R.I.P. Ray Bradbury
#1
Inviato 06 giugno 2012 - 15:37
Ray Bradbury
Waukegan, 22 agosto 1920 – Los Angeles, 6 giugno 2012
"Capite ora perché i libri sono odiati e temuti? Perché rivelano i pori sulla faccia della vita. La gente comoda vuole soltanto facce di luna piena, di cera, facce senza pori, senza peli, inespressive."
"Le cose che voi cercate, Montag, sono su questa terra, ma il solo modo per cui l'uomo medio potrà vederne il 99% sarà un libro."
Rodotà beato te che sei morto
A voi la poesia proprio non piace eh?Sempre a rompere il cazzo state.
Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.
#3
Inviato 06 giugno 2012 - 15:44
#4
Inviato 06 giugno 2012 - 15:49
i weather report si ispirarono a un suo romanzo per titolare questo seminale capolavoro proto-fusion , all'epoca il genere era chiamato jazz-rock...
aloha.
#5
Inviato 06 giugno 2012 - 15:54
Riposto, se interessa...
La cosa particolare di Bradbury è che è noto a tutti quasi solo per "Fahrenheit 451" e "Cronache Marziane", che mi guardo bene dal definire opere minori, perché sono comunque bellissime, ma sono ben lontane dall'essere le sue cose migliori. "Fahrenheit" soprattutto, lo rappresenta pochissimo essendo un'opera piuttosto isolata nella sua produzione, almeno come tipo di tematiche.
Vado con il listone consiglione...
1955 The October Country (Paese d'ottobre) - 19 racconti
Antologia di racconti surreali, agghiaccianti, inquietanti, folli, ipnotici. Capolavoro assoluto del gotico americano: L'ora di Hitchcock, Ai confini della realtà, Twin Peaks e praticamente tutta la letteratura moderna horror discendono da qui. Tra tutti: "Il piccolo assassino", per me uno dei racconti più paurosi di sempre (da non leggere se state per diventare genitori), e il già citato "Il raduno" struggente racconto della disperata solitudine dell’unico bambino "normale" in una famiglia di vampiri immortali.
1951 The Illustrated Man (L’uomo illustrato) - 13 racconti
Come "Cronache marziane" meglio di "Cronache Marziane": una sublime selezione di racconti fantascientifici inquietanti e struggenti, tra angoscia atomica e inquietudini spaziali.
1969 I Sing the Body Electric! (Il canto il corpo elettrico!) - 18 racconti
Ne fantascienza ne horror (anche se c'è un po' di tutti e due ovviamente), ma il Bradbury più surreale, poetico, inclassificabile e fuori di testa.
1953 The Golden Apples of the Sun (Le auree mele del sole) - 21 racconti
1959 A Medicine for Melancholy (La fine del principio) - 22 racconti
1964 The Machineries of Joy (Le macchine della felicità) - 20 racconti
1975 Long After Midnight (Molto dopo mezzanotte) - 22 racconti
Vere e proprie antologie senza un filo conduttore, scritte da un Bradbury all'apice delle creatività. I racconti di Bradbury si sviluppano per filoni tematici ben precisi: racconti gotici e inquietanti (il filone più prolifico), racconti avveniristici e fantascientifici (dove si distingue il filone marziano... e alcuni dei migliori di questi non sono pubblicati in "Cronache marziane"), i moltissimi racconti di ambientazione estiva, quasi sempre riguardanti l'infanzia, la vecchiaia, l'amato Messico. Tra questi 85 racconti, innumerevoli i capolavori ovviamente. In Italia è stata pubblicata una selezione tratta dalle prime tre antologie: Il grande mondo laggiù.
1990 Green Shadows, White Whale (Verdi ombre , balena bianca) - romanzo antologico
Poco considerato nella sua bibliografia è invece una splendida, poetica e spassosa, raccolta di racconti irlandesi, ispirati a Bradbury durante la lavorazione di Moby Dick di John Huston. Il contrastato rapporto con il regista fa da cornice ai racconti. Naturalmente quella di Bradbury è un Irlanda folkloristica, dickensiana e fuori dal tempo, per quanto non manchino le consuete note inquietanti.
