l'esplosione onirica.
In generale Hollywood non ha mai rappresentato la malattia mentale e il percorso di guarigione in maniera decente
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#58 William Blake

    Titolista ufficiale

  • Redattore OndaCinema
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Inviato 09 giugno 2012 - 11:20

In generale Hollywood non ha mai rappresentato la malattia mentale e il percorso di guarigione in maniera decente


forse no, però ci sono stati film che pur entro certe coordinate sono stati spietati come "I giorni perduti" e "L'uomo dal braccio d'oro" (sulla dipendenza, okay :D) oppure sulla psicopatia non ci scordiamo di "Psycho" che da quel punto di vista era rivoluzionario, perché il mostro nasceva e cresceva dentro le mura domestiche e la spiegazione non è per niente auto-assolutoria (stessa cosa poi ne "Lo strangolatore di Boston").
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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#59 tiresia

    Sue Ellen

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Inviato 09 giugno 2012 - 11:25

Sulla psicoanalisi e' come andar di notte, i film citati da te hanno una diversa piega, poi gli anni settanta hanno comunque portato qualcosa di nuovo, ma anche Hollywood era cambiata
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#60 reallytongues

    Pietra MIliare

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Inviato 13 giugno 2021 - 13:25

Altro che tormentoni estivi, sono questi i video da spararsi nei momenti di relax

http://youtu.be/p-i9-h9kXDM
  • 6

Caro sig. Bernardus...

Scontro tra Titanic

"Echheccazzo gdo cresciuto che nin sei altro."<p>

#61 simon

    Scaruffiano

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Inviato 10 luglio 2021 - 15:43

Se inizio adesso finisco dopodomani, e non è il caso. Film preferito? M. 

 

La genialità di GODARD lo volle in quel suo sublime capolavoro rigorosamente da vedere e rivedere in edizione francese con la colonna sonora più disperatamente post romantica di sempre che è IL DISPREZZO, vergognosamente violentato dalla censura italiana.

 

Quell'inizio con la BARDOT totalmente ignuda con il suo partner, l'immane PICCOLI fu tagliato tout court dai seguaci della destra democristiana incapace davvero di capire che cosa era il cinema, non esattamente un succedaneo del tubo catodico.

 

Il periodo americano di LANG è sempre stato all'altezza della sua fama di rigoroso avventuriero della sfera etica dell'umano agire, ma non ho mai più ritrovato nella sua opera quei lampi di post genialità che appartengono al periodo dell'espressionismo tedesco, in quel caso abbiamo avuto una scissione netta tra un cinema totalmente classico seppur nella sua ineguagliabile irripetibilità estetica e il DOPO che tra mille battaglie e furori dialettiche continua ancora oggi con il vento dell'Estremo Oriente a creare nuovi universi metafisici applicati con una violenza cinica alla quotidianità globalizzata.

 

METROPOLIS.. BLADE RUNNER ecco il sontuoso simbolismo della genialità umana, una scienza della fantascienza, un perorare della causa metafisica che si distacca dal nostro percorso per stagliarsi in oceani quantici di splendore gemmato.


  • 0

„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“

CARMELO BENE
 

 

 


#62 simon

    Scaruffiano

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Inviato 10 luglio 2021 - 18:57

Arriviamo al dunque, amici cinefili: questo genere di film non lo rivedremo mai più. Bisogna capire un'altra cosa: concepire quasi esclusivamente la RETE come fenomeno di ricerca gratuita-donazione-restauro di capolavori immani, come questo che condivido in modo legale con voi.

 

 

 

Bisognerebbe scomodare la teoria estetica di PAREYSON o rileggere la storia del cinema filtrandola con quella eminentemente storica, ma capolavori così immani sembrano appartenere VERAMENTE ad un'altra civiltà. 

 

Abbiamo appena appena accennato al rapporto GODARD-LANG, evidentemente questo cronotopo deve lievitare assai e quindi posto questo filmato che di archeologico ha solo l'età, ma quello che conta è la confidenza, la fine dialettica di due geni dell'immanenza etica (LANG) esistenziale (GODARD).

 

 

Anche il buon TARANTINO dice di ispirarsi a GODARD, bisogna essere o alcolizzati o suoi fedelissimi per dargli pienamente ragione.


