mentre sul vinile si incide in maniera continua un brano musicale (e sempre in maniera continua viene letto dalla puntina), sul cd si scrivono una serie di numeri in codice binario che, per così dire, "spezzettano" (quantizzano) l'informazione sonora per poi farla ricomporre al lettore.
la chiave di lettura è la famigerata (per chi l'ha incontrata durante gli studi) Serie di Fourier.
prendiamo una curva; il vinile registrerà in maniera continua (analogica) l'andamento della curva mentre il cd registrerà una sua riproduzione con una spezzata che segue l'andamento della curva... maggiore è il numero si "linee" (quanti), più fedele è la riproduzione.
Dagli studi universitari ricordo una cosa simile, ma non del tutto uguale. In particolar modo l'approccio sulla digitalizzazione di un segnale audio non è dato tanto dal "maggiore è il numero di quanti, più fedele è la riproduzione", cosa di per se vera e inconfutabile (più volte al secondo "fotografo" il mio segnale audio, più fotografie ottengo per poter ricomporre il flusso, per continuare con l'infelice paragone con la fotografia). Bisogna, almeno quando ci riferiamo al compact disc audio, tenere conto il cosiddetto "Teorema del Campionamento", secondo il quale per poter ricostruire correttamente un segnale analogico da uno digitale, bisogna "campionare" il segnale originale ad una frequenza che sia di poco maggiore della frequenza massima udibile. Nel caso del compact disc, è stato fissato come standard il campionamento a 44.1 kHz perché, di fatto, dati 22 kHz come massima frequenza udibile dall'orecchio umano, 44.1 risulta un "pezzettino" (.1) in più dell'esatto doppio.
Per questo quando spacciano rimasterizzazioni a frequenze più alte (48, 96, etc) bisogna sempre leggere il dato con piglio critico: spesso si tratta della frequenza di campionamento con la quale hanno riversato in digitale i master analogici (se non vi vogliono truffare, altrimenti del ricampionamento che han fatto su quelli già digitali). Master che prima di finire sul cd devono essere necessariamente ricampionati a 44.1. Il Compact Disc Audio è uno standard ISO e non può avere altri parametri rispetto a 44.1kHz di frequenza di campionamento con profondità di 16 bit (su due canali).
Il discorso (ovviamente uscendo dal campo del cd-audio) è molto più interessante per i bit di quantizzazione. Determinano il valore massimo di memoria fisica (bit, appunto) per immagazzinare ciascun campionamento (cioè ciascuno di quei 44.100 o 48 mila o 96 mila e così via) fotografie del flusso audio "scattate" al secondo. Più alto il numero di bit, maggiore è l'informazione che può contenere, più alto il range dinamico.
Come qualcuno giustamente faceva notare, questo non vuol dire necessariamente più dinamica. Solo più possibilità di range. Se poi, come succede del pop-rock, è tutta una questione di loudness war, non è più maggior dinamica ma semplicemente maggior appiattimento dinamico a un volume più elevato (in via teorica, perché poi ripeto che col cd audio si è obbligati a rimanere nei 16 bit). Cioè, il discorso di fondo è cosa uno se ne fa del range dinamico. Si possono fare lavori degnissimi in dinamica anche a 16 bit (ci sono tantissimi esempi, senza scomodare necessariamente musiche con particolari dinamiche. Qualsiasi disco in edizione originale suona, a livello di dinamica, meglio del corrispettivo remaster).
quando le onde sonore vengono "trasformate" secondo Fourier, spesso alcuni "spezzoni" (soprattutto quelli alle altissime e bassissime frequenze) vengono tagliati... questo succedeva con le prime registrazioni in digitale e anche con gli mp3.
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Vero e non vero. Perdi tutto ciò che sta al di sopra, in termini di Hz, alla metà della frequenza di campionamento che stai usando. Per cui, se campioni l'audio a 8 Khz, presumibilmente perderai qualcosa (e sentirai un effetto tipo audio al telefono, per intenderci). Nel caso del cd, perdi solo ciò che non riusciresti ad udire (e che non riusciresti ad udire nemmeno su un supporto lineare che lo manterrebbe, come il vinile; questa una delle tante ragioni alla base dell'eterna questione meglio uno o meglio l'altro).
Per gli mp3 il discorso è vero. Anche se i filtri di compressione hanno come "core" modelli psico-acustici sempre più raffinati.
Saluti
Ps - ovviamente non erano puntualizzazioni rivolte a Captain Notker. ho quotato lui per prendere spunto