1950 The Martian Chronicles (Cronache Marziane) - 28 racconti
Tutto sommato non la sua miglior raccolta, per quanto riguarda la qualità dei singoli racconti, ma nel complesso è il suo lavoro che meglio rappresenta quella "nostalgia del futuro" che è il fulcro della sua opera. Non è da tutti aver inventato quasi un nuovo sentimento.
1957 Dandelion Wine (L'estate incantata) - romanzo antologico
L'estate per Bradbury è sinonimo di racconti legati alla sua infanzia. La nostalgia, l'incanto e le inquietudini di quell'età sono resi con tanto fervore da sembrare racconti fantastici anche quando raccontano la semplice quotidianità di un bambino degli anni 20. Questa romanzo - raccolta unisce alcuni dei racconti più autobiografici e avrà un vero e proprio seguito cinquant'anni dopo, nel 2008, con Farewell Summer (L’ultima estate) che è un vero e proprio romanzo.
1953 Fahrenheit 451
Come detto il suo romanzo più celebre, per cui tutti lo conoscono e da cui quasi tutti partono per leggerlo, non è in realtà la sua opera più compiuta. Come un po' tutti i suoi romanzi d'altra parte, Bradbury è geniale soprattutto nei racconti. Comunque potentissima allegoria distopica, prevveggente in modo inquietante. Forse a causa del film di Truffaut che lo taglia, stranamente poco ricordato il finale apocalittico.
1962 Something Wicked This Way Comes (Il popolo dell'autunno)
Anche questo romanzo gotico è tra le cose più note dello scrittore (magari non da noi in Italia). Tutto un certo tipo di romanzi horror alla Stephen King e dintorni discendono da qui. Come al solito grandissimo nella creazione di atmosfere e situazioni allegoriche, Bradbury nei romanzi scivola però spesso in finali ridondanti e improbabili, come in questo caso.
1988 The Toynbee Convector (Viaggiatore del tempo) - 23 racconti
1996 Quicker than the eye (I fiori di Marte) - 21 racconti
2002 Anoter for the Road (Tangerine) - racconti
Le ultime antologie (ce ne sono anche un paio di più recenti, mi sembra, però non ancora tradotte in italiano). Qui e là Bradbury rischia il manierismo, si intravede un pizzico di stanchezza e autoindulgenza, ma i colpi di genio non mancano. Rispetto al passato ci sono più racconti intimisti e meno racconti inquietanti e fantascientifici.
1972 The Halloween Tree (L’albero di Halloween)
Una delle ambizioni e ossessioni di Bradbury è quella di scrivere il corrispettivo de "Il canto di Natale" di Dickens per Halloween. C'è anche riuscito con l'agghiacciante e breve racconto "Gioco d'ottobre" (contenuto in "Molto dopo mezzanotte"), ambientato durante una serata di Halloween e molto noto in America. Meno con questo romanzo per ragazzi fin troppo poetico, anche se comunque affascinante.
1987 Death Is a Lonely Business (Morte a Venice)
1989 A Graveyard for Lunatics (Il cimitero dei Folli)
2003 Let’s All Kill Constance (Constance contro tutti)
Trilogia giallo / fantastica, in cui Bradbury celebra l'adorato cinema hollywoodiano degli anni 20 e 30. Se si è in sitonia con questa premessa nostalgica sono un vero spasso, soprattutto i primi due, che non si fa fatica ad immaginare come dei film in bianco e nero diretti da Fritz Lang o René Clair.