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„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“

CARMELO BENE
 

 

 


#63 simon

    Scaruffiano

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Inviato 11 luglio 2021 - 04:56


Se poi il giudizio di un film si spoglia degli elementi che citava Fitz, che sono oggettivi, quello che rimane è la soggettività di un parere individuale. Legittimo, ma non più giusto di un altro.

 

Concordo assolutamente con te. Bisogna fondare non una ontologia, ma più ontologie che sistemino i concetti i valori cardini della Settima Arte. Tutto ciò è stato fatto da grandi intellettuali e anche grandi filosofi. Se questo risulta impossibile al giorno d'oggi forse perché ci troviamo davanti a pellicole che non sono GODARD (ovvero quel Maestro capace di toccare profondamente il nostro sistema di giudizio per ricostruirlo di sana pianta) o DREYER (la sfera religiosa dunque teologica-filosofica nelle sue varie INTERPRETAZIONI) solo per fare degli esempi.

 

Il cinema NON deve ridursi a una collezione dissonante di pareri individuali, l'Arte non è una chiacchiera, ma un dover essere, una impresa e ripeto una impresa morale che viene meno in quest'epoca perché vengono meno in questo momento storico l'evento: ovvero la possibilità di vedere al cinema pellicole alla GODARD, alla DREYER che non imiti la loro estetica, ma cerchino di integrare nel movimento l'Idea o le idee di questi geni, che come ho detto più volte sono polarmente differenti.

 

La soluzione (parziale) è solamente questa: od essere uno spettatore comune del cinema (tra mille virgolette) dove l'unico valore (tra mille virgolette) è la partecipazione emotiva, il sensibile condiviso o una ermeneutica soggettiva che oltrepassa l'esperienza della visione immediata, per costruire non un giudizio ma le condizioni di una legalità del giudizio stesso.

 

Purtroppo alcuni giorni fa ho umoristicamente litigato con un ragazzo simpatico che scrive anche delle bellissime recensioni musicali e che, se è lui, è anche un poeta ermetico. Dal 2009 ad adesso non ero mai stato richiamato dai moderatori, ho ubbidito al grande CEREZO ed ho messo in IGNORE questo utente. Mi dispiace ma non leggo il suo pensiero cinematografico anche se è sicuramente interessante, costui sarebbe capacissimo di immettere la sua più che lecita opinione anche davanti alle sacre leggi che sostengono un ipotetico mio TOPO sulla filosofia, delle contestazioni a priori per far polemica che troverebbero in me il gettare definitivo della maschera ironica e iniziare a fare sul serio, essendo il mio mestiere.

 

Invece, cristianamente scrivendo, bisogna venirsi incontro e non farsi la guerra che tante vittime ha fatto in questo forum. Lasciar perdere il nostro personale egotismo e leggere il commento antagonista al nostro con la mente distesa, applicando quasi la sospensione fenomenologica husserliana per fini anti-polemici. Stranamente la fenomenologia classica si è occupata pochissimo del cinema, quando è passata dal solipsismo monarchico alla funzione cardine del corpo come introduzione del soggetto nella sfera collettiva degli altri soggetti, anch'essa si è occupata pochissimo di cinematografia.

 

Nei miei due post precedenti uno di questi bocciato senza spiegazione proprio dall'utente in IGNORE, cercavo di accumunare un estremo del cinema, ovvero GODARD e affiancarlo a LANG che nel DISPREZZO del genio francese offre la sua parte di regista cortese e illuminato, proprio in uno dei momenti più belli dell'intero corpus filmico di GODARD.

 

GODARD stesso ha oltrepassato in qualche modo che non è facile da spiegare in poche parole, non solo la fenomenologia ma qualsiasi tipo di filosofia attraverso la poetica del GESTUS brechtiano e.. tutto sommato è stato anch'esso un grande filosofo, in un film capita che il personaggio esca da se stesso ed inizi un folle monologo che è un collage di KLEIST.. LA CINESE è una collezione di motti e proposizioni quasi scientifiche (1967) che sono il manifesto ideologico del 1968 TOUT COURT.

 

Per il momento mi fermo qua, ma la mia visione su questo grande autore e sul cinema almeno in questo TOPO purtroppo è solamente parziale, avendo dato la mia parola d'onore a CEREZO, ignoro a priori quanto scritto dall'utente X.


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„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“

CARMELO BENE
 

 

 





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