Silent Souls (Fedorchenko, 2010/2012)
#1
Inviato 30 maggio 2012 - 15:35
http://www.ondacinem...lent_souls.html
#2
Inviato 31 maggio 2012 - 00:16
O, meglio, il miglior film di due anni fa, dato che il capolavoro di Fedorchenko fu presentato a Venezia nel 2010 e trova spazio nelle nostre sale solo ora. Si tratta di un road movie assolutamente anticonvenzionale che riesce ad emozionare in un crescendo di palpitazione fino all'epilogo clamoroso. Una lezione di vita sul come elaborare un lutto senza per questo perdere la speranza in un futuro migliore. E la metafora del viaggio, che potrebbe apparire banale, ci aiuta a capire che l'autore di questo mirabile capolavoro crede fortemente nell'importanza dei luoghi, delle tradizioni, delle origini, delle terre nascoste.
Il viaggio non è la fuga dal dolore di una perdita molto cara. E' l'occasione per scoprire qualcosa di inedito che ci fa capire quanto è meraviglioso e pieno di spunti per il nostro futuro quel pezzo di mondo che ancora non conosciamo.
La recensione del nostro Taddei è perfetta per capire l'impossibilità di spiegare a parole tutto ciò che provoca dentro di noi la visione di "Silent Souls". Ma se volete un'occasione per uscire dalla sala e vedere il presente con occhi più sereni e ottimisti, non potete perdere questo film straordinario.
#3
Inviato 05 giugno 2012 - 17:29
NB: non si getta alcol o benzina sulla fiamma, c'è il pericolo del ritorno.
Film poco interessante, buona calligrafia, ma nulla di più.
#4
Inviato 07 luglio 2012 - 14:40
#5
Inviato 07 luglio 2012 - 15:00
#6
Inviato 08 aprile 2018 - 10:52
Silent Souls, Aleksej Fedorčenko, 2010
Son anni che dico che vorrei che i film durassero di meno, e poi mi tocca vedere questo e dire che avrei voluto durasse il doppio del tempo.
È strano questo Silent Souls perché mette insieme un cinema tipicamente russo con i suoi piani sequenza, le immagini folgoranti nella composizione e nell'uso di ottiche incredibili (ma com'è è perfetta la prima inquadratura del bosco, con quegli alberi che nel movimento della bici sembrano chiudersi sull'orizzonte?), la voce fuoricampo che sta a metà fra filosofia e incomprensibilità... e un cinema molto più accessibile, quasi pop. Appunto prima di tutto una durata agevole, una storia molto più accessibile, un ritmo quasi veloce.
Straniannte per me a un primo momento, perché ha quasi un incedere da Kaurismaki e non si capisce bene. Per fortuna non c'è alcun cinismo, male assoluto della contemporaneità, come può sembrare (il corpo morto iniziale è trattato con una naturalità quasi disturbante). Bensì grande umanità. Una umanità antica, non per nulla è tutto alla ricerca di una tradizione quasi scomparsa, quella dei Mari.
Poteva essere un capolavoro. Forse non lo è.
Però a ripensarci quel respiro più corto, quel non concedere il tempo alle immagini e allo svolgersi della storia (il finale è obiettivamente appiccicato, per quanto coerente) gli dà il tono della fiaba popolare. E forse va ascritto a quell'ambito lì.
#7
Inviato 14 aprile 2018 - 11:31
Aleksej Fedorčenko sa metter su delle scene da paura.
recupera allora "Spose celestiali dei Mari di pianura", che ho avuto la fortuna di vedere e recensire a Roma 2012 e di cui poi non si è saputo più nulla
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