2001 From The Dust Returned (Ritornati dalla polvere) - romanzo antologico
Come già scritto: non brutto, ma l'insieme spegne la forza dei singoli elementi di cui è composto: i racconti con protagonista "La Famiglia" (una specie di versione più sinistra e poetica della famiglia Addams) che aveva sparso negli anni nelle altre sue antologie. Purtroppo per armonizzare il tutto e creare dei raccordi tra i vari racconti Bradbury è costretto spesso a smussare i toni, come ad esempio nel crudelissimo, poetico e commovente "Il raduno" (contenuto in "Paese d'ottobre"), che nella versione orignale è probabilmente il mio racconto preferito in assoluto.
#6
Inviato 06 giugno 2012 - 16:03
Non è una poesia di Whitman?
i weather report si ispirarono a un suo romanzo per titolare questo seminale capolavoro proto-fusion , all'epoca il genere era chiamato jazz-rock...
aloha.
Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia
#7
Inviato 06 giugno 2012 - 16:09
e alla fine penso che 82 anni siano una bella età per morire.
I distrust orthodoxies, especially orthodoxies of dissent
「その時僕はミサト さんから逃げる事しかできなかった。 他には何もできない、 他も云えない… 子供なんだと ... 僕はわかった。」
#8
Inviato 06 giugno 2012 - 16:11
ricordo che all'epoca avevo letto così, poi può essere come dici tu.Non è una poesia di Whitman?
ciao.
p.s.: da wikipedia: L'album prende il titolo da un poema del 1855 di Walt Whitman, titolo ripreso anche da Ray Bradbury per un suo racconto del 1969.
#9
Inviato 06 giugno 2012 - 16:12
Tra tutti: "Il piccolo assassino",
ma ha qualosa a che fare con "prigioneri di Anthony" quello dove nasce il bambino coi superpoteri mentali che fa avverare qualunque cosa pensi?
Cronache Marziane un libro grandissimo, una strana fantascienza, per me, più d'atmosfera che basata sulla trama o su elucubrazioni scientfiche e sociali.
in ogni caso perdita bruttissima.
Dekalog 5
#10
Inviato 06 giugno 2012 - 16:22
Tra tutti: "Il piccolo assassino",
ma ha qualosa a che fare con "prigioneri di Anthony" quello dove nasce il bambino coi superpoteri mentali che fa avverare qualunque cosa pensi?
No. C'è il bambino inquietante, ma è un neonato. Mooooolto più inquietante.
#11
Inviato 06 giugno 2012 - 16:23
Cronache Marziane e Farheneit 451 due grandi romanzi, sicuramente era un visionario, ci mancherà
#12
Inviato 06 giugno 2012 - 16:25
Tra tutti: "Il piccolo assassino",
ma ha qualosa a che fare con "prigioneri di Anthony" quello dove nasce il bambino coi superpoteri mentali che fa avverare qualunque cosa pensi?
No. C'è il bambino inquietante, ma è un neonato. Mooooolto più inquietante.
beh ma anche lì mi pare sia un neonato o quasi. Cmq se è più inquitante di quello non lo leggo, già "Prigionieri di Anthony" non mi fece dormire due notti.
Dekalog 5
#13
Inviato 06 giugno 2012 - 16:27
ricordo che all'epoca avevo letto così, poi può essere come dici tu.Non è una poesia di Whitman?
ciao.
p.s.: da wikipedia: L'album prende il titolo da un poema del 1855 di Walt Whitman, titolo ripreso anche da Ray Bradbury per un suo racconto del 1969.
ah c'era il trucco
Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia
#14
Inviato 06 giugno 2012 - 16:34
rip
#15
Inviato 06 giugno 2012 - 17:56
Dunque non sono certo un esperto di Bradbury e mi fiondo nel listone di Tom con il quale peraltro, pur dal basso della mia ignoranza sull'uomo, condivido questo assunto:
La cosa particolare di Bradbury è che è noto a tutti quasi solo per "Fahrenheit 451" e "Cronache Marziane", che mi guardo bene dal definire opere minori, perché sono comunque bellissime, ma sono ben lontane dall'essere le sue cose migliori. "Fahrenheit" soprattutto, lo rappresenta pochissimo essendo un'opera piuttosto isolata nella sua produzione, almeno come tipo di tematiche.
ecco, anche se l'ho letto poco credo di essermi fatto un'idea abbastanza precisa di Bradbury e anche secondo me Farenheit c'entra davvero poco con tutto il resto. Poi magari lo leggo e ci resto sotto, ma onestamente è uno dei suoi titoli che mi incuriosiscono meno in assoluto.
#16
Inviato 06 giugno 2012 - 18:21
#17
Inviato 06 giugno 2012 - 20:02
Rip
#18
Inviato 06 giugno 2012 - 21:01
In effetti quella era un tipo di fantascienza con meno scienza e un po' più di fantasia (anche se Fahrenheit me lo ricordo meno "svincolato" dai canoni più hard)Stranamente, da (ex?) appassionato feroce di SF, non ho mai approfondito il buon Ray. Avevo letto a suo tempo la raccolta di racconti Molto dopo mezzanotte, e avevo iniziato Fahreneit 451 e Cronache marziane; la cosa strana è che non ero riuscito a concludere nessuno dei due, come se qualcosa mi impedisse di legare la mia immaginazione all'immaginario poetico di quest'uomo.
#19
Inviato 06 giugno 2012 - 21:07
1950 The Martian Chronicles (Cronache Marziane) - 28 racconti
Tutto sommato non la sua miglior raccolta, per quanto riguarda la qualità dei singoli racconti, ma nel complesso è il suo lavoro che meglio rappresenta quella "nostalgia del futuro" che è il fulcro della sua opera. Non è da tutti aver inventato quasi un nuovo sentimento.
non so di chi sia la definizione nostalgia del futuro ma rende davvero perfettamente l'idea di cosa è quel bellissimo libro (che poi avevo pure con le meravigliose illustrazioni di Karel Thole, cosa che ha contribuito a rendermelo ancora più indimenticabile). Anche io mi sa che approfitterò della tua lista.
dai manichei che ti urlano o con noi o traditore libera nos domine
#20
Inviato 07 giugno 2012 - 08:38
RIP
in nineteen sixty-three
Ogni vita ha peso e dimenticanza calcolabili
"What kind of music do you usually have here?"
"Oh, we got both kinds. We got Country, and Western."
#21
Inviato 07 giugno 2012 - 09:10
Lui gradì molto la dedica, nonostante i 90.
#22
Inviato 07 giugno 2012 - 11:39
#23
Inviato 08 giugno 2012 - 09:00
Sinceramente ignoravo fosse ancora vivo...
RIP
Uguale uguale...
Questo cerca protezione, quello ha torto e vuol ragione, chi vorrebbe un impieguccio, chi una cattedra ed è un ciuccio...
When the legend becomes fact, print the legend
#24
Inviato 09 giugno 2012 - 11:20
#25
Inviato 09 giugno 2012 - 15:45
#26
Inviato 24 luglio 2012 - 20:23
Però ci sono un sacco di errori di stampa, porco cazzo, e la traduzione in alcuni punti è irritante. Niente che scalfisca la raccolta, però. Semmai, qua e là, si scalfisce da sola - i finali di qualche racconto sono un po', ma lo dico sottovoce, ridicoli.
I exist on the best terms I can.
The past is now part of my future,
The present is well out of hand.
#27
Inviato 24 luglio 2012 - 20:30
1962 Something Wicked This Way Comes
Anche questo romanzo gotico è tra le cose più note dello scrittore (magari non da noi in Italia). Tutto un certo tipo di romanzi horror alla Stephen King e dintorni discendono da qui. Come al solito grandissimo nella creazione di atmosfere e situazioni allegoriche, Bradbury nei romanzi scivola però spesso in finali ridondanti e improbabili, come in questo caso.
E invece e' clamoroso: non so come sia la traduzione ma e' scritto da dio, non c'e' una parola una che sia fuori posto o anche solo banale
Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia
#28
Inviato 24 luglio 2012 - 21:10
Mi ha veramente sorpreso.
Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia
#29
Inviato 24 luglio 2012 - 22:58
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